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Valdobbiadene (Veneto): visita alla cittą del vino prosecco

Valdobbiadene, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Valdobbiadene dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Valdobbiadene non rappresenta solo la zona del Trevigiano comunemente conosciuta per l’alta concentrazione di vigneti e aziende vitivinicole, ma è anche una realtà urbana che in Veneto s’inserisce nel circuito prestigioso delle Città del Vino.

Il vino e la Strada del Prosecco

Sulle sue colline, in coabitazione con Conegliano, si produce il blasonato Cartizze, Prosecco Superiore Conegliano-Valdobbiadene DOCG, vino eccezionale che fa eco in tutto il Belpaese venendo esportato anche all’estero.

Sede da oltre un quarantennio del Forum Spumanti d’Italia, questo ampio borgo di poco più di 10.000 abitanti si trova proprio lungo la Strada del Prosecco che unisce la zona di Vittorio Veneto e Conegliano con le colline che uniscono Valdobbiadene con Cison di Valmarino

Storia

Valdobbiadenesi sviluppò prevalentemente nel Medioevo sotto l’egida di Treviso, almeno finché non sopravvennero gli Ezzelini, i quali occuparono il territorio fino al 1260. Fra lotte e depredazioni, l’area passò sotto il controllo di Venezia. Allora Valdobbiadene comprendeva ben quindici comunità rurali, le cosiddette “Regole”, tenute insieme dall’autogoverno dei Merighi, che non era già più un dominio di natura feudale. Poco dopo il subentro di Napoleone Bonaparte, il borgo assume un carattere di completa unicità, accorpa le comunità e si abbellisce per mezzo dell’operato della lobby borghese costituita da mercanti, notai e proprietari terrieri. Per il lancio della coltivazione vitivinicola bisogna attendere almeno la fine della Prima Guerra Mondiale, in seguito alla quale Valdobbiadene diviene un vero e proprio polo enologico.

Cosa vedere a Valdobbiadene

Frizzante non è però unicamente il vino ma anche l’architettura che nel centro storico trova la pura sintesi formale nella Chiesa di Santa Maria Assunta, il Duomo di Valdobbiadene, che in conseguenza dei molteplici restauri ha sposato un’estetica neoclassica secondo gli ideali degli architetti Bernardo Salomoni e Giuseppe Segusini. Ogni elemento conferisce un preciso ordine all’intero costrutto, vedasi il portale d’ingresso e il pronao tetrastilo dorico che lo precede immettendo nella sala dapprima scandita da tre navate, ora da una soltanto.

Il Duomo funge da scrigno di opere di raro pregio, pensiamo al calibro dei loro autori, Francesco da Conegliano, Paris Bordon e il famoso Palma il Giovane. Di quest’edificio colpisce perlopiù il campanile eretto da Francesco Maria Preti di Castelfranco nel 1767 e adornato nel 1810 con un’appariscente cuspide a bulbo. Sia la torre campanaria che la chiesa sono incorse in numerosi restauri dopo gli ingenti danni subiti nel corso della Grande Guerra.

La Chiesa di San Gregorio Magno è un rifacimento dal vecchio impianto duecentesco, più convento che edificio ecclesiastico, ammantato di composta bellezza che gli viene infusa dai canoni seicenteschi determinanti le linee del vecchio chiostro, del pozzo e delle decorazioni murarie perimetrali, fra le quali delle croci settecentesche e una meridiana. Antecedente al 1424 è il Santuario di San Floriano, che trionfa dalla cima dell’omonimo colle dominando il paesaggio con somma fierezza. Il campanile edificato nel 1802 ha la funzione di faro.

In fondo al Viale della Vittoria s’erge il Monumento ai Caduti delle due guerre scolpito dal trevigiano Toni Benetton, che vi ha impresso inoltre sagome in ferro battuto inerenti la storia di Cristo. Di fattura novecentesca, Palazzo Celestino Piva fu sede di una scuola elementare fino al 1967 e dell’Istituto Professionale per il Commercio fino al 2001. Dal momento che la sua destinazione d’uso appariva piuttosto sacrificata, si cercò di restituirgli l’antico splendore installandovi conseguentemente la Biblioteca Comunale, introducendo via via altri locali come l’Archivio Civico e la Sala Consiliare.

Eventi, sagre e manifestazioni

Villa dei Cedri risale ai primi anni dell’Ottocento, concepita per essere un filatoio e al contempo residenza dei Bottoia. Un secolo dopo, la villa abbracciò l’incarico residenziale accogliendo la famiglia Piva per oltre cinquant’anni. La comunità si riunisce qui per partecipare in estate a Calici di Stelle, mentre all’inizio di settembre vi si svolgeva la Mostra Nazionale degli Spumanti; fra gli altri, anche il Presepe Artistico di Valdobbiadene trova qui la sua sede prediletta. Partecipati tutti gli altri eventi ad alto potenziale aggregativo, il Carnevalissimo Valdobbiadenese, la Mostra del Prosecco, le diverse feste patronali come l'Antica Fiera di San Gregorio ed alcune sagre di borgata.

Le soluzioni ricettive nel borgo non mancano, così bere, mangiare e riposarsi divengono attività davvero congeniali a chiunque, specialmente se si conoscono la Locanda Villa Sandi, circondata da filari e filari di vigne come di norma accade intorno alla maggior parte delle case coloniche, e l’Osteria senza Oste presso Santo Stefano, casolare di fine ‘800 specializzato nella produzione di salumi e vino. Le particolarità sono due: non c’è il servizio al tavolo ma ci si serve e l’offerta libera sostituisce il tradizionale conto, sebbene ogni cliente debba battersi autonomamente lo scontrino alla cassa.

Come arrivare a Valdobbiadene

La stazione di Valdobbiadene si trova sulla linea ferroviaria Calalzo – Padova; l’aeroporto di riferimento è l’Antonio Canova di Treviso.

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