Avio (Trentino): il Castello di Sabbionara e la visita alla cittadina
Avio, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Avio dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Guarda a ovest e trova l’imponenza del Monte Baldo, a est invece fanno da scudo i Monti Lessini: Avio è in Trentino Alto Adige protetta da una serie di barriere naturali che giovano al suo clima e alla sua tranquillità di lieto paese ad appena 50 km da Trento.
Costeggiando una lunga serie di eleganti palazzi nobiliari si giunge alla Pieve di Avio, tardo medievale struttura religiosa intitolata a Santa Maria Immacolata. I suoi affreschi interni risalgono tutti al periodo fra il XIII e il XVI secolo: colpisce piacevolmente il Battesimo di Cristo e si lodano i cinque medaglioni raffiguranti rispettivamente Dio e i Quattro Evangelisti, monografie pittoriche realizzate nel periodo rinascimentale da Giovanni Maria Falconetto per decorare le volte dell’abside, oppure le Quattro Sibille di Paolo Farinati, o ancora le sculture di Guglielmo Emanuelli, ad esempio il San Rocco nonché la Passione di Cristo in pietra policroma. Notevole in materiale ligneo l’Immacolata che schiaccia il serpente.
Chapeau per un capolavoro dell’arte barocca ch’è la Chiesa di Santa Maria Assunta, grandioso vanto della piazza centrale di Avio, ricco e sontuoso monumento sacro tanto all’esterno quanto all’interno, dove imperano i sette altari in marmo colorato scolpiti dai Benedetti. Non da meno risultano essere le pale del Guercino, di Andrea Celesti e Stefano Catani, o la Via Crucis di Ignazio Paluselli.
L’esperienza di visita ad Avio prosegue per il turista in un hinterland dove la natura è da vivere fra sentieri, percorsi ciclabili, strade apposite per la pratica del nordic walking e suggestivi fuori pista per godere del potere selvaggio della flora. Ci si guarda intorno e si coglie la vastità del panorama dipinto dallo sgargiante colore dei vitigni, ettari ed ettari che si perdono a vista d’occhio per rendersi padri di una produzione vitivinicola finalizzata all’esaltazione di etichette come lo Chardonnay, il Pinot Grigio e il Cabernet pronti a dare una nota spiccata al sapore dei formaggi creati nei caseifici e venduti anche negli spacci di vallata.
Storia
In Vallagarina occupa un lembo di superficie pianeggiante attraversata dal fiume Adige e storicamente antropizzata per la prima volta dai Romani. Avio si presenta nel XIII secolo come un feudo solido governato dai Castelbarco, che fecero in tempo ad abbellirne artisticamente alcune vestigia prima del passaggio alla Repubblica di Venezia nel 1411 e nel 1509 all’imperatore Massimiliano d’Asburgo. I Castelbarco tornarono alla ribalta nel 1655 raccogliendo i principali Vicariati: Avio ne fece parte ma nel 1805 venne aggiunta al Regno di Baviera, nel 1820 annessa ai possedimenti austriaci e solo nel 1915 all’Italia.Il Castello di Avio
Per accedere al primo vero sito turistico bisogna recarsi al Castello di Sabbionara d’Avio, là sulle pendici del Monte Baldo dove esso – posto sotto gestione FAI - svetta da oltre mille anni con le sue cinque torri, il monumentale mastio e le mura in pietra bianca, circondato da vigneti e uliveti pronti ad accentuare la bellezza dello scenario complessivo. Da vedere la Casa delle Guardie immerso tra le viti, il Palazzo Baronale con i camini a legna e i finti dipinti e la Stanza d’Amore con volte e pareti affrescate a tema cavalleresco.Cosa vedere
In contrada Vigo sorge invece la Casa del Vicario, costituita dalla Casa delle decime e dalla Sede vicariale. Poco si sa sulle origini e il secolo di costruzione, che dovrebbe essere il Duecento, cosiccome la sua precisa funzione, forse un magazzino utilizzato dai Castelbarco per stipare i frutti dei tributi. È certo comunque che in epoca quattrocentesca vi si insediò il Vicario che esercitava la giustizia civile e criminale. Restaurato con opportuni interventi, si impone oggi all’ammirazione pubblica.Costeggiando una lunga serie di eleganti palazzi nobiliari si giunge alla Pieve di Avio, tardo medievale struttura religiosa intitolata a Santa Maria Immacolata. I suoi affreschi interni risalgono tutti al periodo fra il XIII e il XVI secolo: colpisce piacevolmente il Battesimo di Cristo e si lodano i cinque medaglioni raffiguranti rispettivamente Dio e i Quattro Evangelisti, monografie pittoriche realizzate nel periodo rinascimentale da Giovanni Maria Falconetto per decorare le volte dell’abside, oppure le Quattro Sibille di Paolo Farinati, o ancora le sculture di Guglielmo Emanuelli, ad esempio il San Rocco nonché la Passione di Cristo in pietra policroma. Notevole in materiale ligneo l’Immacolata che schiaccia il serpente.
Chapeau per un capolavoro dell’arte barocca ch’è la Chiesa di Santa Maria Assunta, grandioso vanto della piazza centrale di Avio, ricco e sontuoso monumento sacro tanto all’esterno quanto all’interno, dove imperano i sette altari in marmo colorato scolpiti dai Benedetti. Non da meno risultano essere le pale del Guercino, di Andrea Celesti e Stefano Catani, o la Via Crucis di Ignazio Paluselli.
L’esperienza di visita ad Avio prosegue per il turista in un hinterland dove la natura è da vivere fra sentieri, percorsi ciclabili, strade apposite per la pratica del nordic walking e suggestivi fuori pista per godere del potere selvaggio della flora. Ci si guarda intorno e si coglie la vastità del panorama dipinto dallo sgargiante colore dei vitigni, ettari ed ettari che si perdono a vista d’occhio per rendersi padri di una produzione vitivinicola finalizzata all’esaltazione di etichette come lo Chardonnay, il Pinot Grigio e il Cabernet pronti a dare una nota spiccata al sapore dei formaggi creati nei caseifici e venduti anche negli spacci di vallata.