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Il Peloponneso, cuore magico dell'antica Grecia

Peloponneso, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Peloponneso dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

L'isola di Pelopo, così sarebbe la traduzione letterale di Peloponneso, è uno dei luoghi più densi di storia antica dell'intero pianeta. In realtà si tratta di una magnifica penisola anche se dal 1893, il sottile istmo di Corinto che legava il resto del Peloponneso alla Grecia è stato tagliato con la realizzazione di un canale che di fatto ha reso questa regione perfettamente consona al suo nome.
Il canale di Corinto è un vero spettacolo di ingegneria ma anche di paesaggio. Se avete la fortuna di ammirare il transito di una nave dentro l'angusto passaggio, comprenderete ancor meglio la difficoltà di realizzazione di questo taglio largo 23 metri che impiegò ingenti quantitativi di manodopera per oltre 12 anni di lavori.

Corinto è una cittadina moderna, ma in posizione panoramica, sulla montagna si trova Acrocorinto (Akrokorinthos) vale la pena visitare la città alta circandata da una cerchia di mura. Partendo da Corino proviamo allora a seguire un percorso circolare che, in senso orario, ci conduce al periplo completo del Peloponneso.

Micene è il primo luogo da visitare, forse uno dei siti archeologici più affascinanti di tutta la Grecia, con un ingresso nella città che vi lascerà a bocca aperta, la Porta dei Leoni. Questo ingresso trionfale, nella semplicità dell'architettura vi colpirà nel cuore, con le pietre megalitiche e una enorme e massiccia architrave, decorata in alta con una colonna e la figura di due leoni contrapposti. La visita poi prosegue tra tombe reali ed altre rovine, ma il primo impatto all'entrata sarà quello che rimarrà scolpito nella vostra memoria.

Proseguendo pià a sud si arriva a Nauplia (Nauplio) importante porto che fu usato dei veneziani come ci testimonia la fortezza di Palamidi, che domina maestosa sulla baia. Nelle vicinanze si trova Tirinto, e una visita alle sue mura possenti lunghe 700 metri vale sicuramente la pena. Ad est di Nauplio si trova Epidauro, celebre nel mondo per il suo grande teatro dalla acunstica perfetta. Il teatro può ospitare fino a 14.000 persone ed è perfettamente conservato e tutt'ora utilizzato per spettacoli teatrali.

Scendendo verso la parte meridionale del Peloponneso si arriva a Sparta, l'eterna rivale di Atene, e nelle sue vicinanze si trova il sito di Mistras, splendida città bizantina tutta da scoprire passo passo. La città abbandonata è abitata solamente da monache che si trovano nel Monastero di Pantanassa. Sulla cima della collina domina Kastro, il castello, il luogo più visitato e spettacolare della città. Da questa zona si può decidere di proseguire verso la penisola di Mani, splendida nella zona a sud di Areopolis, una delle tre "dita" del Peloponneso, ma noi consigliamo di spostarsi più ad est fino ad arrivare a Monemvasia, vero gioiello della Grecia. Un sottile lembo di terra collega la città alla terraferma, in un tripudio di rocce a strabiombo sul mare. Monemvassia è tutto ciò, e il suo nome infatti indica "un solo ingresso" proprio a testimoniare la difficoltà d'accesso.

L'ultimo "dito" è la penisola di Messene, il nome deriva dall'omonima città fondata circa 2400 anni fa. Nelle vicinaze di Messene si trovano le rovine id Megalopolis, un tempo città vivace con un teatro ancora più grande di quello di Epidauro, ma degli antichi fasti è rimasto ben poco. Sulla punta della penisola da non perdere il Palazzo di Nestore e le due cittadine di Koroni e Methoni, con belle spiagge e viste panoramiche eccezzionali.
Risalendo verso nord si trova uno dei siti archeologici più importanti dell'intera grecia: Il tempio di Vasse. In posizione magnifica e solitaria, a più di 1.100 metri di altitudine si erge questo tempio perfettamente conservato e dedicato al dio Apollo.

Infine risalendo verso Patrasso, uno dei porti principali della Grecia, la tappa obbligata del turista è Olimpia uno dei siti archeologici più affascinanti del nostro pianeta. Lo stato di conservazione delle rovine è ancora buono anche se la scelta di lasciare a terra le colonne del tempio di Zeus è alquanto discutibile. Il sito vasto e richiede una giornata piena per una vista attenta, non tralasciando il museo archeologico, ricco di reperti interessanti.
Lascia comunque senza fiato passeggiare in luogo dove praticamente è nato lo sport e dove atleti si sfidavano più di 2700 anni fa, dando luogo a quei giochi olimpici la cui importanza è stata riscoperta solo poco piàù di cento anni fa.

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