Jįvea - Xąbia: vacanza su 20 chilometri di spiagge. Costa Blanca
Jįvea, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Jįvea dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Due nomi - Jávea in castigliano e Xàbia in valenciano – ma un’unica meta balneare della Costa Blanca, nel sud-est della Spagna, appartenente alla Comunità Autonoma Valenciana. Venti chilometri di spiagge fanno di Jávea/Xàbia il luogo ideale per le vacanze estive e la fervida vita notturna attira soprattutto giovani e gruppi di amici, anche se non mancano gli scorci romantici e le zone tranquille. L’isola di Ibiza è a 90 km di distanza ma si può intravvedere all’orizzonte nelle giornate più limpide, e intorno a Jávea/Xàbia si riconoscono quattro promontori rocciosi: il maggiore è Capo Nao, a cui si aggiungono il Cabo de San Antonio, Cap Negre e Cap Martì. La città occupa a sua volta un promontorio, il Montgò, che coi suoi 750 m di altezza è il rilievo più alto della regione ed è Parco Naturale dal 1987.
Il territorio di Jávea/Xàbia può essere suddiviso in tre diverse zone, quella del porto, quella costiera e il centro storico. Il porto è l’area più turistica, con numerosi hotel, ristoranti esclusivi, negozietti e proposte di svago, come la vela, il windsurf e le escursioni in barca. Il porto esisteva già nel XV secolo, ma solo nel 1871 venne creato il primo pontile e quello di Jávea/Xàbia divenne un importante porto commerciale per l’esportazione di uvetta. Le vendite crollarono alla fine dell’Ottocento, e il centro si trasformò in un semplice villaggio di pescatori, ma tra il 1950 e il 1960 fu costruito il porto moderno con il suo club nautico.
Qui si trovano i resti della chiesa dedicata alla Nostra Signora di Loreto, costruita nel 1515 per dare un luogo di culto agli uomini di mare ma quasi completamente demolita nel 1870.
Sulla costa si susseguono le famose spiagge di Jávea/Xàbia, in particolare quella dell’Arenal, un lungo nastro di sabbia soffice e dorata affiancato da una passeggiata, che nelle sere d’estate si riempie di bancarelle. La Punta de l’Arenal, dietro l’Hotel Parador Nacional, in passato fu un importante insediamento romano dove si produceva il garum (una salsa a base di interiora di pesce usata come condimento di molti piatti), mentre sul lato opposto della piccola baia si ergeva un castello fondato nel 1424 e distrutto dagli inglesi all’inizio dell’Ottocento. Le rovine della fortezza ora giacciono al di sotto di moderne strutture ricettive per i turisti, ma alcuni cannoni utilizzati al suo interno si possono ancora ammirare fuori dalla chiesa di San Bartolomé, nel centro storico.
La vita notturna si concentra proprio nella zona delle spiagge: dalla primavera alla fine dell’estate aprono i cosiddetti chiringuitos, piccoli bar in riva al mare, che servono cocktail freschi e buona musica.
Le testimonianze storico-artistiche più interessanti si trovano nel centro di Jávea/Xàbia, situato nell’entroterra, in pianura, ai piedi del massiccio del Montgó. Strade, viottoli, piazze e piazzette si svilupparono nei secoli intorno alla chiesa gotica di San Bartolomé, nata come struttura difensiva contro le incursioni dei pirati. Lo stile gotico è ben rappresentato anche dalle case e i palazzi realizzati tra il XV e il XVII secolo, in particolare lungo le strade di Santa Marta, Sor Catalina Bas, strada Major ed Estret, ma anche in Plaça de l’Església, dove potrete ammirare il quattrocentesco Palau dels Sapena.
La chiesa-fortezza di San Bartolomé fu in gran parte realizzata alla fine del Trecento, costruita con la pietra locale della costa, ma presto le strutture difensive vennero rinforzate per far fronte al crescente rischio di attacchi da parte dei pirati: nel 1513 Domingo Urteaga di Navarra era a capo dei lavori, e da quel momento fu ancora più chiaro che la struttura doveva avere due funzioni, una religiosa e una militare. All’interno restano poche decorazioni poiché molte vennero distrutte durante la Guerra Civile spagnola, ma la chiesa è comunque uno splendido scenario per concerti di musica classica, soprattutto grazie all’acustica perfetta. Nel 1931 fu inserita nella lista dei Monumenti Nazionali Storici e Artistici della Spagna ed è un indiscutibile capolavoro del centro di Jávea/Xàbia.
Di fronte alla chiesa, sul lato nord, il moderno mercato alimentare della città occupa il sito in cui sorgeva il seicentesco convento delle Agostiniane Scalze. Fu il Concilio Municipale, durante la Guerra Civile spagnola (1936-1939), a decretare la demolizione del convento per costruire il mercato coperto, inaugurato nel 1946. Lo stile architettonico è stato concepito per sposarsi armoniosamente con la vicina chiesa.
Da vedere il Museo Archeologico ed Etnografico “Soler Blasco” (Museu Arqueològic i Etnogràfic "Soler Blasco"), situato in Plaça dels Germans Segarra e allestito all’interno della casa-palazzo di Antoni Banyuls, un nobile al servizio di Re Filippo III. Costruito nella prima metà del XVII secolo, l’edificio è considerato uno dei migliori esempi di architettura civile della città, con la sua particolare facciata in arenaria locale. In una delle sale si può ammirare uno splendido pavimento in ceramica con piastrelle smaltate verdi e bianche dipinte a mano chiamate mocadorets, ovvero “fazzoletti”. Il museo prende il nome dal suo maggiore finanziatore e primo direttore, Soler Blasco, e contiene un’ampia collezione di artefatti e reperti risalenti alla preistoria, all’età romana e al medioevo, oltre alla riproduzione della bottega di un fabbro nella sua evoluzione dal tardo Settecento al Novecento.
Per gli amanti della natura c’è il Parco Naturale del Montgó, un’area di 21,5 kmq situata tra Jávea/Xàbia e le vicine località di Jesús Pobre e Dénia fondata nel 1987. I primi reperti umani rinvenuti in questa zona risalgono a 30 mila anni fa (Paleolitico superiore), e appartenevano a gruppi nomadi di cacciatori e raccoglitori. Oggi la cima del Montgó è una bella attrazione turistica: con una quota di 753 metri è il secondo rilievo costiero più alto del Mediterraneo, e nelle giornate limpide regala un bel panorama sul litorale e il mare fino all’isola di Ibiza.
I buongustai apprezzeranno la cucina di Jávea/Xàbia, basata sui prodotti mediterranei, buon pesce fresco, frutta come uva, fichi, arance e mandorle, e l’immancabile riso con cui si prepara la paella: la variante locale è spesso accompagnata da rape e fagioli. I dolci tipici sono i torroni e le torte di mandorle - rielaborazioni di ricette di Alicante – e i vini da provare sono quelli della Denominazione di Origine di Alicante e la dolcissima “Misteleta”.
Il calendario di Jávea/Xàbia è ricco di appuntamenti, soprattutto nella stagione estiva, quando passeggiare in riva al mare è una vera goduria. A metà luglio si celebrano le feste della Virgen del Carmen, e verso la fine del mese c’è la festa dei Mori e dei Cristiani, che rievoca le sanguinose battaglie avvenute nella seconda metà del medioevo per la conquista della penisola iberica.
Nei dintorni della città continuano le belle sorprese. Le mete naturalistiche più interessanti sono la Riserva Naturale Marina del Capo di San Antonio, il Parco Naturale del Peñón de Ifach e il Parco Naturale del Carracal della Font Roja. Le cittadine da visitare sono Dénia, Teulada, Calpe e Villajoyosa. Nell’entroterra settentrionale, oltre la Sierra di Aitana, sorge il pittoresco borgo medievale di Cocentaina, dall’affascinante atmosfera araba e le case decorate in ceramica.
Informazioni utili: il meteo e come arrivare a Jávea/Xàbia
La città gode di un clima piacevolissimo e salutare: la vicinanza del mare lo rende mite in ogni stagione, e il Massiccio del Montgó fa da barriera contro i venti freddi del nord. Le temperature medie di agosto vanno da una minima di 20 a una massima di 32°C, mentre in gennaio, il mese più “freddo” variano tra i 6 e i 15°C.
Anche in inverno, infatti, Jávea/Xàbia resta la località più soleggiata della Spagna e si rivela un’ottima destinazione per chi ha nostalgia delle temperature primaverili.
Arrivare a Jávea/Xàbia è semplice, perché è ben collegata ai capoluoghi provinciali più vicini. Gli aeroporti di Alicante e Valencia sono a poco più di un’ora di macchina, e ci sono collegamenti giornalieri in corriera con Alicante, Valencia e Madrid. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Gata de Gorgos.
I traghetti collegano regolarmente Jávea/Xàbia con Ibiza e altre isole dell’arcipelago delle Baleari.
Il territorio di Jávea/Xàbia può essere suddiviso in tre diverse zone, quella del porto, quella costiera e il centro storico. Il porto è l’area più turistica, con numerosi hotel, ristoranti esclusivi, negozietti e proposte di svago, come la vela, il windsurf e le escursioni in barca. Il porto esisteva già nel XV secolo, ma solo nel 1871 venne creato il primo pontile e quello di Jávea/Xàbia divenne un importante porto commerciale per l’esportazione di uvetta. Le vendite crollarono alla fine dell’Ottocento, e il centro si trasformò in un semplice villaggio di pescatori, ma tra il 1950 e il 1960 fu costruito il porto moderno con il suo club nautico.
Qui si trovano i resti della chiesa dedicata alla Nostra Signora di Loreto, costruita nel 1515 per dare un luogo di culto agli uomini di mare ma quasi completamente demolita nel 1870.
Sulla costa si susseguono le famose spiagge di Jávea/Xàbia, in particolare quella dell’Arenal, un lungo nastro di sabbia soffice e dorata affiancato da una passeggiata, che nelle sere d’estate si riempie di bancarelle. La Punta de l’Arenal, dietro l’Hotel Parador Nacional, in passato fu un importante insediamento romano dove si produceva il garum (una salsa a base di interiora di pesce usata come condimento di molti piatti), mentre sul lato opposto della piccola baia si ergeva un castello fondato nel 1424 e distrutto dagli inglesi all’inizio dell’Ottocento. Le rovine della fortezza ora giacciono al di sotto di moderne strutture ricettive per i turisti, ma alcuni cannoni utilizzati al suo interno si possono ancora ammirare fuori dalla chiesa di San Bartolomé, nel centro storico.
La vita notturna si concentra proprio nella zona delle spiagge: dalla primavera alla fine dell’estate aprono i cosiddetti chiringuitos, piccoli bar in riva al mare, che servono cocktail freschi e buona musica.
Le testimonianze storico-artistiche più interessanti si trovano nel centro di Jávea/Xàbia, situato nell’entroterra, in pianura, ai piedi del massiccio del Montgó. Strade, viottoli, piazze e piazzette si svilupparono nei secoli intorno alla chiesa gotica di San Bartolomé, nata come struttura difensiva contro le incursioni dei pirati. Lo stile gotico è ben rappresentato anche dalle case e i palazzi realizzati tra il XV e il XVII secolo, in particolare lungo le strade di Santa Marta, Sor Catalina Bas, strada Major ed Estret, ma anche in Plaça de l’Església, dove potrete ammirare il quattrocentesco Palau dels Sapena.
La chiesa-fortezza di San Bartolomé fu in gran parte realizzata alla fine del Trecento, costruita con la pietra locale della costa, ma presto le strutture difensive vennero rinforzate per far fronte al crescente rischio di attacchi da parte dei pirati: nel 1513 Domingo Urteaga di Navarra era a capo dei lavori, e da quel momento fu ancora più chiaro che la struttura doveva avere due funzioni, una religiosa e una militare. All’interno restano poche decorazioni poiché molte vennero distrutte durante la Guerra Civile spagnola, ma la chiesa è comunque uno splendido scenario per concerti di musica classica, soprattutto grazie all’acustica perfetta. Nel 1931 fu inserita nella lista dei Monumenti Nazionali Storici e Artistici della Spagna ed è un indiscutibile capolavoro del centro di Jávea/Xàbia.
Di fronte alla chiesa, sul lato nord, il moderno mercato alimentare della città occupa il sito in cui sorgeva il seicentesco convento delle Agostiniane Scalze. Fu il Concilio Municipale, durante la Guerra Civile spagnola (1936-1939), a decretare la demolizione del convento per costruire il mercato coperto, inaugurato nel 1946. Lo stile architettonico è stato concepito per sposarsi armoniosamente con la vicina chiesa.
Da vedere il Museo Archeologico ed Etnografico “Soler Blasco” (Museu Arqueològic i Etnogràfic "Soler Blasco"), situato in Plaça dels Germans Segarra e allestito all’interno della casa-palazzo di Antoni Banyuls, un nobile al servizio di Re Filippo III. Costruito nella prima metà del XVII secolo, l’edificio è considerato uno dei migliori esempi di architettura civile della città, con la sua particolare facciata in arenaria locale. In una delle sale si può ammirare uno splendido pavimento in ceramica con piastrelle smaltate verdi e bianche dipinte a mano chiamate mocadorets, ovvero “fazzoletti”. Il museo prende il nome dal suo maggiore finanziatore e primo direttore, Soler Blasco, e contiene un’ampia collezione di artefatti e reperti risalenti alla preistoria, all’età romana e al medioevo, oltre alla riproduzione della bottega di un fabbro nella sua evoluzione dal tardo Settecento al Novecento.
Per gli amanti della natura c’è il Parco Naturale del Montgó, un’area di 21,5 kmq situata tra Jávea/Xàbia e le vicine località di Jesús Pobre e Dénia fondata nel 1987. I primi reperti umani rinvenuti in questa zona risalgono a 30 mila anni fa (Paleolitico superiore), e appartenevano a gruppi nomadi di cacciatori e raccoglitori. Oggi la cima del Montgó è una bella attrazione turistica: con una quota di 753 metri è il secondo rilievo costiero più alto del Mediterraneo, e nelle giornate limpide regala un bel panorama sul litorale e il mare fino all’isola di Ibiza.
I buongustai apprezzeranno la cucina di Jávea/Xàbia, basata sui prodotti mediterranei, buon pesce fresco, frutta come uva, fichi, arance e mandorle, e l’immancabile riso con cui si prepara la paella: la variante locale è spesso accompagnata da rape e fagioli. I dolci tipici sono i torroni e le torte di mandorle - rielaborazioni di ricette di Alicante – e i vini da provare sono quelli della Denominazione di Origine di Alicante e la dolcissima “Misteleta”.
Il calendario di Jávea/Xàbia è ricco di appuntamenti, soprattutto nella stagione estiva, quando passeggiare in riva al mare è una vera goduria. A metà luglio si celebrano le feste della Virgen del Carmen, e verso la fine del mese c’è la festa dei Mori e dei Cristiani, che rievoca le sanguinose battaglie avvenute nella seconda metà del medioevo per la conquista della penisola iberica.
Nei dintorni della città continuano le belle sorprese. Le mete naturalistiche più interessanti sono la Riserva Naturale Marina del Capo di San Antonio, il Parco Naturale del Peñón de Ifach e il Parco Naturale del Carracal della Font Roja. Le cittadine da visitare sono Dénia, Teulada, Calpe e Villajoyosa. Nell’entroterra settentrionale, oltre la Sierra di Aitana, sorge il pittoresco borgo medievale di Cocentaina, dall’affascinante atmosfera araba e le case decorate in ceramica.
Informazioni utili: il meteo e come arrivare a Jávea/Xàbia
La città gode di un clima piacevolissimo e salutare: la vicinanza del mare lo rende mite in ogni stagione, e il Massiccio del Montgó fa da barriera contro i venti freddi del nord. Le temperature medie di agosto vanno da una minima di 20 a una massima di 32°C, mentre in gennaio, il mese più “freddo” variano tra i 6 e i 15°C.
Anche in inverno, infatti, Jávea/Xàbia resta la località più soleggiata della Spagna e si rivela un’ottima destinazione per chi ha nostalgia delle temperature primaverili.
Arrivare a Jávea/Xàbia è semplice, perché è ben collegata ai capoluoghi provinciali più vicini. Gli aeroporti di Alicante e Valencia sono a poco più di un’ora di macchina, e ci sono collegamenti giornalieri in corriera con Alicante, Valencia e Madrid. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Gata de Gorgos.
I traghetti collegano regolarmente Jávea/Xàbia con Ibiza e altre isole dell’arcipelago delle Baleari.