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Pirenei della Catalogna: localitą, valli e parchi naturali

Catalogna, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Catalogna dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Contrariamente a quanto avviene nella parte più occidentale di questo antico sistema montuoso, i Pirenei catalani digradano dal centro della cordigliera - le cui vette oltrepassano i 3.000 m di altezza e ove si trovano numerose stazioni di sci alpino nonché nordico - fino al mare nel Parco naturale di Cap de Creus. Lleida e Girona si suddividono la fascia più ampia e orientale dei Pirenei e i numerosi parchi naturali e recondite valli e regioni, sebbene occorra anche citare il Parco naturale Cadí-Moixeró, nei Prepirenei barcellonesi, il maggior parco naturale della Catalogna dove gli amanti della natura potranno contemplare una grande diversità di fauna e flora. Il limitrofo Principato d'Andorra, suddivide i Pirenei catalani in Pirenei centrali e Pirenei orientali.

La Valle d'Aran offre la singolarità di estendersi in gran parte sul versante atlantico dei Pirenei, il che costrinse le autorità a scavare la galleria di Vielha nel 1948, i cui 5.320 m di lunghezza ne fecero la galleria più lunga d'Europa per vari decenni. Ha anche consentito agli abitanti locali di migliorare i collegamenti con il resto del territorio spagnolo dato che fino ad allora gli allacciamenti con la Francia erano alquanto difficoltosi. Oltre a un dialetto proprio - aranés -, in realtà una variante dell'occitano, Aran vanta alte vette che cingono una vallata particolarmente profonda, con scorci incantevoli. Inoltre, si tratta di una località assai frequentata da sciatori che si recano nelle vicine stazioni invernali di Baqueira-Beret ed Espot Esquí, già all'esterno della vallata. Uno dei gioielli della zona di Lérida è il Parco nazionale di Aigüestortes i Estany de Sant Maurici che racchiude numerosi e suggestivi specchi d'acqua.

Nella Valle di Boí, un altro degli angoli di alta montagna dove predomina il verde scuro, il visitatore potrà ammirare chiesette in stile romanico di grande interesse (dichiarate Patrimonio dell'Umanità dalla UNESCO), come la chiesa di Santa Maria e, soprattutto, quella di Sant Climent, entrambe a Taüll, il centro abitato a maggior altitudine della vallata. Da qui, parte la strada che conduce alla stazione invernale di Boí-Taüll, a oltre 2.000 m di altitudine. Lungo il sentiero di Vielha in direzione della zona di Pallars Sobirà, passando dal valico della Bonaigua (2.072 m), si attraversano le località del Naut Aran di enorme fascino quali Arties, Salardù, Unha e Bagergue prima di giungere alla deviazione che porta alla stazione invernale di Baqueira-Beret, senz'altro quella più rinomata dell'intera catena dei Pirenei. Meno note ma d'indubbia bellezza paesaggistica e artistica sono le valli di Cardós e Ferrera. Quest'ultima deve il nome alla sua ricchezza in minerali ferrosi, fatto questo che in passato favorì l'apertura di numerose fucine. Nella Vall Ferrera si eleva anche la vetta più alta della Catalogna, la Pica d'Estats (3.115 m). Dal canto suo, nella Valle di Cardós spicca Lladrós, che offre agli occhi del visitatore, il meraviglioso conglomerato di case, sovrastato dal campanile della chiesa.

La zona del Pallars Sobirà è altresì colma di attrazioni vincolate all'habitat montano. Il fiume Noguera Pallaresa è divenuto un paradiso per gli amanti degli sport acquatici moderni -canotaggio, canyoning, rafting, piroga, ecc. -, e località quali La Pobla de Segur e Sort nella zona prepirenaica Pallars Jussà sono state località pioniere in materia di promozione del turismo. La Pobla de Segur accoglie tutti gli anni, la prima domenica di luglio, la discesa lungo il fiume dei cosiddetti rais, un omaggio al duro mestiere dei zatterieri ormai scomparso, cui partecipano migliaia di persone. A nord della Pobla de Segur, scopriremo Vall Fosca (Valle scura), l'unica zona di alta montagna del Pallars. Con questo nome, si indica il bacino del fiume Flamicell, un interessante percorso di 19 km, lungo una vallata stretta in cui fanno spicco il pittoresco abitato de La Pobleta de Bellveí, il sopraelevato centro di Beranui nonché l'affascinante cappella in stile romanico di San Martín, assieme alla Torre de Cabdella, capoluogo della vallata.

Lasciandoci alle spalle l'alta montagna, scopriremo l'Alt Urgell, cellula germinale della storica Contea di Urgell, una delle più importanti della Catalogna medioevale il cui capoluogo, La Seu d'Urgell, vanta un centro storico artistico, fatto di vie porticate e di una magnifica cattedrale in stile romanico lombardo. Iniziati i lavori nel 1175, fu oggetto di ampi restauri tra il 1967 e il 1973. Spiccano altresì il Municipio, eretto nel 1473, e Castellciutat, un complesso di castelli e fortificazioni di grande rilevanza militare. La Seu d'Urgell dista soli 10 km dalla vicina Andorra, dove terminano i Pirenei centrali. I cosiddetti Pirenei orientali racchiudono la valle del fiume Segre, una delle pianure, in zona montuosa, di maggior fascino di tutti i Pirenei, punteggiata di chiesette in stile romanico. Il Quer Foradat è uno dei centri urbani di maggior fascino del versante settentrionale della sierra di Cadí, le cui case si arrampicano sul fianco del monte Tossal de Quer.

Il capoluogo della zona adiacente della Cerdanya è Puigcerdá, fondato nel 1777 dal re Alfonso I d'Aragona, nel punto di confluenza dei fiumi Querol e Raur. Nella località spiccano la caratteristica torre ottagonale della chiesa di Santa Maria e il frontespizio in stile gotico, risalente al sec. XIV, andato distrutto nella guerra civile. L'elemento urbano più caratteristico è, comunque, il lago artificiale costruito nel 1910. Altrettanto interessante è il centro storico di Llívia, abitato catalano in territorio francese. Sito a 5 km da Puigcerdà, è l'unica località della zona che non venne annessa al territorio francese nel 1660 dopo la firma della pace dei Pirenei, dato il suo status di villa, cioè, cittadina e non di paesino. Il suo centro può essere ritenuto complesso storico-artistico, in cui particolare menzione merita la Plaza del Mercadal, l'antico ricovero, la parrocchia della Virgen de los Ángeles e la torre di Bernat de So. A sud di questa zona, troviamo il Parco naturale del Cadí-Moixeró che, con i suoi 41.342 ettari, è il parco di maggiori dimensioni della Catalogna e si stende nelle tre regioni seguenti: Alt Urgell, Berguedá e Cerdanya. Si tratta di un parco montuoso, posto tra gli 800 m del fondovalle e i 2.648 m del Puig de la Canal Baridana, di enorme interesse data la diversità geologica, faunistica e floristica.

Tra gli spazi particolarmente suggestivi, si possono citare la Roca de l'Ordiguer, il monte Puig de la Canal Baridana già citato e il Puig Vulturó, la grandiosità dell'intero fianco sud, particolarmente nel settore che sovrasta l'abitato di Josa de Cadí, e la Valle di Gresolet, con estese abetaie e faggeti unici nel parco naturale grazie al suo microclima particolarmente umido. Inoltre, il Pedraforca è uno dei monti più interessanti per l'alpinismo catalano. La parete nord cade a picco tra i 600 e gli 800 m sulla vallata per dare così vita a una palestra pericolosa e affascinante per le arrampicate. Sono altresì meritevoli di una visita gli abitati di Bagà, un tempo capoluogo della baronia di Pinós e che conserva parte delle mura medievali e una bella piazza porticata; Saldes, con le rovine del castello; Montellà, Tuixén e Josa de Cadí. Da Puigcerdà, diretti a est, dopo aver valicato l'imponente colle di Toses, si raggiunge la zona del Ripollès, lasciandoci così alle spalle le stazioni sciistiche de La Molina - la stazione più antica della Spagna - e Masella.

Il capoluogo della Valle de Ribes è Ribes de Freser, centro turistico di primo piano grazie principalmente alla rinomanza delle sue stazioni termali di acque mineromedicinali. Nel 1931, vi venne inaugurato il treno a cremagliera che, dopo un'ascesa di 13 km, consente di raggiungere il Santuario di Núria, lungo il corso del fiume Freser. Si tratta dell'unico modo per salire fin lassù senza doversi cimentare in una bella scarpinata, dato che la strada termina nella località di Queralbs, a 6 km dal complesso religioso che sorge nei pressi di un lago artificiale nel recondito circo di Núria ove svetta il monte più alto dei Pirenei orientali con i suoi 2.913 m di altezza.

Tuttavia, a dare lustro alla zona del Ripollès è il monastero di Santa María de Ripoll, risalente ai tempi dei Visigoti e consacrato nell'888 alla presenza del suo fondatore, Vilfredo il Peloso, cui si deve la dinastia catalana. Tale spazio religioso raggiunse il suo massimo splendore grazie all'abate Oliba, che portò a conclusione la grandiosa costruzione, tuttora visibile, e consacrata nel 1032. Rimaneggiato alla fine del sec. XIX, questo tesoro architettonico vanta un incantevole e grandioso frontespizio in stile romanico, oltre a un chiostro rettangolare e due corpi con tetto ligneo. Sulla piazza antistante il monastero si è allestito il museo e l'archivio pirenaico, di enorme interesse per il visitatore. Verso la zona della Garrotxa, c'imbatteremo in Sant Joan de les Abadesses, toponimo che si richiama a un monastero di suore, fondato nell'887 e rinnovato a metà del sec. XX. Questa costruzione singolare dispone attualmente di pianta a croce greca e al suo interno fa spicco il gruppo scultoreo della Discesa dalla croce, posto nella cappella maggiore. Non meno elegante il chiostro in stile gotico. Deviando verso nord, ci si avvia verso le valli del Ter e del Ritort, ove svettano le ultime montagne di rilievo dei Pirenei orientali. Vi si trova Camprodon, suggestiva località fiancheggiata da interessanti scorci quali il Portal de Sant Roc, la Plaza Mayor, il Pont Nou e la chiesa di Sant Pere.

Dopo aver attraversato alcune località pittoresche e ben curate quali Roca de Palancà, Vilallonga de Ter e Setcases, l'itinerario si conclude presso la stazione invernale di Vallter 2.000, una delle più recenti dei Pirenei e quella più vicina a Barcellona. La Garrotxa, che in lingua catalana è sinonimo di terreno scosceso, nome quanto mai consono data l'orografia piuttosto accidentata, è una delle zone storiche costituenti la Catalogna fino al sec. XIII. Il capoluogo, Olot, sorge al centro di un'estesa depressione del fiume Fluvià, punteggiata da un gran numero di vulcani. Nelle sue immediate vicinanze, si stende il Parco naturale della zona vulcanica della Garrotxa, uno spazio protetto di circa 12.000 ettari, a forte presenza umana e ricco di valori geologici, botanici e paesaggistici. Tale regione vulcanica rappresenta quanto di meglio può rappresentare il paesaggio vulcanico della Penisola Iberica e uno dei fenomeni più interessanti in Europa. Conta oltre trenta coni vulcanici e crateri e oltre venti colate di lava.

A 6 km da Olot, si staglia maestoso sul fiume, Castellfollit de la Roca, un centro singolare dall'aspetto di un'imbarcazione di grandi dimensioni, incagliata alla confluenza dei fiumi Fluvià e Turonell. Il suo complesso di case sorge su un argine squarciato dall'erosione fluviale, con un'altezza di 60 m e 1 km di lunghezza. Originatosi nelle colate di lava dei vulcani della zona, in tale argine sono perfettamente ravvisabili gli strati di basalto posti sopra i materiali alluvionali del Quaternario e questi, a loro volta, sul terreno nummulitico. Un po' più a est, troviamo Besalú, un tempo capoluogo di questa zona, dove il viandante avrà modo di ammirare un borgo medievale, rimaneggiato con cura dopo la Guerra civile. Tale abitato, che si stende in un allargamento dell'alveo del fiume Fluvià, è una delle località catalane di maggior rilievo in termini di monumenti e di espressioni artistiche, sia civili che religiose.

Tra l'architettura civile in stile romanico, è da evidenziare il celebre ponte vecchio, a pianta angolare, su cui si ergono torri di difese sia alle estremità che al centro. Restaurato tra il 1964 e il 1965, si erge imponente all'ingresso del centro urbano. Un altro monumento civile di rilievo è la mikwah o lavatoio rituale ebraico. In quanto all'architettura religiosa, l'edificio più rappresentativo della Besalú medievale è la chiesa monastica di Santa Maria (sec. XII), sovrastante l'intero centro abitato dall'antico castello della contea. Valgono ben una visita anche il monastero di San Pedro (sec. XII) e la chiesa di San Vicente (sec. XII), entrambi in stile romanico. L'Alt Empordá, estremità orientale dei Pirenei, è una sintesi armonica della montagna, del mare e del vento del nord, la tramontana. Tra i suoi Comuni, sono da evidenziare il capoluogo, Figueres, centro industriale, turistico e commerciale della zona, di grande rinomanza gastronomica. La città accoglie il castello di San Fernando, una delle cittadelle principali e più complesse in Europa, costruita a metà del sec. XVIII. Vi fanno spicco altresì la chiesa di San Pedro, costruzione in stile gotico risalente alla fine del sec. XIV e restaurata nel 1967 dopo essere stata distrutta da un incendio nel 1936 e il teatro-museo Dalì che accoglie parte dell'opera dell'artista catalano.

In direzione del mare, troveremo Castelló d'Empúries, capoluogo della contea medievale di Empúries, nel cui centro urbano, ben curato, si staglia la parrocchia di Santa Maria, nota con il nome di cattedrale dell'Empordà, magnifico edificio gotico (secc. XIV e XV), con a ridosso un alto campanile romanico. Altre costruzioni di rilevanza artistica sono il ponte gotico detto Pont Vell, il Municipio, la casa Gran e il convento di Santo Domingo. Dopo aver valicato il passo di Puig de Pení, da dove si possono godere incantevoli panorami sul golfo di Roses (a sud) e sul Port de la Selva (a nord), la strada scende fino a Cadaqués, uno degli abitati più emblematici della Costa Brava, il cui punto di maggior interesse è il centro storico che si stende lungo la baia e si arrampica lungo i fianchi della montagna. L'edificio più caratteristico è la chiesa della Natività, risalente al sec. XVII. A nord dell'abitato, una strada stretta s'inerpica tra la cala di Portlligat, famosa in tutto il mondo in quanto venne ripresa più volte da Salvador Dalí. L'itinerario nei Pirenei catalani si conclude 7 km dopo, davanti alla porta del faro del Cap de Creus, da dove si domina l'intera costa orientale e le innumerevoli cale fino al Cap de Norfeu. In questo suggestivo e agreste parco naturale, gli ultimi massi rocciosi sprofondano in mare per lasciar sorgere il sole puntualmente ogni mattina.

Teatro-Museo Dalí di Figueres - Eretto sui resti dell'antico teatro di Figueres, questo museo accoglie un ampio ventaglio di opere che rifanno l'evoluzione artistica di Salvador Dalí (1904-1989), dalle sue prime esperienze artistiche e dalle sue creazioni surrealistiche fino alle opere eseguite negli ultimi anni della sua vita. Alcune delle opere più rimarchevoli ivi esposte sono: Port Alguer (1924), Lo spettro del sex appeal (1932), Autoritratto molle con pancetta fritta (1941); Poesia d'America - Gli atleti cosmici (1943); Galarina (1944-45); Il cestino del pane (1945); Leda atomica (1949) e Galatea delle sfere (1942). Accoglie altresì opere eseguite dall'artista espressamente per il Teatro-museo quali la Sala di Mae West, la Sala Palau del Vent, il Monumento a Francesc Pujols e la Cadillac piovosa. Alle sue opere ne affiancò altre de El Greco, Maria Fortuny, Modest Urgell, Ernest Meissonier, Marcel Duchamp, Wolf Wostell, Antoni Pitxot ed Evarist Vallès.

Aigüestortes i Estany de Sant Maurici - Il Parco nazionale di Aigüestortes ì Estany de Sant Maurici, situato nei Pirenei centrali, comprende circa 40.852 ettari delle zone dell'Alta Ribagorça, del Pallars Sobirà e della Valle d'Aran. La parte del Pallars o di Sant Maurici è più scoscesa di quella dell'Alta Ribagorça o di Aigüestortes. Oltre un centinaio di laghi o "estanys", cinti da alte vette, costituiscono l'attrazione principale del Parco nazionale. Tra i tanti, sono particolarmente rinomati l'Estany de Sant Maurici che si stende sotto le svettanti guglie rocciose che vanno sotto il nome di Els Encantats e l'Estany Negre, incassato tra due enormi pareti granitiche. Alcuni di questi laghi sono stati oggetto di processi di sedimentazione e hanno dato luogo a prati solcati da fiumi e placidi meandri d'acqua denominati "aigüestortes". A quote più basse, i prati cedono il passo al pino nero, all'abete e ai boschi a foglia caduca o di pino verde.
In quanto alla fauna, il parco è popolato da camosci, ermellini, marmotte, caprioli e da numerose specie ornitologiche. Grazie ad un servizio di guide, i turisti e gli alpinisti possono ammirarne gli scorci più reconditi, effettuare delle attraversate e ascensioni oppure fotografare la fauna selvaggia.

Girona - Abitata sin dall'epoca romana, l'epoca di massimo splendore di Girona fu il Medioevo, di cui conserva un notevole complesso monumentale. Tra le viuzze del centro storico, cinto in parte dalle antiche mura, si trova il Call o quartiere ebreo, luogo di residenza, fino alla sua espulsione, dell'agiata comunità ebraica. La Cattedrale in stile gotico, accoglie ragguardevoli opere pittoriche nonché l'arazzo della Creazione, ricamato tra i secc. XI e XII. I cosiddetti bagni arabi, risalenti al sec. XII, conservano una bella lanterna ottagonale che ne illumina le varie sale. Altri edifici storici di rilievo sono le chiese di Sant Feliu e Sant Nicolau nonché i conventi di Sant Domènec e Sant Pere de Galligants. Ad essi, si affiancano costruzioni in stile Liberty e novecentesche quali La Farinera Teixidor e La Punxa nonché le case sul fiume Onyar. I fiumi Onyar, Ter, Güell e Galligants attraversano la città dotata altresì di un viale (La Rambla), della Passeggiata archeologica e del Parco della Devesa, quali spazi principali per concedersi un attimo di svago.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
Milano 02/72004617 - Roma 06/6783106
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