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Breve guida storica del Brasile

Brasile, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Brasile dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Il Brasile è un paese variegato ed immenso che può soddisfare le molteplici esigenze dei viaggiatori, dei turisti, degli ecologisti e dei vacanzieri. Si presenta con una ricca offerta di soluzioni articolate, dai soggiorni a Rio de Janeiro, che vanta alcune tra le più belle spiagge del Paese, a San Paolo e Salvador de Bahia; dalle vacanze nel Nord-Est ai soggiorni in Amazzonia, vasta regione al centro del continente, con un territorio ancora da esplorare, dove si trova il Pantanal, la più grande pianura alluvionale del mondo. Un capitolo a parte è dedicato alle Cascate di Iguaçu, situate al confine con Argentina e Paraguay, che offrono al viaggiatore uno degli spettacoli più straordinari dal punto di vista naturalistico.

Ma il Brasile è anche il crogiolo di razze ed etnie diverse, che si sono unite nel corso dei secoli creando una civiltà unica nel suo genere, che si è espressa nella musica, nella danza, nelle tradizioni, nell’arte. Le maggiori etnie indigene (i Guaranì, i Tupi e i Tapuia) non hanno lasciato tracce di società avanzate come le altre del centro e Sud America. La storia del Brasile è abbastanza recente, legata soprattutto al periodo coloniale portoghese, intorno al 1500. Il Paese fu scoperto in questo periodo da Pedro Cabral, su mandato del re del Portogallo. La prima vera colonizzazione da parte dei portoghesi avvenne verso il 1531, che si insediarono inizialmente lungo le regioni costiere, sottomettendo le popolazioni indigene, le quali dopo l’accoglienza iniziale divennero ostili nei confronti dei bianchi. Un ruolo rilevante fu giocato dai preti gesuiti, i quali cercarono di proteggere gli indigeni fondando le missioni nelle zone più remote, di cui ancora si trova traccia soprattutto al confine con il Paraguay e l’Argentina. I coloni intuirono le ricchezze del Paese, a cominciare dalla canna da zucchero, ma l’oro restava un miraggio leggendario. Molte le leggende che parlano dell’El Dorado e di altri giacimenti di pietre e metalli preziosi. L’oro fu scoperto verso la fine del 1600 nello stato del Minas-Gerais, e tale scoperta portò un flusso migratorio verso tale regione, con la costituzione di nuovi insediamenti. Nei secoli che seguirono anche i Francesi e gli Olandesi posero le loro mire espansionistiche in Brasile, soprattutto grazie ai frequenti scambi commerciali tra il Vecchio ed il Nuovo Continente. Il Brasile restò legato al Portogallo fino al 1821, anno in cui l’Imperatore Dom João VI ritornò in patria lasciando il figlio Pedro, il quale l’anno successivo dichiarò l’indipendenza dal Portogallo. Nei secoli successivi molte altre vicende si susseguirono nel panorama politico del Brasile, tra le quali una dittatura militare nel 1930 con a capo Getulio Vargas. Dopo la seconda guerra mondiale il Paese si avviò verso una svolta democratica. Il referendum del 1993 confermò la Repubblica Presidenziale con a capo Fernando Henrique Cardoso.

Una nota particolare sui siti dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità: Città di Ouro Preto; il centro storico di Olinda (vedi foto); le missioni gesuite del Guaranì; il centro storico di Salvador de Bahia; il centro storico di Goiás; il santuario di Bom Jesus de Congonhas; il Parco Nazionale di Iguaçu; la Foresta Atlantica dello Stato del Paraná e di São Paulo; la Foresta Atlantica dello Stato di Bahia; l’area del Pantanal (Stato del Mato Grosso); l’Isola di Fernando de Noronha e l’Atollo das Rocas.
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