Plan de Corones: paradiso dello sci di fondo con 190km di piste
Al cospetto di una delle stazioni più moderne e sviluppate per lo sci da discesa, il Plan de Corones (105 km di piste), all’interno dell’Area Vacanze Plan de Corones – Val Pusteria si snoda una rete senza pari di itinerari e anelli per lo sci da fondo, per un totale di 190 km. Non è una contraddizione. I due sport qui si integrano al meglio fra loro, perché la Val Pusteria e le sue valli laterali hanno caratteristiche morfologiche e climatiche ottimali per il fondo – oltre a vantare un’indiscussa tradizione sportiva in materia.
In particolare, la Valle di Casies, la Valle di Tamersc (continuazione della Valle di Marebbe, verso il Parco Naturale Braies Sennes Fannes) e il Passo delle Erbe a San Martino in Badia ospitano percorsi capaci di unire un notevole contenuto tecnico al valore ambientale e paesaggistico.
Val Casies, tra masi e dolci prati innevati
La Valle di Casies, per esempio, da anni si è votata completamente allo sci di fondo e ha compiuto la scelta deliberata di non puntare assolutamente allo sci da discesa (ma attenzione: se si vuole, con lo skibus si raggiunge il Plan de Corones…). La vallata, lunga 20 km, è ampia e dolce, e si presta ottimamente a tracciati di fondo, che attraversano distese innevate e romantici boschi, passando accanto ad antichi masi tipici e alberghi. Sono 42 i km di piste preparate, a doppio tracciato per il fondista classico, con al centro lo spazio sufficiente per lo skating. La valle di Casies è all’avanguardia nell’innevamento programmato delle piste da fondo (come il Plan de Corones lo è per la discesa). Il microclima e l’altitudine (1100 – 1400 m) fanno il resto.
In quota, nel paesaggio fatato del Passo delle Erbe
La pista di fondo al Passo delle Erbe (nel Parco Naturale Puez Odle), nel territorio di San Martino in Badia, è una delle più belle dell’Alto Adige, e anche una delle più alte: siamo a circa 2000 m, il che vuol dire innevamento ottimale e un paesaggio davvero incantato. Il circuito, di 6,5 km con dislivello di 150 m, è stato tracciato dalla campionessa Maria Canins intorno al Sass Putia. Partenza e arrivo sono al parcheggio del Passo delle Erbe
In particolare, la Valle di Casies, la Valle di Tamersc (continuazione della Valle di Marebbe, verso il Parco Naturale Braies Sennes Fannes) e il Passo delle Erbe a San Martino in Badia ospitano percorsi capaci di unire un notevole contenuto tecnico al valore ambientale e paesaggistico.
Val Casies, tra masi e dolci prati innevati
La Valle di Casies, per esempio, da anni si è votata completamente allo sci di fondo e ha compiuto la scelta deliberata di non puntare assolutamente allo sci da discesa (ma attenzione: se si vuole, con lo skibus si raggiunge il Plan de Corones…). La vallata, lunga 20 km, è ampia e dolce, e si presta ottimamente a tracciati di fondo, che attraversano distese innevate e romantici boschi, passando accanto ad antichi masi tipici e alberghi. Sono 42 i km di piste preparate, a doppio tracciato per il fondista classico, con al centro lo spazio sufficiente per lo skating. La valle di Casies è all’avanguardia nell’innevamento programmato delle piste da fondo (come il Plan de Corones lo è per la discesa). Il microclima e l’altitudine (1100 – 1400 m) fanno il resto.
In quota, nel paesaggio fatato del Passo delle Erbe
La pista di fondo al Passo delle Erbe (nel Parco Naturale Puez Odle), nel territorio di San Martino in Badia, è una delle più belle dell’Alto Adige, e anche una delle più alte: siamo a circa 2000 m, il che vuol dire innevamento ottimale e un paesaggio davvero incantato. Il circuito, di 6,5 km con dislivello di 150 m, è stato tracciato dalla campionessa Maria Canins intorno al Sass Putia. Partenza e arrivo sono al parcheggio del Passo delle Erbe
... Pagina 2/2 ...(sempre raggiungibile in auto anche d’ inverno). L’ampia pista è predisposta sia per il passo pattinato che per lo stile classico. Per il ristoro c’è l’albergo-rifugio Ütia de Börz al Passo delle Erbe, aperto tutto l’inverno. Dal Passo delle Erbe, un’altra pista di 18 km scende verso la val di Funes.
Nel cuore selvaggio del Parco Naturale, dal fondo allo sci alpinismo
Appena usciti da San Vigilio di Marebbe, inizia una delle piste da fondo più spettacolari delle Dolomiti (13 km + 13 km, 340 m di dislivello), lungo la valle di Rudo e poi di Tamersc, fino a Pederù: un ambiente di potente bellezza, tra boschi e alte pareti di roccia.
Di questa bella e lunga pista si possono ovviamente percorrere anche anelli più brevi; ad esempio quello facile da San Vigilio a Ciamaur, 3500 m di lunghezza e 20 m di dislivello, oppure quello più impegnativo da San Vigilio al Lago della Creda, con 6000 m di lunghezza e 60 di dislivello. Pederù è anche la base di appoggio per esplorare una vasta e incontaminata area all'interno del Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies, compresa tra Dolomiti di Braies e Dolomiti Ampezzane: si tratta del leggendario ‘regno dei Fanes’, ovvero Fodara Vedla, Alpe di Sennes e Alpe di Fanes piccola. Luoghi incantati tra i 2000 e i 2400 m con baite, cappellette e fienili sommersi dalla neve. Qui anche d’inverno alcuni rifugi – Fanes, Sennes, Lavarella, Fodera Vedla - sono aperti: la zona è assai frequentata per tour sci alpinistici sicuri e non troppo impegnativi. Si può salire anche con le racchette da neve o a piedi, lungo le stradine battute.
Nel cuore selvaggio del Parco Naturale, dal fondo allo sci alpinismo
Appena usciti da San Vigilio di Marebbe, inizia una delle piste da fondo più spettacolari delle Dolomiti (13 km + 13 km, 340 m di dislivello), lungo la valle di Rudo e poi di Tamersc, fino a Pederù: un ambiente di potente bellezza, tra boschi e alte pareti di roccia.
Di questa bella e lunga pista si possono ovviamente percorrere anche anelli più brevi; ad esempio quello facile da San Vigilio a Ciamaur, 3500 m di lunghezza e 20 m di dislivello, oppure quello più impegnativo da San Vigilio al Lago della Creda, con 6000 m di lunghezza e 60 di dislivello. Pederù è anche la base di appoggio per esplorare una vasta e incontaminata area all'interno del Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies, compresa tra Dolomiti di Braies e Dolomiti Ampezzane: si tratta del leggendario ‘regno dei Fanes’, ovvero Fodara Vedla, Alpe di Sennes e Alpe di Fanes piccola. Luoghi incantati tra i 2000 e i 2400 m con baite, cappellette e fienili sommersi dalla neve. Qui anche d’inverno alcuni rifugi – Fanes, Sennes, Lavarella, Fodera Vedla - sono aperti: la zona è assai frequentata per tour sci alpinistici sicuri e non troppo impegnativi. Si può salire anche con le racchette da neve o a piedi, lungo le stradine battute.
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