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La Strada dei Vini di Carmignano e dei Sapori Pratesi

Sulla direttrice che collega Firenze alla costa tirrenica, appena fuori dai confini della “culla del Rinascimento”, si apre la provincia di Prato, adagiata nella Valle del Bisenzio e perfettamente incuneata tra il Valdarno inferiore a sud-ovest e le vette dell’Appennino tosco-emiliano a nord-ovest.
Nota per essere uno dei distretti tessili più importanti di tutto lo Stivale, l'area custodisce, quasi come fosse un segreto, un patrimonio paesaggistico pregevole, ricchezze storico-architettoniche che evocano il passato etrusco, medievale e rinascimentale e importanti e antichissime testimonianze enogastronomiche che meritano di essere assaggiate.

Questo è lo scenario della bella Toscana che è stato prescelto per dare vita alla Strada dei Vini di Carmignano e dei Sapori Pratesi, nata nel 2009 come naturale evoluzione della più antica Strada Medicea dei Vini di Carmignano, in seguito all’allargamento dei confini provinciali, all’acquisizione dell’ultima Denominazione e alla volontà di promuovere anche i sapori della gastronomia locale, altra preziosa ricchezza locale.

Prato, Carmignano, Poggio a Caiano, Montemurlo, Vaiano, Vernio e Cantagallo sono i 7 comuni che delineano i confini di questo prezioso e piccolo territorio in cui si produce uno dei vini toscani più storici e meno conosciuti in Italia, anche grazie la massiccia presenza sul medesimo territorio dell'ingombrante Chianti Classico DOCG, ma molto rinomato all’estero per l’eleganza e l’armonia del suo gusto.

Abbiamo, quindi, studiato un itinerario enogastronomico da fare insieme a voi, tra colline verdi e docili, piccoli borghi, ville rinascimentali e qualche scorcio di montagna, in un susseguirsi lento di sapori e sentori incorniciati da cartoline paesaggistiche di rara bellezza.

I vini di Carmignano: le DOC e la prima DOCG mondiale


Partiamo dal patrimonio vinicolo che la zona propone, perché abbiamo a che fare con guest star che neanche vi immaginate. Tanto per cominciare bisogna sottolineare che i territori interessati alla produzione ricadono in un fazzoletto di terra di poche decine di chilometri compreso tra i comuni di Carmignano e Poggio a Caiano e i territori a sud di Prato; è qui, infatti, che vengono vinificate le tre DOC e l’unica preziosa DOCG di Carmignano.

Il clima particolarmente ventilato e i terreni un po’ scoscesi, ricchi di sostanze nutritive, favoriscono l’armonica maturazione delle uve che si prestano, principalmente, alla produzione di vini rossi destinati all’invecchiamento, molto eleganti al palato molto, corposi e ben strutturati. La caratteristica che contraddistingue i vini di Carmignano è la presenza, accanto alle più classiche Sangiovese e Canaiolo, di uve Cabernet, il vitigno bordolese noto per la sua raffinatezza e destinato a dare vita a vini preziosi.

La DOCG di Carmignano, con i suoi venti ettari di estensione, è una delle più piccole d’Italia e può vantare più di 300 anni di storia, visto che fu lo stesso Cosimo de’ Medici III a emanare un editto che stabiliva i confini di produzione e le metodologie di vinificazione, e, nei fatti, dava vita alla prima DOCG della Storia. Sono due gli anni di invecchiamento in botti di rovere o di castagno per ottenere il Carmignano DOCG, mentre ce ne vogliono minimo tre per poter bere un calice di Carmignano DOCG Riserva; entrambi sono vini robusti, molto strutturati ma nel contempo morbidi e di gran carattere, perfetti in abbinamento con gustosi arrosti di carne, piatti di cacciagione, formaggi stagionati e carne rossa alla griglia.

Il Vin Ruspo di Carmignano è, invece, la prima DOC di cui vi parliamo: si tratta, in buona sostanza, della versione rosata della DOCG, che nasce, infatti, dal medesimo mosto, spillato - ruspato - prima della vendemmia, che darà vita ai più intensi vini rossi. Si tratta di un vino giovane, fresco, leggermente frizzante, perfetto anche per i fuori pasto o come aperitivo, adatto anche agli antipasti e ai piatti di pesce, anche se non disdegna i piatti di carne con sapori meno intensi.

Il Barco Reale di Carmignano, la seconda DOC, ha una storia analoga, perché anche per la sua produzione vengono utilizzati in tutto e per tutto gli uvaggi del più blasonato vino rosso; si tratta, in pratica di un autentico Carmignano DOCG più giovane, che viene commercializzato dopo solo un anno di invecchiamento. Il sapore al palato è sapido, asciutto e armonico ed è perfetto per accompagnare tutti i sapori della gastronomia e della pasticceria pratese.

Ultimiamo la nostra lunga carrellata tra i vini di Carmignano con il Vin Santo DOC di Carmignano, prodotto principalmente con la varietà Trebbiano, di cui si scelgono i grappoli migliori che vengono lasciati appassire su appositi castelli e graticci prima di essere vinificati e fatti invecchiare per almeno tre anni. Il risultato è un vino da meditazione, dolce, saporito, ideale in abbinamento con dolci e formaggi freschi e perfetto con i cantuccini, i classici biscotti pratesi con le mandorle che rappresentano uno dei piatti tipici di tutta la regione.

La provincia di Prato in tavola


Per assaggiare la cultura gastronomica pratese allarghiamo i nostri confini e ci spingiamo fin sulla catena pre-appenninica che si alza a nord di Prato, dove ai classici sapori “cittadini” si aggiungono quelli più corposi tipici della montagna, per un risultato finale davvero ghiotto e in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.

Partiamo dalle farine e dai cereali perché è proprio da queste parti che viene prodotta la Bozza Pratese, conosciuta anche con il nome di “Panaccio”, il “pane sciocco” toscano più noto anche al di fuori dei confini regionali, tanto amato da molti, anche se non da tutti; importante anche la produzione dei Cantuccini di Prato IGP, i deliziosi biscotti croccanti con mandorle che hanno conquistato la fama anche oltre il confine nazionale, dei Brutti Boni di Carmignano, anch’essi biscotti dalla forma bitorzoluta a base di mandorle, e gli Zuccherini di Vernio, biscotti leggeri e delicati al profumo di anice, i Sassi della Calvana, morbidi biscotti originari di Cantagallo, autentiche golosità che non potete non assaggiare, e i Mangia e Bei, ormai una rarità che viene cucinata in famiglia nei giorni di festa, deliziose ciambelline ripiene di sciroppo di cedro o menta.

Cambiamo genere e vi presentiamo la Mortadella di Prato IGP, salume speziato con pepe, coriandolo e alchermes che poco ha a che fare con il più noto omonimo bolognese, perfetta come antipasto, accompagnata magari dai classici Crostini Toscani con patè di fegatini di pollo; per i primi piatti, oltre alle più classiche Tagliatelle al Ragù di Cinghiale o Pappardelle al Sugo di Lepre, troviamo l’intramontabile Pappa al Pomodoro, la semplice ma gustosa Minestra di Pane e la tradizionale Farinata con Cavolo Nero, da condire con un filo d’Olio Extravergine d’Oliva di Carmignano,.

Polpette di Carnevale, preparate con carni di pollo, di cappone e di vitello, il quasi iconico Lesso Rifatto con Cipolle, la Rosticciana e il Pollo Fritto alla Toscana hanno, invece, il compito di conquistarvi al culmine del vostro pasto, quando lo stomaco comincia a essere pieno e a tirare un po' negli angoli, accompagnati magari dai Gobbi Fritti e dai Sedani Ripieni alla Pratese, costole di cardo e di sedano cucinate in modo molto creativo e per nulla ipocalorico.

Per quanto riguarda i dolci, a dire il vero, abbiamo già dato il nostro meglio con i biscotti, ma non possiamo non rammentare tre protagonisti assoluti delle tavole pratesi, ossia il Castagnaccio, chiamato anche "Migliaccio", fatto con la Farina di Castagne della Val di Bisenzio, le Pesche di Prato, le rotondissime paste morbide e zuccherate che contengono un cuore di crema, e i dolcissimi Fichi Secchi di Carmignano, presidio Slow Food.

Gli eventi del nostro itinerario


Tra i numerosi eventi della Toscana disponibili abbiamo selezionato quelli che troverete sul vostro itinerario:
  • Sagra del Neccio di Cantagallo (gennaio)
  • Antichi Borghi, Antichi Sapori di Cantagallo (giugno)
  • Festa della Fienagione di Vaiano (giugno)
  • Festa di Sant’Anna di Cantagallo (luglio)
  • A cena con Matilde di Cantagallo (luglio/agosto)
  • Festival delle Colline di Montemurlo (luglio/agosto)
  • Calici di Stelle di Carmignano (agosto)
  • Sagra del Cinghiale di Vernio (agosto)
  • Camminotte di Montemurlo (agosto)
  • Sagra dell’Uva di Montemurlo (agosto/settembre)
  • Festa di San Michele di Carmignano (settembre)
  • Assedio alla Villa di Poggio a Caiano (settembre)
  • Sagra della Polenta con Funghi e Cinghiale di Carmignano (settembre)
  • La Sbruciata di Cantagallo (ottobre)
  • Benvenuto Fico Secco di Carmignano (ottobre)
  • Dicembre con Gusto di Carmignano (dicembre)

Il percorso: da Cantagallo a Montemurlo


Cominciamo il nostro tour enogastronomico partendo dall’alto e più precisamente dai boschi che corrono liberi nel territorio di Cantagallo, comune sparso ubicato sull’Appenino Tosco-Emiliano a poco più di 400 metri s.l.m.

Preparatevi ad ammirare Madre Natura in tutto il suo splendore, andando a dare un’occhiata al Faggione di Luogomano, plurisecolare faggio la cui chioma copre una superficie di 900 mq, nonostante che metà del monumento arboreo sia crollato nel 2013 in seguito a un’abbondante nevicata.
Ci troviamo nella Riserva Naturale di Acquerino, punto di partenza ideale per escursioni e passeggiate rigeneranti; tuttavia dobbiamo trovare anche il tempo di ammirare Luicciana, la frazione principale di Cantagallo, sede dell’Amministrazione Comunale e soprattutto palcoscenico di uno dei più suggestivi musei a cielo aperto dello Stivale: passeggiate per le poche stradine di quello che è considerato uno dei borghi più belli della Toscana e rimarrete ammaliati dalle opere d’arte elegantemente conservate nei giardini pubblici, nei cortili delle case e lungo le strade, caratteristica che rende questo piccolo borgo montano un vero e proprio museo contemporaneo che non potete lasciarvi sfuggire.

Abbandoniamo il silenzio dei faggeti e dei querceti e scendiamo in direzione di Vaiano, il comune più importante della Val di Bisenzio e, molto probabilmente, anche il più antico, come la Badia di San Salvatore, eretta nel 1073, e lo splendido campanile duecentesco sembrano testimoniare; interessante anche la Villa del Mulinaccio, residenza nobiliare rinascimentale che ha ospitato le più importanti famiglie fiorentine, come, ad esempio, quella degli Strozzi, rivali dichiarati dei “signori fiorentini” per eccellenza, ovverosia i Medici.
Siamo certi che dopo tutte queste bellezze artistiche e architettoniche sia arrivato il momento di fare qualche assaggio reale dei tanto decantati dolci locali, prima di dedicarci, nella tappa successiva, al pranzo; andiamo, dunque, di corsa da Mister Coffee, delizioso bar-pasticceria dove troverete sicuramente qualcosa che calmerà temporaneamente le vostre papille gustative in sicuro subbuglio.

Una volta rifocillati prepariamoci ad affrontare l’ultima tappa della nostra prima parte del viaggio: Montemurlo, piccolo comune adagiato ai piedi del Monteferrato, i tre poggi di origine vulcanica celebri per le cave di “serpentino”, il marmo verde che decora le chiese e i monumenti di tutta Italia, ma noti anche, forse non quanto meriterebbero, per la bellezza paesaggistica che propongono.
Così come le belle colline che le fanno da sfondo, anche Montemurlo è una cittadina ricca di tesori nascosti, come il suggestivo centro storico posto su un colle, in cima al quale si trova l’incantevole Rocca di Montemurlo, trasformata poi in dimora signorile, elegantemente immersa nel verde del bel parco secolare in cui è ospitata e ubicata a strapiombo sulla valle sottostante.
Di analogo fascino sono le numerose ville nobiliari disseminate sul territorio comunale, come Villa Barone, entro le mura della quale gli Strozzi e i Valori ordirono la congiura contro gli odiatissimi Medici, o la Villa Strozzi stessa, lussuosa abitazione estiva della famiglia fiorentina, tutti capolavori dell’architettura toscana rinascimentale che vi lasceranno a bocca aperta.

Il nostro consiglio è quello di visitare tutto con tranquillità, lasciandovi da ultimo la visita alla Rocca, perché proprio lì in cima si trova la Taverna della Rocca, storico ristorante situato nel piccolo borgo medievale di Montemurlo, dove potrete assaggiare le specialità locali, cucinate con maestria e accompagnate da calici di vino di qualità.

Continua l'itinerario: da Montemurlo a Carmignano


Non appena siamo in grado di ripartire ci rimettiamo in viaggio verso sud, attraversiamo Prato e arriviamo a Poggio a Caiano, nel cuore dei territori della produzione dei Vini di Carmignano.
Qui è impossibile non rimanere incantati dalla Villa Medicea “Ambra”, fatta costruire da Lorenzo il Magnifico in persona, spettacolare esempio rinascimentale sia sotto il profilo architettonico, è stata inserita nel Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, sia sotto quello storico, pare che nei suoi saloni, tra un banchetto e una serata danzante, si siano consumati tradimenti e intrighi di corte; da visitare anche il Museo della Natura Morta, primo in Italia, che conserva quasi 200 dipinti realizzati tra il ‘500 e il ‘600.
Vi invitiamo, infine, a concludere la vostra visita alla cittadina passeggiando senza fretta lungo le tranquille stradine del piccolo centro storico, su cui si affacciano le numerose botteghe, presso le quali sicuramente troverete qualche idea creativa per fare “merenda”.

Poco più di una manciata di chilometri e troviamo la nostra ultima, e forse più importante, tappa: Carmignano, comune sparso sulle colline di Montalbano, nonché cuore pulsante della prestigiosa produzione vinicola che vi abbiamo presentato in apertura, tant’è che proprio qui si trova il Museo della Vite e del Vino.
Numerose sono le frazioni, tra le quali la più importante è sicuramente quella di Artimino, che si spartiscono le numerose ville, pievi e chiese di grande valore artistico-architettonico presenti, come, solo per citare qualcuno dei capolavori da non perdere, la Chiesa dei Santi Michele e Francesco, ubicata nel capoluogo, dove è conservato uno dei quadri più preziosi del geniale e tormentato Pontormo, uno dei più importanti artisti rinascimentali, secondo solo a personaggi del calibro di Michelangelo Buonarroti, Leonardo da Vinci e Filippo Brunelleschi, la Pieve di San Leonardo, edificata agli inizi del XII secolo, e ubicata alle porte di Artimino, dove è possibile ammirare anche la splendida Villa Medicea “la Ferdinanda”, fatta costruire da Ferdinando I de’ Medici.

Vista la ghiotta occasione che vi si presenta, vi invitiamo anche ad abbandonare per un attimo il trionfo rinascimentale che si respira da queste parti, anche se non è così semplice come sembra, per dedicarvi alle numerose testimonianze archeologiche dell’epoca etrusca, come la Necropoli di Prato Rosello, ubicata proprio nei pressi della villa appena citata, dove sono presenti spettacolari tombe a tumulo, alcune molto ben conservate e visitabili.

Abbiamo detto ghiotta?, Già, è arrivata l’ora di mettere qualcosa sotto i denti e, ve lo garantiamo, posto migliore di questo per farlo proprio non c’è: vi mandiamo, infatti, direttamente al Ristorante Biagio Pignatta, a pochi metri dalla villa, dove potrete degustare le eccellenze locali in un’atmosfera elegante e raffinata; se preferite, invece, un approccio culinario più “naturale", potete dedicarvi ad assaggiare i prodotti tipici e i prestigiosi vini locali alla Vinsantaia di Capezzana, eclettico wine bar allestito direttamente nei locali di una delle più rinomate aziende vitivinicole della zona.
Abbiamo, sinceramente, poco altro da aggiungere, se non un beneaugurante: che Bacco sia con voi!

Il nostro tour in sintesi

Itinerario: Cantagallo - Vaiano - Montemurlo - Poggio a Caiano - Carmignano.
Lunghezza percorso: 56 km.
Cosa vediamo: Badia di San Salvatore, Campanile, Villa il Mulinaccio (Vaiano), centro storico, la Rocca, Villa Barone, Villa Strozzi (Montemurlo), Villa Medicea “Ambra”, centro storico (Poggio a Caiano), Chiesa dei Santi Michele e Francesco, Pieve di San Leonardo, Villa Medicea “La Ferdinanda” (Carmignano-Artimino).
Cosa assaggiamo: Cantuccini di Prato IGP, i Brutti Boni, gli Zuccherini di Vernio, i Sassi della Calvana, i Mangia e Bei, la Mortadella di Prato IGP, i Crostini Toscani, le Tagliatelle al Ragù di Cinghiale, le Pappardelle al Sugo di Lepre, la Pappa al Pomodoro, la Minestra di Pane, la Farinata con Cavolo Nero, l’Olio Extravergine d’Oliva di Carmignano, le Polpette di Carnevale, il Lesso Rifatto con Cipolle, la Rosticciana, il Pollo Fritto alla Toscana, i Gobbi Fritti, ii Sedani Ripieni alla Pratese, il Castagnaccio,, le Pesche di Prato, i Fichi Secchi di Carmignano.
Bar, Ristoranti e Cantine dove mangiare e fare degustazione: Mister Coffe (Vaiano), la Taverna della Rocca (Montemurlo), Ristorante Biagio Pignatta o Vinsantaia di Capezzana (Carmignano-Artimino)
Musei e attrazioni: Faggione di Luogomano, Riserva Naturale di Acquerino, Museo di Arte Contemporanea en plein air (Cantagallo), Museo della Natura Morta (Poggio a Caiano), Museo della Vite e del Vino (Carmignano).

Maggiori informazioni sul sito ufficiale della Strada dei Vini di Carmignano e dei Sapori Pratesi.

Se ti interessa l'argomento visita anche il nostro canale dedicato agli itinerari in Toscana.
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 Pubblicato da il 29/05/2020 - - ® Riproduzione vietata

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