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Formentera fuori stagione, perchè visitarla in inverno

C’è chi di fare le ferie ad agosto proprio non ci pensa e sogna una vacanza tra panorami disegnati dal blu cobalto del mare, dal verde lussureggiante dei boschi di ginepro e dal bianco della sabbia finissima che sembra quasi farina tra le dita, anche in pieno autunno. Magari non proprio lontano – in fondo non occorre certo arrivare fino ai Caraibi –, magari un viaggio rilassante tutto in famiglia, bambini al seguito, proprio quando l’afflusso dei turisti non rende tutto così frenetico e poco autentico.

Che consiglio vi diamo? Non abbiamo dubbi nel proporvi l’isola di Formentera che acchiappa al volo questa idea e la fa sua con un claim decisamente curioso: “Better in Winter”, la campagna europea pensata e lanciata quest’anno per promuovere tutte le Baleari nei mesi di bassa stagione, come ci conferma Alejandra Ferrer, Consellera de Turismo, Territorio y Comercio, Consell Insular de Formentera: “L’autunno è la stagione ideale per scoprire la nostra isola: il clima mite e una minore presenza di turisti rispetto ai mesi estivi, rendono il soggiorno a Formentera ancora più autentico”.

La più piccola delle Baleari – 83 kmq di superficie ma grazie alla costa frastagliata ben 66 km di sviluppo costiero – si raggiunge da Ibiza o Barcellona via mare scendendo al porto de La Savina.
Un incanto di quiete e di tranquillità soprattutto fuori stagione, a maggio e fino a ottobre, quando le trasparenze marine e le sfumature turchesi del mare riesco a evocare latitudini tropicali, la teoria di calette e anfratti costieri e la natura selvaggia dell’entroterra fanno venir voglia non solo di guardarla ma di viverla tutta.

A cominciare dal fondale marino la cui limpidezza è garantita dalla presenza della Posidonia Oceanica che si estende tra Formentera e Ibiza per un totale di 7.650 ettari, dichiarata dall’UNESCO bene naturale nel 1999, proprio per quest’anno oggetto del progetto di fund-raising Save Posidonia, promosso dal Consell Insular de Formentera (per informazioni www.saveposidoniaproject.org). A nord di Formentera il maggior esemplare noto, 8 km di lunghezza e un’età di oltre 100 mila anni per quest’alga marina endemica del Mediterraneo che produce grandi quantità di ossigeno e materia organica che aiuta a preservare la salute delle cose e della fauna marina. Per questo motivo nei migliori punti per le immersioni – come Plataforma Mariana, Punta Prima, Punta de Sa Gavina, Es Racó alt, Es Banc, Rocabella ed El Arco – ci si deve preparare a nuotare in un mare trasparente tra barracuda, murene, polipi, orate e magari qualche tartaruga marina.

Se si guarda la costa, tra cavità naturali come Punta De Sa Pedrera sede di un’antica cava o le grotte di Punta Prima, perfette per praticare snorkelling, tra spiagge lunghe e sabbiose come Cala Embaster e scogliere alte e rocciose vien solo voglia di esplorarla tutta, magari proprio dal mare perché solo da qui si arriva a visitare alcune delle conformazioni rocciose più singolari. Magari in facendo windsurf – il vento spazza facile qui sull’isola per via dell’assenza di grandi catene montagnose che non ne ostacolano la circolazione – o in kayak, da praticare su imbarcazioni singole o doppie, lungo uno dei 6 percorsi consigliati e di maggiore suggestione da portare a termine anche in mezza giornata.

Non meno spettacolare l’entroterra con un’alternanza di ambienti naturali che variano tra boschi di sabine sinuose, paesaggi rurali, saline e zone umide ideali per il birdwatching – e su tutto la singolarità del Parque Natural de ses Salines.

Paesaggi che vanno esplorati lentamente, con un approccio slow, in bicicletta o a piedi o perché no anche con il nordic walking – sono ben 32 i circuiti verdi per un totale di 110 chilometri che conducono i turisti tra campi coltivati, villaggi di pescatori, mulini, pozzi e vecchi fari come quello di La Mola, lungo interminabili filari di muro pagés. In alternativa, ci si può muovere a cavallo, attraversando il panorama lunare di Can Marroig fino a raggiungere l’Estany des Peix.

Un’isola da vivere anche nelle tradizioni e nella gastronomia, che si assaporano meglio e nel modo più genuino proprio nei mesi di minore afflusso turistico perché come ci ricorda sempre Alejandra Ferrer: “La nostra isola è un bene prezioso ed è nostro obiettivo e responsabilità promuovere un turismo sostenibile”.

E allora si può cercare di vivere Formentera proprio come uno del luogo, magari alloggiando in un’infrastruttura a carattere familiare e rispettosa dell'ambiente, andando a mangiare in quei ristoranti tradizionali che non restano aperti lo spazio di una stagione e dove assaggiare le ricette più tradizionali come l'insalata Payesa con Peix sec, il Frit di polp (frittura a base di polpo), il Sofrit pagès (con carne e patate), i Calamars a la bruta (frittura di calamari al nero), e il Bullit di Peix (stufato di pesce con patate); magari partecipando a qualche manifestazione importante come Il Triathlon Isola di Formentera oppure perdendosi tra i banchi del mercato artigianale più famoso dell’isola a El Pilar de La Mola.

Ora sapete dove andare in winter!

Per informazioni sull’isola di Formentera, potete visitare www.formentera.es
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 Pubblicato da il 27/06/2017 - - ® Riproduzione vietata

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