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Dove è stato girato Quo vado? i luoghi del film di Checco Zalone

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Tra i film girati da Checco Zalone è sicuramente "Quo vado?", assieme a Tolo Tolo, ad essere il più ricco di locations che potrebbero ispirare i vostri viaggi. Dalla Puglia a Roma per passare da Piemonte e Sardegna ed approdare al Polo Nord. Per poi finire in Africa, nel Mali.

Non c'è che dire: un tour degno di un impiegato statale in esubero che, deciso a conservare il suo amato posto fisso, sfida apertamente l'autorità ministeriale con il risultato di guadagnare soggiorni lontani da apparenti comodità. Mobbing? Certo. Ma in positivo. Perchè il segreto è sempre quello di vedere il bicchiere mezzo pieno.

Conversano (Puglia)

La storia nasce a Conversano, in provincia di Bari, a pochi passi da Capurso, comune dove Zalone è nato. Lì dove batte uno dei tanti cuori della Puglia, Checco ha frequentato da adolescente il liceo scientifico, e lì è tornato per girare le scene iniziali del suo quarto film scegliendo le comparse fra i vecchi amici. L'ufficio di caccia e pesca di cui nel film è titolare, si trova all'interno dell'edificio comunale di Conversano ed appartiene, nella realtà al sindaco del paese. La città, fondata ancor prima che i Romani la conquistassero, si trova a 30 km circa da Bari. Le stradine strette che caratterizzano il centro storico convergono sui punti di interesse principali, come il Castello, dove ha sede la Pinacoteca famosa per il ciclo delle dieci tele della Gerusalemme liberata realizzate dal pittore Paolo Finoglio, esponente della scuola caravaggesca, la Torre Cilindrica o dei Lussemburgo, esempio originale di quel tipo di architettura, la Basilica Cattedrale, in stile romanico pugliese, il Santuario di Santa Rita e Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, luogo di culto realizzato in stile barocco. I luoghi prediletti per le riprese di "Quo Vado" sono piazza XX Settembre e largo Cattedrale, nel cuore di Conversano.

Roma (Lazio)

Il contatto fra Zalone ed il Ministero avviene ovviamente a Roma, centro del potere politico e amministrativo del Paese. Che dire della capitale, così poliedrica da assumere ancora, nelle scene del film, i toni sbiaditi della Prima Repubblica? Roma è eterna, come il fascino che trasuda dai monumenti, dalla sua antica romanità ed anche dai palazzi e dagli uffici, frequentati da funzionari e da ministri senza scrupoli, anche se non sempre, come si può intuire al termine della narrazione, tutto è poi così scontato. Dalle visite romane, che si ripetono più di una volta, parte il viaggio di Checco in lungo ed in largo nello Stivale fino ad approdare fra i ghiacciai del Polo Nord.

Lampedusa (Sicilia)

Il pellegrinaggio inizia nei campi profughi di Lampedusa. La luce naturale che illumina le scene fa intuire il paradiso che attende i turisti oltre le recinzioni del campo. L'isola è perfetta per chi ama il mare. Le tante spiagge che si incontrano nel versante est e sud-est, l'unico ad essere accessibile, sono sabbiose e ricche di grotte. Una fra le più famose è l'isola dei Conigli, caratterizzata dalla presenza di tartarughe marine e per questo protetta.

Val di Susa (Piemonte)

Dalle spiagge alla montagna. Val di Susa, a ovest di Torino, è l'occasione "punitiva" offerta a Zalone per farlo avvicinare ai no tav. Le scene, seppur brevi, lasciano percepire la splendida natura che caratterizza la valle, luogo privilegiato delle vacanze invernali, con le sue piste ed una vasta scelta fra sport come snowboard, trekking e altro ancora. Il richiamo della vita all'aria aperta è bilanciato dalle opportunità artistico culturali offerte ad esempio dall'ospizio del Moncenisio dove ancora si trovano alcune tele che Napoleone portò dal Louvre, dalle ricche testimonianze storiche disseminate lungo la Via Francigena, dalle danze con le Spade interpretate nei borghi a memoria della battaglia fra valdesi e piemontesi a Salbertrand. Le immagini del film si soffermano brevemente sulla Sacra di San Michele, antico santuario e tappa di pellegrinaggi.

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Sardegna

Terza tappa del tour punitivo inflitto a Zalone è la Sardegna. Non un luogo specifico (nel film non importa), ma la Sardegna tutta, con la sua grappa tipica, il "filo u ferro", e le tante opportunità di soggiorno. La seconda isola del nostro Mediterraneo avvolge con le sue spiagge, dalla Costa Smeralda all'arcipelago della Maddalena, e stupisce con i riferimenti ancora visibili dell'arte nuragica sparsi un po' ovunque, di cui le Tombe dei Giganti sono soltanto un esempio nella loro magnifica imponenza.

Polo Nord alias Ny Alesund - Arcipelago delle Svalbard (Norvegia)

Dove mandereste a lavorare qualcuno, abituato al clima della Puglia, al quale davvero non volete bene? Probabilmente nella solitudine di Ny Alesund, insediamento situato nel nord-ovest dell'isola di Spitsbergen, la più estesa dell'arcipelago delle isole Svalbard (Norvegia). Parliamo di un sito polare, dedicato alla ricerca scientifica internazionale dove ben dieci paesi sviluppano progetti di ricerca in ambito climatico, ambientale, atmosferico, astronomico, marino, oceanografico, geologico ecc. L'idea di ambientare in quel sito parte del film è nata da un documentario dedicato ai ricercatori del Cnr attivi nella base, visto da Zalone. Il nome dell'arcipelago, individuato già dal 1100 nei primi testi islandesi, significa “la costa fredda”. I pochi abitanti, abituati alle rigide temperature che raggiungono anche i 30 gradi sotto lo zero, imparano immediatamente a difendersi dagli attacchi degli orsi polari frequenti all'esterno dei centri abitati.

Bergen (Norvegia)

Ed eccoci nella civilissima Bergen, dove educazione, rispetto e senso civico, oltre ad una insolita (almeno per il protagonista) libertà sentimentale, prevalgono. Bergen, situata nella contea di Hordaland, nella regione di Vestlandet, è la seconda città più grande della Norvegia, conosciuta anche come la capitale dei fiordi. Nel film si notano le case, in legno e colorate, il traffico, ordinato e silenzioso come le file agli sportelli e l'alternarsi dei mesi con il sole perenne ed il buio continuo. Un posto di cui innamorarsi, grazie agli splendidi colori delle aurore boreali, alla vivacità culturale e ai panorami mozzafiato.

Aprilia (Lazio)

L'italianità, almeno nel film, non va troppo d'accordo con l'ordine. Per un po' il gioco regge ma poi si sente nostalgia dei parcheggi in doppia fila e della creatività degli insulti lanciati dall'abitacolo delle auto. Così l'impiegato Zalone fa ritorno in Italia. Le scene del rientro sono girate ad Aprilia, comune in provincia di Latina, nel versante sud dei Colli Romani. E' qui che ha sede il Parco delle Star di via Fossignano, dove Daniel Berquiny gestisce un parco, ricavato nell'area di una ex cava di pozzolana, popolato da oltre 100 specie di animali esotici. I cancelli sono aperti a tutti. Nei recinti è possibile individuare tanti degli amici a quatto zampe che periodicamente compaiono in tv e nei film.

Mali (Africa o quasi)

Ed eccoci all'ultima delle tappe di "Quo Vado". Certo, l'Africa è grande. Il villaggio che "accoglie" Zalone è popolato dai membri della tribù dei Dogon (in foto un vero villaggio Dogon) che occupa effettivamente la zona della falesia di Bandiagara a sud del fiume Niger, in Mali. La troupe però non si è spostata fin laggiù...il villaggio è stato ricreato, in Italia, nella zona di Latina tra il parco di Fogliano e Parco Nazionale del Circeo.

Due menzioni speciali, fra i luoghi del film, sono da assegnare a San Remo, regina della riviera dei fiori ligure, responsabile, con il suo Festival della Canzone, dell'attacco di nostalgia che spinge il protagonista di Quo Vado a tornare in Italia, e Abano Terme, in provincia di Padova, inserita nel testo della canzone "La Prima Repubblica". Una citazione inaspettata, che il sindaco ha deciso di onorare invitando Zalone per i doverosi ringraziamenti.

 Pubblicato da il 05/01/2016 - - ® Riproduzione vietata

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