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La Sacra di San Michele a Sant'Ambrogio di Torino

Con il suo fascino millenario ha ispirato Umberto Eco ne il suo Nome della Rosa, e continua a richiamare migliaia di visitatori per la sua austera bellezza e il magico panorama che si gode da lassų: la Sacra di San Michele č uno dei simboli del Piemonte..

Dalla sommità del monte Pirchiriano sembra voler osservare l’insostenibile vastità del territorio, a volte sopra, a volte sotto le nuvole come se le piacesse giocare a nascondino, certa però di essere sempre trovata, scorta e ammirata quasi si nutrisse di contemplazione e rapimento. La Sacra di San Michele splende quale esimio monumento ecclesiale che in Piemonte è assurto a simbolo sin dalla posa della sua prima pietra. La qualificano più estensioni del proprio nome, Sacra di San Michele Arcangelo, tecnicamente un’abbazia in equilibrio fra i comuni di Sant’Ambrogio di Torino e Chiusa di San Michele abbracciati dal calore della Val di Susa.

L’ubicazione lungo una via di pellegrinaggio – la nota Via Francigena - lunga oltre 2.000 km (parte da Mont Saint-Michel per giungere a Monte Sant’Angelo in Puglia) ne fa una meta ambita che hanno imparato ad amare nel tempo sia i turisti di passaggio che gli sportivi, desiderosi di raggiungerla tramite i percorsi di arrampicata (via ferrata Carlo Giorda) o i sentieri in salita da calcare in mountain bike (Avigliana – Sacra, Sentiero dei Principi – Sacra, Rifugio Amprimo – Sacra) o semplicemente a piedi, impresa ovviamente non facile data la considerevole pendenza. Impagabile ogni modo la cornice che ovunque si colora di verde concedendo all’apice della sua risoluzione un panorama a dir poco splendido.

Cenni di Storia

Talvolta si percepisce come emanazione di una bellezza piuttosto antica, ma una storia di oltre mille anni la rendono pienamente concreta e dal blasone tangibile costruito e irradiato dal 983 d.C. (data dell’effettiva erezione) a oggi. Il complesso architettonico, coacervo di spiritualità e meraviglia ordito dai monaci benedettini (gestito dai padri rosminiani), votato a San Michele Arcangelo e assimilabile a quello di una fortezza tout court con annessi robusti torrioni, annovera una chiesa del XII secolo nella quale riposano alcuni membri di Casa Savoia.

Storia, arte, cultura: appena ci si trova all’ingresso abbaziale si viene subitaneamente investiti da una roboante sensazione di appagamento di stendhaliana memoria, perché la Sacra è realmente un’opera d’arte alla stregua di un dipinto, di una tela, di un affresco. La si vede ergersi monumentale, forte di scorci che rappresentano le sue massime attrattive, in primis la Torre della Bell’Alda pronunciata a strapiombo sul precipizio del monte.

La leggenda sulla Sacra

La costruzione reca in sé una leggenda riguardante la giovane Alda, che in tempo di tragiche guerre (XIII-XIV secolo) salì in vetta per pregare ma, sorpresa da alcuni soldati di ventura, tentò la disperata fuga lanciandosi nel vuoto. Ebbene, ella fu salvata da San Michele e dalla Vergine, ma il miracolo non si ripeté quando Alda decise di lanciarsi nuovamente per dimostrare la veridicità del fatto ai compaesani, morendo in seguito alla tremenda caduta.

La torre segna il termine del muraglione perimetrale delle Rovine del Monastero Nuovo, un vecchio edificio a 5 piani che terremoti, conflitti bellici e l’abbandono totale hanno reso un rudere sparso al centro del quale è ancora visibile la cosiddetta “Casetta” che il Genio Militare eresse a fine ‘800 per utilizzarla come stazione del telegrafo ottico.

Esiste inoltre una vera e propria leggenda sulla fondazione della Sacra di San Michele, secondo la quale a costruire l'edificio sacro sarebbero stati degli angeli e delle colombe, che avrebbero utilizzato come materiale edilizio quello impiegato per erigere la Chiesa di Celle. L'autore di tale chiesa, l'eremita Giovanni Vincenzo, si accorse che di notte il materiale veniva trasportato fino alla cima del monte Pirchiriano, un segno divino che lo indusse a costruire la cappella dalla quale avrebbe avuto origine la Sacra, in realtà commissionata da Hugon di Montboissier e destinata ai monaci benedettini.


La visita del monumento e degli interni

Eccoci all’entrata, in vero la parte più imponente del complesso, il magnifico massiccio della facciata alto ben 41 metri e segnato da un’affascinante combinazione di cromature, linee geometriche e un basamento sul quale a trionfare è la Loggia dei Viretti, struttura absidale romanica esemplare. Su uno spuntone di roccia è stata collocata nel settembre 2005 una stilizzata statua di San Michele Arcangelo, originale interpretazione scultorea dell’altoatesino Paul dë Doss-Moroder, il cui peso rilevato è di ben 3.400 kg per un’altezza di 5,20 metri e un’apertura alare di 1,80 metri.

Altra attrattiva risiede nello Scalone dei Morti, così chiamata perché costeggiante una nicchia nella quale fino al 1936 si trovavano custoditi alcuni scheletri appartenenti a monaci dell’abbazia. La cavità è inserita all’interno di un atrio che anticamente era proprio preposto a offrire sepoltura a personaggi illustri, compresi abati e religiosi le cui salme venivano conservate all’interno di tombe marmoree intonacate e dipinte. Ora se ne contano soltanto cinque ancora presenti.

Percorso l’intero Scalone, si giunge al Portale dello Zodiaco scolpito nel Medioevo dal Maestro Nicolao, che operò nell’area nel ruolo di architetto e scultore. Quest’ambiente possiede questo nome in quanto i suoi stipiti rivolti verso lo Scalone palesano distintamente i dodici segni zodiacali nonché le costellazioni australi e boreali. Sui capitelli, invece, compaiono scene bibliche e allegorie, e tra di esse si riconoscono Caino e Abele, le Avventure di Sansone e figure zoomorfe assai significative, leoni, falchi e serpenti.

Al piano d’ingresso del Monastero Vecchio, ex legnaia e ripostiglio, si accede al piccolo Museo del Quotidiano, il cui merito è aver raccolto e riunito nel tempo preziosi oggetti d’epoca e utensili usati nel lavoro giornaliero, in prevalenza strumenti di falegnameria e ferri del fabbro. L’Abbazia contiene inoltre una biblioteca nata nel 1836 e ordinata secondo il sistema bibliotecario vaticano per disporre un quantitativo totale di 10.000 volumi, solo una minima eredità della preesistente raccolta posseduta nel 1031 dal Priore Benedetto, un patrimonio poi disperso dopo la soppressione del 1622.

Incluse nel percorso museale le antiche Sale di Casa Savoia, locali di soggiorno, ricevimento e rappresentanza arredati con mobilio d’epoca al pari dell’Appartamento Reale provvisto di terrazzo panoramico.

Oggi la Sacra di San Michele, avvolta da un'aura fortemente esoterica data dai tanti misteri e analogie serbati dalla struttura (affascinanti gli studi ancora in corso riguardanti la Linea Michelita che lungo una distanza di 2.000 km unisce in linea perfettamente retta 7 monasteri dall'Irlanda a Israele), è un magnifico Monumento simbolo del Piemonte.

Come tale ricade sotto la speciale attenzione e tutela di enti pubblici e privati, in special modo delle Sovrintendenze i cui interventi costanti di preservazione, promozione e valorizzazione - compreso il restauro salvifico avvenuto in seguito all'incendio del 24 gennaio 2018 che ha interessato la copertura del tetto e le volte dell'ultimo piano - risultano quanto mai fondamentali per mantenere intatto il lustro di questa eccezionalità, alla quale si è ispirato il famoso e compianto scrittore Umberto Eco per realizzare il suo capolavoro, il romanzo "Il nome della rosa", trasposto al cinema da Jean Jacques Annaud e in tv grazie alla serie Rai in quattro puntate con John Turturro e Rupert Everett.

Informazioni utili, date, orari e prezzo biglietti per la visita

Nome: Sacra di San Michele
Dove: Monte Pirchiriano, Via alla Sacra, 14 - Sant’Ambrogio (Torino).
Date e orari di visita: a questa pagina.
Sante Messe: giorni feriali in cappella ore 12.00, prefestivi in cappella ore 12.30 e 16.30, festivi in cappella ore 10.30 e 16.30, in abbazia ore 12.00.
Biglietto: le visite non accompagnate si svolgono da martedì a domenica mattina, le accompagnate la domenica pomeriggio e nei giorni festivi con biglietto intero dell’importo di € 8.00, ridotto € 6.00 (disabili e accompagnatori, Forze dell’Ordine), gratuito per bambini under 6 anni, guide turistiche, possessori Abbonamento Musei; i gruppi di minimo 20 persone beneficiano di una gratuità ogni 20 ingressi; visite per scolaresche (solo su prenotazione come i gruppi) € 4.00 cadauno (gratuità ogni 15 ingressi); visita accompagnata speciale e speciale notturna (solo al termine dei concerti programmati in calendario) € 10.00 intero, € 8.00 ridotto, gratuito bambini under 6 anni.
Ascensore: in occasione del Giubileo 2000 sono stati realizzati 3 ascensori per consentire l'accesso anche ai diveramente abili.
Contatti: per informazioni e prenotazioni contattare il tel. 011/939130 o inviare una e-mail all’indirizzo info@sacradisanmichele.com.
Maggiori informazioni: consultare il sito ufficiale o la pagina Facebook dedicata.

Come arrivare

In auto da Torino percorrere l’Autostrada A32 Torino – Bardonecchia in direzione Frejus e uscire ad Avigliana Centro per poi seguire le indicazioni fino al parcheggio di Piazzale Croce Nera, da cui occorre continuare a piedi lungo una strada in salita che conduce alla biglietteria dell’abbazia; la stazione di Avigliana è posta sulle linee ferroviarie Torino – Susa e Torino – Bardonecchia; l’aeroporto di riferimento è il “Sandro Pertini” di Caselle Torinese.

 Pubblicato da il 08/03/2019 - 5.697 letture - ® Riproduzione vietata

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