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Sant'Ambrogio di Torino (Piemonte): Sacra di San Michele e visita al comune

Sant'Ambrogio di Torino, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Sant'Ambrogio di Torino dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

All’imbocco della Val di Susa, Sant’Ambrogio si offre come paese anticamera del comprensorio montano, incorniciata da imponenti rilievi che definiscono una corona suggestiva di paesaggismo ai limiti della concezione pittorica. Da Torino si arriva in 40 minuti ma l’esigua distanza tiene sommariamente legate due dimensioni nettamente distinte: da una parte l’urbanistica del capoluogo piemontese, lievemente collassata e convulsa; dall’altra uno spazio catartico dove cala ogni tensione e cresce il sapore dell’innocente isolamento dal mondo più caotico.

La Sacra di San Michele

Sant’Ambrogio di Torino distribuisce gli inviti di visita attraverso lo sfoggio della trionfante Sacra di San Michele, millenaria abbazia che ha plasmato la storia religiosa del luogo osservando ogni movimento dalla cima del monte Pirchiriano, a 960 metri di altitudine. Istituzione ecclesiastica dal lontano ‘200 e simbolo della spiritualità benedettina sul territorio, questo complesso architettonico è un topos museale già visitato negli anni da migliaia di persone incantate dalla sua commistione di fascino e bellezza intramontabili. È divenuto un polo turistico importante essenzialmente per un motivo, la capacità di coniugare diversi stili costruttivi in una struttura che ha cavalcato i tempi a partire da prima dal X secolo, cui sarebbe ascrivibile la nascita dell’unicum del quale fanno parte monastero, chiesa, la Torre della Bell’Alda e la foresteria. Romanico, gotico e tardo normanno coesistono splendidamente a tessere un’estetica potente e memorabile. La Sacra è raggiungibile imboccando una lunga mulattiera che dall’abitato di Sant’Ambrogio sale intrattenuta da quindici stazioni della Via Crucis. A percorrerla sono amanti del trekking e delle escursioni, mentre gli appassionati di alpinismo preferiscono di gran lunga sfruttare la via ferrata Carlo Giorda.

Storia di Sant'Ambrogio Torinese

Tornando agli excursus storici del paese, si specifichi che esisteva già in epoca longobarda allorché si trovò a testimoniare la cacciata dei “barbari” operata dalle truppe di Carlo Magno, così da essere conseguentemente assorbito dall’Impero Carolingio. A un pronunciato sviluppo urbanistico medievale seguì il periodo della distruzione del Palazzo abbaziale di Sant’Ambrogio, prontamente ricostruito più bello di prima ma ancora scalfito dagli eventi successivi, gli scontri fra l’esercito piemontese di Carlo Emanuele I di Savoia e quello transalpino guidato dal duca Enrico II di Montmorency, l’assedio di Torino esercitato dai Francesi nel 1706 e l’occupazione napoleonica fra il 1798 e il 1814. Il comune assunse il nome attuale nel dicembre del 1862 grazie al regio decreto di Vittorio Emanuele II.

Dal 1871 al 1953, l’economia del borgo venne quasi interamente sostenuta dall’attività industriale del Maglificio Fratelli Bosio, opificio tessile la cui sede, uno splendido edificio neogotico, è entrato a far parte dell’archeologia architettonica dal forte richiamo.

Cosa vedere

Il succitato Palazzo abbaziale ha oggi la fisionomia di un castello con resti del muro di cinta e torre angolare: all’interno trova posto dal 2016 un albergo con tanto di ristorante e lounge bar collocato su una grande terrazza panoramica dalla quale ammirare l’intera Valle di Susa.

Il Palazzo del Feudo di Sant’Ambrogio è invece ubicato proprio in seno all’abitato, risale al XIII secolo e palesa il pezzo forte del suo repertorio estetico, la Torre del Palazzo del Feudo, svettante con pingue sobrietà. In paese si possono ammirare delle orgogliose “colleghe”, la Torre Campanaria dell’XI secolo, la Torre Comunale coeva alla Torre della Cinta Muraria (XIII secolo) e infine la Torre della Dogana, eretta nel Settecento.

La Sacra di San Michele è il più famoso monumento sacro del circondario, eppure urge sottolineare che Sant’Ambrogio nutre profondo orgoglio anche per il Santuario di Nostra Signora di Fatima, consacrata nel 1715 e custode della statua lignea della Madonna di Fatima, portata in processione ormai da decenni annualmente il primo sabato di maggio. All’interno della corona della Vergine sono incisi i nomi di tutti i calciatori del mitico Torino, scomparsi in seguito al tragico incidente aereo di Superga, avvenuto proprio in concomitanza con la solenne incoronazione del simulacro nel maggio del 1949. La Chiesa di San Giovanni Vincenzo, fondatore della Sacra di San Michele, accoglie le spoglie del Santo e si arricchisce di affreschi notevoli, si citino la pala d’altare della Vergine con il Bambino e i Santi Ambrogio e Giovanni Vincenzo, la Madonna de Rosario e la Morte di San Giuseppe. Possiede un pregevole organo a canne costruito dai Concone. A novembre è di scena la Fiera Mercato di San Giovanni Vincenzo, manifestazione che precede di un mese il puntuale Mercatino di Natale. Seicentesca è la Chiesa di San Rocco, più giovane di circa 100 anni la Chiesa della Beata Vergine delle Grazie. Sono ancora esistenti alcuni significativi ruderi dell’antica Chiesa di San Pietro.

Eventi, prodotti tipici e locali

Sant’Ambrogio si fa rappresentante di una cucina che esprime tutta la finezza di una regione, il Piemonte, la cui gastronomia non è seconda a nessuno. In paese si prepara ancora la Pulmenta, zuppa povera in passato destinata a sfamare i pellegrini in cammino sulla via Francigena, le Siule piene e rave fricasà (connubio azzeccato di cipolle ripiene e rape fritte) e le Paste ‘d Melia ‘d Sant’Ambreus, classiche paste di meliga proposte soprattutto nel Meliga Day che si tiene nella cittadina alla fine di settembre.

Se preferite gustare piatti meno caratteristici ma sempre sul tetto del gradimento popolare, allora non esimetevi dal recarvi alla Pizzeria “Totò e Macario”, ostrica di sapori la cui perla è la verace pizza napoletana preparata da abilissimi cultori dell’impasto memori di una tradizione esportata in terra sabauda direttamente dall’area partenopea. Il menù alla carta annovera tipiche pietanze e rivisitazioni sia di sponda piemontese che napoletana, le birre poi appartengono alla sfera dell’eccezione che non teme confronti.

La piena artigianalità della birra è un principio basilare sostenuto da un altro tempio del gusto, il Birrificio San Michele, che alla vasta gamma dei suoi nettari di malto e luppolo aggiunge il piacere della carne alla griglia.

Come arrivare a Sant'Ambrogio di Torino

Dall’Autostrada A32 uscire ad Avigliana Ovest e imboccare la E70 fino a destinazione; Sant’Ambrogio è inoltre attraversata dalla SS 24 del Monginevro e dalla SS 25 del Moncenisio; alla stazione locale giungono i treni delle linee Torino – Modane – Chambery e Torino – Susa; l’aeroporto di riferimento è il “Sandro Pertini” di Caselle Torinese.

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