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Le piste da sci migliori di Spagna, Andorra, Francia, Svizzera, Germania ed Austria

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Oltralpe la magia dello sci è più esotica. Anche restando nell’Europa centrale. Ci sono paesi come Austria e Svizzera dove lo sci è sport nazionale per eccellenza, un po’ come da noi accade per il calcio. Fra questi monti è difficile stilare una classifica delle località migliori o delle piste più belle, perché ovunque si scelga di andare c’è qualche record, qualche racconto a bordo pista che vale ancora la pena di ascoltare. Ogni curva, insomma, è impastata di neve e storia.

Vi sono poi altri paesi, come Francia e perfino Germania, dove gli eroi della discesa sono grandissimi campioni ma solo per una nicchia di appassionati, nonostante la varietà di impianti sciistici. La Francia per esempio da decenni strizza l’occhio al mondo del free ride e annusa prima di altri paesi ogni nuova tendenza che agiti le acque, pardon le nevi del futuro.

E poi c’è l’Europa del sole, quella dove lo sci fa rima con mediterraneo: la Spagna e la piccola Andorra sono una sorpresa ed una certezza: qui si scia per il puro divertimento, la tradizione dello sci è più giovane e allora, i veri campioni potreste essere voi.

Spagna

Chi il mare ce l’ha davvero, caldo ed estivo come lo sogniamo, appena concludiamo la stagione della neve, è la Spagna . Pensi a paella e nacchere, movida e corride eppure in Andalusia, a 32 km da Granada, la Sierra Nevada custodisce uno dei più bei mondi bianchi. Il comprensorio di sci spagnolo www.sierranevada.es è la favola più mediterranea per chi ami lo sci: sole garantito, pur all’ombra dei 3482 metri del monte Mulhacén. Veleta ed Alcazaba sono i gendarmi di questa ski area, la più a sud d’Europa. Il comprensorio può vantare 104 km di piste con 116 tracciati ed oltre venti impianti, con esposizione a nord, a garanzia del manto nevoso. I villaggi di montagna, come Pradollano, quota 2100 metri, sono costruiti a misura di divertimento. E gli spagnoli, si sa, sono maestri nel dopo sci di qualità. Ma le piste del comprensorio non sono da meno: su tutte, fra le tre nere, da provare è il chilometro, quasi lanciato, della Fuente del tesoro, con 300 metri di dislivello che si snodano in un vallone ricco di cambi di pendenza, a precipizio sul villaggio principale. Sapore di neve e, naturalmente, di mare.

Andorra

A metà strada fra Barcellona (210 km) e Tolosa (195 km), è sui Pirenei, ma non è né Francia né ancora pienamente Spagna. La risposta all’indovinello è Andorra, il principato più montuoso d’Europa, dove naturalmente le piste sono regali. Fra oasi di bosco e ampi spazi aperti, sciare ad Andorra è già un record www.skiandorra.ad. Pas de la Casa e Soldeu sono fra le principali porte d’accesso alle due aree sciistiche di Grandvalira e Vallnord, un comprensorio di 303 km per lo sci da discesa, con 109 impianti di risalita e 6 snowpark per lo snowboard. Il tutto interamente coperto dall’innevamento artificiale. Paradiso anche per i free rider, data l’ampiezza dei pendii, uno dei tracciati di maggior respiro è nel comprensorio di Vallnord: la “rossa” di La Serra che dai 2358 metri del Pic del Cubil scende a quota 1970, nella località di Els Fontanal, è un’emozione verticale, ma alla portata di tutti, prima grazie ad un morbido dosso soleggiato e poi con un lungo, continuo curvone verso sinistra e verso il fitto dei boschi.

Francia

Sbarcando in Francia non è facile assegnare il titolo della pista migliore. I comprensori sciistici francesi hanno qualità e record difficilmente sintetizzabili. Il più vasto, il più alto, il più blasonato. Il più storico. Tracciare una classifica è difficile, meglio scegliere un punto fermo che metta tutti d’accordo. E cioè il Monte Bianco, pardon, le Mont Blanc, la cima d’Europa (Caucaso escluso come vedremo). E allora la sua capitale non può che essere Chamonix - Mont Blanc www.chamonix.com, in Savoia, al confine con l’Italia. Metropoli di montagna brulicante e vivace, a Chamonix lo sci si articola in ogni declinazione, dal fuori pista alle nuove mode, dalla tradizione della Coppa del Mondo, nel villaggio di Les Houches, alle acrobazie dei free rider. Qui si scia su più versanti: la geografia ardita dei luoghi, l’”affollamento” di cime fra tre e quattromila metri non permette al comprensorio di essere collegato in un'unica area sciabile, ma c’è un luogo dove si ha davvero l’impressione di sfiorare il cielo e il “Bianco” con un dito. E’ il versante di Brévent - La Flégère: con 56 km di piste da 2525 a 1030 metri, quest’area sciistica è un documentario all’aria aperta. Davanti agli occhi scorrono i più bei paesaggi montani, con l’epopea delle scalata da leggenda, dall’Aiguille Verte al Dru, ai ghiacciai che solleticano la cima d’Europa. Alta definizione e dolby surround di emozione è la pista rossa di La Crochues: 700 metri di dislivello per 1 km di sviluppo, è esposta a sud e quindi ottimo “coadiuvante” per la tintarella che si perfeziona nelle baite della zona, fra “mules et frites” o “reblochonnade”.

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Svizzera

Nel tempio elvetico dello sci ogni pista ha il suo record, ma ve n’è una, nell’Oberland bernese, sopra ad Interlaken, che ne assomma molti in poco meno di 5 km di sviluppo. Già, la lunghezza, è una delle sue “doti”. Benvenuti a Wengen, quota 1200 metri, piccolo villaggio dove si arriva solo in treno, lasciando l’auto a valle, nella suggestiva Lauterbrunnen. Il panorama spazia dalle cime del Monch e della Jungfrau, fino alla mole nera e rigorosa della parete Nord dell’Eiger, attraversata proprio dal celebre trenino diretto alla “top of Europe”, stazione metereologica e panoramica affacciata sul ghiacciaio dell’Aletsch ad oltre 3400 metri. Fra i 120 km di piste Wengen è sinonimo di Lauberhorn che non è solo la discesa più lunga di Coppa del Mondo, ogni anno in calendario verso fine gennaio. Con 1028 metri di dislivello e 4.5 km di sviluppo la pista ha un profilo che non si scorda più: spettacolare il passaggio fra le rocce dell’Hundschopf; mai banale la stradina di raccordo verso l’originale passaggio che incrocia perfino la cremagliera diretta allo Jungfraujoch, costringendo prima ad un sottopasso e poi ad un ponte sulla ferrovia. Il tutto sci ai piedi. Spenti i riflettori del Circo bianco, però, questa pista è il cuore di un comprensorio amato anche da Clint Eastwood che lassù restò appeso in parete durante le riprese di “Assassinio sull’Eiger” e da James Bond, “Al servizio segreto di sua Maestà”, girato proprio fra queste crode elvetiche. www.jungfrau.ch.

Germania

La Germania è il paese che ribalta le nostre prospettive alpine. Da noi i monti sono a Nord, in Baviera sono a Sud e fanno rima con Garmisch - Partenkirchen, uno dei più bei salotti alpini centro europei. Siamo al cospetto dello Zugspitze, la più alta cima della Germania, nido d’aquila caro anche alla nomenclatura del terzo raich che volle far disputare qui i Giochi olimpici invernali del 1936 in uno stadio, con tanto di trampolini per il salto, dove ancora in tempi moderni si è gareggiato in slalom durante la Coppa del Mondo. Oggi “Gap” è più noto per aver dato i natali a grandi campioni come Christian e Felix Neureuther e Maria Riesch. Ed è un posto magico: il suo comprensorio sciistico vanta una sessantina di chilometri per lo sci da discesa, servito da una trentina di impianti ed un’enorme piana per lo sci da fondo, proprio accanto alla base militare americana. Nel punto più alto dell’area sciabile, al cospetto dello Zugspitze, si arriva con un trenino nella roccia o con un “volo” aereo in funivia. C’è un ponte sospeso sul ghiacciaio e poi si può scendere per riconnettersi al resto del comprensorio dove si snodano le famose piste per le gare veloci di Coppa del Mondo e dei Mondiali 2011, quelli delle tre medaglie del nostro Christof Innerhofer. Fra queste c’è la Kandahar, un tracciato di circa 700 metri di dislivello che sfiora il 92% di pendenza nel suo celebre salto “free fall”. La pista è nera in entrambe le varianti (le temibili 5a e 5b), ma ha una sorella rossa, la Olympia, che scorre (quasi) parallela, con più dolcezza, pur senza togliere nulla all’emozione dei suoi 3 km di sviluppo www.zugspitze.de .

Austria

L’Austria è il “Maracanà” dello sci, il tempio pagano dove la neve è una divinità assoluta e i campioni sono gli intoccabili sacerdoti di questa arte. La felice conseguenza per i comuni mortali, sciatori della domenica, come di ogni altro benedetto giorno della settimana sulla neve, è che da questa “banda” delle Alpi non ci si può trovare che benissimo sugli sci. Ogni località ha la massima cura nell’esaltare le proprie caratteristiche, sia per l’area sciistica, sia per il dopo sci. E allora abbiamo scelto la Stiria, fra le colline amate anche da Mozart, dove c’è Schladming che, con ben quattro aree, da Hauser Kaibling, a Planai, da Rohrmoos – Hochwurzen, fino a Reiteralm, forma un unico comprensorio sciistico di 123 km di piste. Musica per ogni orecchio, adatta sia ai campioni sia alle famiglie: già, perché la sua area sciabile si articola su morbide colline che non superano mai quota 2000 metri e scendono fino ai 745 metri del paese, graziosissimo e ricco di monumenti e gustose pasticcerie. “Terrazza” con vista sul massiccio del Dachstein, la ski area di Schladming vanta anche due record contrapposti. Da una parte lo slalom più ripido del Circo bianco sulla pista Planai, sede anche degli ultimi Mondiali 2013; dall’altra un salotto “en plein air” all’inizio della pista “Der Natur”, nella zona “Paradiso”, sopra Planai. Amache, poltrone che sembrano fiocchi di neve, sdraio sospese e fuoco acceso scaldano i cuori prima di lanciarsi sui 1400 metri di questa rossa. Per 300 metri di dislivello a ritmo di walzer. Naturalmente austriaco. www.schladming-dachstein.at

 Pubblicato da il 03/02/2015 - - ® Riproduzione vietata

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