Supervulcani del mondo, viaggio tra i giganti quiescenti
Supervulcano è una parola che sembra piuttosto inverosimile: già vulcano è sinonimo di potenza incontrollabile della natura, e aggiungere il prefisso super, può essere visto quasi come una esagerazione, un modo per cercare di stupire la gente, oramai abituata ai superlativi ed agli eccessi.
In realtà i supervulcani, oltre che ad esistere veramente, sono invece un mondo a sè sante in geologia, strutture impressionanti, in grado di euruttare in modo esplosivo centinaia o addirittura migliaia di km3 di lava, e che si spera non avremo mai l'occasione di vedere dal vivo, dato che probabilmente la cosa segnerebbe la... nostra morte!
Ma certo è che i supervulcani sono ambienti bellissimi, caratterizzati da paesaggi incredibili, modellati da antiche esplosioni che hanno lasciato rocce contorte, depositi di lava e tufi, e minerali colorati che rendono queste destinazioni delle vere chicche per chi ama viaggiare e conoscere il nostro bellissimo pianeta.
E allora se avete voglia di “rischiare”, un super vulcano può riattivarsi senza preavviso, e volete fare una full immersion nella geologia più violenta del nostro pianeta, ecco 7 supervulcani da non perdere, sette luoghi in cui la natura vi stupirà con i suoi paesaggi ed i sui colori, località che però un giorno, speriamo lontano, torneranno ad essere un qualcosa di più simile ad un inferno, rispetto ai paradisi colorati di adesso.
Signori, stiamo parlando forse del re dei vulcani! All'insaputa dei più, il Parco Nazionale di Yellowstone si siede su una camera sotterranea di roccia fusa e gas talmente vasti che è probabilmente uno dei più grandi vulcani attivi del mondo. Una camera magmatica, non molto al di sotto della superficie, fornisce l'energia a tutte le attrazioni vulcaniche di cui Yellowstone è famosa, come il regolare geyser Old Faithful. L'ultima grande eruzione a Yellowstone avvenne circa 640.000 anni fa, quando fu espulsa 8.000 volte la cenere e la lava del Monte St. Helens, la montagna dello stato di Washington che esplose nel 1980, un vero riferimento per i vulcanologi. Non si sa quando lo farà nuovamente, ma quando accadrà il risveglio di Yellowstone, il mondo non sarà più lo stesso! Godiamoci allora il parco di oggi ed i suoi paesaggi struggenti, sperando che non stia per scattare l'ora X...
Secondo solo a Yellowstone, almeno per quanto riguarda l'America del Nord , abbiamo la caldera Long Valley, nel centro-orientale della California. Si trova a sud del Mono Lake, nei pressi del confine di stato del Nevada. La più grande eruzione di Long Valley avvenne 760 mila anni fa, fu circa 3 volte meno potente dell'ultima di Yellowstone, dopo di che la base del cratere sprofondò di circa 1600 m. Ciò che preoccupa i geologi di oggi è la ripresa di attività del sito: uno sciame di terremoti forti, nel 1980, aveva determinato il sollevamento di circa 25 cm di circa 100 km quadrati del pavimento della caldera, e poi nei primi anni 1990, una grande quantità di gas (anidride carbonica) proveniente dal magma sottostante, aveva iniziato a filtrare attraverso il terreno e uccidendo gli alberi in una zona della caldera, presso Mammoth Mountain. Quando questi tipi di segni sono presenti, potrebbe significare che il risveglio è lontano solamente qualche secolo, decennio, o addirittura ad appena a qualche anno di distanza, cosa che terrebbe sveglio anche il geologo meno esperto!
Il pensiero di possedere anche noi italiani un supervulcano in casa, non è certo allettante! Ma d'altra parte gli enormi spessori di tufi (ignimbriti), presenti in Campania e risalenti a circa 39.000 anni fa, indicano che in Italia ci furono grossi sconvolgimenti per l'eruzione di un grande vulcano, probabilmente un vero e proprio supervulcano. D'altra parte Campi Flegrei, che significa “campi ardenti”, sono un segno evidente che gli antichi avevano capito dell'importanza ed unicità di questo luogo. L'ultima eruzione della zona intorno a Pozzuoli risale a quasi 500 anni fa, ma il timore di una ripresa della struttura come un supervulcano è sempre latente. Il Vesuvio dovrebbe avere davvero un grande fratello maggiore! A fine 2016 i campi Flegrei hanno cominciato a mostrare variazioni nei parametri geochimici, con aumento di pressioni e temperature in profondità... Questa stituazione sarà da seguire con molta attenzione...
I 390 kmq della caldera di Toba nel Nord Sumatra, indicano che ci troviamo davanti al fratello minore di Yellowstone! Minore solo per il fatto che l'esplosione avvenne più di recente, circa 74.000 anni fa! Alcuni ricercatori ritengono che l'antica eruzione del super-Toba abbia innescato un periodo di freddo globale sulla Terra: questo evento potrebbe spiegare, a sua volta, un mistero nel genoma umano. I nostri geni suggeriscono infatti che tutti noi proveniamo da poche migliaia di persone vissute 6-7 decine di migliaia di anni fa, invece che farci partire da un lignaggio molto più antico, come ci testimoniamo le prove fossili. Entrambe le evidenze potrebbero essere spiegabili se solo pochi piccoli gruppi di umani fossero sopravvissuti a degli anni freddi, probabili a seguito dell'eruzione del Toba.
In realtà i supervulcani, oltre che ad esistere veramente, sono invece un mondo a sè sante in geologia, strutture impressionanti, in grado di euruttare in modo esplosivo centinaia o addirittura migliaia di km3 di lava, e che si spera non avremo mai l'occasione di vedere dal vivo, dato che probabilmente la cosa segnerebbe la... nostra morte!
Ma certo è che i supervulcani sono ambienti bellissimi, caratterizzati da paesaggi incredibili, modellati da antiche esplosioni che hanno lasciato rocce contorte, depositi di lava e tufi, e minerali colorati che rendono queste destinazioni delle vere chicche per chi ama viaggiare e conoscere il nostro bellissimo pianeta.
E allora se avete voglia di “rischiare”, un super vulcano può riattivarsi senza preavviso, e volete fare una full immersion nella geologia più violenta del nostro pianeta, ecco 7 supervulcani da non perdere, sette luoghi in cui la natura vi stupirà con i suoi paesaggi ed i sui colori, località che però un giorno, speriamo lontano, torneranno ad essere un qualcosa di più simile ad un inferno, rispetto ai paradisi colorati di adesso.
1) La caldera di Yellowstone
Signori, stiamo parlando forse del re dei vulcani! All'insaputa dei più, il Parco Nazionale di Yellowstone si siede su una camera sotterranea di roccia fusa e gas talmente vasti che è probabilmente uno dei più grandi vulcani attivi del mondo. Una camera magmatica, non molto al di sotto della superficie, fornisce l'energia a tutte le attrazioni vulcaniche di cui Yellowstone è famosa, come il regolare geyser Old Faithful. L'ultima grande eruzione a Yellowstone avvenne circa 640.000 anni fa, quando fu espulsa 8.000 volte la cenere e la lava del Monte St. Helens, la montagna dello stato di Washington che esplose nel 1980, un vero riferimento per i vulcanologi. Non si sa quando lo farà nuovamente, ma quando accadrà il risveglio di Yellowstone, il mondo non sarà più lo stesso! Godiamoci allora il parco di oggi ed i suoi paesaggi struggenti, sperando che non stia per scattare l'ora X...
2) Il Long Valley Caldera
Secondo solo a Yellowstone, almeno per quanto riguarda l'America del Nord , abbiamo la caldera Long Valley, nel centro-orientale della California. Si trova a sud del Mono Lake, nei pressi del confine di stato del Nevada. La più grande eruzione di Long Valley avvenne 760 mila anni fa, fu circa 3 volte meno potente dell'ultima di Yellowstone, dopo di che la base del cratere sprofondò di circa 1600 m. Ciò che preoccupa i geologi di oggi è la ripresa di attività del sito: uno sciame di terremoti forti, nel 1980, aveva determinato il sollevamento di circa 25 cm di circa 100 km quadrati del pavimento della caldera, e poi nei primi anni 1990, una grande quantità di gas (anidride carbonica) proveniente dal magma sottostante, aveva iniziato a filtrare attraverso il terreno e uccidendo gli alberi in una zona della caldera, presso Mammoth Mountain. Quando questi tipi di segni sono presenti, potrebbe significare che il risveglio è lontano solamente qualche secolo, decennio, o addirittura ad appena a qualche anno di distanza, cosa che terrebbe sveglio anche il geologo meno esperto!
3) Campi Flegrei, Campania
Il pensiero di possedere anche noi italiani un supervulcano in casa, non è certo allettante! Ma d'altra parte gli enormi spessori di tufi (ignimbriti), presenti in Campania e risalenti a circa 39.000 anni fa, indicano che in Italia ci furono grossi sconvolgimenti per l'eruzione di un grande vulcano, probabilmente un vero e proprio supervulcano. D'altra parte Campi Flegrei, che significa “campi ardenti”, sono un segno evidente che gli antichi avevano capito dell'importanza ed unicità di questo luogo. L'ultima eruzione della zona intorno a Pozzuoli risale a quasi 500 anni fa, ma il timore di una ripresa della struttura come un supervulcano è sempre latente. Il Vesuvio dovrebbe avere davvero un grande fratello maggiore! A fine 2016 i campi Flegrei hanno cominciato a mostrare variazioni nei parametri geochimici, con aumento di pressioni e temperature in profondità... Questa stituazione sarà da seguire con molta attenzione...
4) Lago Toba, Indonesia
I 390 kmq della caldera di Toba nel Nord Sumatra, indicano che ci troviamo davanti al fratello minore di Yellowstone! Minore solo per il fatto che l'esplosione avvenne più di recente, circa 74.000 anni fa! Alcuni ricercatori ritengono che l'antica eruzione del super-Toba abbia innescato un periodo di freddo globale sulla Terra: questo evento potrebbe spiegare, a sua volta, un mistero nel genoma umano. I nostri geni suggeriscono infatti che tutti noi proveniamo da poche migliaia di persone vissute 6-7 decine di migliaia di anni fa, invece che farci partire da un lignaggio molto più antico, come ci testimoniamo le prove fossili. Entrambe le evidenze potrebbero essere spiegabili se solo pochi piccoli gruppi di umani fossero sopravvissuti a degli anni freddi, probabili a seguito dell'eruzione del Toba.
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E' considerato come un dei più piccoli supervulcani, ed oggi la grande caldera da 75 chilometri quadrati non incute grande timore, ed è sede di una Riserva Nazionale, famosa per i suoi paesaggi e la fauna selvatica. Le cose non erano molto tranquille nel passato, dato che le evidenze parlano di due fortissime eruzioni esplosive, una 1,6 milioni di anni fa ed una seconda più recente, datata a 1,2 milioni di anni. Siamo nel nord del New Mexico, a ovest di Santa Fe, e come per altre caldere, ci sono ancora i segni del calore che continua a provenire, con sorgenti calde e fumarole. L'ultima eruzione, ma non troppo violenta avvenne circa 60.000 anni fa, e quindi la struttura potrebbe riservare ulteriori sorprese nel futuro....
La caldera del Taupo in Nuova Zelanda è stata riempito da acqua, creando quello che molti descrivono come uno dei paesaggi più belli del mondo, ma il lago così splendido e rilassante è stato creato in realtà da una massiccia eruzione, avvenuta 26.500 anni fa. Poi il successivo crollo ha fatto si che si formasse la depressione in cui oggi troviamo il lago, che ha una superficie di 616 chilometri quadrati. Ma il Taupo non è morto: il vulcano si scatenò ancora nel 181 dopo Cristo, con una eruzione di circa 90 km3 di lava, ed oggi ci sono un sacco di segni di attività vulcanica sotto forma di sorgenti termali e fumarole, che ci ricordano come questo paesaggio idilliaco possa trasformarsi in pochi istanti, in un vero inferno.
Uno dei supervulcani che più di recente hanno preoccupato il mondo: oggi abbiamo una caldera da quasi 400 km quadrati, ma 22.000 anni fa, vicino all'attuale città di Kagoshima, nel sud del Giappone, sull'isola di Kyushu, la natura scatenò una possente eruzione esplosiva che creò la baia, espellendo nei cieli oltre 400 chilometri cubici di rocce. Oggi è ancora attivo un vulcano della struttura di Aira, il Sakura-jima che è stato attivo durante il secolo passato e provoca terremoti ancora oggi, e che ci ricorda che la stessa caldera è tutt'altro sul punto di dormire...
5) Valles Caldera, USA
E' considerato come un dei più piccoli supervulcani, ed oggi la grande caldera da 75 chilometri quadrati non incute grande timore, ed è sede di una Riserva Nazionale, famosa per i suoi paesaggi e la fauna selvatica. Le cose non erano molto tranquille nel passato, dato che le evidenze parlano di due fortissime eruzioni esplosive, una 1,6 milioni di anni fa ed una seconda più recente, datata a 1,2 milioni di anni. Siamo nel nord del New Mexico, a ovest di Santa Fe, e come per altre caldere, ci sono ancora i segni del calore che continua a provenire, con sorgenti calde e fumarole. L'ultima eruzione, ma non troppo violenta avvenne circa 60.000 anni fa, e quindi la struttura potrebbe riservare ulteriori sorprese nel futuro....
6) Lago Taupo, Nuova Zelanda
La caldera del Taupo in Nuova Zelanda è stata riempito da acqua, creando quello che molti descrivono come uno dei paesaggi più belli del mondo, ma il lago così splendido e rilassante è stato creato in realtà da una massiccia eruzione, avvenuta 26.500 anni fa. Poi il successivo crollo ha fatto si che si formasse la depressione in cui oggi troviamo il lago, che ha una superficie di 616 chilometri quadrati. Ma il Taupo non è morto: il vulcano si scatenò ancora nel 181 dopo Cristo, con una eruzione di circa 90 km3 di lava, ed oggi ci sono un sacco di segni di attività vulcanica sotto forma di sorgenti termali e fumarole, che ci ricordano come questo paesaggio idilliaco possa trasformarsi in pochi istanti, in un vero inferno.
7 ) Aira Caldera, Giappone
Uno dei supervulcani che più di recente hanno preoccupato il mondo: oggi abbiamo una caldera da quasi 400 km quadrati, ma 22.000 anni fa, vicino all'attuale città di Kagoshima, nel sud del Giappone, sull'isola di Kyushu, la natura scatenò una possente eruzione esplosiva che creò la baia, espellendo nei cieli oltre 400 chilometri cubici di rocce. Oggi è ancora attivo un vulcano della struttura di Aira, il Sakura-jima che è stato attivo durante il secolo passato e provoca terremoti ancora oggi, e che ci ricorda che la stessa caldera è tutt'altro sul punto di dormire...
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