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L'isola di Santorini si è alzata di 14 cm in pochi mesi: eruzione imminente?

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Adesso che la stagione turistica volge al termine, la notizia fa sicuramente meno paura: il vulcano che distrusse la civiltà minoica, e che probabilmente contribui in modo determinate a creare la leggenda di Atlantide, Santorini, sta dando segnali preoccupanti di una potenziale, ed alquanto poco gradita, ripresa della sua attività.

Quasi 4.000 fa, intorno al 1600 a.C., l'isola di Santorini era probabilmente molto simile a come è oggi, una località d'elite, ai giorni nostri un'importante destinazione turistica, allora un'isola piacevole, ambita dai ricchi abitanti di Creta. La civiltà minoica però andò distrutta proprio dalla catastrofica eruzione esplosiva, e la storia un giorno potrebbe ripetersi: ingenti quantità di magma, dai 10 ai 20 milioni di metri cubi di rocce fuse, sono stati rilevati in risalita nelle profonde camere magmatiche poste sotto l'idilliaca isola dell'arcipelago delle Isole Cicladi.

Un rapporto pubblicato sulla rivista scientifica Nature Geoscience, segnala come l'isola si sia alzata di ben 14 centimetri negli ultimi mesi. E i sensori sismici posizionati in tutta l'isola hanno registrato una serie di piccoli terremoti dall'inizio di quest'anno, la prima sequenza sismica di rilievo, dopo circa 25 anni di dormienza. Quanto basta per mettere in allarme la comunità scientifica su una possibile ripresa dell'attività vulcanica di Santorini, anche se non immediata.

Dai suggerimenti e gli indizi rinvenuti nella città sepolta di Akrotiri, un sito archeologico di Santorini, l'isola al tempo di Minosse era un importante centro per il commercio, con notevoli somiglianze ai racconti della mitica civiltà di Atlantide. Un'antica mappa affrescata, ritrovata su di un muro, mostra chiaramente un palazzo costruito su di una piccola isola, abbracciata da un'altra isola a forma di anello, ed anche lo stesso storico greco Platone aveva scritto che Atlantide era un'isola fatta ad anelli concentrici. Quello che gli antichi non sapevano era il fatto che quella curiosa forma fosse causata da un vulcano che emergeva al centro di una antica caldera, che si era formata in una precedente esplosione, avvenuta nella notte dei tempi.
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Santorini si svegliò improvvisamente, con una delle eruzioni vulcaniche più violente nella storia, per lo meno nel Mediterraneo, che cancellò l'isola centrale, vaporizzando il palazzo e seppellendo gli altri insediamenti dell'isola sotto metri di cenere vulcanica. Il risultante tsunami, con onde stimate di 12 metri di altezza, devastò le città costiere della vicina Creta, mettendo in ginocchio l'intera civiltà Minoica, che da quell'evento mai più si risollevò completamente .

Oggi Santorini rimane un potenziale vulcano distruttivo, ma la cosa non ha impedito la trasformazione dell'isola in uno dei centri turistici più importanti della Grecia e dell'intero Mediterraneo, e negli ultimi anni è divenuta una tappa obbligata delle principali navi in crociera nel Mediterraneo. Fortunantamente le grandi eruzioni sembrano verificarsi con tempi di ritorno molto, radi, mentre le eruzioni minori sono decisamente più frequenti, e l'ultima volta il vulcano e la sua ultima eruzione significativa circa 70 anni fa.

Per ora nessun allarme, ma tutti sono consapevoli della potenziale pericolosità di Santorini, che non è un supervulcano, ma è comunque in grado di creare fortissime eruzioni esplosive, per le sue lave viscose e ricche di gas. Poco male, le magnifiche spiagge dell'isola, dai particolari colori e dalle rocce variopinte, devono il loro fascino proprio all'origine vulcanica, ed il rischio fa parte della bellezza intrinseca di queste magnifiche isole selvagge nella zona sud delle Cicladi, nella parte più meridionale del mare Egeo.
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