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Viaggio nei luoghi dei film dell'orrore pių famosi

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Qual è la differenza tra un luogo reale e un set cinematografico? Nel caso dei film dell’orrore la risposta sembra facile: il buio, la nebbia e i suoni sinistri della spaventosa pellicola spariscono nella realtà; anzi, spesso corrispondono a posti gradevoli o semplicemente anonimi. In certi casi, tuttavia, le ambientazioni cinematografiche hanno un fascino particolare, anche nella realtà: con aria trasandata se ne stanno relegati in zone remote della Terra, come dimenticati, oppure sono sotto gli occhi di tutti, nel cuore di una metropoli, ma sembrano nascondere qualche mistero.

Se cercate una vacanza insolita e avete il gusto dell’orrido – ovvero amate gli horror più di ogni cosa – prendete spunto da questa lista di luoghi dell’orrore che hanno ispirato o sono stati il set dei film più raccapriccianti della storia del cinema, dagli anni Sessanta ai giorni nostri, dai thriller mozzafiato ai torbidi noir, passando per scene splatter e colpi di scena da urlo.

Psyco (1960 - Arizona, USA)


Psyco fu il maggior successo commerciale di Hitchcok, nonché uno dei suoi film più acclamati da pubblico e critica. Tratto dal romanzo di Robert Bloch, a sua volta ispirato a fatti reali, è famoso per la scena della doccia in cui Marion Crane viene accoltellata, accompagnata dalla musica emblematica composta da Bernard Herrmann.

È stato girato negli Universal Studios di Hollywood tra il novembre del 1959 e il febbraio del 1960, ma è ambientato in un motel dell’Arizona. Le strade lunghe e larghe dell’Arizona, che per chilometri non incontrano nulla se non qualche area di servizio, si prestano bene alle atmosfere inquietanti del film: si direbbe che la protagonista, alloggiata in un motel così squallido e isolato, non potesse che incontrare un assassino psicopatico.
Se avete in programma una gita da quelle parti non temete: il Bates Motel esiste solo negli studios hollywoodiani, e le grandi strade dell’Arizona possono suggerire emozioni molto più belle, come un incontenibile senso di libertà. Se proprio non vi sentite tranquilli, non dovete fare altro che scegliere un albergo grazioso, con un proprietario equilibrato, e chiudere la porta del bagno quando fate la doccia.

Un tranquillo weekend di paura (titolo originale: Deliverance, 1972 - Georgia, USA)


Quattro eleganti amici di Atlanta, un fiume immerso tra i boschi degli Appalachi, due loschi individui armati di fucile da caccia: gli ingredienti sono perfetti per Un tranquillo weekend di paura molto poco tranquillo. Nel film del 1972, girato in Georgia, una gita fuori porta degenera in un incubo i cui protagonisti, da semplici vacanzieri, diventano vittime di violenza e assassini a loro volta.

Fortunatamente il maledetto fiume Cahulawassee, dove si svolge gran parte della vicenda, non esiste nella realtà: le riprese sono state fatte lungo il Chattooga, che come tutti gli scenari selvaggi può commuovere, emozionare o spaventare. La bellezza del fiume è innegabile, immerso com’è tra i boschi e circondato di fiori in primavera, ma chi vuole sfidare le rapide deve essere allenato e pronto a tutto. Gli incontri inaspettati vanno messi in conto… sperando che si tratti di qualche cervo o scoiattolo, e non di un malintenzionato.

L’esorcista (1973 - Washington DC, USA)


Considerato uno dei film più spaventosi e inquietanti di tutti i tempi, L’esorcista fu diretto da William Friedkin, tratto da un romanzo di William Peter Blatty e girato in gran parte nel distretto di Georgetown a Washington D.C.
Proprio lì, ad esempio, vennero filmate le scene raccapriccianti di due morti avvenute lungo una rampa di scale. Ma non abbiate paura: la scalinata di 75 gradini, che si trova all’angolo tra Prospect Street e la 36ma Strada NW, non ha niente di maledetto. Anzi, gli amanti del benessere e dell’aerobica la apprezzano molto come terreno di allenamento.

Le colline hanno gli occhi (1977 - Deserto del Nevada, USA)


Ancora una volta una gita si trasforma in una carneficina. La famiglia protagonista de Le colline hanno gli occhi non poteva, ovviamente, attraversare indisturbata il deserto del Nevada, ma doveva restare in panne in una zona sperduta, accanto a vecchio poligono di tiro usato per esperimenti nucleari. Da qui a essere cacciati dai cannibali il passo è breve, e uno spettatore assennato potrebbe maturare un certo rigetto per qualsiasi viaggio on the road.
Rinunciare a un’incursione nel deserto, tuttavia, sarebbe un vero peccato. Riconoscere le colline del film nel Nevada Desert vi regalerà una scarica di eccitazione, e se saranno accarezzate da un bel tramonto risulteranno molto meno spaventose del previsto. Dimenticate i mangiatori di uomini e rilassatevi, prendendo spunto dai tanti escursionisti, ciclisti e scalatori che incontrerete lungo la strada. L’unico vero rischio è di perdersi nel deserto, quindi occhio alla cartina e mano al GPS.

Halloween (1978 - South Pasadena, California, USA)


Nel 1978 avete accolto con entusiasmo il primo episodio della saga Halloween, “La notte delle streghe”? Allora, durante una gita a South Pasadena, in California, non dimenticate di passare a salutare Michael Myers a casa sua. Ricordate? Il celebre psicopatico, diretto da John Carpenter, faceva ritorno a casa con intenzioni tutt’altro che amorevoli, dopo 15 anni in un centro di riabilitazione. Ci era finito perché da piccolo, nel 1963, aveva massacrato la sorella, e la pellicola racconta il suo ritorno in libertà dalle conseguenze sanguinose.

Il tutto è ambientato nella cittadina immaginaria di Haddonfield, in Illinois, così chiamata in onore della vera Haddonfield del New Jersey, in cui era nata e cresciuta la sceneggiatrice Debra Hill. L’abitazione del terrore è invece una casa di South Pasadena, al civico 1000 di Mission Street, ma non aspettatevi di assistere a un delitto o di scoprire qualche mistero… al massimo potrete farvi fare un massaggio, perché oggi è la sede di un chiropratico.

Fuga di mezzanotte (titolo originale: Midnight Express, 1978 - Istanbul, Turchia)


Non proprio catalogabile come film dell'orrore, anche se certe scene sicuramente ricordano pellicole di questo genere. La vicenda è ambientata in Turchia, ma sono poche le riprese di Istanbul: la maggior parte del film è stata girata a Malta, dove il Forte Sant’Elmo ha fatto da prigione. Perché si tratta di una storia di prigionia, e il protagonista è uno studente americano che aveva cercato di ripartire dalla Turchia con una piccola riserva di hashish. Catturato dalle autorità locali e condannato inizialmente a 4 anni di reclusione, cerca di evadere ma viene bloccato dalle guardie. Ecco che la sentenza viene estesa a trent’anni, e la prigionia si trasforma in un incubo fatto di violenze, torture fisiche e crudeli pressioni psicologiche.

Purtroppo non è pura finzione: la storia, adattata per il cinema da Oliver Stone e diretta da Alan Parker, fu tratta dalla vera autobiografia di Billy Hayes. Proprio Stone, in visita in Turchia nel 2004, dovette scusarsi con il governo locale per l’immagine negativa che il film ne offriva, ma si deve ammettere che in effetti, negli anni Settanta e Ottanta, le pessime condizioni delle carceri turche erano denunciate da numerose associazioni umanitarie. Oggi il paese è una meta di viaggio splendida, in cui Oriente e Occidente si abbracciano e danno vita a un capolavoro di colori e profumi. Se Fuga di mezzanotte vi ha lasciato la bocca amare approfittatene: visitate Istanbul e ricredetevi.

Venerdì 13 (1980 - Blairstown, New Jersey, USA)


Chi pensa che il Venerdì 13 sia una data sfortunata trova conferma nell’omonimo film di Sean Cunningham, girato a Blairstown, New Jersey. Proprio quel giorno del 1980 alcuni ragazzi vanno a lavorare nel campeggio di Crystal Lake, prossimo alla riapertura, ma non sanno che esattamente 23 anni prima, nello stesso luogo, il giovane Jason Voorhees era annegato nel lago. Come nei migliori film horror, dove le ricorrenze macabre non si dimenticano facilmente, ecco che i fantasmi del passato tornano alla carica in quella data simbolica, mietendo vittime e seminando il panico.

Molte scene del film sono state girate lungo la via principale di Blairstown, e all’interno di Blairstown Diner, sulla Route 94, dove si servono ancora oggi hamburger, sandwich e patatine in perfetto american style. A interpretare il Camp Crystal Lake, invece, è stato il campo dei boy scout No-Be-Bo-Sco, nella vicina Hardwick Township: è una location tranquilla, immersa nel verde, ma se siete freschi di film e vi siete fatti suggestionare lasciate a casa la tenda e optate per un banale hotel.

La casa (titolo originale: The Evil Dead, 1981 - Tennessee, USA)


Per mettere in scena il terrore non servono attori famosi e un budget stellare. Bastano pochi trucchi ben miscelati, e La casa di Sam Raimi ne è la dimostrazione. Il film racconta di cinque ragazzi che hanno deciso di trascorrere un weekend in montagna, reso indimenticabile – nel senso peggiore del termine – dalla presenza di uno spirito malvagio.
All’epoca il regista aveva solo 21 anni, e insieme al produttore Robert Tapert riuscì a racimolare 350 mila dollari: furono più che sufficienti per girare nei fine settimana, usando mezzi di fortuna e effetti speciali improvvisati. La casa, ambientazione e in un certo senso protagonista del film, era uno chalet abbandonato tra i boschi del Tennessee, che fu distrutto da un incendio dopo la fine delle riprese. Per le scene in cui compariva la botola del seminterrato usarono la casa di campagna dello stesso Tapert, mentre la cantina era quella della casa di Sam Raimi.
Se cercate un po’ di avventura siate coraggiosi: concedetevi una vacanza nel Tennessee e scoprite le colline delle Great Smokey Mountains, le proposte divertenti di Graceland e la buona musica di Nashville e Memphis… che certamente farà da colonna sonora a una bella vacanza, alla faccia delle apparizioni demoniache.

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Un lupo mannaro americano a Londra (1981 - Londra e Northern Moor, Inghilterra)


I turisti zaino in spalla, ormai l’abbiamo capito, sono le vittime preferite di mostri e assassini, perlomeno nei film dell’orrore. Ma nel film del 1981 intitolato Un lupo mannaro americano a Londra, diretto da John Landis e prodotto da George Folsey Jr., il dramma è doppio perché una delle vittime, attaccate nel bel mezzo della brughiera, diventa a sua volta carnefice. Non un carnefice qualunque, bensì un feroce licantropo amante della luna piena e della carne umana.

Tra gli scenari poco rassicuranti del film c’è un pub dal nome emblematico, “The Slaughtered Lamb”, che significa “L’agnello macellato”: nella realtà corrisponde a “The black Swan” (Il cigno nero), un locale tutt’altro che macabro ad Ockham, nel Surrey, che serve piatti appetitosi e ottimo vino.
Girato tra le strade di Londra, i Twickenham Film Studios, le brughiere inglesi e il Galles, il film sembra contenere un’ammonizione: benché i lupi mannari non esistano, e per quanto le brughiere siano affascinanti, è meglio esplorarle di giorno e in gruppo. In fondo, in questa parte di Inghilterra, ci sono tante città interessanti ed è meglio un “banale” tour londinese di una disavventura in una landa desolata.

Ore 10: calma piatta (titolo originale: Dead Calm, 1989 - Grande Barriera Corallina, Australia)


Non è un vero e proprio horror, ma i colpi di scena non mancano. E a scapito del titolo, Ore 10: calma piatta, la storia in questione è tutt’altro che noiosa. Il film del 1989, tratto dal romanzo di Charles Williams del 1963 “Donna da morire”, fu diretto da Philip Noyce e interpretato da una giovane Nicole Kidman, alle prese con uno yacht in una giornata apparentemente calma, una goletta piena di cadaveri e un psicopatico che la prenderà in ostaggio.
Evitate gli ultimi due ingredienti e optate per il primo: una barca che scivola sul Pacifico è l’ideale per godersi la Grande Barriera Corallina e le coste dell’Australia. Se organizzerete il viaggio con cura e porterete con voi maschera e pinne, statene certi, sarà facile dimenticare la tensione del film e sentirsi nel Paradiso Terrestre.

The Blair Witch Project (1999 - Burkittsville, Maryland, USA)


Ecco un altro film a basso costo ma ad alto tasso di adrenalina, apprezzato dal pubblico proprio per l’originalità delle riprese che imitano un filmato amatoriale o un documentario.
I tre protagonisti, tutti attori esordienti, sono dei giovani del Maryland che decidono di inoltrarsi nei boschi della contea di Frederyk, vicino al villaggio di Burkittsville, per fare una ricerca scolastica. Il tema è una leggenda locale, secondo cui una vecchia si sarebbe rifugiata nel bosco dopo essere stata cacciata dal borgo di Blair, dove era stata accusata di violenze su dei bambini. Ma il “progetto della Strega di Blair”, da cui il titolo “The Blair Witch Project”, porterà a risultati inaspettati: ciò che sembrava leggenda si rivelerà drammaticamente vero, e le riprese faranno fin troppa luce su un mistero che era meglio lasciare oscuro. I nastri saranno ritrovati, ma non ci saranno più gli autori a commentarli.
Se siete attratti dalle foreste del Maryland, indubbiamente affascinanti, ricordatevi di portare una mappa o un GPS oltre alla telecamera, a differenza di quei tre sprovveduti.

Discesa nelle tenebre (titolo originale The Descent, 2005 - Appalachian Mountains, USA, e altre location nel Regno Unito)


Ambientazione doppia per “Discesa nelle tenebre”, il film del 2005 scritto e diretto da Neil Marshall. Non che la storia spazi da una parte all’altra del globo, ma gli ideatori della pellicola hanno giocato d’astuzia: la vicenda si svolge negli Stati Uniti, tra le vette drammatiche dei Monti Appalachi, ma le scene sono state girate tra la Scozia e l’Inghilterra. Precisamente tra Berkhamsted, Perth e Kinross, che imitano perfettamente le sontuose cime americane.

Ci voleva una natura selvaggia per una storia così cruda, che ha per protagoniste sei amiche appassionate di sport estremi. Tanto per cambiare è un’escursione, questa volta tra le grotte dei monti Catskill, a degenerare e trasformarsi in un agguato di mostri carnivori.
Mostri che voi non incontrerete, né sugli Appalachi né sui rilievi britannici, ma questo non vi autorizza ad essere imprudenti: la montagna è comunque un ambiente ostile, drammatico e splendido allo stesso tempo, con cui non bisogna scherzare.

Hostel (2005 - Bratislava, Slovacchia)


Due amici e un interrail in Europa sarebbero gli ingredienti ideali per una bella avventura. Peccato che in questo film ci sia anche un ostello di Bratislava, in cui bastano pochi soldi per notti di sesso con bellissime ragazze, ma si viene adescati per fare una pessima fine. Hostel, diretto da Eli Roth e prodotto da Quentin Tarantino, racconta di una organizzazione segreta dove basta pagare per poter torturare e uccidere dei malcapitati turisti.

In realtà il sordido ostello che ha fatto da set non si trova a Bratislava ma a Český Krumlov, in Repubblica Ceca. Ad ogni modo nessuna città sarebbe fiera di ospitare un posto del genere, e nessun avventuriero, dopo tanti chilometri con lo zaino in spalla, vorrebbe diventare l’esca di un gruppo di sadici. Se incontraste delle fanciulle troppo belle, e riceveste delle avance troppo persuasive, mettetevi sull’attenti… non sarebbe un peccato non poter raccontare la vostra migliore conquista?

Wolf Creek (2005 - Australia)


Wolf Creek è uscito nel 2005 ma è ambientato nell’Australia del 1999. Il regista, Greg Mc Lean, ha raccontato magistralmente una storia raccapricciante e, purtroppo, non del tutto inventata: proprio in quegli anni l’assassino Ivan Milat aveva preso di mira i cosiddetti backpackers, i turisti che viaggiano all’avventura armati di sacco a pelo e tanto spirito di adattamento. Proprio lo stile di Kristie, Liz e Ben, i protagonisti del film: partiti alla scoperta di Wolf Creek, un enorme cratere meteoritico nel deserto australiano, si trovano costretti a passare la notte nel parco nazionale. Ovviamente non sono soli, e la compagnia è delle peggiori che ci si possa augurare.

L’assassino del film, un certo Mick, è ancora in circolazione: nella versione cinematografica la polizia non riusciva ad incriminarlo per mancanza di prove. Fortunatamente il vero assassino venne catturato e condannato all’ergastolo, e ormai nessuno turberà il vostro tour dell’entroterra australiano, se non qualche simpatico canguro.

1408 (2007 - New York City, USA)


Se siete dei tipi tosti, credete solo ai vostri occhi e pensate che nulla vi possa impressionare, allora siete proprio come Mike Enslin, il protagonista di 1408. Enslin, interpretato da John Cusack, è uno scrittore specializzato in racconti dell’orrore che passa da una casa stregata all’altra alla ricerca di qualche fenomeno interessante. Reduce da una lunga serie di insuccessi, ormai annoiato e disilluso, riceve un invito dal Dolphin Hotel di New York a trascorrere una notte nella maledetta camera 1408… e lì, di fenomeni interessanti, ne registrerà fin troppi.

Tratto dall’omonimo racconto di Stephen King, incluso nella raccolta “Tutto è fatidico”, il film fu diretto da Mikael Håfström e uscì nel 2007. Per le scene all’esterno del Dolphin Hotel fu usato il Roosvelt Hotel di New York, ma se volete vedere l’atrio che compare nel film dovete spostarvi a Londra e visitare il Reform Club.
Hotel newyorkese e club londinese non hanno niente di inquietante, e se alloggiate nella Grande Mela potrete dormire sonni tranquilli. Ma se proprio volete stare al sicuro fate attenzione al numero della vostra stanza: se la somma delle cifre è 13 potreste valutare un cambio di camera…

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 Pubblicato da il 30/08/2023 - - ® Riproduzione vietata

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