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Chengde (Cina), visita alla cittą patrimonio UNESCO e la sua valle

Chengde, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Chengde dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, Chengde sorge in una magnifica valle nei pressi del fiume Wulie, circa 250 chilometri a nord-est di Pechino, all’interno della Provincia del Hebei. La città si trova a sud del parco che ospita l’ex palazzo imperiale, mentre sulle colline a nord e a est sorgono otto splendidi templi del XVIII secolo. Nonostante gli oltre 300.000 abitanti, la città non è frenetica, ma a misura d’uomo, così che molti visitatori si recano a Chengde anche solo per assaporare un po’ di Cina autentica, ben lontana dal luccichio accattivante di Pechino o Shanghai. Poiché i siti di interesse turistico sono piuttosto lontani tra loro, il consiglio è quello di muoversi in minibus o, in alternativa, in bicicletta, senza dubbio la soluzione migliore per apprezzare i bei panorami della zona.

Nel 1703 la città di Chengde, fino a quel momento semplicemente un piccolo e semisconosciuto villaggio, venne scelta come residenza estiva, con il nome di Jehol, dall’imperatore Kangxi (II Qing), che vi fece arredare un immenso giardino imperiale, dedicando 20 anni ad abbellirlo con imponenti palazzi, templi e monasteri, rendendolo il più vasto giardino classico di tutta la Cina. Già pochi anni dopo la sua costruzione si capì che Chengde non sarebbe stato solo un rifugio dove trovare un po’ di fresco, ma anche e soprattutto una residenza diplomatica e una sede politica fondamentale all’interno del complesso scacchiere sociale che riguardava Cina e Tibet. La popolarità del Palazzo svanì nei primi anni del XIX secolo, ma la corte dell’imperatore Xianfeng vi si trasferì nuovamente dopo la seconda guerra dell’Oppio e la successiva occupazione di Pechino del 1860. Gran parte del patrimonio e dei beni architettonici di Chengde andò perduta negli anni ’60 del Novecento, anche se negli ultimi anni sono stati avviati ingenti opere di restauro per alcuni dei templi più danneggiati.

La maggior parte dei visitatori di Chengde sceglie come prima tappa del proprio itinerario lo storico Palazzo d’Estate ed il suo Parco imperiale, aperto dall’alba al tramonto. Il palazzo, due volte più grande del Palazzo d’Estate di Pechino, vanta una cinta muraria lunga ben 10 chilometri e presenta al suo interno una serie di interessanti attrattive. La prima è la Lizhengmen, la Bella Porta principale, che consente di immettersi in un cortile sul fondo del quale si arriva al Wumen, a suo volta luogo di passaggio verso la Danbo Jingcheng, la Sala della Generosità e del Rispetto religioso, la più importante dell’intero palazzo.

Costruita nel 1710 da Kangxi in “legno di ferro”, una particolare qualità di legno molto dura, la sala era adibita alle udienze dell’imperatore e alle feste di compleanno; da entrambi i lati si possono notare sfarzose biblioteche, mentre il trono scolpito e il podio riccamente ornato rappresentano le attrattive principali. In fondo alla terza corte si accede alla Sala delle Quattro Conoscenze, il cui riferimento è alla fermezze, alla segretezza, alla sollecitudine e alla generosità. Qui, comodamente seduto su una poltrona gialla, l’imperatore teneva le proprie riunioni, mentre poco più avanti si ha la possibilità di accedere direttamente agli appartamenti reali. Tutt’intorno alla reggia si estende l’enorme parco nel quale gli imperatori realizzarono le loro fantasticherie e riprodussero le regioni che li avevano affascinati di più durante i loro giri d’ispezione. Passeggiando nel verde si noterà Huxinxie, dove tre graziosi padiglioni con doppio tetto su un ponte di pietra attirano l’attenzione per via dell’architettura molto raffinata. Da non perdere anche lo Yanyulou, o Torre della Pioggia e della Bruma, situato sull’isolotto Qinglian, a nord di Ruyizhou, l’Isola della Buona Fortuna.

Nella valle a nord del Parco imperiale gli imperatori fecero costruire tra il 1713 e il 1780 dodici templi, raggruppati in otto domini amministrati dal superiore del tempio dei Lama a Pechino. Uno dei più significativi è il Tempio della Pace universale, innalzato nel 1755 per commemorare una vittoria contro i mongoli sul modello tibetano di Samye, dal quale si accede anche al Tempio del Grande Buddha, un edificio imponente e ricco di sorprese. Al suo interno, infatti, spiccano alcuni meravigliosi affreschi oltre alla colossale statua di Guanyin, interamente realizzata in legno dorato, che dall’alto dei suoi 23 metri guarda tutta la sala dove si trovano anche una tangka tibetana e una statua di stile tantrico più piccola. Pur essendo solo un’imitazione del celebre Potala di Lhasa, il Tempio della Scuola del Potala è il più grande di tutti i templi della valle e rappresenta una tappa fissa per tutti i turisti; tra le attrattive del complesso segnaliamo la Zhong Gang Hall, dove si ammirano magnifici dipinti che illustrano quanto accade all’inferno.

Il clima è nettamente migliore rispetto alla vicina Pechino, tanto che sono parecchi gli abitanti della capitale che per sfuggire dall’afa che caratterizza la città nei mesi estivi si concedono brevi gite in giornata a Chengde. Gli inverni sono moderatamente freddi, con temperature sotto lo zero tra dicembre e gennaio a causa dell’influenza dell’anticiclone siberiano, mentre d’estate le temperature e l’umidità sono relativamente basse, con valori che oscillano intorno a 24/25 gradi. Le precipitazioni non sono particolarmente abbondanti e tendono ad attestarsi intorno a 600 mm di pioggia all’anno.

Il mezzo di trasporto più congeniale per raggiungere Chengde è senza dubbio il treno, tenendo presente che dalla stazione ferroviaria di Pechino ci sono numerose partenze giornaliere. Dalla capitale, per l’esattezza dall’autostazione di Dongzhimen, partono quotidianamente anche 5/6 autobus che impiegano all’incirca 5 ore per raggiungere la città. Gli spostamenti urbani possono avvenire in autobus, anche se noleggiando una bicicletta si avrà modo di godere con più tranquillità delle suggestive vedute che caratterizzano l’abitato e i suoi dintorni.
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 Pubblicato da - 25 Ottobre 2010 - © Riproduzione vietata

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