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Matelica (Marche): cosa vedere nella cittadina della provincia di Macerata

Matelica, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Matelica dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

L’ampia cittadina di Matelica si sviluppa nel territorio maceratese ove imperano lunghe catene collinari. Le origini antichissime di questa località sono tuttora in fase di definizione considerate le numerose scoperte archeologiche in via di valutazione.

E’ comunque evidente la traccia lasciata dai conquistatori romani, sotto i quali fu istituito di fatto il Municipium di Matilica, poi divenuto "Matelica". Libero comune dal 1150, ha comunque vissuto fasi alterne di sottomissione all’autorità pontificia e al potere imperiale, senza contare i condizionamenti dovuti alla permanenza transalpina in periodo di guerra, fattori di inibizione economica fino al Novecento, un secolo di arricchimenti industriali nell’ambito metalmeccanico e del confezionamento.

L’agricoltura ha potuto poi specializzarsi nella viticoltura, apicoltura e allevamento, contribuendo alla complessiva crescita del centro urbano attraverso innesti edilizi compatibili alla preesistente morfologia architettonica.

Matelica possiede un patrimonio artistico alla portata dei suoi 10.000 abitanti e stupisce per l’ordine che lo governa, in particolare nel centro storico, dove tutto si snoda dalla Piazza Centrale intitolata a Enrico Mattei e nella quale giace la bella Fontana Ottagonale in pietra bianca risalente al 1587.

Il Palazzo del Governo trionfa con la sua loggia facente funzione di arredo urbano mediatore spaziale; anche Palazzo Ottoni possiede la sua Loggia cinquecentesca, elemento architettonico che un tempo si accostava persino a un giardino pensile non più esistente; il più imperioso è però il Palazzo Comunale, accuratamente restaurato per salvarlo dalla decadenza; altre chicche sono Casa Campanelli, Palazzo Romani, Palazzo Razzanti, Palazzo Monti – De Luca, Palazzo Finaguerra, Palazzo Mattei e Palazzo Piersanti. Il Teatro Comunale risale al 1805 e la sua progettazione si deve a Giuseppe Piermarini, fautore del progetto de La Scala di Milano: inaugurato nel 1812 con l’esecuzione di un bel trittico di melodrammi, annovera una struttura a palchetti, un aspetto elegante e un foyer dove ha sede un’enoteca del Verdicchio di Matelica.

Il caleidoscopio di edifici sacri si presenta quanto mai vario, forte di edifici religiosi davvero a misura di turista specialmente in virtù di una marcata connotazione monasteriale. Parlando proprio di monasteri, preceduti per importanza dalla magnifica Cattedrale con torre campanaria inusualmente al centro della facciata, il più antico permane quello di Santa Maria Maddalena o della Beata Mattia (1225), soggetto a diverse ristrutturazioni e rimaneggiamenti, nel corso del quale sono rimasti intatti i tre cortili intestini. All’interno della struttura sono custoditi suggelli d’arte pregevoli, ma su tutti spicca la croce dipinta, una fra le poche duecentesche realizzate da autore marchigiano.

Dell’originaria costruzione del Monastero di San Francesco è sopravvissuto soltanto il portale romanico, intorno al quale diverse implementazioni di marca barocca hanno preso il sopravvento conferendo tuttavia all’impianto un’aura stilizzata. Anche in questo caso fioccano opere d’arte di prima scelta, come il Purgatorio e l’Ascensione di Ercole Ramazzani, Vergine con Bambino e Santi di Francesco di Gentile e Madonna con Bambino in trono di Marco Palmezzano. Tra le più vetuste chiese compare quella di Sant’Agostino, a tre navate e croce latina sulle quali si sostiene una cupola molto bella.

La cultura da contemplare cede il passo a quella interattiva per il turista che intende interagire con la conoscenza diretta del territorio: a questo proposito ecco il Museo Civico Archeologico, allestito all’interno di Palazzo Finaguerra e organizzato in due piani settorializzati dove si mostrano ben conservati pezzi di storia, preistoria e protostoria, corredi funerari, tombe, documentazioni epigrafiche e numismatiche, materiali evinti da scavi e, soprattutto, il rarissimo orologio solare sferico in marmo con iscrizioni greche, conosciuto come “Globo di Matelica” e datato I-II secolo d.C.

Nei dintorni di Matelica i bambini apprezzeranno moltissimo il Parco dei Dinosauri (Le Pietre del Drago) che grazie ai sui 16 dinosauri in scala 1:1, distribuiti su un giardino di oltre 10.000 metri quadri, sta registrando un successo via via più ampio. Dopo la visita vale poi la pena tornare in centro e dare un'occhiata al Museo dei Fossili di Palazzo dei Filippini.

Evento principe di Matelica corrisponde al Festival Internazionale del Folklore, nato dalla volontà collettiva di desumere un proficuo confronto fra culture di diversa provenienza, un contesto che si sviluppa a livello comunale a cavallo fra luglio e agosto nell’arco di un’estate viva e partecipata soprattutto sotto il profilo dell’integrazione.

Altri avvenimenti, sagre e appuntamenti di minor rilievo permettono tuttavia un palcoscenico di tutto rispetto per l’esaltazione dell’enogastronomia autoctona, su cui sublimano preparazioni culinarie d’eccellenza rispondenti a specialità tipiche quali gli strozzapreti, la panzanella, la pulenta e il vincisgrassi, piuttosto che grigliate di carne e pesce, contorni come i ròscani e dolci come lo strudel chiamato crescia fojata.

Nel delirio godurioso non può mancare l’accompagnamento più ambito, il vino: il Verdicchio di Matelica è DOC dal 1967 poiché derivato da uve selezionatissime ricche di estratti e aromi inconfondibili.

Come arrivare
Da nord si percorre l'Autostrada Adriatica A14 fino ad Ancona Nord. Poi si prende la la valle del fiume Esino in direzione di Fabriano. Poco prima di Fabriano si devia verso sud, superando Cerreto d'Esi e giungendo a Matelica.
Da sud l'uscita consigliata sulla A14 è quella di Civitanova-Macerata. Da qui si segue per Tolentino, dopodichè se devia verso nord per Camerino e si ragggiunge destinazione. In alternativa si esce sulla A14 a Porto Recanati e si rosegue per San Severino Marche e Matelica.
Da est si arriva sia seguendo il percorso da Perugia fino a Fabriano, che quello che conduce da Foligno a Camerino.
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