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Carpi (Emilia-Romagna): il Palazzo dei Pio e la visita al comune del modenese

Carpi, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Carpi dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Ogni giorno lo passa in pompa magna dall’alto della propria intramontabile bellezza d’avanspettacolo, antica, matura e irremovibile. La sontuosa Carpi è cittadina compiuta dell’Emilia-Romagna, con una popolazione attestata sulle 71.000 unità che la rendono la località maggiormente abitata eccettuata Modena, il capoluogo di provincia.

Storia

La storia di questo grande borgo riconosce una chiara estrazione medievale, un’emancipazione da roccaforte a Signoria amministrata dalla casata dei Pio nel corso del Trecento, fino a toccare le corde dei poteri estensi in pieno Rinascimento. I fatti di più sensibile risonanza si verificarono a ogni modo nell’era contemporanea, poiché durante la Seconda Guerra Mondiale venne registrata la presenza in loco di un campo di concentramento, ubicato a Fossoli, frazione tristemente nota per i flussi di deportati destinati poi ai campi di sterminio nazisti.

Tale fardello storico ha indotto successivamente l’amministrazione comunale a istituire proprio presso il complesso detentivo un Museo del secondo conflitto, mentre al piano terra di Palazzo dei Pio è stato allestito il Museo al Deportato, che dal 1973 e in coabitazione con il Museo del Palazzo e il Museo della Città, è organizzato in tredici sale le cui pareti recano frasi incise a ricordo dell’Olocausto. La vita dei prigionieri nei terribili giorni della deportazione è tutta racchiusa nei reperti e nei documenti custoditi in apposite teche a testimonianza di quello scempio dell’umanità. Passando al cortile esterno, s’apre la visione di sedici stele alte sei metri che riportano i nomi di 60 lager.

Carpi si è guadagnata con la commistione di sangue, sudore e sacrificio, la Decorazione al Valor Militare per la Guerra di Liberazione – in virtù della Resistenza partigiana esercitata nei luoghi direttamente interessati dalla guerra – la Medaglia d’Argento al Valor Militare e la Medaglia d’Oro al Valor Civile. Per tutti questi riconoscimenti e l’atteggiamento di speranza dimostrato nel corso delle scosse sismiche avvenute in Emilia-Romagna nel 2012, Carpi ha ricevuto le visite di numerose autorità istituzionali, ultime quelle del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e Papa Francesco nel 2017.

Cosa vedere a Carpi

Carpi vive di simboli che perdurano nel centro storico ormai da secoli, punte di un prestigio inossidabile a rinvigorimento di un ordine architettonico ammantato di somma ricchezza estetica. La Basilica di Santa Maria Assunta, da sola, giustifica una visita in città. Duomo dell’abitato, ha ottenuto nel 1979 la dignità di basilica minore e ha tutti i perfetti connotati di una cattedrale in piena regola, geneticamente manifesti nella trionfante facciata dalle acute linee barocche a preludio della cupola costruita nel 1768. La progettazione sommaria – che la accosta al modello emblematico della Basilica di San Pietro in Vaticano - corrisponde ai canoni rinascimentali impressi da Baldassarre Peruzzi e capaci di influenzare tanto l’esterno quanto l’interno. L’ambiente raccolto, fresco e ideale per la devozione popolare, raggruppa opere d’arte che soddisfano qualunque languida attesa visiva, appagando chiunque con gli artigianali arredi sacri e i numerosi affreschi firmati da assolute maestranze dell’ambito pittorico, su tutte Luca Ferrari, Giacomo Cavedoni e Teodoro Ghisi. Esposti in bella vista la Madonna della Porta, l’Addolorata e i reliquiari di San Bernardino e San Valeriano.

Il transito è d’obbligo sia in Piazzale Re Astolfo (ha ancora la nomea di "Piazza del giuoco del pallone" per la consuetudine degli abitanti a dilettarsi in questo sport in tempi non sospetti) e in Piazza dei Martiri, i cui 16.000 mq di superficie ne fanno una delle piazze più estese dello Stivale nonché imperituro centro politico, religioso ed economico di Carpi. Su di essa affacciano il Portico del Grano (così chiamato perché fino all’inizio dell’Ottocento accoglieva il Mercato delle Granaglie e la gabella dei grani), il Portico Lungo riconoscibile per le 52 arcate ricche di ornamenti, il settecentesco Palazzo Scacchetti e lo scenografico Palazzo dei Pio di Savoia.

Il Palazzo dei Pio di Savoia

Questo castello riesce a ostentare una certa evincibile omogeneità strutturale sebbene la sua composizione sia il risultato dell’agglomerazione progressiva di edifici diversi, ognuno con un proprio differente stile difficile da conciliare. Eppure il Palazzo ci riesce brillantemente, coniugando le caratteristiche della Torre del Passerino con il Torrione di Galasso, elementi unenti le scostanti maestosità della Rocca Vecchia e della Rocca Nuova, legate dai collanti del Cortile d’Onore e della Torre dell’Orologio. Elencando tutte queste monumentalità abbiamo percorso i quattro secoli fra il Trecento e il Seicento. Nel circuito s’inscrive la Cappella dei Pio, piccolo luogo di culto formato da una navata di ridotte dimensioni, rettangolare e coperta da volte a crociera e cupola a vano quadrato. L’aula trabocca di affreschi riportanti episodi della Vita di Cristo e di Maria, i quali recano la firma cinquecentesca di Bernardino Loschi. Nel 1936 è stato istituito il Museo della Xilografia, dedicato all’inventore della tecnica in chiaroscuro Ugo da Carpi.

Carpi dispone di un Teatro Comunale che mette insieme elementi scenici interessantissimi, palchi e platee lussuose, un ampio Giardino Pubblico e uno splendido sipario che riporta le iconiche figure mitologiche di Orfeo e le Muse, descritte dalla mano di Giuseppe Ugolini. Il Tempio di San Nicolò sorse tra il 1493 e il 1520 grazie all’ostinata volontà di Alberto III Pio. Il lungo portico collega il centro città con il Convento francescano dei Minori Osservanti e la Chiesa di San Nicolò. Achille Sammarini progettò nel 1892 Palazzo Foresti, dedicato al collezionista d’arte Pietro Foresti. Presenti all’interno fini terrecotte, sculture e vari dipinti attribuiti a Carlo Grossi, Lelio Rossi, Fermo Forti e Andrea Becchi. Il bell’affresco della Madonna della Rosa, datato XV secolo, è custodito nella Chiesa di San Francesco, fondata addirittura nel 1248. Interessati da un rifacimento barocco, la Chiesa e Convento di San Rocco sono divenuti parte di un Auditorium.

Antichissima in quanto di fondazione longobarda la Pieve della Sagra, che affonda le proprie radici architettoniche nell’impianto romanico impresso in epoca matildica: vi giacciono all’interno il bassorilievo della Crocifissione realizzato da Nicola Pisano, affreschi tardogotici, un ambone marmoreo e il sarcofago con le spoglie di Manfredo Pio, scolpiti nel 1351 da Sibellino da Carrara. Addossata alla pieve s’esalta la Torre Campanaria, che con la sua altezza di 49,5 metri mette una certa inequivocabile soggezione. In zona s’ergono magnificamente il quattrocentesco Castelvecchio e il Palazzo della Pieve.

Carpi viene annoverata fra le cittadine più verdi della regione, potendo disporre di qualcosa come 120 aree suddivise fra parchi, giardini pubblici e cortili a uso scolastico. Presenti anche delle riserve faunistiche, le Oasi La Francesa e Borsari, ettari preziosi per la salvaguardia di specie di volatili assai rare.

Eventi, sagre e manifestazioni

Tra gli eventi da segnalare in ottica turistica ci sono il Carpi Summer Fest (che dalla prima edizione del 2016 a oggi ha ospitato star d’eco internazionale come Anastacia) e coinvolgenti kermesse gastronomiche di scena in estate, la Festa dell’Aratura, la Sagra del Lambrusco e la Sagra della Lasagna.

Come arrivare a Carpi

In auto bisogna percorrere l’Autostrada del Brennero A22, uscire al casello di Carpi e continuare sulla SP 468; la stazione di Carpi si trova sulla linea ferroviaria Modena – MantovaVerona; l’aeroporto di Bologna dista ca. 55 km dalla città.

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 Pubblicato da - 20 Settembre 2018 - © Riproduzione vietata

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