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Colorno (Emilia-Romagna): la reggia e cosa vedere nel borgo emiliano

Colorno, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Colorno dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La storia di Colorno cavalca i secoli specchiandosi nell’edificazione quasi messianica della sua eccezionale reggia, conosciuta come Palazzo Ducale ma nominalmente declinata al femminile per accostarla alla ben più famosa e acclamata Reggia di Versailles.

La sorella transalpina, non si discute, possiede un fascino particolare e un blasone semplicemente unico, ma ad essa la sontuosa residenza di Colorno non ha veramente nulla da invidiare e il perché è sotto gli occhi di chiunque possa ammirarla in foto ma ancor più dal vivo.

Facciamo però un passo indietro poiché il Palazzo Ducale è a Colorno ma non è Colorno, che rimane uno dei borghi più belli dell'Emilia-Romagna.

La storia di Colorno

Il comune si trova in provincia di Parma, a 14 km appena dal capoluogo, avvolto dal calore tutto regionale dell’Emilia Romagna, la cui storia complessiva è stata prevalentemente forgiata in epoca medievale, tant’è che proprio intorno al 1004 ebbe inizio la parabola del paese, allora un borgo ma ancor prima un feudo del Vescovo di Parma e successivamente avamposto strategico delegato da Parma a difendere i territori circostanti, un compito assolto a meraviglia se si pensa alla strenua resistenza opposta nel 1247 all’esercito di Federico II in avanzata verso il capoluogo con l’intento di punirlo per la sua conversione alla causa guelfa.

La parentesi delle battaglie e delle opposizioni trovò tregua con l’avvento nel 1458 della famiglia Sanseverino, alla quale si deve l’attuale bellezza della cittadina, arricchita di meraviglie architettoniche come l’Oratorio di San Liborio, l’Aranciaia, la residenza signorile e la Longara, insieme a tanti altri spunti d’interesse che verranno adeguatamente descritti.

Certo, vennero altre guerre e conflitti, ma ormai il florido destino di Colorno era avviato e i Borboni contribuirono sensibilmente a dare slancio un po’ a tutto, compreso rinvigorire ulteriormente l’aspetto del centro urbano, passato nel 1807 sotto l’occupazione napoleonica e poi sotto Maria Luigia d’Austria.

Il Palazzo Ducale di Colorno

Oggi il paese è una tranquilla realtà di 9.000 abitanti che si è docilmente abituata ad accogliere turisti da tutto il mondo, interessati a girare le stradine della località giungendo in massima parte al Palazzo Ducale, la vera e autentica attrazione. Non si può ovviamente dar torto ai tantissimi ammiratori disposti a percorrere l’Italia da sud o da nord per ritrovarsi al cospetto di un esempio classico di architettura monumentale che si fa notare a partire dal vastissimo giardino alla francese volto a presentarlo con onore e dignità. La Reggia include oltre 400 sale, corti, cortili, il magnifico appartamento del Duca Ferdinando e l’osservatorio astronomico.

Un tessuto estremamente affascinante e adatto a ospitare mostre temporanee e manifestazioni culturali, alcune delle quali sfiorano lo spazio occupato dagli alloggi del Duca e della Duchessa, compresa la stupenda Sala Grande.

Insomma, una visita saprà molto meglio illustrare la monumentalità di una struttura i cui ambienti contemplano implementazioni sfarzose, arredi storici, mobilio di pregio, quadri e arazzi che vanno a comporre uno spettro originale di 45 pezzi.

L’itinerario attraversa il Piano Nobile, l’appartamento del Borbone fino ad arrivare alla Cappella di San Liborio. Il Giardino Storico è a ingresso gratuito e a ogni primavera viene in esso allestita la mostra di fiori denominata “Nel segno del Giglio”.

Cosa vedere nel centro di Colorno

Dalla “Piccola Versailles” ci si riversa nuovamente nel centro urbano perché, amanti di residenze e castelli a parte, deve esserci anche spazio per attribuire giusto merito ad altri edifici non certo trascurabili, ad esempio le varie chiese del territorio. La Chiesa di Santa Margherita è Duomo e Parrocchiale di Colorno, testimonianza viva del gotico internazionale vigente nel ‘500 e incarnato dalla facciata e dall’abside. All’interno a tre navate si fa immediatamente notare il pulpito ligneo settecentesco e non mancano effigi artistiche indiscutibili come il dipinto di Francesco del Cairo raffigurante il Martirio di Santa Margherita e diversi affreschi decorativi.

Ecco poi la Chiesa di Santo Stefano, molto più timida e composta, l’Oratorio della Santissima Annunziata in località Vedole, la Torre delle Acque (che alimentava in tempi non sospetti le fontane del Giardino della Reggia), la Venaria, la Corte di Sanguigna nell’omonima località e, infine, l’Oratorio di Copermio. Da non dimenticare l’Aranciaia, lo storico settecentesco ricovero invernale delle piante di agrumi in vaso, che nel tempo ha rivestito diversi ruoli, da galoppatoio a magazzino, da sede del Museo Etnografico a definitiva locazione del MUPAC – Museo dei paesaggi di terra e fiume, incentrato sulla vita contadina, artigianale e fluviale dei tempi antichi.

Alcuni turisti arrivano a Colorno anche per visitare l’ex Ospedale psichiatrico, un manicomio che non ha mai avuto le caratteristiche idonee a ospitare i degenti, tanto che venne chiuso e abbandonato.

Nel Palazzo Ducale si tengono anche le prestigiose lezioni dell’ALMA, la scuola internazionale di alta cucina italiana gestita dallo chef Gualtiero Marchesi. A proposito di arte culinaria, si privilegino tradizione e buon gusto visitando i numerosi agriturismi e ristoranti della zona, dove si potranno assaporare i piatti principe di Colorno e del parmense come il Tortél Dols (il suo palcoscenico è il Gran Galà che si tiene la seconda domenica di ottobre), il culatello, il mitico Prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano e il salame gentile.
A giugno tutti gli appassionati di "vivere slow" partecipano al Festival della Lentezza alla Reggia di Colorno.

Come arrivare a Colorno

In auto da Parma intraprendere la Tangenziale nord e uscire in via San Leonardo per poi imboccare la SS 343; in treno avvalersi della linea ferroviaria Parma-Colorno; in autobus è disponibile la linea extraurbana Parma-Colorno; l’aeroporto di riferimento è quello di Parma.

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