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Diso (Puglia): la storia e i monumenti del comune del Salento

Diso, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Diso dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Piccolo comune del Salento meridionale la cui popolazione è attestata sulle 3.400 unità, Diso è in Puglia un paese che beneficia dell’estrema vicinanza all’Adriatico, distando da esso soltanto 1 km ma bagnandovisi tramite la sua frazione più turistica, Marittima, una scenografica terrazza sul mare. Il centro storico, accarezzato costantemente dalla brezza che porta dalla costa all’entroterra il profumo dell’acqua salina, si mostra urbanisticamente ordinato e anticheggiante, pieno di vicoletti, vecchie corti e cortili spesso collaterali a piazza ampie ma soprattutto curate come le aiuole verdi e gli alberi che danno salvifico respiro all’intreccio di strade.

Tutt’intorno all’abitato vige la pace irremovibile della campagna figlia della macchia mediterranea e di un paesaggio variegato che ha accompagnato ogni fase di sviluppo di uno dei borghi più antichi dell’area salentina, probabilmente sorto in epoca messapica o persin prima, come testimonierebbe il Menhir Vardare.

Storia ed origine del nome

Diso deriva da Dizos, termine messapico riconducibile al significato di “città fortificata”. I primi passi li mosse come casale di Castro, rimanendo tale per tutto il Medioevo fino a quando i Turchi non contribuirono alla distruzione della cittadina e di Marittima lasciando Diso in qualche modo libera di procedere in autonomia verso una piena affermazione a partire dal 1537. Il paese, adeguatamente provvisto di torrioni difensivi – la Torre d’Alfonso, attigua al baronale Palazzo Maglietta, palesa un ottimo stato di conservazione al pari di Torre Lupo, è a pianta quadrata e molto elegante in virtù della balconata che conferisce rilevante maestosità alla struttura - attraversò un lungo periodo di espansione e floridezza economica resa possibile dall’operato di agricoltori ma anche notai, contabili e medici.

La flessione si ebbe sul finire del XVII secolo, dopodiché verso la metà del ‘700 l’erezione di una nuova chiesa e il rilancio spirituale del Convento dei Frati Cappuccini risollevarono rapidamente la situazione; ancor più soddisfacente l’Ottocento, durante il quale Diso ottenne addirittura il titolo di capoluogo di comune.

Cosa vedere a Diso

Arte e storia sono oggi in armonica confluenza nella Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (fiancheggiata dal Convento dei Francescani), eretta nel 1610 per dare giusto riparo a un’immagine della Madonna rinvenuta in loco. Inizialmente si presentava assai minimale, così nel Settecento si è pensato di arricchirla con elementi barocchi, stucchi e altari fra i quali quello del Crocifisso merita somma attenzione per la qualità scultorea impressa da Giuseppe Cino, autore del portale e delle due porte d’accesso alla sagrestia. Un ulteriore valore aggiunto è rappresentato dal settecentesco organo a canne di piombo, di per sé gioiello artistico eccezionale il cui pregio è secondo soltanto all’affresco raffigurante la Madonna inserito perfettamente in una raggiera in pietra splendidamente lavorata.

La Chiesa di San Vitale si contraddistingue per l’antitesi fra la facciata elegantemente barocca e l’interno neoclassico che vede procedere rettamente le tre navate culminanti nella centrale cupola ellissoidale scandita da tantissimi affreschi. Fra le tele campeggia San Vitale a cavallo e fra le statue il prezioso San Vitale ligneo. Seicentesca è la Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo.

Oltre ai luoghi di culto (aggiungiamo all’elenco la Chiesa dell’Immacolata, la Chiesa di San Francesco d’Assisi e la Chiesa di Santa Maria ad Nives ubicata in aperta campagna), Diso sfoggia architetture civili interessanti, Palazzo Spagnolo ne è un esempio insieme a Palazzo Gerolamo Russi, Palazzo Carlo Nuzzi e i palazzi intitolati ai componenti della famiglia Russi, ovvero Paolino, Vitale e Salvatore. Presenti poi una serie di Torri Colombaie che in passato erano il fulcro dell’attività agro-pastorale esercitata nel territorio.

La costa di Marittima

Lo splendore di Diso si deve in buona parte a Marittima, località che può vantarsi di conservare l’ultimo frantoio ipogeo rimasto, datato XVII secolo. Da sottolineare che l’attività di produzione olearia resta ancora ben viva nella migliore tradizione pugliese. Mare, sole e uliveti fanno della frazione una meta turistica ideale. La costa appare assai eterogenea e lungo il litorale ecco aprirsi anche l’Insenatura Acquaviva, la più bella e suggestiva del tratto costiero, delimitata da due alti costoni a strapiombo e comprensiva di graziosa spiaggetta attrezzata praticamente di tutto.

Non è un segreto che qui i tanti visitatori accorrono non soltanto per il mare e le molteplici possibilità di villeggiatura, bensì anche per accedere a un caleidoscopio immenso di sapori tipici dell’area salentina. Da gustare in masseria oppure in uno dei piacevoli ristoranti lo scapece, le tagliatelle che gli autoctoni chiamano sagne n’cannulate, la parmigiana, le pittule o la pasta e ceci conosciuta con il nome di ciceri e tria.

Eventi, sagre e la Festa Patronale

Eccettuato l’Etnica… Diso Folk Festival, manifestazione musicale a carattere internazionale, tutti gli altri eventi tenuti in paese sono occasione di festeggiamento religioso che sfocia nell’aggregazione popolare.

Spettacolare con le straordinarie luminarie la Festa Patronale dei Santi Filippo e Giacomo, che dura dall’ultima settimana di aprile fino ai primi giorni di maggio.

Come arrivare a Diso

Da Lecce si imbocca la SS 16 fino alla circonvallazione per Maglie, si prosegue per Poggiardo e Ortelle arrivando poi a Diso; la stazione di Spongano dista solo 2 km da Diso e si trova sulla linea Lecce – Maglie – Gagliano; l’aeroporto di Brindisi dista 91 km dalla località.

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