Marittima (Puglia): cosa vedere nella frazione di Diso
Marittima, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Marittima dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Una delle cenerentole del Salento, la splendida Marittima, si colloca a ca. 48 km da Lecce, inglobata come frazione alla giurisdizione amministrativa del comune di Diso in Puglia. Affacciato al mare per merito della sua Marina, il paese ha tessuto con l’elemento liquido che bagna il tacco d’Italia un rapporto tale da permearne l’origine del nome stesso, indicante la promiscuità all'Adriatico o, secondo un’altra ipotesi storica, la sua fondazione a opera di alcuni marinai stanziatisi qui per dar vita a un abitato laborioso e fervido.
Le continue vessazioni e le tragiche incursioni vennero in futuro attenuate dalla costruzione di un imponente sistema di torri di avvistamento e torrioni di difesa in grado di garantire una sostanziale sicurezza.
A dominare sono però anche le figlie antiche dell’architettura religiosa, cui fa capo la Chiesa madre di San Vitale, parrocchiale di Marittima ricostruita e ampliata nel XX secolo sull’impianto originario cinquecentesco: assai semplificata nel disegno estetico, presenta una facciata con le due nicchie ospitanti le statue di Santa Valeria e i santi Gervasio e Protasio, con San Vitale a sovrastare il dittico a livello centrale.
All’interno si noti la cupola ellittica su cui trionfano gli affreschi raffiguranti la Gloria della Trinità e la Famiglia di San Vitale. Il Santo compare inoltre a cavallo sulla pala posta sull’altare maggiore. Dal 1619 s’erge il Convento dei Padri Conventuali affianco al magnifico Santuario di Santa Maria di Costantinopoli, edificato nel 1610 in seguito alla riscoperta di un’icona in pietra ritraente la Madonna di Costantinopoli.
La sobria facciata fa da contraltare alla complessiva apodittica bellezza, rinfoltita dall’austero campanile a pianta quadrata (rifacimento novecentesco) e un grembo ecclesiale a navata unica completamente affrescato con immagini realizzate nel Settecento e ben cinque altari, fra cui trionfa il maggiore suggellato da una Vergine col Bambino. Negli immediati pressi dell’edificio si trova dal 1620 (sebbene la struttura abbia subito uno spostamento dalla piazza centrale, dove originariamente era collocata) la Colonna dell’Osanna, utilizzata dai fedeli per la benedizione nella Domenica delle Palme dei rami d’ulivo al canto, appunto, dell’Osanna.
Sotto il profilo civico, il bagaglio non latita, infatti i turisti possono a ragione dedicarsi anche alla visita di monumenti architettonici quali il settecentesco Palazzo Baronale Maglietta e altri omologhi edifici eretti fra ‘700 e ‘900. Di altra natura ma egualmente interessanti poiché ritenuti archetipi costruttivi sono le Torri Colombaie e il vecchio Frantoio Ipogeo, simile ai molti altri sparsi sul territorio pugliese.
Storia
Il reale periodo di nascita è ancora avvolto dal mistero, ma è certo l’insediamento dei cosiddetti Messapi e l’incipiente sviluppo sotto le egide romana, bizantina, normanna e successivamente angioina. E’ attestata la presenza di Marittima agli albori del Medioevo, un feudo che nel Duecento passò in proprietà a diverse influenti famiglie come gli Orsini del Balzo, i Gattinara e i De Zunica. Il ‘500 fu un secolo disastroso, afflitto dalle feroci scorribande dei Turchi (rei di aver distrutto il piccolo borgo dopo la presa di Castro) e dei Saraceni (fautori di assidui saccheggi depauperanti).Le continue vessazioni e le tragiche incursioni vennero in futuro attenuate dalla costruzione di un imponente sistema di torri di avvistamento e torrioni di difesa in grado di garantire una sostanziale sicurezza.
Cosa vedere a Marittima
A testimonianza di quell’epoca travagliata sono rimaste le torri di Alfonso, Baltassara, Torre della Piazza, Torre di Paolino Russi e Torre Lupo, punto di riferimento quest’ultima per una cittadina che perse lo status di Comune nel 1809: in seguito a tale data, Marittima è diventata frazione di Diso.A dominare sono però anche le figlie antiche dell’architettura religiosa, cui fa capo la Chiesa madre di San Vitale, parrocchiale di Marittima ricostruita e ampliata nel XX secolo sull’impianto originario cinquecentesco: assai semplificata nel disegno estetico, presenta una facciata con le due nicchie ospitanti le statue di Santa Valeria e i santi Gervasio e Protasio, con San Vitale a sovrastare il dittico a livello centrale.
All’interno si noti la cupola ellittica su cui trionfano gli affreschi raffiguranti la Gloria della Trinità e la Famiglia di San Vitale. Il Santo compare inoltre a cavallo sulla pala posta sull’altare maggiore. Dal 1619 s’erge il Convento dei Padri Conventuali affianco al magnifico Santuario di Santa Maria di Costantinopoli, edificato nel 1610 in seguito alla riscoperta di un’icona in pietra ritraente la Madonna di Costantinopoli.
La sobria facciata fa da contraltare alla complessiva apodittica bellezza, rinfoltita dall’austero campanile a pianta quadrata (rifacimento novecentesco) e un grembo ecclesiale a navata unica completamente affrescato con immagini realizzate nel Settecento e ben cinque altari, fra cui trionfa il maggiore suggellato da una Vergine col Bambino. Negli immediati pressi dell’edificio si trova dal 1620 (sebbene la struttura abbia subito uno spostamento dalla piazza centrale, dove originariamente era collocata) la Colonna dell’Osanna, utilizzata dai fedeli per la benedizione nella Domenica delle Palme dei rami d’ulivo al canto, appunto, dell’Osanna.
Sotto il profilo civico, il bagaglio non latita, infatti i turisti possono a ragione dedicarsi anche alla visita di monumenti architettonici quali il settecentesco Palazzo Baronale Maglietta e altri omologhi edifici eretti fra ‘700 e ‘900. Di altra natura ma egualmente interessanti poiché ritenuti archetipi costruttivi sono le Torri Colombaie e il vecchio Frantoio Ipogeo, simile ai molti altri sparsi sul territorio pugliese.