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Montjovet (Valle d'Aosta): i castelli e cosa vedere nei dintorni

Montjovet, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Montjovet dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Solo 1.700 abitanti popolano Montjovet, paese della Bassa Valle d’Aosta che fa dell’idillio un naturale modo di esprimersi attraverso gli elementi ornanti il suo territorio fra pianura e collina ascendente in direzione delle montagne. È infatti un’area, questa, che si sviluppa tenendo in considerazione diversi gradi di altimetria, tali per cui si passa rapidamente dai 370 metri ai 2.174 metri s.l.m. Forte di suddetta diversificazione, Montjovet agglomera qualcosa come 50 piccoli villaggi costituenti di fatto il nucleo comunale.

Storia ed origine del Nome

Montjovet – la cui distanza da Aosta è di soli 33 km – possiede un nome di derivazione latina, poiché i Romani (che hanno lasciato tracce nel tratto di Via delle Gallie scavato nella roccia e nella tomba romana posta lungo la SS 26) chiamavano il centro Mons Jovis, ovvero "Monte di Giove" poi francesizzato considerando il bilinguismo imperante nella regione. Il borgo esplose per importanza nel Medioevo essendo crocevia di gabelle e itinerari molto praticati dai viandanti e dai pellegrini. A quell’epoca risalgono le case del paese fregiate con i caratteristici portali che oggi si ammirano alla luce del sole.

I castelli

Il museo a cielo aperto di Montjovet riserva dei monumenti di fiera postura come il Castello di Saint-Germain che i De Mongioveto vollero edificare per meglio controllare il passo ed esigere così la tassa di transito. Il loro fiore all’occhiello fortificato passò conseguentemente ai Savoia nel 1274, agli Challant nel 1295 e nel 1438 al duca Amedeo VIII di Savoia. Di fronte s’erge il Castello di Chenal, avente con tutta probabilità il ruolo di punto di collegamento fra Ussel, Cly e Saint-Germain.

Cosa vedere a Montjovet

Non sono militari bensì civili la Casa cinquecentesca in stile gotico utilizzata a metà Ottocento dagli operai come base logistica nel corso dei lavori per la realizzazione della ferrovia Ivrea – Aosta, e la Casa Torre del 1643 a tre piani eretta con il fiancheggiamento di una torre quadrata imponente.

Le strutture adibite al culto quasi non si contano e fra queste figurano chiese, cappelle, edicole e piloni votivi. Sicuramente riveste un ruolo di primo piano la Parrocchiale della Natività della Vergine Maria, ascrivibile al 1830. A pianta rettangolare, esibisce una sola navata e la sua campana è più antica dell’intero edificio perché risalente al 1522. C’è evidente discrepanza cronologica anche fra la Parrocchiale di Saint-Germain e la sua torre campanaria, l’una del XVII secolo, l’altra di cent’anni più vecchia. Fra il 1630 e il 1830 la Chiesa del Grand Hoel fu costruita e riedificata in onore di San Lorenzo.

La Chiesa del Borgo, una volta vista, non la si scorda più e il merito va attribuito a un “difettuccio” estetico dovuto al fatto che la facciata viene parzialmente coperta dall’arco del ponte ferroviario. Può apparire come un enorme sfregio, ma alla lunga questa invadente copertura si è trasformata in un vanto. Molto particolare la Chiesa della Vergine Maria a Meran, innalzata nel 1775 e il cui ampio atrio è stato coperto.

Il patrimonio architettonico e artistico di Montjovet si rivela lungo percorsi studiati ad hoc per il turismo moderno e, non di meno, per il turismo slow che non vuole fretta e frenesia. La Visita ai Castelli è assai stimolante, mentre di altro genere risulta il Sentiero fra i Vigneti sulla Strada delle Gallie, più improntato sulle scoperte archeologiche e la cultura vitivinicola locale. Il paesaggio regala una full immersion compiendo la bella Passeggiata nel Bosco di Arlaz, una selva contraddistinta dal palesarsi di abeti rossi e fioriture, reperti storici e culturali.

Esiste poi il sentiero che affronta il perimetro del Lago di Villa, un tripudio di vegetazione, canneti, exploit faunistici e avifaunistici. Infine viene regolarmente organizzata la visita alla Miniera di rame di Hérin, annessa allo stupendo Parco del Mont Avic. Ad agosto c’è il via libera per la gita (a piedi, a cavallo o in bicicletta) alla scoperta dei vecchi canali di irrigazione trecenteschi ancora oggi funzionanti. Ah, non si dimentichi di riservarsi un’ultima escursione al villaggio fantasma di Rodoz, ne vale veramente la pena.

In inverno ci si può recare agli impianti sciistici più vicini che sono il Monterosa Ski di Brusson e il Monterosa Ski di Champoluc.
L’evento catalizzatore della comunità di Montjovet è la Festa Patronale in onore della Natività della Beata Vergine Maria.

Come arrivare a Montjovet

Dall’Autostrada A5 Torino – Aosta uscire al casello di Verrès e proseguire sulla SS 26 verso Montjovet; la stazione più vicina al paese è quella di Verrès, collegata da navetta autobus; l’aeroporto di riferimento è quello di Aosta.

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