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Cordovado (Friuli Venezia Giulia): il Castello e cosa vedere nel piccolo borgo

Cordovado, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Cordovado dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Cordovado è un paese che conquista immediatamente eviscerando le più intense emozioni e sublimandole con inimmaginabile enfasi. Questo meraviglioso tassello di Friuli Venezia Giulia ha fatto la sua entrata trionfale e meritatissima nel prestigioso club de I Borghi più belli d’Italia, a fronte di quanto architettonicamente può offrire e del fantastico contesto paesaggistico che lo vuole geograficamente collocato fra i fiumi Tagliamento e Livenza, laddove la pianura friulana rilascia i suoi migliori umori campestri.

Località di appena 2.500 abitanti, rispecchia fedelmente l’anima di una regione che tiene alla quiete e a cangianti vestiti fatti di spighe dorate, limpide acque fluviali e tanti, tanti colori propri della natura circondariale. Antichità e modernità si prendono amorevolmente per mano nel cuore di un tessuto urbano che fa sempre e comunque riferimento alla porzione medievale presieduta dal Castello del XII secolo, simbolo sorto solo dopo la primigenia fondazione della Curtis de Vado, in origine complesso agricolo di incipiente entità.

Storia

Come cittadina, Cordovado è riconosciuta storicamente non prima del 1186, mentre della Rocca costruita dai vescovi di Concordia si fa menzione nel 1276. In virtù di tale fortificazione, il luogo viene ritenuto esplicitamente una sorta di capitale militare nonché politica. Nel 1420 il dominio della Repubblica di Venezia porta una relativa pace nell’abitato sebbene nulla poté la nuova amministrazione contro peste e calamità naturali capaci di falcidiare letteralmente la popolazione. La svolta avvenne nel 1797 con la municipalità conferita dai Francesi capeggiati da Napoleone Bonaparte. La fisionomia si completa con successo grazie alla stazione ferroviaria posta lungo la linea Portogruaro – Casarsa, progettata nel 1886 dall’ingegnere Francesco Cecchini a completamento di un processo urbanistico e infrastrutturale assai laborioso.

Il Castello di Cordovado

Torniamo ora al Castello, che nel tempo ha subito vari rimaneggiamenti concentrati specialmente fra il Seicento e l’Ottocento, poi inutili se si pensa all’abbattimento definitivo avvenuto poco dopo il 1856. Il borgo si è sviluppato intorno e insieme a esso sono fiorite importanti costruzioni quali Palazzo Ridolfi e Palazzo Bozza Marrubini che Francesco Zimolo ha saputo notevolmente abbellire con i suoi affreschi realizzati a inizio ‘700. Di sinuose forme rinascimentali si fregia orgoglioso Palazzo Agricola, la cui eleganza è dovuta in gran parte alla presenza di ampie arcate e sottili trifore.

Palazzo Freschi Piccolomini prende posto dentro la cerchia muraria: di esso colpiscono le marcate influenze del Rinascimento, la struttura a tre piani segnata da un bel portale d’ingresso e il suo trovarsi immerso nella vegetazione di un parco secolare. In prossimità della porta nord ecco affacciarsi la trecentesca Chiesa di San Girolamo.

Nel Cinquecento Cordovado si è ulteriormente espanso dando vita al Borgo Nuovo, e proprio qui si trovano ubicati Palazzo Beccaris Nonis e Palazzo Cecchini – contestuale a Palazzo Mainardi e Palazzo Marzin - ch’è sede della Biblioteca. L’ingegnere e filantropo summenzionato Francesco Cecchini ha inoltre donato alla comunità l’edificio ora sfruttato in qualità di scuola materna. Più addentrata, la Pieve di Sant’Andrea eretta nel 1477 sfoggia un’area absidale affrescata da Gianfrancesco da Tolmezzo.

L’architettura ecclesiastica è un’evidenza incarnata nel seicentesco Santuario della Madonna delle Grazie, capolavoro d’arte barocca che mostra fiero una curiosa pianta ottagonale e uno splendido soffitto intagliato da Cataldo Ferrara, contributore della bellezza del complesso insieme ad altri esimi artisti, fra di loro Filippo Zanimberti, Baldassar D’Anna e Santo Peranda. Il novero comprende gli ovali dipinti da Antonio Carneo in cui appaiono Santi e Profeti, altre tele di Giuseppe Moretto e statue a stucco scolpite da Andrea dell’Aquila. L’immagine ritenuta miracolosa della Madonna con Bambino si custodisce da molti anni al suo interno. Va ancora visto l’antico Convento francescano di Santa Maria di Campagna (ora Villa Freschi) e l’Oratorio di Santa Caterina.

La Nuova Parrocchiale è una sintesi armoniosa di arte contemporanea rappresentata da opere plastiche, pittoriche e vetrarie recanti un’unica firma, ovverosia quella di Pino Casarini. Molte vetrate istoriate appartengono ad Aristide Albertella, chiamate a illuminare tanti begli affreschi, vedasi l’Annunciazione, l’Ultima Cena e il Giudizio finale.

Sondate e illustrate le principali cose da vedere, non resta che esaminare da vicino le cose da fare. Certamente pare irrinunciabile un’immersione nel parco letterario dedicato a Ippolito Nievo, scrittore che si è dichiaratamente ispirato ad alcuni scorci di Cordovado per redigere la sua opera magna “Le Confessioni di un Italiano”. Si va così all’appassionata ricerca della Fontana di Venchieredo, dei Mulini di Stalis, del vecchio Duomo e di Casa Provedoni, infine del Piazzale dei Prati della Madonna. Si preveda anche una visita a Palazzo Soppelsa, costruzione padronale di cui bisogna necessariamente notare gli ambienti adibiti un tempo alla servitù, e poi il magazzino degli attrezzi e dei macchinari a uso agricolo.

A sua volta, Cordovado si è ispirato al celebre personaggio di Nievo, Spaccafumo, per preparare il dolce artigianale a base di fichi secchi, uvetta, frutta secca, arancini e miele, squisitezza che del letterario character riprende il bizzarro nome. Si specifichi, tuttavia, che in paese si consuma prevalentemente la prelibatezza culinaria evinta dalla terra e affini, quindi sulle tavole si è molto legati al salato e alle carni d’anatra, oca e selvaggina, includendovi spesso pasta e polenta protagoniste di varie ricette caserecce.

Eventi, sagre e manifestazioni

Da aprile a settembre, il turista può intraprendere su prenotazione gli itinerari storico-naturalistici mirati a far conoscere i luoghi simbolo dello scrittore. Settembre è per giunta un mese ricco di eventi, poiché vanno in scena sia la Rievocazione Storica e il Palio dei Rioni, riuniti nella Cordovado Medievale, che La Notte dei Fuochi, anticipate ad agosto dalla Festa del Lengal e a giugno dal Festival Sapori in Borgo, fra le manifestazioni organizzate dalla Pro Loco Cordovado. Vi chiederete legittimamente cos’è il lengal: ebbene, trattasi di una lingua di suino scottata e spellata, avvolta nella carne macinata e accompagnata da patate e fagioli.

Come arrivare a Cordovado

Il casello di Portogruaro si trova sull’Autostrada A4 e sull’Autostrada A28, da cui bisogna proseguire sulla SS463; la stazione di Cordovado è ubicata sulla linea ferroviaria Portogruaro – Casarsa; l’aeroporto “Ronchi dei Legionari” di Trieste è quello di riferimento.

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