Rasura (Lombardia): cosa vedere nel piccolo villaggio della Valgerola
Rasura, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Rasura dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Talmente minuto da risultare quasi invisibile, mimetizzato fra le verdi viscere della Valgerola e i naturalistici meandri del Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi.
Il borgo in provincia di Sondrio si compone di abitazioni sparse circondate qua e là da alpeggi e costruzioni che concedono un’abbondante idea di pace e tranquillità unita a un profondo senso di memoria storica, folklore e tradizione legata al culto della terra.
Dal ‘700 e per quasi due secoli fu in grado di fornire farina bianca e farine da polenta. Restaurato nel 1997 mantenendo l’intera opera in pietra, è tornato incredibilmente a macinare il grano sempre presente nei campi che circondano la struttura, inoltre è sede del Museo etnografico Vanseraf fondato da Serafino Vaninetti. L’economia locale insiste sulla produzione lattiero-casearia da cui deriva l’ottimo formaggio Bitto DOP e sull’artigianato quasi totalmente asservito al pezzotto valtellinese, un particolare tappeto variopinto che piace molto per le tonalità cromatiche e i bei disegni geometrici.
Chi si approssima a raggiungere Rasura, non potrà certo non notare sprazzi immensi di pittoresca bellezza, selve e prati dai quali emerge l’alto campanile della Parrocchiale di San Giacomo, come a voler sorvegliare il centro storico scrutando possibili pericoli all’orizzonte. La chiesa ha origini medievali ma la sua ricostruzione è stata attuata nel 1610.
In treno occorre arrivare alla stazione di Morbegno e proseguire in autobus fino al borgo.
L'aeroporto di Milano Malpensa è quello di riferimento.
Il significato del nome
Eppure in quel coacervo di pinete, dolci declivi e pascoli, Rasura (il nome si evince dal toponimo latino rasus che significa "radura", "terreno disboscato") rivendica ad alta voce la propria presenza a 800 metri s.l.m., laddove la dimensione alpestre domina fornendo tutto il necessario al paese montano in cui attualmente si contano 797 abitanti.Il borgo in provincia di Sondrio si compone di abitazioni sparse circondate qua e là da alpeggi e costruzioni che concedono un’abbondante idea di pace e tranquillità unita a un profondo senso di memoria storica, folklore e tradizione legata al culto della terra.
Cos vedere e la chiesa di Rasura
Il flusso del tempo passato si percepisce chiaramente percorrendo con lentezza meditativa la Via del Bitto e il Vecchio Ponte del Picco, che s’inerpicano su e giù per le valli ai piedi della Cima della Rosetta toccando avamposti di ruralità come il Mulino del Dosso sul torrente Rio.Dal ‘700 e per quasi due secoli fu in grado di fornire farina bianca e farine da polenta. Restaurato nel 1997 mantenendo l’intera opera in pietra, è tornato incredibilmente a macinare il grano sempre presente nei campi che circondano la struttura, inoltre è sede del Museo etnografico Vanseraf fondato da Serafino Vaninetti. L’economia locale insiste sulla produzione lattiero-casearia da cui deriva l’ottimo formaggio Bitto DOP e sull’artigianato quasi totalmente asservito al pezzotto valtellinese, un particolare tappeto variopinto che piace molto per le tonalità cromatiche e i bei disegni geometrici.
Chi si approssima a raggiungere Rasura, non potrà certo non notare sprazzi immensi di pittoresca bellezza, selve e prati dai quali emerge l’alto campanile della Parrocchiale di San Giacomo, come a voler sorvegliare il centro storico scrutando possibili pericoli all’orizzonte. La chiesa ha origini medievali ma la sua ricostruzione è stata attuata nel 1610.
Storia di Rasura
Ben più antica la citazione di Rasura, che comparve per la prima volta in un documento del 1244 e per tre secoli permase sotto il dominio delle Tre Leghe Grigie della Valtellina. Il XVII secolo, quello della peste, non risparmiò al borgo paura e sofferenza, tanto che la popolazione, per timore del contagio, si appellò alla pietà di San Rocco intitolandogli anche una chiesa oggi ancora in piedi e in sommarie buone condizioni. Un terzo degli abitanti del paese comunque non sopravvisse all’epidemia, mentre i sopravvissuti dovettero affrontare la recidiva di pochi anni dopo, che mieté altre 117 vittime. Un incremento demografico si verificò solo nella prima metà dell’Ottocento ma nel 1861, anno dell’annessione al Regno d’Italia, Rasura segnava nel proprio registro comunale non più di 298 abitanti. L’energia elettrica arrivò nel 1913.Eventi, sagre e manifestazioni
Ciò dà la misura di come un piccolo paese come questo abbia saputo con enorme spirito di sacrificio e inaspettato ottimismo affrontare un destino spesso ostile, approdando all’odierna situazione in cui a regnare è soltanto la stupenda sinergia instauratasi fra natura ed esile urbanità. Un assaggio di questa meravigliosa e invidiabile connessione lo si ha in occasione della Sagra della Castagna che nel primo weekend di ottobre porta in tavola tutta l’essenza dell’autunno in un’atmosfera quieta e conviviale. In estate va in scena la Sagra del Mirtillo.Come arrivare a Rasura
Bisogna percorrere per un breve tratto la SS 38 dello Stelvio, conseguentemente occorre staccarvisi e oltrepassare il Ponte sul Bitto, imboccare poi la SP 405 all’entrata di Morbegno, da cui Rasura dista appena 9 km.In treno occorre arrivare alla stazione di Morbegno e proseguire in autobus fino al borgo.
L'aeroporto di Milano Malpensa è quello di riferimento.