Averara (Lombardia): vacanza in alta Val Brembana
Averara, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Averara dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Il delizioso borgo di Averara è tale per più ragioni, innanzitutto perché ospita solamente 120 anime affiatate e collaborative, poi per il fatto di essere adagiato in quell’idillio naturalistico ch’è la Val Brembana, a 33 chilometri di distanza da Bergamo.
Il territorio risulta molto particolare per conformazione e capacità di armonizzare zone spesso differenti per morfologia, aree che danno adito perciò al sorgere di realtà locali disposte a macchia, come ad esempio la frazione di Redivo, un antico agglomerato di casupole medievali posto a 750 metri s.l.m: qui viene organizzata tutti gli anni a ottobre la Sagra della Castagna, frutto che in questi luoghi proprio non manca in virtù della copiosa presenza di castagneti secolari facenti parte di fitte selve di cui l’hinterland cittadino brulica.
A Redivo è altresì presente la piccola Chiesa di San Pantaleone, dal design piuttosto ordinario ma pregevole per l’annesso campanile in pietra quattrocentesco le cui bifore danno respiro alla cella campanaria. Infine in frazione si passi ad ammirare un incantevole scorcio d’altri tempi, la Fontana lavatoio risalente al 1901. Nella minuscola Lavaggio sono rimasti solo pochi ruderi, ma gode di buona salute la Chiesa di San Rocco, idoneamente ristrutturata.
Nel centro storico bisogna provare assolutamente l’esperienza di percorrere i Portici di Averara, con archi e volte abbastanza alte da consentire nel Medioevo il transito dei carri.
Poco distante s’erge la Parrocchiale di San Giacomo, che custodisce sculture di pregio e un raro organo Serassi. In contrada Muggiasca si colloca la Ca’ Coerì, abitata in passato dall’influente casata dei Regazzoni, come testimonia lo stemma che riporta la rosa bianca d’Inghilterra e la coppia di gigli di Francia, simboli di un’alleanza duratura fra la famiglia e i potenti Stati. L’edificio è stato convertito in ristorante pizzeria con il nome di Albergo Coira.
Il comprensorio naturale che abbraccia l’abitato risulta a dir poco straordinario, perciò sono assai frequenti i raduni degli Alpini, che a gruppi organizzano delle lunghe escursioni per itinerari ampiamente accessibili anche ai viandanti, ai quali è così data la possibilità di contemplare i paesaggi tessuti da meraviglie quali i Laghetti di Ponteranica e il Passo Verobbio. A Redivo si trova l’azienda agricola Soluna, un gioiello immerso nei boschi formato da un laboratorio e un giardino dalla superficie complessiva di 12.000 mq, sulla quale si coltivano oltre cento varietà di erbe officinali con metodo rigorosamente biologico.
Il territorio risulta molto particolare per conformazione e capacità di armonizzare zone spesso differenti per morfologia, aree che danno adito perciò al sorgere di realtà locali disposte a macchia, come ad esempio la frazione di Redivo, un antico agglomerato di casupole medievali posto a 750 metri s.l.m: qui viene organizzata tutti gli anni a ottobre la Sagra della Castagna, frutto che in questi luoghi proprio non manca in virtù della copiosa presenza di castagneti secolari facenti parte di fitte selve di cui l’hinterland cittadino brulica.
Storia
Nato Abrara presumibilmente intorno al 917 d.C., il paese di Averara era anticamente uno snodo doganale per accedere tramite la Via Mercatorum alla Valtellina, ma nel XVI secolo perse progressivamente importanza in termini commerciali venendo assorbito dalla Repubblica Cisalpina, occupato dalle truppe napoleoniche e da quelle austriache preliminarmente al compimento dell’Unità d’Italia nel 1861. Il ridotto numero di abitanti si deve a dinamiche migratorie massicce e calo deciso delle nascite.Cosa vedere ad Averara
Molto semplice per struttura urbana, il comune s’imperla di poche ma significative attrattive, e Casa Bottagisi a Redivivo fa assolutamente parte di esse: è un vetusto palazzo dapprima utilizzato come residenza signorile al servizio di un ricco mercante locale, successivamente mutato in edificio rurale che ciò nonostante ha mantenuto pressoché intatte le primigenie caratteristiche. Di cinquecentesco impianto, sfoggia una splendida facciata composta curiosamente da due avancorpi laterali fra i quali s’issano su tre piani due belle scale lignee che catturano subito sottoforma di loggiato l’attenzione del turista di passaggio.A Redivo è altresì presente la piccola Chiesa di San Pantaleone, dal design piuttosto ordinario ma pregevole per l’annesso campanile in pietra quattrocentesco le cui bifore danno respiro alla cella campanaria. Infine in frazione si passi ad ammirare un incantevole scorcio d’altri tempi, la Fontana lavatoio risalente al 1901. Nella minuscola Lavaggio sono rimasti solo pochi ruderi, ma gode di buona salute la Chiesa di San Rocco, idoneamente ristrutturata.
Nel centro storico bisogna provare assolutamente l’esperienza di percorrere i Portici di Averara, con archi e volte abbastanza alte da consentire nel Medioevo il transito dei carri.
Poco distante s’erge la Parrocchiale di San Giacomo, che custodisce sculture di pregio e un raro organo Serassi. In contrada Muggiasca si colloca la Ca’ Coerì, abitata in passato dall’influente casata dei Regazzoni, come testimonia lo stemma che riporta la rosa bianca d’Inghilterra e la coppia di gigli di Francia, simboli di un’alleanza duratura fra la famiglia e i potenti Stati. L’edificio è stato convertito in ristorante pizzeria con il nome di Albergo Coira.
Il comprensorio naturale che abbraccia l’abitato risulta a dir poco straordinario, perciò sono assai frequenti i raduni degli Alpini, che a gruppi organizzano delle lunghe escursioni per itinerari ampiamente accessibili anche ai viandanti, ai quali è così data la possibilità di contemplare i paesaggi tessuti da meraviglie quali i Laghetti di Ponteranica e il Passo Verobbio. A Redivo si trova l’azienda agricola Soluna, un gioiello immerso nei boschi formato da un laboratorio e un giardino dalla superficie complessiva di 12.000 mq, sulla quale si coltivano oltre cento varietà di erbe officinali con metodo rigorosamente biologico.