Poirino (Piemonte): visita alla cittą alle porte di Torino
Poirino, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Poirino dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Geograficamente, Poirino vanta una posizione che può dirsi pienamente strategica incastonandosi in quell’insieme territoriale concatenato e al contempo tangenziale alle province di Asti e Cuneo, con appartenenza amministrativa all’hinterland di Torino in Piemonte.
Posto proprio al centro del Pianalto, a breve distanza da Torino, il paese sfrutta le caratteristiche della collina usufruendo dei tipici vantaggi della pianura, ergo da queste informazioni evinciamo una viva varietà di biotopi che vanno dai primi rilievi alpini ai colli verdeggianti, dalle radure ai boschi, dalle basse terrazze alle lievi conche percorse da rigagnoli e fiumiciattoli.
Guerre e transiti di eserciti furono per secoli il pane quotidiano di una passiva Poirino, che subì gli eventi e le conseguenze annesse. Si racconta che il poirinese Padre Giacomo Marocco fu per anni il confessore di Camillo Benso conte di Cavour, così ben voluto da diventarne l’assolutore ultimo in letto di morte nonostante pesasse sul diplomatico una scomunica pontificia. Nell’era contemporanea, il paese dovette far partire per il fronte numerosi suoi figli, periti poi nei duri scontri della Prima Guerra Mondiale.
Un impianto a triplice navata lo possiede la cinquecentesca Chiesa di San Giovanni Battista: la facciata è neoclassica ma la struttura conserva gelosamente la speciale estetica gotica. Gotico che ha provveduto a plasmare anche la Chiesa di San Sebastiano, il più antico luogo di culto poirinese che rimanda tramite la sua pianta esagonale alle atmosfere medievali. Al Settecento è ascrivibile la Chiesa di Santa Croce, ma il campanile e l’acquasantiera che si trova poco oltre l’ingresso sono più antichi, indubbiamente del secolo precedente. La meridiana che si può notare in bella mostra sulla parete esterna ha il vanto di essere la più grande del Piemonte.
Una passeggiata per il centro storico ci permette di scoprire altri capolavori dell’ingegno umano, e tra questi emergono la scenografica Fontana della Giovinezza, l’Oratorio San Luigi assai ossequioso in relazione al concetto architettonico rivoluzionario creato da San Giovanni Bosco (che visitò in prima persona Poirino) e il Rivellino, unico superstite dell’elaborato sistema difensivo della città, la cui antica cinta muraria (ora scomparsa) proteggeva l’abitato.
Posto proprio al centro del Pianalto, a breve distanza da Torino, il paese sfrutta le caratteristiche della collina usufruendo dei tipici vantaggi della pianura, ergo da queste informazioni evinciamo una viva varietà di biotopi che vanno dai primi rilievi alpini ai colli verdeggianti, dalle radure ai boschi, dalle basse terrazze alle lievi conche percorse da rigagnoli e fiumiciattoli.
Storia ed origine del nome
La località nasce forse in epoca romana con il nome di Podium Varini ma si sviluppa a partire dal Medioevo e dunque chiare fonti documentate si ottengono con datazione afferente il Duecento. All’inizio del secolo successivo, si attesta l’appartenenza del feudo a Filippo di Savoia principe d’Acaja, un’autorità continuamente minata dai bramosi del possesso del borgo che, inevitabilmente, sfuggì di mano passando ad Amedeo VI, a ogni modo un altro Savoia.Guerre e transiti di eserciti furono per secoli il pane quotidiano di una passiva Poirino, che subì gli eventi e le conseguenze annesse. Si racconta che il poirinese Padre Giacomo Marocco fu per anni il confessore di Camillo Benso conte di Cavour, così ben voluto da diventarne l’assolutore ultimo in letto di morte nonostante pesasse sul diplomatico una scomunica pontificia. Nell’era contemporanea, il paese dovette far partire per il fronte numerosi suoi figli, periti poi nei duri scontri della Prima Guerra Mondiale.
Visita al centro storico
Questa realtà piemontese naviga la tranquillità pur essendo un’operosa cittadina di oltre 10.000 abitanti, rispettosa del passato e orgogliosa di poter ancora sfoggiare numerose vestigia al turista in visita. Il monumento più rilevante del tessuto urbano è la settecentesca Torre Campanaria, che allude decisamente allo stile barocco. Il simbolo di Poirino si compone di elementi “montati” in epoche differenti, ad esempio notiamo l’orologio su un lato installato nel 1790, il parafulmine nel 1889 e il castello campanario nel 1975 (in sostituzione del primigenio costruito in legno) per un unicum alto 59 metri interamente restaurato alla fine del Novecento. Parrocchiale del paese è la Chiesa di Santa Maria Maggiore, consacrata una prima volta nel 1492 e in ultimo nel 1593. In origine contava una facciata gotica, modificata nel 1912 fino a mutare le sue forme seguendo i canini barocchi e neoclassici campeggiati dalle statue di Sant’Antonio e San Giuseppe annicchiate lateralmente.Un impianto a triplice navata lo possiede la cinquecentesca Chiesa di San Giovanni Battista: la facciata è neoclassica ma la struttura conserva gelosamente la speciale estetica gotica. Gotico che ha provveduto a plasmare anche la Chiesa di San Sebastiano, il più antico luogo di culto poirinese che rimanda tramite la sua pianta esagonale alle atmosfere medievali. Al Settecento è ascrivibile la Chiesa di Santa Croce, ma il campanile e l’acquasantiera che si trova poco oltre l’ingresso sono più antichi, indubbiamente del secolo precedente. La meridiana che si può notare in bella mostra sulla parete esterna ha il vanto di essere la più grande del Piemonte.
Una passeggiata per il centro storico ci permette di scoprire altri capolavori dell’ingegno umano, e tra questi emergono la scenografica Fontana della Giovinezza, l’Oratorio San Luigi assai ossequioso in relazione al concetto architettonico rivoluzionario creato da San Giovanni Bosco (che visitò in prima persona Poirino) e il Rivellino, unico superstite dell’elaborato sistema difensivo della città, la cui antica cinta muraria (ora scomparsa) proteggeva l’abitato.