Santa Maria di Sala (Veneto): Villa Farsetti e cosa vedere
Santa Maria di Sala, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Santa Maria di Sala dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Santa Maria di Sala offre il lampante esempio di realtà urbana aderente ai vecchi sistemi urbanistici del graticolato romano, trovandosi inserito nel miranese quasi alle porte di Venezia.
Capitolato l’impero, Santa Maria di Sala entrò nella scia storica della Repubblica di San Marco divenendone feudo fino alla dirompente discesa delle truppe transalpine capeggiate da Napoleone Bonaparte. Dissolta la Serenissima nel 1797 per causa delle imposizioni derivate dal Trattato di Campoformido, Santa Maria rimase in balia di Francesi e Austriaci, poi questi ultimi prevalsero dominando fino al concludersi nel 1866 della Terza Guerra d’Indipendenza. Il paese chiese e ottenne in seguito l’annessione al Regno d’Italia.
Particolarmente interessante ciò che avvenne dopo nel piccolo centro del miranese permeato quasi esclusivamente dalla cultura contadina in grado di reggere per molti anni le redini economiche del paese, alquanto arretrato in termini di alfabetizzazione e industrializzazione, processi avviati con decisione dal Fascismo che riteneva di primaria importanza la formazione dei giovani. Il borgo visse da vicino le drammatiche vicende relative alla Seconda Guerra Mondiale unendosi come molte altre realtà del Veneto alla Resistenza fra il 1943 e il 1944.
Patì il paese e patì la popolazione, ma entrambi risalirono rapidamente la china a partire dal Dopoguerra, periodo di vera rinascita e modernizzazione a molteplici livelli, quindi urbanizzazione, slancio industriale, evoluzione commerciale e terziarizzazione, fomentati in gran parte dall’attivissimo movimento dei lavoratori sempre più sindacalizzato. Oggi a Santa Maria di Sala perdurano ben 250 esercizi commerciali e aziende che in totale danno lavoro a ca. 1000 persone.
Essenzialità ed eleganza identificano la facciata principale, orientata orizzontalmente e ricca di finestre, convessità e concavità, in antitesi alla minimale facciata posteriore che sposa invece l’austerità. Portici ornamentali, gallerie e antiche colonne risultano gli elementi cardine dell’apparato esterno. L’interno si caratterizza per la bella sala centrale e le scalinate a pozzo che collegano fra loro i tre piani. A darvi un caloroso benvenuto l’ampia vasca ovale ornata di statue e sculture.
A Villa Farsetti va in scena ogni anno a inizio settembre la Grande Festa del Vino con i suoi 90 espositori e un novero di 7.000 bottiglie di ottimo nettare di Bacco.
Storia
Di presunte origini paleovenete, questa cittadina di 17.000 abitanti ha gettato le reali basi di sviluppo nell’epoca della centuriazione, conformandosi quale ordinata urbs fatta di perpendicolarità viaria, cardines e decumani a delimitare aree quadrate assai disciplinate, le cosiddette “centurie”.Capitolato l’impero, Santa Maria di Sala entrò nella scia storica della Repubblica di San Marco divenendone feudo fino alla dirompente discesa delle truppe transalpine capeggiate da Napoleone Bonaparte. Dissolta la Serenissima nel 1797 per causa delle imposizioni derivate dal Trattato di Campoformido, Santa Maria rimase in balia di Francesi e Austriaci, poi questi ultimi prevalsero dominando fino al concludersi nel 1866 della Terza Guerra d’Indipendenza. Il paese chiese e ottenne in seguito l’annessione al Regno d’Italia.
Particolarmente interessante ciò che avvenne dopo nel piccolo centro del miranese permeato quasi esclusivamente dalla cultura contadina in grado di reggere per molti anni le redini economiche del paese, alquanto arretrato in termini di alfabetizzazione e industrializzazione, processi avviati con decisione dal Fascismo che riteneva di primaria importanza la formazione dei giovani. Il borgo visse da vicino le drammatiche vicende relative alla Seconda Guerra Mondiale unendosi come molte altre realtà del Veneto alla Resistenza fra il 1943 e il 1944.
Patì il paese e patì la popolazione, ma entrambi risalirono rapidamente la china a partire dal Dopoguerra, periodo di vera rinascita e modernizzazione a molteplici livelli, quindi urbanizzazione, slancio industriale, evoluzione commerciale e terziarizzazione, fomentati in gran parte dall’attivissimo movimento dei lavoratori sempre più sindacalizzato. Oggi a Santa Maria di Sala perdurano ben 250 esercizi commerciali e aziende che in totale danno lavoro a ca. 1000 persone.
Cosa vedere a Santa Maria di Sala
Sotto il profilo turistico, si necessita visitare la Parrocchiale sita in frazione Caselle, costruita a cavallo fra ‘700 e ‘800 secondo un marcato stile neoclassico. Non vi sfugga il Castello di Stigliano, fortilizio medievale lentamente trasformato in elegante villa gentilizia d’imprinting veneto. Le origini rimandano all’epoca romana e ci parlano di una struttura fortificata che nel Medioevo si trovò al centro di numerose dispute belliche e battaglie anteponenti in più occasioni i Carraresi e la Serenissima. La spuntarono i Veneziani, artefici della radicale trasformazione del corpo di fabbrica. Oggi del primigenio complesso è rimasto in piedi un robusto torrione che assume centralità netta fra l’annesso rustico e la cappella compresi nell’area castellare. Il palazzo è stato recentemente convertito in albergo ristorante.Villa Farsetti
Quanto ha di più bello Santa Maria di Sala si rispecchia perfettamente nell’egregia Villa Farsetti, monumentale dimora veneta il cui sfarzo e facondia estetica si devono al genio dell’architetto Paolo Posi su commissione di Filippo Farsetti. La titanica opera venne portata a termine nell’arco di 30 anni, ovvero fra il 1744 e il 1774. Lunga ben 93 metri, la villa è un’esplosione di gusto edilizio accentuata dall’armonico coesistere di giardini, labirinti, boschetti, serre e orti botanici, per non parlare del permanere di una foresteria, una scuderia e diverse limonaie.Essenzialità ed eleganza identificano la facciata principale, orientata orizzontalmente e ricca di finestre, convessità e concavità, in antitesi alla minimale facciata posteriore che sposa invece l’austerità. Portici ornamentali, gallerie e antiche colonne risultano gli elementi cardine dell’apparato esterno. L’interno si caratterizza per la bella sala centrale e le scalinate a pozzo che collegano fra loro i tre piani. A darvi un caloroso benvenuto l’ampia vasca ovale ornata di statue e sculture.
A Villa Farsetti va in scena ogni anno a inizio settembre la Grande Festa del Vino con i suoi 90 espositori e un novero di 7.000 bottiglie di ottimo nettare di Bacco.
Come arrivare a Santa Maria di Sala
Dall’Autostrada A4 uscire a Padova Est e seguire le indicazioni per Santa Maria di Sala; dalla stazione ferroviaria di Venezia proseguire in direzione della località con i bus ACTV, tratte Venezia – Mirano e poi Mirano – Caltana; l’aeroporto “Marco Polo” di Venezia è quello di riferimento.- HOTEL SCONTATI Santa Maria di Sala
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