Valstagna (Veneto): sentieri e rafting sul fiume Brenta
Valstagna, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Valstagna dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Se la Val Brenta è la conca naturalistica orgoglio della provincia di Vicenza e del Veneto, Valstagna sicuramente ne riveste il ruolo di dolce concubina che, costeggiando l’argine del fiume Brenta, ha recitato per lungo tempo la parte di porto fluviale e commerciale, borgo dedito al mercato e alla fornitura alimentare.
Come si può constatare, Valstagna si visita in poco tempo data l’esiguità del suo patrimonio architettonico. Più impegnativo e di certo interesse l’hinterland, ovvero il contesto naturalistico nel quale il paese di 1.967 abitanti è incastonato. Zaino in spalla, il turista è attratto da alcune meraviglie tutte da esplorare, a cominciare dalle rinomate Grotte di Oliero, contenenti le sorgenti valchiusane più grandi d’Europa. L’ambiente ipogeo è suddiviso in quattro affascinanti antri tra cui il Covol dei Siori, altrimenti conosciuta come Grotta Parolini, in omaggio al botanico Andrea Parolini, che per primo scoprì questo straordinario agglomerato di stalattiti e stalagmiti un po’ attempate dato che hanno la veneranda età di 40.000 anni. Le altre sono Covol dee soree, Covol dei Veci e Covol dei Assassini. Ammirando queste eccezionali concrezioni carsiche, si incappa prima o poi nel volto della strega, conformazione rocciosa che ricorda il profilo di un volto femminile dallo spiccato naso aquilino.
Cenni di storia
L’impetuoso corso d’acqua fece sì che la località fosse in zona un centro preminente nello sfruttamento delle risorse idriche, mezzo per pervenire a una rapida espansione economico-sociale sotto la costante protezione della Federazione dei Sette Comuni cui Valstagna era di fatto aggregata. Sotto l’egida della Repubblica di Venezia, la comunità prosperò soprattutto per l’esclusiva coltivazione di tabacco, possibile in un paesaggio adeguatamente suddiviso in terrazzamenti a gradinate ancor oggi chiaramente visibili, degradanti dalle montagne verso il letto del Brenta e visitabili percorrendo l’Alta via del tabacco, un’arteria del turismo zonale.Cosa vedere a Valstagna
Da vedere invece fra le strade dell’abitato la Parrocchiale di Sant’Antonio Abate, edificata per la prima volta nel Duecento e ricostruita a più riprese subendo nuovamente distruzioni durante la Prima Guerra Mondiale e l’alluvione del 1966. Il travaglio della sua esistenza finisce con il restauro del 2008, capace di assicurare una stabilità della struttura e piena accoglienza per il massimo tesoro interno, la Natività opera di Francesco Bassano il Vecchio. La Parrocchiale del Santissimo Sacramento ospita la statua lignea policroma raffigurante San Giuseppe col Bambino, portata a compimento da Ferdinando Perathoner di Ortisei.Come si può constatare, Valstagna si visita in poco tempo data l’esiguità del suo patrimonio architettonico. Più impegnativo e di certo interesse l’hinterland, ovvero il contesto naturalistico nel quale il paese di 1.967 abitanti è incastonato. Zaino in spalla, il turista è attratto da alcune meraviglie tutte da esplorare, a cominciare dalle rinomate Grotte di Oliero, contenenti le sorgenti valchiusane più grandi d’Europa. L’ambiente ipogeo è suddiviso in quattro affascinanti antri tra cui il Covol dei Siori, altrimenti conosciuta come Grotta Parolini, in omaggio al botanico Andrea Parolini, che per primo scoprì questo straordinario agglomerato di stalattiti e stalagmiti un po’ attempate dato che hanno la veneranda età di 40.000 anni. Le altre sono Covol dee soree, Covol dei Veci e Covol dei Assassini. Ammirando queste eccezionali concrezioni carsiche, si incappa prima o poi nel volto della strega, conformazione rocciosa che ricorda il profilo di un volto femminile dallo spiccato naso aquilino.