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Castegnero (Veneto): visita al villaggio tra i Monti Berici ed i Colli Euganei

Castegnero, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Castegnero dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Castegnero sorge nell’ameno territorio trai Monti Berici e i vicini Colli Euganei e la sua storia è in parte condivisa dalla provincia di appartenenza, Vicenza.

Storia

Nella regione – il Veneto – questo borgo si è ritagliato nel proprio viatico parentesi importanti, un primo sussulto di sviluppo già in epoca romana e il successivo attecchimento di un ospedale monacale post bonifica da parte dei benedettini. All’alba del Quattrocento, Castegnero ebbe modo di consolidare la propria presenza sotto gli Scaligeri e poi la Serenissima, fino a fondersi con Villaganzerla andando a costituire un unico comune indipendente. Il ‘900 fu il secolo della definitiva affermazione, passando da una realtà tipicamente contadina a una più versatile e conforme ai contemporanei tempi, in equilibrio fra piccola industria e assaggi d’artigianato.

Cosa vedere a Castegnero

Il paese non è grande ma riesce a riservare qualche bella sorpresa e talune perle di un’architettura comprendente edifici religiosi ed erezioni civili. Si può dunque visitare come primo effettivo monumento incastonato nell’abitato la Parrocchiale di San Giorgio, edificata nel Quattrocento dove dapprima si trovava l’ormai scomparso Castello di Castegnero, la cui eredità si riduce oggi a due lapidi assorbite dall’impianto del campanile ecclesiale.

Coeva è la Chiesa di San Michele Arcangelo, a navata unica e con due cappelle provviste di altrettanti altari intitolati rispettivamente alla Vergine Maria Immacolata di Lourdes e a San Giuseppe. La torre campanaria è invece stata innalzata in pieno Novecento e sostiene un concerto di sei campane.

La Chiesa di Santa Maria, ovvero l’antica Parrocchiale di Nanto, mostra una sensazionale facciata a capanna ma il bello viene all’interno, ove si custodisce un affresco raffigurante San Simonino da Trento, datato 1479.

Cambiando genere, si prestano a sana contemplazione eleganti dimore nobiliari, come la settecentesca Villa Bonomo Carretta, esponente dichiarata del Neoclassicismo vicentino ma d’ispirazione palladiana. La concretizzazione materiale del progetto ha richiesto qualcosa come cento anni ed è quindi stata ultimata nel XIX secolo. Più prosaica si rivela Villa Clementi, ch’è in realtà un complesso adibito a casa padronale nel Seicento. Al ‘400 risale Villa Maffei Costalunga, in verità modificata e implementata duecento anni dopo con l’inserimento di un portico scenografico e della Cappella dell’Assunzione di Maria, che custodisce la Madonna Assunta, scultura realizzata da Angelo Marinali. Villa Sermondi ha una struttura un po’ particolare: il corpo centrale presenta una divisione in due parti ma ciò non esclude l’ennesima giacenza di una cappella, dedicata stavolta alla Santissima Trinità.

L’hinterland di Castegnero costituisce un comprensorio naturalistico ideale per compiervi escursioni e gite, in più il paesaggio vive di eccezionalità evidenti e distinte come i boschi di carpino nero e roverella, gli sterminati castagneti e due rare cavità naturali chiamate Covolo dei Covoletti e Covolo murato di Castegnero. Sulla via del ritorno ecco che stoica s’impone la Fontana Fozze, la cui sorgente d’acqua un tempo fungeva da lavatoio pubblico.

Eventi, sagre e manifestazioni

Il borgo si fa effervescente con l’approssimarsi delle grandi manifestazioni, specialmente quelle a tema enogastronomico. Nel calendario occorre dunque appuntarsi a marzo la Festa della Quaglia allo spiedo in frazione Villaganzerla, la Festa della Siaresa fra maggio e giugno che omaggia la squisita ciliegia nostrana, la Festa del Bigolo fatto a mano nel periodo del solstizio d’estate e la kermesse Natale in Piazza nel mese di dicembre.

Come arrivare a Castegnero

In auto da Vicenza, prendere la SP Dorsale dei Berici in direzione Monte Berico e seguire poi la SS 247 che conduce in paese; dalla stazione di Vicenza, salire sugli autobus SVT che percorrono la tratta extraurbana fino al borgo; l’aeroporto di Verona Villafranca è quello di riferimento.

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