Rumo (Trentino Alto Adige): escursioni e passeggiate in Val di Non
Rumo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Rumo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Diversi villaggi e piccoli paeselli compongono il grazioso borgo di Rumo, il cui abitato si spalma sulle verdi terre della Val di Non a 944 metri s.l.m.
Protetto a nord dalle imponenti montagne trentine e aperto sul lato sud, questo incantevole agglomerato di case essenziali beneficia di un clima alquanto mite, come del resto tutto il territorio circostante che da sempre esercita un innegabile fascino sui turisti per l’innata capacità di raccogliere le testimonianze della storia passata, una storia contraddistinta dalla frequente erezione di castelli signorili, chiese pregne d’arte e il gusto dell’estetica incastonata in un comprensorio naturalistico invidiabile.
L’area, solcata dai torrenti Pescara e Lavazzé, gettò le basi per il consolidamento delle attività agricola, molitoria, artigianale ed estrattiva. Intanto vennero elevati quattro castelli, scomparsi a eccezione di Castel Placeri, che può tuttavia rivelarsi timidamente solo attraverso esili rovine.
È invece posta a Marcena la quattrocentesca Chiesa di San Paolo (coeva all’eclatante affresco riproducente nella piazza della frazione un San Giorgio meticolosamente restaurato) che vanta la presenza di un organo perfettamente funzionante, datato 1763.
La seicentesca Parrocchiale di San Vigilio, ubicata a Lanza, preserva il proprio carattere sobrio.
Il paesaggio è da film, immerso in un compendio favolistico da mangiare con gli occhi rimirando l’orizzonte intero dalla Malga Lavazzé, il miglior punto panoramico per osservare i diversi gruppi dolomitici in cui imperano il Monte Pin, Cima Binasia e, fra gli altri, il Monte Stubele.
Protetto a nord dalle imponenti montagne trentine e aperto sul lato sud, questo incantevole agglomerato di case essenziali beneficia di un clima alquanto mite, come del resto tutto il territorio circostante che da sempre esercita un innegabile fascino sui turisti per l’innata capacità di raccogliere le testimonianze della storia passata, una storia contraddistinta dalla frequente erezione di castelli signorili, chiese pregne d’arte e il gusto dell’estetica incastonata in un comprensorio naturalistico invidiabile.
Storia
Un tempo la zona brulicava di miniere ch’erano la maggior risorsa d’arricchimento sia per Rumo che per i comuni limitrofi a carattere sparso. Ci riferiamo al periodo di poco successivo all’insediamento dei primi abitanti del paese, in prevalenza pastori, carbonai e boscaioli, ai quali si aggiunsero gli scavatori appunto di miniere, che aumentarono sensibilmente intorno all’anno Mille insieme alla popolazione.L’area, solcata dai torrenti Pescara e Lavazzé, gettò le basi per il consolidamento delle attività agricola, molitoria, artigianale ed estrattiva. Intanto vennero elevati quattro castelli, scomparsi a eccezione di Castel Placeri, che può tuttavia rivelarsi timidamente solo attraverso esili rovine.
Cosa vedere a Rumo
Si può invece ammirare la piena integrità di chiese dal riconoscibile pregio e dalle caratteristiche riconducibili allo stile edilizio prettamente montano. A Corte Inferiore sorge la Chiesa di San Udalrico, che nel suo trecentesco grembo architettonico ospita un esemplare affresco del XV secolo raffigurante L'Ultima Cena eseguita da Giovanni Battista Baschenis.È invece posta a Marcena la quattrocentesca Chiesa di San Paolo (coeva all’eclatante affresco riproducente nella piazza della frazione un San Giorgio meticolosamente restaurato) che vanta la presenza di un organo perfettamente funzionante, datato 1763.
La seicentesca Parrocchiale di San Vigilio, ubicata a Lanza, preserva il proprio carattere sobrio.
Dintorni ed escursioni
A Rumo è quasi d’obbligo ricercare motivi di relax al di fuori dell’abitato, contornato da una natura che trionfa attraverso la pienezza dei suoi massicci alberi, i tenui rilievi e le alte cime, tessuti di una valle rigogliosa e generosa soprattutto in termini di possibilità escursionistiche. Sentieri, mulattiere e strade sterrate ma comunque sicure sono l’ideale per corroborarsi e provare l’ebbrezza di staccare la spina deviando dal caos e dalla fretta imposti dal quotidiano. Dal Passo delle Palade alla località Mostizzolo si può usufruire del Rankipino, tracciato pedonale che funge da imbocco alla pista ciclabile della Val di Sole e permette di collegare un totale di cinque abitati, Senale, Rumo, Preghena, Bresimo e Cis.Il paesaggio è da film, immerso in un compendio favolistico da mangiare con gli occhi rimirando l’orizzonte intero dalla Malga Lavazzé, il miglior punto panoramico per osservare i diversi gruppi dolomitici in cui imperano il Monte Pin, Cima Binasia e, fra gli altri, il Monte Stubele.