Patti (Sicilia): la sua marina, la spiaggia, il mare e cosa vedere
Patti, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Patti dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Il nome della città ha origini greche: significa ‘vicino alle acque’ o ‘sulla riva’, e oltre a descrivere la magica posizione di Patti ne sussurra la storia, ne suggerisce il glorioso passato.
Perché Patti, cittadina siciliana di 14 mila abitanti in provincia di Messina, è sempre stata per collocazione geografica, vicende e situazione economica uno dei centri più importanti della fascia tirrenica messinese, fondata in un tempo lontano, probabilmente l’VIII secolo a.C., e toccata nei millenni da popoli e personaggi diversi.
Compresa nel Consorzio Intercomunale Tindari-Nebrodi, Patti è una delle sedi diocesane più antiche della Sicilia, ed è scrigno di tesori imperdibili tanto sul fronte architettonico, quanto su quello culturale e tradizionale.
Anche le chiese della città ci hanno regalato alcuni indizi del passato: ristrutturando la chiesa di Sant’Ippolito e la Cattedrale sono stati riportati alla luce alcuni resti, appartenuti a vecchie chiese, probabilmente antecedenti al periodo bizantino. Le chiese di oggi, invece, costituiscono il maggior tesoro di Patti, prima fra tutte la Cattedrale del X secolo, a pianta basilicale: nella cappella barocca di Santa Febronia, rivestita di marmo policromo, è conservato il sarcofago rinascimentale della regina Adelasia del Monferrato, mogli del Gran Conte Ruggero I d’Altavilla e madre di Ruggero II, primo re di Sicilia. Dopo l’infelice matrimonio con Baldovino I di Gerusalemme, la regina aveva voluto ritirarsi a Patti dove trascorse gli ultimi anni della sua vita e si spense nel 1118.
Assaporare una giornata di mare alla Marina di Patti è un vero piacere: sdraiarsi sulla sabbia o su una roccia tiepida, ascoltare il mormorio delle onde sulla battigia e inspirare l’aria che sa di mare e di arbusti freschi, tipici della macchia. La spiaggia principale è molto profonda, supera i 75 m di prodondità e si estende su di un fronte di circa 1 km, interrotto a metà dal grande pontile della marina.
Infine Patti sa affascinare i visitatori con la sua vivacità, l’ospitalità impeccabile e un repertorio interessante di tradizioni, insieme agli scenari naturalistici e alle passeggiate: dalle sue strade si ammira un panorama favoloso sulla riviera dell’omonimo golfo, mentre dalla frazione Sorrentini si ammira la sagoma dell’Etna, e a breve distanza dal centro c’è la riserva naturale orientata di Marinello. La città è famosa per l’arte della ceramica, è sede universitaria e ha un’identità forte, che emerge nelle manifestazioni popolari e attraverso le ricette.
Infine, da giugno a settembre, il porticciolo di Patti è servito da motonavi veloci che collegano la cittadina alle Isole Eolie.
Perché Patti, cittadina siciliana di 14 mila abitanti in provincia di Messina, è sempre stata per collocazione geografica, vicende e situazione economica uno dei centri più importanti della fascia tirrenica messinese, fondata in un tempo lontano, probabilmente l’VIII secolo a.C., e toccata nei millenni da popoli e personaggi diversi.
Compresa nel Consorzio Intercomunale Tindari-Nebrodi, Patti è una delle sedi diocesane più antiche della Sicilia, ed è scrigno di tesori imperdibili tanto sul fronte architettonico, quanto su quello culturale e tradizionale.
Cosa vedere a Patti
Il centro storico è un dedalo medievale arricchito da bei palazzi e monumenti, in cui si riconoscono tuttora i resti della terza cinta muraria del XIV secolo, una delle sei porte d’accesso e un ingresso alla seconda cinta, risalente all’XI secolo. I musei, le chiese e le dimore signorili si ergono qua e là per le strade, mentre al di fuori del centro le tracce della storia se ne stanno sparse nei siti archeologici: i resti di Tyndaris risalgono al IV secolo a.C., la grande necropoli in contrada Monte è del X-VIII secolo a.C., e tante altre testimonianze occupano la zona del nuovo ospedale di Acquafico.Anche le chiese della città ci hanno regalato alcuni indizi del passato: ristrutturando la chiesa di Sant’Ippolito e la Cattedrale sono stati riportati alla luce alcuni resti, appartenuti a vecchie chiese, probabilmente antecedenti al periodo bizantino. Le chiese di oggi, invece, costituiscono il maggior tesoro di Patti, prima fra tutte la Cattedrale del X secolo, a pianta basilicale: nella cappella barocca di Santa Febronia, rivestita di marmo policromo, è conservato il sarcofago rinascimentale della regina Adelasia del Monferrato, mogli del Gran Conte Ruggero I d’Altavilla e madre di Ruggero II, primo re di Sicilia. Dopo l’infelice matrimonio con Baldovino I di Gerusalemme, la regina aveva voluto ritirarsi a Patti dove trascorse gli ultimi anni della sua vita e si spense nel 1118.
Le spiagge di Patti
Ma Patti, perla delle coste siciliane, è prima di tutto una ridente località balneare, lambita da un Mediterraneo cristallino e orlata da un bel litorale, prevalentemente sabbioso nella zona della Marina di Patti, in cui si alternano arenili soffici e bianchi, ma che diventa più frastagliato se ci si sposta verso Capo Calavà o verso la zona di Marinello e Tindari, con faraglioni pittoreschi, grotte e magiche insenature.Assaporare una giornata di mare alla Marina di Patti è un vero piacere: sdraiarsi sulla sabbia o su una roccia tiepida, ascoltare il mormorio delle onde sulla battigia e inspirare l’aria che sa di mare e di arbusti freschi, tipici della macchia. La spiaggia principale è molto profonda, supera i 75 m di prodondità e si estende su di un fronte di circa 1 km, interrotto a metà dal grande pontile della marina.
Infine Patti sa affascinare i visitatori con la sua vivacità, l’ospitalità impeccabile e un repertorio interessante di tradizioni, insieme agli scenari naturalistici e alle passeggiate: dalle sue strade si ammira un panorama favoloso sulla riviera dell’omonimo golfo, mentre dalla frazione Sorrentini si ammira la sagoma dell’Etna, e a breve distanza dal centro c’è la riserva naturale orientata di Marinello. La città è famosa per l’arte della ceramica, è sede universitaria e ha un’identità forte, che emerge nelle manifestazioni popolari e attraverso le ricette.
Clima e quando andare
Anche il clima è quello tipico delle zone mediterranee: le temperature medie di gennaio, il mese più freddo, vanno da una minima di 8°C a una massima di 14°C, e in luglio e agosto si passa dai 23°C ai 31°C, mentre le precipitazioni sono quasi assenti in estate e toccano il picco massimo in gennaio, quando piove in media per 9 giorni.Eventi, sagre e manifestazioni
Sulle tavole pattesi si possono gustare le acciughe a beccafico, il pasticci otto di carne con pasta di mandorle, ottime granite alla frutta o alla nocciola e al caffè, e stuzzicanti arancini conditi con sugo o burro. Le occasioni di festa, in cui concedersi qualche peccato di gola, sono numerose nell’arco dell’anno: in febbraio c’è il Gran Carnevale pattese, con la sfilata di carri allegorici, concerti musicali e serate danzanti; il Venerdì Santo si festeggia con la processione delle cosiddette ‘varette’, le sacre statue di legno; in maggio e giugno ci sono gli spettacoli nei teatri di Patti e dintorni, l’ultima domenica di luglio si celebra la patrona Santa Febronia e la notte tra il 7 e l’8 settembre nella vicina Tindari c’è la festa della Madonna Nera, che vede la partecipazione di migliaia di fedeli provenienti da tutta la Sicilia e dalla Calabria.Come arrivare a Patti
Per arrivare a Patti si può scegliere tra diverse possibilità. Chi viaggia in auto deve percorrere l’autostrada A20 Palermo-Messina e uscire a Patti, oppure la SS 113 Messina Palermo. Chi sceglie il treno trova la stazione locale sulla linea ferroviaria Messina-Palermo e gli aeroporti più vicini sono quelli di Catania e Palermo, entrambi a meno di due ore di auto.Infine, da giugno a settembre, il porticciolo di Patti è servito da motonavi veloci che collegano la cittadina alle Isole Eolie.