Copenaghen (Copenhagen), Isola di Zelanda. La Capitale della Danimarca
Copenaghen, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Copenaghen dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
La capitale e la città più popolosa della Danimarca è Copenaghen (København in danese), splendida metropoli di oltre 500.000 abitanti sorta all’estremità orientale del paese, sulle isole Sjælland e Amager. Dal 2001 la città è collegata a Malmö, in Svezia, dall’incredibile Ponte di Øresund, il più lungo ponte carrabile d’Europa coi suoi 15,9 chilometri di lunghezza. Per certi versi Copenaghen può essere definita la “Parigi del Nord”, un paragone giustificato dalla presenza di numerosi monumenti e musei, ma anche dalla piacevole atmosfera che permea l’intero centro urbano sia di giorno che di notte. A rendere ancor più frizzante la città contribuisce la Københavns Universitet, la rinomata università fondata nel 1479 che accoglie quasi 40.000 studenti provenienti da tutto il mondo.
Un pò di storia
Sebbene i primi insediamenti sull’isola Sjælland risalgano al mesolitico, Copenaghen fa la sua prima comparsa ufficiale nelle cronache del tempo nel 1043, quando viene descritta come un modesto villaggio chiamato Havn. Nel XIII secolo, l’insediamento fiorì come centro commerciale e mercantile, divenendo in seguito porto peschereccio e importante sede vescovile. Nel 1254 la città ottenne i diritti municipali, confermati nel 1286 da papa Urbano III in persona. Dopo secoli di battaglie e ampliamenti urbanistici, che toccarono il massimo splendore durante il regno di Cristiano IV (1588-1648), Copenaghen visse una parentesi molto negativa tra il 1940 e il 1945, quando fu occupata dall’esercito tedesco. Da quel momento la crescita della città è stata continua, inarrestabile, anche grazie al cosiddetto "piano delle cinque dita" degli anni ’70, durante i quali vennero costruite cinque importanti linee ferroviarie per collegare il centro alle città circostanti.
Il centro storico di Copenaghen è delimitato su tre lati da altrettanti grandi viali: Vester, Gothersgade e Norre Voldgade. Qui, le attrattive di carattere culturale si mescolano armoniosamente in un tessuto urbano costellato di edifici pregevoli, sia antichi che moderni, emblematici nel descrivere il prestigio rimasto pressoché inalterato nel tempo della città. Radhuspladsen è il vero e proprio fulcro delle attività cittadine. La piazza, che misura 165 x 150 metri, è dominata dall’imponente mole del municipio, che proietta la propria ombra su due monumentali lampioni e un bacino bronzeo realizzato nel 1908 da Martin Nyrop. Alla destra del palazzo c’è la Dragespringvandet (Fontana del Drago), un bel monumento in bronzo del 1901 opera di Thorvald Bindesboll e Joakim Skovgaard, mentre poco distante si trova la pietra miliare che individua il chilometro zero della rete stradale danese.
Proseguendo verso destra, all’imbocco dei giardini di Andersens Boulevard, spicca la statua di H.C. Andersen, preludio all’Hans Christian Andersen Slot, l’enorme castello neorinascimentale posto a fianco di uno degli ingressi del Parco di Tivoli. Al suo interno ha sede il Louis Tussauds Voks Museum, il museo delle cere, mentre poco più avanti si incontra il Ripley’s Museum, una sottospecie di rassegna dello straordinario e del fuori dal comune. Come detto, da Andersens Boulevard si può accedere a Tivoli, il leggendario parco di divertimenti inaugurato nel 1843 da Georg Carstensen su un tratto dell’antica cinta muraria. Al suo interno ci sono una miriade di giostre, ristoranti di ogni genere, teatri e sale da concerto visitate ogni anno da più di 5 milioni di turisti.
Il cuore storico di Copenaghen è attraversato dallo Strøget, bel viale pedonale che mette in comunicazione Radhuspladsen e Kongens Nytorv, le sue due piazze principali. Quest’ultima è affiancata da Gammeltorv, con la quale forma un immenso spazio pedonale al centro del quale si trova un’elegante fontana rinascimentale sormontata dalla statua della Carità. A circondarla sono palazzi moderni costruiti tra il XVIII e il XIX secolo, tra cui il Domhuset, un edificio del 1815 dall’imponente facciata neoclassica. Frederiksberggade rappresenta la parte meno antica dello Strøget, quella in cui si trovano i magazzini Hennes & Mauritz, tra i migliori esempi di architettura art nouvea danese. Nei dintorni si possono vedere alcune magnifiche chiese, come la Vor Frue Kirke (Cattedrale di Nostra Signora) e l’Helligandskirke (Chiesa dello Spirito Santo), e la bella Frue Plads, la piazza rettangolare pedonale compresa tra Nørregade e Fiolstræde.
Tuttavia, la più famosa tra le piazze di Copenaghen è Amagertorv, animata giorno e notte da un andirivieni di cittadini e turisti. Al centro di essa c’è la Storkespringvandet (Fontana delle Cicogne), mentre sul perimetro spiccano bei palazzi come la seicentesca Mathias Hansens Gard, oggi sede della Den Kongelige Porcelainsfabrik, la storica manifattura di porcellane anche nota come Royal Copenaghen. Nei pressi di Amagertorv scorre Kobmagergade, l’animato asse commerciale che mette in comunicazione lo Strøget con la parte storica della città universitaria. Tra le migliori attrattive turistiche della zona ricordiamo Rundetarn, la splendida torre circolare facente parte di un complesso commissionato da re Cristiano IV a Hans van Steenwinckel nel 1637.
L’isola di Slotsholmen costituisce il centro propriamente monumentale della città, con il Christiansborg e alcuni dei migliori musei. Ad animarla è soprattutto Kongens Nytorv, la piazza aperta verso il porto dal bacino-canale di Nyhavn, ma la maggior parte dei turisti si concentra nei pressi di Christinasborg, il severo castello a tre piani dominato da un’alta torre sormontata da una guglia rivestita in rame. Da Kongeporten, l’imponente ingresso su Slotplads, si raggiungono nel sottosuolo le Ruinerne af Bispeborgenog Kobenhavns Slot, le rovine delle costruzioni del periodo compreso tra il XII e il XIV secolo, mentre lungo tre lati del perimetro si possono vedere i Ridebaneanlaegget, le costruzioni porticate tardobarocche realizzate tra il 1733 e il 1745 da D.E. Hausser. Prima di uscire sono da ammirare anche le Kongelige stalde og karetmuseet, le stalle reali con tanto di museo delle carrozze.
Nei dintorni di Christiansborg ci sono alcuni bei musei. Uno di questi è il Tojhusmuseet, allestito nell’edificio del Lange Tojhus, ovvero il vecchio arsenale, interamente dedicato alla storia militare della Danimarca. Ancor più affascinanti sono il Thorvaldsens Museum, un autentico mausoleo celebrativo dello scultore danese Bertel Thorvaldsen (1770-1844), ed il Nationalmuseet, il più importante museo di storia della civiltà danese, situato all’interno del Prinsens Palæ, il palazzo rococò progettato da Nicolai Eigtved verso la metà del XVIII secolo. L’esposizione procede in ordine cronologico partendo dalla Preistoria danese, che occupa la bellezza di 23 sale, proseguendo con il Medioevo, il Rinascimento, e il Barocco, ma non mancano i rimandi alla Groenlandia ed alle Indie Occidentali danesi, oggi Isole Vergini Americane. Spostandosi a nord-est, all’altezza di Dantes Plads, è da vedere anche il Ny Carlsberg Glyptotek, un bel palazzo di fine Ottocento che costituisce un fondo museale di grande rilevanza.
A nord del bacino di Nyhavn si estende il settecentesco quartiere di Frederiksstad, dove si concentra la maggior parte dei palazzi aristocratici della città. Il simbolo più conosciuto di Frederiksstad è la residenza reale di Amalienborg, uno sfarzoso complesso risalente alla metà del XVIII secolo in cui quattro edifici principali circondano una piazza ottagonale. A delimitarne il lato meridionale è il Kolonnaden, un bel colonnato neoclassico disegnato da C.F. Harsdorff nel 1780, mentre i quattro palazzi disposti simmetricamente sono il Moltkes Palæ, lo Schack-Lovenskjold Palæ, il Levetzau Palæ ed il Brockdorff Palæ. Nel penultimo ha sede la Det Danske Kongers Kronologiske Samling, l’esposizione che illustra la vita della famiglia reale dal 1863 al 1947.
Un’altra zona particolarmente ricca di musei è quella a nord di Rosenborg Have, il giardino seicentesco affiancato da Rosenborg Slot, bel palazzo rinascimentale in stile olandese. Da vedere ci sono lo Statens Museum for Kunst (Galleria Nazionale Danese), che offre l’opportunità di ammirare opere d’arte dei migliori artisti europei della storia, da Andrea Mantegna a Edvard Munch, e il Den Hirschsprungske Samling, che espone la collezione frutto di quarant’anni di mecenatismo dell’industriale del tabacco Heinrich Hirschsprung. Nei dintorni c’è poi il Botanisk Have, il grande giardino botanico inaugurato nel 1874 su un’area precedentemente occupata dalle antiche fortificazioni.
Resta da vedere Christianshavn, il quartiere portuale situato all’estremità settentrionale dell’isola di Amager. Nonostante il degrado delle aree nord-orientali della città e la vicinanza al centro cittadino, Christianshavn ha mantenuto inalterata la propria identità, sotto certi punti di vista dichiaratamente anticonformista. Qui si trova Christiania, il quartiere autogovernato fondato nel 1971 dove vivono una cinquantina di collettivi, ognuno dei quali specializzato in una attività peculiare. Attrattive più canoniche sono invece la Christianskirken, la chiesa costruita da Nicolai Eigtved nel 1755, e la Vor Frelsers Kirke, la basilica barocca che svetta su un’area alberata all’incrocio tra Skt. Annae Gade e Prinsessegade.
Mangiare a Copenaghen
Forse non tutti sanno che Copenaghen è anche una località rinomata in ambito culinario. La città, infatti, si può fregiare di un totale di ben 11 stelle Michelin, senza contare che il Noma (Nordisk Madhus) è stato insignito del riconoscimento di miglior ristorante del mondo, ricevendo un’ulteriore stella Michelin che si è andata a aggiungere a quella che vantava in precedenza. Tuttavia, per evitare di rimanere con il portafogli vuoto, si possono scegliere soluzioni meno costose.
I danesi godono infatti fama di provetti gastronomi. Il pasto di mezzogiorno, normalmente rapido, è basato sullo «smørrebrød» (letteralmente pane imburrato, solitamente di segale). Su una tartina, secondo l'usanza locale, si può mettere un po' di tutto: verdure, pezzettini di formaggio, di carne o di pesce. Il pasto è accompagnato da ricche dosi di snaps (acquavite di grano o di patate) e di birra. Ma è per la sera che la cucina danese prevede i piatti più «forti». Dopo una minestra o del pesce (ottime in stagione le ostriche del Linfjord) seguono la carne o la selvaggina. Una leccornia è l'anitra (o l'oca) arrosto con le mele o con le prugne. Fra le bevande, regina è sicuramente la birra.
Copenaghen è famosa anche come città dei divertimenti. A parte il Tivoli, un parco, quasi al centro della città, aperto ogni giorno, da maggio a settembre, dalle 10 alle '24, sono da segnalare i moltissimi locali notturni, alcuni dei quali offrono spettacoli per soli uomini.
Tra maggio e settembre si tiene la maggior parte degli eventi del calendario annuale di Copenaghen. Il parco dei divertimenti di Tivoli è il fulcro delle attività, ospitando in media più di 150 tra concerti e spettacoli teatrali ogni anno. Ad esso si affiancano numerose location sparse in giro per la città, come quelle che ospitano il caratteristico Copenaghen Summer Festival, una rassegna ricca di spettacoli inscenati in piazze e strade del centro. Per quanto riguarda le manifestazioni fieristiche, invece, il punto di riferimento è il Bella Center sull’isola di Amager.
Grazie all’influsso mitigatore della Corrente del Golfo, il clima di Copenaghen non è rigido come ci si potrebbe aspettare. Certo, da dicembre all’inizio di marzo fa piuttosto freddo e la temperatura media è di circa 0 gradi, ma a partire da aprile le giornate cominciano a farsi progressivamente più gradevoli. D’estate, se si eccettuano brevi periodi in cui le massime possono attestarsi sui 30 gradi, si registrano condizioni atmosferiche ideali, con temperature comprese tra 20 e 25 gradi durante il giorno e minime notturne intorno ai 15 gradi. Le precipitazioni annue sono mediamente comprese tra 600 e 700 mm di pioggia e tendono a distribuirsi in maniera piuttosto uniforme su tutti e dodici i mesi; in gennaio e febbraio sono frequenti le nevicate che, tuttavia, raramente comportano ingenti accumuli di neve al suolo.
Nota per il turista: Fra le lingue più usate (dopo il danese, naturalmente), ci sono l'inglese e il tedesco.
Copenaghen è dotata di due aeroporti: il Kastrup International Airport, che serve anche la vicina Malmö ed è considerato il 17° scalo europeo per mole di traffico; ed il Roskilde Lufthavn Airport, di dimensioni notevolmente inferiori. A testimonianza dell’efficienza delle infrastrutture locali, il Kastrup ha vinto per 4 volte il titolo di miglior aeroporto d’Europa e 2 volte quello di miglior aeroporto del mondo. Al porto fanno scalo un gran numero di navi da crociera, ma non mancano anche i cargo merci. Il trasporto pubblico si avvale degli S-tog, una rete di ferrovie suburbane che dalla stazione centrale si dirama fino alla periferia, e della metropolitana, anche se molti abitanti prediligono muoversi i bicicletta lungo le decine di chilometri di piste ciclopedonali.
Un pò di storia
Sebbene i primi insediamenti sull’isola Sjælland risalgano al mesolitico, Copenaghen fa la sua prima comparsa ufficiale nelle cronache del tempo nel 1043, quando viene descritta come un modesto villaggio chiamato Havn. Nel XIII secolo, l’insediamento fiorì come centro commerciale e mercantile, divenendo in seguito porto peschereccio e importante sede vescovile. Nel 1254 la città ottenne i diritti municipali, confermati nel 1286 da papa Urbano III in persona. Dopo secoli di battaglie e ampliamenti urbanistici, che toccarono il massimo splendore durante il regno di Cristiano IV (1588-1648), Copenaghen visse una parentesi molto negativa tra il 1940 e il 1945, quando fu occupata dall’esercito tedesco. Da quel momento la crescita della città è stata continua, inarrestabile, anche grazie al cosiddetto "piano delle cinque dita" degli anni ’70, durante i quali vennero costruite cinque importanti linee ferroviarie per collegare il centro alle città circostanti.
Il centro storico di Copenaghen è delimitato su tre lati da altrettanti grandi viali: Vester, Gothersgade e Norre Voldgade. Qui, le attrattive di carattere culturale si mescolano armoniosamente in un tessuto urbano costellato di edifici pregevoli, sia antichi che moderni, emblematici nel descrivere il prestigio rimasto pressoché inalterato nel tempo della città. Radhuspladsen è il vero e proprio fulcro delle attività cittadine. La piazza, che misura 165 x 150 metri, è dominata dall’imponente mole del municipio, che proietta la propria ombra su due monumentali lampioni e un bacino bronzeo realizzato nel 1908 da Martin Nyrop. Alla destra del palazzo c’è la Dragespringvandet (Fontana del Drago), un bel monumento in bronzo del 1901 opera di Thorvald Bindesboll e Joakim Skovgaard, mentre poco distante si trova la pietra miliare che individua il chilometro zero della rete stradale danese.
Proseguendo verso destra, all’imbocco dei giardini di Andersens Boulevard, spicca la statua di H.C. Andersen, preludio all’Hans Christian Andersen Slot, l’enorme castello neorinascimentale posto a fianco di uno degli ingressi del Parco di Tivoli. Al suo interno ha sede il Louis Tussauds Voks Museum, il museo delle cere, mentre poco più avanti si incontra il Ripley’s Museum, una sottospecie di rassegna dello straordinario e del fuori dal comune. Come detto, da Andersens Boulevard si può accedere a Tivoli, il leggendario parco di divertimenti inaugurato nel 1843 da Georg Carstensen su un tratto dell’antica cinta muraria. Al suo interno ci sono una miriade di giostre, ristoranti di ogni genere, teatri e sale da concerto visitate ogni anno da più di 5 milioni di turisti.
Il cuore storico di Copenaghen è attraversato dallo Strøget, bel viale pedonale che mette in comunicazione Radhuspladsen e Kongens Nytorv, le sue due piazze principali. Quest’ultima è affiancata da Gammeltorv, con la quale forma un immenso spazio pedonale al centro del quale si trova un’elegante fontana rinascimentale sormontata dalla statua della Carità. A circondarla sono palazzi moderni costruiti tra il XVIII e il XIX secolo, tra cui il Domhuset, un edificio del 1815 dall’imponente facciata neoclassica. Frederiksberggade rappresenta la parte meno antica dello Strøget, quella in cui si trovano i magazzini Hennes & Mauritz, tra i migliori esempi di architettura art nouvea danese. Nei dintorni si possono vedere alcune magnifiche chiese, come la Vor Frue Kirke (Cattedrale di Nostra Signora) e l’Helligandskirke (Chiesa dello Spirito Santo), e la bella Frue Plads, la piazza rettangolare pedonale compresa tra Nørregade e Fiolstræde.
Tuttavia, la più famosa tra le piazze di Copenaghen è Amagertorv, animata giorno e notte da un andirivieni di cittadini e turisti. Al centro di essa c’è la Storkespringvandet (Fontana delle Cicogne), mentre sul perimetro spiccano bei palazzi come la seicentesca Mathias Hansens Gard, oggi sede della Den Kongelige Porcelainsfabrik, la storica manifattura di porcellane anche nota come Royal Copenaghen. Nei pressi di Amagertorv scorre Kobmagergade, l’animato asse commerciale che mette in comunicazione lo Strøget con la parte storica della città universitaria. Tra le migliori attrattive turistiche della zona ricordiamo Rundetarn, la splendida torre circolare facente parte di un complesso commissionato da re Cristiano IV a Hans van Steenwinckel nel 1637.
L’isola di Slotsholmen costituisce il centro propriamente monumentale della città, con il Christiansborg e alcuni dei migliori musei. Ad animarla è soprattutto Kongens Nytorv, la piazza aperta verso il porto dal bacino-canale di Nyhavn, ma la maggior parte dei turisti si concentra nei pressi di Christinasborg, il severo castello a tre piani dominato da un’alta torre sormontata da una guglia rivestita in rame. Da Kongeporten, l’imponente ingresso su Slotplads, si raggiungono nel sottosuolo le Ruinerne af Bispeborgenog Kobenhavns Slot, le rovine delle costruzioni del periodo compreso tra il XII e il XIV secolo, mentre lungo tre lati del perimetro si possono vedere i Ridebaneanlaegget, le costruzioni porticate tardobarocche realizzate tra il 1733 e il 1745 da D.E. Hausser. Prima di uscire sono da ammirare anche le Kongelige stalde og karetmuseet, le stalle reali con tanto di museo delle carrozze.
Nei dintorni di Christiansborg ci sono alcuni bei musei. Uno di questi è il Tojhusmuseet, allestito nell’edificio del Lange Tojhus, ovvero il vecchio arsenale, interamente dedicato alla storia militare della Danimarca. Ancor più affascinanti sono il Thorvaldsens Museum, un autentico mausoleo celebrativo dello scultore danese Bertel Thorvaldsen (1770-1844), ed il Nationalmuseet, il più importante museo di storia della civiltà danese, situato all’interno del Prinsens Palæ, il palazzo rococò progettato da Nicolai Eigtved verso la metà del XVIII secolo. L’esposizione procede in ordine cronologico partendo dalla Preistoria danese, che occupa la bellezza di 23 sale, proseguendo con il Medioevo, il Rinascimento, e il Barocco, ma non mancano i rimandi alla Groenlandia ed alle Indie Occidentali danesi, oggi Isole Vergini Americane. Spostandosi a nord-est, all’altezza di Dantes Plads, è da vedere anche il Ny Carlsberg Glyptotek, un bel palazzo di fine Ottocento che costituisce un fondo museale di grande rilevanza.
A nord del bacino di Nyhavn si estende il settecentesco quartiere di Frederiksstad, dove si concentra la maggior parte dei palazzi aristocratici della città. Il simbolo più conosciuto di Frederiksstad è la residenza reale di Amalienborg, uno sfarzoso complesso risalente alla metà del XVIII secolo in cui quattro edifici principali circondano una piazza ottagonale. A delimitarne il lato meridionale è il Kolonnaden, un bel colonnato neoclassico disegnato da C.F. Harsdorff nel 1780, mentre i quattro palazzi disposti simmetricamente sono il Moltkes Palæ, lo Schack-Lovenskjold Palæ, il Levetzau Palæ ed il Brockdorff Palæ. Nel penultimo ha sede la Det Danske Kongers Kronologiske Samling, l’esposizione che illustra la vita della famiglia reale dal 1863 al 1947.
Un’altra zona particolarmente ricca di musei è quella a nord di Rosenborg Have, il giardino seicentesco affiancato da Rosenborg Slot, bel palazzo rinascimentale in stile olandese. Da vedere ci sono lo Statens Museum for Kunst (Galleria Nazionale Danese), che offre l’opportunità di ammirare opere d’arte dei migliori artisti europei della storia, da Andrea Mantegna a Edvard Munch, e il Den Hirschsprungske Samling, che espone la collezione frutto di quarant’anni di mecenatismo dell’industriale del tabacco Heinrich Hirschsprung. Nei dintorni c’è poi il Botanisk Have, il grande giardino botanico inaugurato nel 1874 su un’area precedentemente occupata dalle antiche fortificazioni.
Resta da vedere Christianshavn, il quartiere portuale situato all’estremità settentrionale dell’isola di Amager. Nonostante il degrado delle aree nord-orientali della città e la vicinanza al centro cittadino, Christianshavn ha mantenuto inalterata la propria identità, sotto certi punti di vista dichiaratamente anticonformista. Qui si trova Christiania, il quartiere autogovernato fondato nel 1971 dove vivono una cinquantina di collettivi, ognuno dei quali specializzato in una attività peculiare. Attrattive più canoniche sono invece la Christianskirken, la chiesa costruita da Nicolai Eigtved nel 1755, e la Vor Frelsers Kirke, la basilica barocca che svetta su un’area alberata all’incrocio tra Skt. Annae Gade e Prinsessegade.
Mangiare a Copenaghen
Forse non tutti sanno che Copenaghen è anche una località rinomata in ambito culinario. La città, infatti, si può fregiare di un totale di ben 11 stelle Michelin, senza contare che il Noma (Nordisk Madhus) è stato insignito del riconoscimento di miglior ristorante del mondo, ricevendo un’ulteriore stella Michelin che si è andata a aggiungere a quella che vantava in precedenza. Tuttavia, per evitare di rimanere con il portafogli vuoto, si possono scegliere soluzioni meno costose.
I danesi godono infatti fama di provetti gastronomi. Il pasto di mezzogiorno, normalmente rapido, è basato sullo «smørrebrød» (letteralmente pane imburrato, solitamente di segale). Su una tartina, secondo l'usanza locale, si può mettere un po' di tutto: verdure, pezzettini di formaggio, di carne o di pesce. Il pasto è accompagnato da ricche dosi di snaps (acquavite di grano o di patate) e di birra. Ma è per la sera che la cucina danese prevede i piatti più «forti». Dopo una minestra o del pesce (ottime in stagione le ostriche del Linfjord) seguono la carne o la selvaggina. Una leccornia è l'anitra (o l'oca) arrosto con le mele o con le prugne. Fra le bevande, regina è sicuramente la birra.
Copenaghen è famosa anche come città dei divertimenti. A parte il Tivoli, un parco, quasi al centro della città, aperto ogni giorno, da maggio a settembre, dalle 10 alle '24, sono da segnalare i moltissimi locali notturni, alcuni dei quali offrono spettacoli per soli uomini.
Tra maggio e settembre si tiene la maggior parte degli eventi del calendario annuale di Copenaghen. Il parco dei divertimenti di Tivoli è il fulcro delle attività, ospitando in media più di 150 tra concerti e spettacoli teatrali ogni anno. Ad esso si affiancano numerose location sparse in giro per la città, come quelle che ospitano il caratteristico Copenaghen Summer Festival, una rassegna ricca di spettacoli inscenati in piazze e strade del centro. Per quanto riguarda le manifestazioni fieristiche, invece, il punto di riferimento è il Bella Center sull’isola di Amager.
Grazie all’influsso mitigatore della Corrente del Golfo, il clima di Copenaghen non è rigido come ci si potrebbe aspettare. Certo, da dicembre all’inizio di marzo fa piuttosto freddo e la temperatura media è di circa 0 gradi, ma a partire da aprile le giornate cominciano a farsi progressivamente più gradevoli. D’estate, se si eccettuano brevi periodi in cui le massime possono attestarsi sui 30 gradi, si registrano condizioni atmosferiche ideali, con temperature comprese tra 20 e 25 gradi durante il giorno e minime notturne intorno ai 15 gradi. Le precipitazioni annue sono mediamente comprese tra 600 e 700 mm di pioggia e tendono a distribuirsi in maniera piuttosto uniforme su tutti e dodici i mesi; in gennaio e febbraio sono frequenti le nevicate che, tuttavia, raramente comportano ingenti accumuli di neve al suolo.
Nota per il turista: Fra le lingue più usate (dopo il danese, naturalmente), ci sono l'inglese e il tedesco.
Copenaghen è dotata di due aeroporti: il Kastrup International Airport, che serve anche la vicina Malmö ed è considerato il 17° scalo europeo per mole di traffico; ed il Roskilde Lufthavn Airport, di dimensioni notevolmente inferiori. A testimonianza dell’efficienza delle infrastrutture locali, il Kastrup ha vinto per 4 volte il titolo di miglior aeroporto d’Europa e 2 volte quello di miglior aeroporto del mondo. Al porto fanno scalo un gran numero di navi da crociera, ma non mancano anche i cargo merci. Il trasporto pubblico si avvale degli S-tog, una rete di ferrovie suburbane che dalla stazione centrale si dirama fino alla periferia, e della metropolitana, anche se molti abitanti prediligono muoversi i bicicletta lungo le decine di chilometri di piste ciclopedonali.
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