Charleroi (Belgio): visita alla cittą della Vallonia, cosa vedere e sapere
Charleroi, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Charleroi dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Città moderna ed ospitale, Charleroi, Tchalerwe in vallone, è il centro abitato più popoloso della Vallonia ed il quarto del Belgio dopo Bruxelles, Anversa e Gand. Attualmente l’insediamento conta poco più di 200.000 abitanti, la maggior parte dei quali risiede nei sobborghi della nuova Charleroi, nata dalla fusione del vecchio comune con altri comuni limitrofi, che si differenzia dalla parte alta del centro, dove ha sede l’amministrazione. Dal punto di vista geografico, Charleroi si trova 60 chilometri a sud di Bruxelles, all’interno della provincia di Haiunaut, sul corso del fiume Sambre. L’economia è prevalentemente di carattere industriale, con decine di manifatture siderurgiche, alimentate un tempo dal vasto bacino carbonifero circostante, alle quali si sono aggiunte industrie elettriche, aeronautiche e chimiche.
La nascita di Charleroi avvenne dalle ceneri di un piccolo villaggio chiamato Charnoy; nel 1666 l’esercito spagnolo vi costruì un avamposto battezzato Charleroy in onore del re Carlo II di Spagna, mentre nel 1667 furono i francesi a conquistare la provincia e ad avviare un’ingente opera di espansione ed arricchimento dell’abitato. Luigi XIV acconsentì a concedere importanti privilegi ai cittadini di Charleroi nell’ottica di accrescerla sempre di più, anche se il suo piano fu definitivamente compromesso dal responso della Pace di Nimega che, nel 1678, consegnò nuovamente la città agli spagnoli. In epoca moderna, Charleroi ha conosciuto un notevole sviluppo grazie soprattutto alle sue floride industrie in grado di esportare materie prime in tutta l’Europa.
Place Charles II, la grande piazza della parte alta del centro, costituisce il punto di incontro delle principali arterie cittadine; qui sorgono la chiesa St-Christophe, di origine seicentesca, ma ingrandita nel 1958, e l’Hotel de Ville, risalente al 1936. Molto suggestivo è anche il beffroi di 70 metri arricchito da un carillon di 47 campane e soprattutto da una sala per concerti, una biblioteca, una sala per mostre d’arte ed il Musee des Beaux-Arts, incentrato su opere d’arte moderna. Alle spalle del municipio si staglia l’immenso edificio del Palais des Beaux Arts, costruito nel 1957 e capace di ospitare giganteschi saloni adibiti a mostre e sale per spettacoli, congressi, conferenze, feste ed esposizioni d’arte. Accanto si nota il coevo Palais des Expositions, che dispone di un’area espositiva di circa 40.000 metri quadrati.
Detto degli altri importanti musei cittadini, il più importante di Charleroi è comunque il Musee du Verre, inaugurato nel 1967 all’interno del moderno palazzo dell’Istituto Nazionale del Vetro, al numero 10 del boulevard Defontaine. Qui, in un quadro museografico modernissimo, è ricostruita la storia del vetro a partire dalla civiltà mediterranee del secondo millennio a.C. passando poi per romani, merovingi, islamici, bizantini, gotici, rinascimentali, barocchi, fino ai giorni nostri. Una sezione speciale è invece dedicata ai vetri antichi rinvenuti in Belgio ed alla produzione belga moderna. Nel 1977, all’interno del medesimo edificio, è stato aperto anche il Musee Archeologique, incentrato prevalentemente su antichità romane e merovingiche.
Nei dintorni di Charleroi si possono visitare alcune interessanti località, ognuna delle quali detiene attrattive interessanti e diverse dalle altre. Innanzitutto ci si può recare a Lobbes, 25 chilometri a sud-ovest di Charleroi, un centro di grande interesse artistico e paesaggistico, preceduto lungo il medesimo percorso da Marcinelle, tristemente noto per la morte di 275 minatori italiani nel 1958; nel cimitero cittadino, posto sulla strada a destra della chiesa, si trova un monumento commemorativo dedicato ai nostri compatrioti. Con una breve deviazione di 8 chilometri si raggiunge il borgo di Landelies, dove si trova l’abbazia d’Aulne, fondata nel 656 da S. Landelino, ricostruita dai cistercensi nel 1147, distrutta dai rivoluzionari nel 1794 e parzialmente ricostruita nel 1896. Da non perdere anche Chimay, 50 chilometri a sud di Charleroy, presso il quale, nel borgo di Ham-sur-Heure, sorge il magnifico castello, eretto nell’XI secolo, modificato nel XVI e ritoccato nel XVIII. Qui si possono visitare il suggestivo cortile e gli interni gotici del XV secolo, oltre alla splendida chiesa St-Martin posta proprio sotto il portico d’ingresso.
Il clima è solo in parte continentale, dato che la relativa vicinanza del mare comporta condizioni più miti rispetto a molte altre città dell’entroterra. Durante l’anno, e non solo d’inverno, sono molte le giornate grigie e piovose, caratterizzate da insistenti, ma deboli pioggerelle. I mesi più caldi sono luglio e agosto, durante i quali le temperature massime sfiorano i 25 gradi, mentre d’inverno, a fronte di massime comprese tra 5 e 7 gradi, si registrano minime intorno allo zero.
Per quanto riguarda i trasporti, Charleroi è sede del secondo aeroporto più importante del Belgio che rappresenta però la prima base creata dalla compagnia Ryanair in Europa. Qui, al Brussels South Charleroi Airport, atterrano voli low-cost provenienti da tutto il continente, con un traffico annuale stimato intorno ai 5.000.000 di viaggiatori. Una volta a terra, con l’autobus cittadino è possibile raggiungere la stazione ferroviaria di Charleroi, ottimamente collegata a tutte le città più importanti del Belgio, ma anche di Francia e Olanda, mentre pagando gli 11 euro della navetta shuttle ci si potrà recare direttamente a Bruxelles.
La nascita di Charleroi avvenne dalle ceneri di un piccolo villaggio chiamato Charnoy; nel 1666 l’esercito spagnolo vi costruì un avamposto battezzato Charleroy in onore del re Carlo II di Spagna, mentre nel 1667 furono i francesi a conquistare la provincia e ad avviare un’ingente opera di espansione ed arricchimento dell’abitato. Luigi XIV acconsentì a concedere importanti privilegi ai cittadini di Charleroi nell’ottica di accrescerla sempre di più, anche se il suo piano fu definitivamente compromesso dal responso della Pace di Nimega che, nel 1678, consegnò nuovamente la città agli spagnoli. In epoca moderna, Charleroi ha conosciuto un notevole sviluppo grazie soprattutto alle sue floride industrie in grado di esportare materie prime in tutta l’Europa.
Place Charles II, la grande piazza della parte alta del centro, costituisce il punto di incontro delle principali arterie cittadine; qui sorgono la chiesa St-Christophe, di origine seicentesca, ma ingrandita nel 1958, e l’Hotel de Ville, risalente al 1936. Molto suggestivo è anche il beffroi di 70 metri arricchito da un carillon di 47 campane e soprattutto da una sala per concerti, una biblioteca, una sala per mostre d’arte ed il Musee des Beaux-Arts, incentrato su opere d’arte moderna. Alle spalle del municipio si staglia l’immenso edificio del Palais des Beaux Arts, costruito nel 1957 e capace di ospitare giganteschi saloni adibiti a mostre e sale per spettacoli, congressi, conferenze, feste ed esposizioni d’arte. Accanto si nota il coevo Palais des Expositions, che dispone di un’area espositiva di circa 40.000 metri quadrati.
Detto degli altri importanti musei cittadini, il più importante di Charleroi è comunque il Musee du Verre, inaugurato nel 1967 all’interno del moderno palazzo dell’Istituto Nazionale del Vetro, al numero 10 del boulevard Defontaine. Qui, in un quadro museografico modernissimo, è ricostruita la storia del vetro a partire dalla civiltà mediterranee del secondo millennio a.C. passando poi per romani, merovingi, islamici, bizantini, gotici, rinascimentali, barocchi, fino ai giorni nostri. Una sezione speciale è invece dedicata ai vetri antichi rinvenuti in Belgio ed alla produzione belga moderna. Nel 1977, all’interno del medesimo edificio, è stato aperto anche il Musee Archeologique, incentrato prevalentemente su antichità romane e merovingiche.
Nei dintorni di Charleroi si possono visitare alcune interessanti località, ognuna delle quali detiene attrattive interessanti e diverse dalle altre. Innanzitutto ci si può recare a Lobbes, 25 chilometri a sud-ovest di Charleroi, un centro di grande interesse artistico e paesaggistico, preceduto lungo il medesimo percorso da Marcinelle, tristemente noto per la morte di 275 minatori italiani nel 1958; nel cimitero cittadino, posto sulla strada a destra della chiesa, si trova un monumento commemorativo dedicato ai nostri compatrioti. Con una breve deviazione di 8 chilometri si raggiunge il borgo di Landelies, dove si trova l’abbazia d’Aulne, fondata nel 656 da S. Landelino, ricostruita dai cistercensi nel 1147, distrutta dai rivoluzionari nel 1794 e parzialmente ricostruita nel 1896. Da non perdere anche Chimay, 50 chilometri a sud di Charleroy, presso il quale, nel borgo di Ham-sur-Heure, sorge il magnifico castello, eretto nell’XI secolo, modificato nel XVI e ritoccato nel XVIII. Qui si possono visitare il suggestivo cortile e gli interni gotici del XV secolo, oltre alla splendida chiesa St-Martin posta proprio sotto il portico d’ingresso.
Il clima è solo in parte continentale, dato che la relativa vicinanza del mare comporta condizioni più miti rispetto a molte altre città dell’entroterra. Durante l’anno, e non solo d’inverno, sono molte le giornate grigie e piovose, caratterizzate da insistenti, ma deboli pioggerelle. I mesi più caldi sono luglio e agosto, durante i quali le temperature massime sfiorano i 25 gradi, mentre d’inverno, a fronte di massime comprese tra 5 e 7 gradi, si registrano minime intorno allo zero.
Per quanto riguarda i trasporti, Charleroi è sede del secondo aeroporto più importante del Belgio che rappresenta però la prima base creata dalla compagnia Ryanair in Europa. Qui, al Brussels South Charleroi Airport, atterrano voli low-cost provenienti da tutto il continente, con un traffico annuale stimato intorno ai 5.000.000 di viaggiatori. Una volta a terra, con l’autobus cittadino è possibile raggiungere la stazione ferroviaria di Charleroi, ottimamente collegata a tutte le città più importanti del Belgio, ma anche di Francia e Olanda, mentre pagando gli 11 euro della navetta shuttle ci si potrà recare direttamente a Bruxelles.