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Los Ibores, Guadalupe, las Villuercas, La Sierra de Gata e las Hurdes

Estremadura, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Estremadura dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Il massiccio montuoso di las Villuercas dà il nome a questa zona orientale dell’Estremadura, dov’è ubicato uno dei più importanti monasteri di tutta la penisola: Guadalupe. Partendo da Navalmoral de la Mata, nel territorio conosciuto con il nome di Campo Arañuelo, s’imbocca la strada che porta a Guadalupe attraverso Los Ibores. In località Bohonal de Ibor è ubicato il lago di Valdecañas: sotto le sue acque giace dal 1960 Talavera la Vieja. Accanto alla diga rimangono i ruderi di un tempio romano. Castañar de Ibor sorge in mezzo ad un bosco di castagni; si produce qui il famoso formaggio di los Ibores; vale la pena di visitare la sua chiesa per contemplare l’interessante pala barocca. Nella vicina Navalvillar de Ibor si possono degustare le buonissime roscas de muédagos, dolci a base di miele.

Guadalupe, dichiarata Patrimonio dell’Umanità, si trova già nel territorio di las Villuercas. Per secoli è stata meta di pellegrinaggio da parte di numerosi fedeli. Il Monastero li ospitava gratis i primi tre giorni e dava loro un paio di scarpe per il ritorno. Viene considerato il Tempio dell’Ispanità; in esso i Re Cattolici ricevettero Colombo e gli consegnarono i documenti necessari affinché gli fossero date le caravelle con l’equipaggio. Nella piazza ubicata di fronte all’entrata esiste ancora la fonte battesimale dove furono battezzati i due indigeni che egli portò con sé al ritorno dal suo secondo viaggio. Il Monastero riflette vari stili: rosoni e finestroni gotici, chiostro mudéjar con un bel tempietto, rifacimenti considerevoli e aggiunte proprie del rinascimento e del barocco. Fu fatto costruire da Alfonso XI per commemorare l’apparizione della Vergine, in segno di ringraziamento per il trionfo riportato nella battaglia del Salado, nel XIV secolo. Uno degli elementi maggiormente interessanti è la sagrestia dove Zurbarán plasmò il suo genio in 11 tele. Nella cappella della Vergine, dietro le ante di legno, è custodita la Vergine Brunetta (Morenita), patrona dell’Estremadura. I monaci disponevano di una farmacia ed erano autorizzati da Roma a realizzare operazioni chirurgiche. Il potere feudale di cui facevano mostra apertamente causò più di una volta tensioni con La Puebla, centro nato all’ombra del Monastero. La sua calle Mayor collega il quartiere Alto a quello Basso, espone case con i caratteristici balconi stracolmi di fiori, terrazze di legno e portici molto armoniosi.

Sulla strada che va da Guadalupe a Trujillo ci viene incontro Cañamero, famoso per le cantine. Vicino, il lago Cancho del Fresno e poco oltre Logrosán, con una gran chiesa gotica consacrata a San Matteo e una colonna giurisdizionale.

Berzocana si trova immerso in mezzo a boschi di castagni, roveri e sugheri. Nei suoi dintorni sono state scoperte grotte con pitture rupestri e una necropoli romana. A continuazione incontriamo Navezuelas, Roturas, Cabañas del Castillo e Deleitosa, che ci offrono panorami bellissimi e riserve di caccia. Nei tempi andati le terre di Deleitosa furono proprietà del duca di Frías. Nella sua chiesa spicca la scultura del Crocifisso nonché la colonna giurisdizionale.

Occupano la parte nordoccidentale della provincia di Cáceres. Sono zone estremamente caratteristiche, dove il tempo sembra essersi fermato lasciando immutate l’architettura tradizionale, la lingua vernacola - la "fala" nella Valle di Zálama. Valverde del Fresno, Elja, San Martín de Trevejo - e le antiche usanze. In questo percorso si parte da Coria. Centro storico cinto di mura, castello con la Torre del giuramento e cattedrale (XV secolo).

Seguendo il corso del fiume Alagón si arriva al bacino di Borbollón, molto frequentato dagli amanti della pesca e degli sport nautici. Nei dintorni, si trova Torre di Don Miguel, abitato d’origine romana con una chiesa spettacolare consacrata all’Assunzione (XVI secolo). In fondo ad una bella valle circondata di pini è situato Gata, complesso storico d’Interesse Culturale. Passando per Cadalso e Descargamaría si raggiunge Robledillo de Gata. Parecchi edifici piuttosto vecchi sono stati recuperati e trasformati in alloggi riservati all’agriturismo. Dal portico della sua chiesa si può godere di una splendida veduta dell’intero paese.

Bisogna tornare indietro lungo la stessa strada per vedere Hoyos, abitato che detiene il titolo di capoluogo della Sierra de Gata. Entriamo nella zona occidentale della stessa e c’imbattiamo in Trevejo, presieduto dal castello. Indimenticabile il panorama che si apre davanti ai nostri occhi. San Martín de Trevejo risale all’epoca preromana, come provano le sue steli. La piazza con i portici è il punto d’incontro degli abitanti del luogo. Vicino sorge Acebo, localitá nota per i pizzi a tombolo. Sulla strada che conduce a Valverde del Fresno, in mezzo ad una fitta vegetazione, si trova Eljas. Valverde è l’ultimo paese della zona occidentale della sierra e mostra parecchie case costruite con mattone crudo e legno. Sono degne di rilievo la Piazza Maggiore con i suoi bei portici di legno e la chiesa di Nostra Signora dell’Assunzione (XVI secolo).

Per percorrere Las Hurdes, si deve far ritorno a Coria. Non senza aver prima visitato Cilleros, borgo noto per i vini invecchiati nelle famose cupole (bóvedas). Nella Casa Museo esiste un’esposizione permanente sulla casa tradizionale. Prendendo la C-512 si raggiunge Pinofranqueado: è d’obbligo fermarsi nella piscina naturale che si trova sotto il ponte. A Vegas de Coria la strada devia e sale verso Nuñomoral, piccolo nucleo immerso nel verde. C’immettiamo nuovamente nella C-512 e arriviamo a Las Mestas, località famosa per il miele e il polline. EI Ladrillar è il paese più a nord della regione, a pochi metri dalla provincia di Salamanca. Segue Ríomalo che segna il limite con la regione Castiglia-León e da dove si possono contemplare gli spettacolari meandri sul fiume Alagon.

Sul cammino che ci riporta a Coria, ci viene incontro Casar de Palomero con l’interessante quartiere arabo e quello ebreo: entrambi meritano una visita. Marchagaz e Palomero sono gli ultimi centri di questo percorso.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
Milano 02/72004617 - Roma 06/6783106
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 Pubblicato da - 25 Dicembre 2008 - © Riproduzione vietata

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