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Hotel du Grand Controle, Versailles: Albergo di lusso all'interno della Reggia

Si tratta di un sontuoso monumento storico, un'attrazione turistica estremamente popolare, e un simbolo della monarchia francese e della sua decadenza. Ora il Palazzo di Versailles si prepara ad aggiungere alla sua lista di funzioni anche quella di hotel: fervono i preparativi di una società belga di trasformare L'Hotel du Grand Controle, tradizionalmente patria di tesorieri del palazzo, in un hotel di lusso. L'iniziativa è destinata ad innescare un duplice piano per sfruttare il potenziale economico di alcuni preziosi, ma costosi da mantenere e spesso danneggiati, edifici e contemporaneamente consentire la loro ristrutturazione. Ma la consegna di un pezzo di prezioso patrimonio pubblico ad un operatore privato è un evento insolito per la Francia.

Il progetto prevede di trasformare l'Hotel du Grand Controle in un hotel di 23 camere che aprirà a fine 2011. Si parla già di un costo del pernotto intorno ai 750 euro a camera, ma con suite da più di 20.000 euro di costo per notte! Alcune di queste camere si affacciano sulla celebre "Orangerie", una elaborata serra con piante di limoni e aranci. Jean-Jacques Aillagon, il presidente del Castello di Versailles, ha dichiarato che senza l'accordo non avrebbe il budget necessario per ristrutturare l'edificio. Parlando ai giornalisti Aillagon ha chiamato la creazione dell'hotel un'iniziativa pionieristica, aggiungendo che la missione era quella di salvare l'edificio, che si trovava in uno stato fatiscente

Secondo l'iniziativa sarà la società belga Ivy International SA a rinnovare i 1.700 metri quadrati dell' Hotel du Grand Controle, edificio che è stato costruito nel 1680 dall'architetto Jules Hardouin-Mansart. La società Ivy avrà poi in cambio la gestione pagando un affitto per l'edificio per i prossimi 30 anni. Il restauro, diretto da Frederic Didier, architetto capo per i monumenti storici, dovrebbe costare alla fine circa 5 milioni e mezzo di euro. Ivy International poi restituirà una percentuale degli utili della struttura come "affitto" al Castello di Versailles. L'importo varierà in proporzione alla quantità di denaro che renderà l'hotel.

La costruzione dell'hotel è stata resa possibile da un accordo firmato nel 2009 tra il Ministero della Cultura francese e dal Dipartimento del Turismo che aveva lo scopo di promuovere lo sviluppo economico dei monumenti storici e culturali della Francia. Per raggiungere questo obiettivo, il Centro per i monumenti nazionali aveva chiesto all'agenzia Atout France, responsabile del turismo francese, ad esaminare la possibilità di convertire in modo simile altri 20 siti del patrimonio storico-artistico, tra cui anche il magnifico Palazzo Reale di Chateau de Fontainebleau. Il Senatore francese Albéric de Montgolfier, del partito di centro-destra del presidente Nicolas Sarkozy aveva presentato una relazione favorevole sul progetto. Montgolfier aveva concluso la sua relazione raccomandando la creazione in Francia di alberghi situati in monumenti ristrutturati, in una maniera ispirata dai "Paradores" di lusso in Spagna, che di solito sono istituiti nei monasteri o nei castelli.

Ma la motivazione finanziaria da molti non è una ragione sufficiente per giustificare affidare uno dei beni più preziosi della Francia culturale ad una società. Alcuni esponenti del mondo della cultura hanno espresso la loro indignazione, sottolineando che un patrimonio pubblico, che per definizione è inalienabile, deve invece rimanere accessibile a tutti i cittadini e non diventare un hotel di lusso.

La Reggia di Versailles, un tempo scenario ideale per gli affari di stato francese, è oggi un punto di riferimento culturale particolarmente amato dai visitatori che affollano la sua celebre Galleria degli Specchi e i suoi giardini lussureggianti. L''UNESCO l'ha inserito nei suoi patrimoni dell'umanità.
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