Cerca Hotel al miglior prezzo

Aspromonte: cosa vedere nel Parco Nazionale e tra i suoi paesi

A due passi dalle spiagge più belle della Calabria, proprio là dove lo Stivale finisce, la catena degli Appennini termina aprendosi maestosa in una distesa montuosa spettacolare a forma di piramide: l’Aspromonte, un patrimonio geologico millenario di rara bellezza.
Sessantacinquemila ettari distribuiti tra boschi scolpiti dal tempo e panorami che spaziano verso un orizzonte che neanche vi immaginate possa esistere, il tutto immerso in un’atmosfera quasi rarefatta, come l’aria che si respira sulle vette che sfiorano veloci i 2.000 metri di altezza, dove i silenzi saziano l’anima.

La Calabria, del resto, è una terra – come ebbe a dire qualcuno – che sembra uscita dalle mani di un dio capriccioso il quale, dopo aver creato diversi tipi di paesaggi, si è divertito a mescolarli tutti insieme: altopiani assolati e brulli, imperiose montagne rigogliose, borghi antichi che raccontano una storia affascinante e spiagge caraibiche che bordano la sottile fascia costiera, senza scordare l’enogastronomia locale, dai sapori ricchi e intensi, e la polifonia culturale, a volte contraddittoria, che contraddistingue la storia e segna le tradizioni folcloristiche della regione.

Non vi stupirete, quindi, se ho raccolto le informazioni, i consigli e i suggerimenti più importanti in questa piccola guida sull’Aspromonte: dove si trova, le escursioni più suggestive, i fiabeschi borghi da visitare, le prelibatezze da assaggiare, le leggende da ascoltare, i panorami da ammirare e le spiagge da non perdere.

Pronti per affrontare questo viaggio alla scoperta di cosa fare e cosa vedere in Aspromonte? Bene, allora non resta che partire.

Il Parco Nazionale dell'Aspromonte


Tre sono i colori dello stilizzato logo del Parco Nazionale dell’Aspromonte: il giallo del sole che bacia senza sosta questa terra, il verde delle montagne ripide, tra le pendici delle quali si allungano strette e selvagge vallate, e il blu dell’acqua delle fiumare che, quando piove, si gonfiano e discendono impetuose dando vita a dispettose cascate e divertenti giochi d’acqua.

Esattamente, però, dove si trova l'Aspromonte? Il Parco, istituito nel 1989, è situato nella provincia di Reggio Calabria, nell’estrema punta meridionale del nostro amato Stivale, e prende il nome dell'imponente massiccio che domina questa parte della regione.
Diverse le scuole di pensiero sull’origine del nome; la più radicata è quella che si riaggancia all’aggettivo greco ἄσπρος (aspros = candido) per sottolineare il particolare biancore che certe vette hanno, soprattutto quando in inverno sono ricoperte di neve; la più in auge, però, e anche la più immediata, è quella che si appella alla particolare asperità del territorio, rude e selvaggio come i suoi abitanti. Pare che i cultori del tema non si siano ancora messi d’accordo sulla tanto importante etimologia e, conoscendo la proverbiale testardaggine del popolo calabrese, ci vorrà ancora un bel po’ di tempo per poter dirimere la questione.

La flora


La posizione geografica centrale nel Mediterraneo e le caratteristiche climatiche particolari, diverse tra il versante tirrenico e versante ionico, hanno favorito, nel corso delle ere geologiche, lo stratificarsi di diverse specie floristiche, tanto che oggi se ne possono contare più di 1.500 diverse che abitano questi luoghi.
Tra queste ne spiccano alcune che sono quasi dei reperti archeologici, come le faggete delle zone più alte, le distese di abete bianco, il velenosissimo tasso, le incantevoli e rare orchidee parassite e, nei valloni più ombreggiati, esemplari di antichissima woodwardia radicans, una felce tropicale originaria del Terziario che dovrebbe essere estinta ma qui in Calabria è sopravvissuta, non si sa come, alla glaciazione.

La fauna


La preziosa biodiversità floristica fa da scenario a una ricchezza faunistica di tutto rispetto. Sicura la presenza del lupo, il quale si divide il territorio con il gatto selvatico, abile e bisbetico cacciatore, il driomio, delizioso piccolo roditore presente solo qui e sulle Alpi Orientali del Friuli Venezia Giulia, la volpe, la faina e lo scoiattolo nero.

L’Aspromonte si rivela essere anche l’habitat ideale per molti rapaci, animali misteriosi e carismatici, da sempre protagonisti delle più inquietanti leggende. Se si alzano gli occhi al cielo, infatti, non è difficile vedere il lento volo di un’aquila reale, un falco pecchiaiolo, uno sparviero o un gufo reale. Esperienza imperdibile per gli appassionati di birdwatching.

Finiamo la nostra carrellata con gli inquietanti, ma non per questo meno carismatici, rettili, visto che da queste parti abitano la vipera, il cervone, impressionante per le dimensioni ma nei fatti molto meno pericoloso della “cugina” dagli occhi a fessura, e la testudo hermanni, ossia la tartaruga mediterranea, che di pericoloso ha solo il forte rischio di estinzione.

I prodotti tipici


Funghi, formaggi saporiti, salumi di selvaggina, agrumi autoctoni, legumi, ortaggi e vino - non scordiamoci che la Calabria, insieme alla Basilicata e parte della Campania era chiamata Enotria, terra del vino, dagli autori della Grecia Antica - sono solo alcuni dei prodotti tipici dell’Aspromonte che potrete scoprire durante il vostro viaggio. State sereni che le vostre papille gustative non si sentiranno trascurate.

Qualche esempio? Ovviamente, vista l'altitudine delle vette, stiamo parlando di una tradizione culinaria agro-pastorale, anche se poi, in fondo, il mare si trova davvero a qualche manciata di chilometri. Via libera, dunque, a vassoiate di capocollo, soppressata, ‘nduja, caciocavallo di Ciminà e ricotta affumicata di Mammola, per non parlare della musulupa, antichissimo formaggio pecorino che si produce in pochissimi esemplari, non in vendita, nell’area grecanica.
Tra i primi piatti impossibile non citare i maccaruni - realizzati arrotolando un pezzo di pasta intorno a un ferro da calza - o la licurdia, gustosissima zuppa realizzata con patate dell’Aspromonte e cipolla. Si prosegue con i secondi piatti a base di carni di maiale nero, cucinate in tutti i modi, o di pesce stocco da accompagnarsi obbligatoriamente con pappaluni – fagioli – o funghi di Gambarie. Per finire in bellezza, anche i dolci da queste parti sono una poesia, tra torroni morbidi, i più famosi sono quelli di Bagnara Calabra, e scaddateddi di Bova, piccole ciambelle aromatizzate al cumino, solo per citare i più noti.

Un capitolo a parte dobbiamo riservarlo al bergamotto, l’agrume che cresce solo in Calabria nonostante i tentativi di molti di coltivarlo da altre parti; questo profumatissimo frutto dal sapore un po’ acidulo, coltivato principalmente sulla costa jonica, è forse l’agrume più pregiato al mondo: richiestissimo per la cosmesi e la profumeria, viene impiegato anche per aromatizzare il diffuso Earl Grey Tea, i dolciumi e le caramelle, per non parlare del celeberrimo olio essenziale che se ne estrae, dalle proverbiali proprietà calmanti e antisettiche.
Ovviamente non poteva mancare uno squisito liquore di bergamotto, che si accompagna benissimo con il trionfo calorico che i dolci dell’Aspromonte riescono a garantire, i quali, però, vanno d’accordo anche con il Passito di Greco di Bianco, piccolo capolavoro enologico che si produce - anche lui - solo da queste parti.
Nel calice, infine, possiamo farci versare un Nerello di Palizzi o un Bivongi DOC, se preferiamo i vini rossi, o un Mantonico, se siamo per i più freschi vini bianchi, tutti comunque “figli” di una produzione quasi artigianale realizzata con vitigni autoctoni, che meriterebbero, molto probabilmente, molta più fama di quella che attualmente viene loro riconosciuta.

Escursioni in Aspromonte


Non c’è tour dell’Aspromonte che si rispetti che non preveda qualche escursione ad alta tensione, viste le meraviglie paesaggistiche di cui vi ho accennato.
Ce n’è veramente per tutti: dalle passeggiate sui sentieri segnati, ideali per gli appassionati di trekking, ai percorsi per chi ama la vacanza in mountain bike, dalle ippovie, perfette per chi ha conservato l’antico spirito dei cavalieri, alle piste da affrontare con sci o ciaspole, perché, ed è bene tenerlo a mente, su questo terrazzo roccioso che si sporge verso l’Africa, le montagne regalano inverni imbiancati che quasi quasi non ci si crede. Del resto, qui si trovano alcuni tra i più importanti comprensori sciistici calabresi. Scarpe comode, zaino in spalla e partiamo.

Gambarie - Piste da sci - Montalto


Cominciamo con una passeggiata classica, da fare a piedi o con mountain bike e da declinarsi secondo le attitudini sportive e l’allenamento di chi la affronta.
La partenza è fissata a Gambarie, piccola cittadina situata a 1.317 metri s.l.m., considerata una delle porte naturali di accesso al Parco, e termina a Montalto, in Aspromonte la cima più maestosa, con i suoi 1.956 metri di altezza. Visto che il percorso, 13 chilometri di lunghezza e 600 metri di dislivello, è lungo e impegnativo, ho inserito come meta intermedia le belle piste sciistiche ubicate sui crinali del Monte Scirocco, ubicate a soli tre chilometri dalla partenza e decisamente più facili da raggiungere.

Ci vogliono circa 9 ore, andata e ritorno, per percorrere il sentiero numero 205 che si imbocca qualche centinaio di metri dopo la piazza principale di Gambarie, sale fino agli impianti sciistici, prosegue per la Piazza Nino Martino, suggestivo agglomerato di rocce con panorama mozzafiato sulla Costa Viola dedicato al leggendario brigante celebre per la sua ferocia verso i ricchi e la sua gentilezza nei confronti dei poveri, e le Radure di Materazzelli, da dove i più coraggiosi potranno affrontare gli ultimi 100 metri di dislivello e arrivare fino alla cima del Montalto, da dove, nelle giornate più terse, è possibile ammirare il sole che si tuffa nella bocca dell’Etna e le Isole Eolie, disseminate, come per caso, nel Mar Tirreno che fronteggia la costa occidentale della Sicilia.

Per concludere voglio suggerirvi cosa visitare a Gambarie, uno dei centri turistici di montagna più importanti del nostro Meridione con gli oltre 600 posti letto che mette a disposizione per i viaggiatori provenienti da tutto il mondo, ubicato a soli 7 km da Santo Stefano in Aspromonte, piccolo gioiello aspromontano, che propone i resti dell’antica Abbazia di San Giovanni in Castaneto e la Grotta di San Silvestro, ciò che resta dell'abside di un'antica chiesa bizantina, utilizzata dai monaci basiliani, trascinata via dalla corrente di una fiumara.

Diga del Menta - Cascate dell’Amendolea


Altra escursione imperdibile è quella segnata dal sentiero numero 132 del Catasto dei sentieri del Parco, ossia quello che dalla Diga del Menta ci accompagna fino alle Cascate dell’Amendolea.
Poco meno di due chilometri che richiedono, però, un certo impegno, nonostante il dislivello complessivo da affrontare sia poco più di 100 metri.

Partendo da Roccaforte del Greco, piccolo borgo posto sul versante meridionale dell’Aspromonte, è possibile raggiungere con l’auto la diga, dalla quale si dipartono stradine e sentieri che si inoltrano in un bosco di faggi e abeti bianchi, attraversano una radura assolata, guidano i nostri passi lungo il costone della Fiumara Amendolea – attenzione ai tratti franosi – e ci portano fino alla cascata, che, con i suoi spettacolari tre salti e gli altrettanti laghetti di raccolta che si formano, ci propone uno scenario paesaggistico tra i più belli di tutto l’Aspromonte. I più temerari possono dedicarsi a un tuffo super rinfrescante in grado di sconfiggere anche la canicola più ostinata.

I borghi storici dell’Aspromonte: Gerace e Bova


Non solo Natura, però, perché in Aspromonte i posti da vedere sono anche quelli che raccontano storie antiche e fanno la felicità degli appassionati di arte e cultura. Due in particolare sono i borghi da visitare assolutamente, entrambi inseriti tra i borghi più belli d’Italia.

Cominciamo con Gerace, conosciuta anche con l’appellativo “il borgo dalle 100 chiese”, perché qui ogni famiglia aristocratica costruiva la sua chiesa personale, tanto che possiamo considerarla una vera e propria “cittadella della fede”, in cui diversi stili e diverse confessioni convivono in perfetta sinergia e all’insegna del rispetto reciproco.

Situato sul versante jonico dell’Aspromonte, propone al turista uno splendido il centro abitato di impianto medievale che si dispiega su una rupe tabulare, a circa 500 m.s.l.m. e si raggruppa intorno alla splendida Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, uno dei monumenti più grandi e importanti della Calabria. La leggenda narra che fu uno sparviero – ἰέραξ (ierax) in greco antico, da cui il toponimo del borgo – a indicare agli abitanti di Locri, fiaccati dalle brutali invasioni dei Saraceni, dove fondare la nuova città, così abbarbicata sulla punta mozzata di quell’altura con vista in HD su tutta la Riviera dei Gelsomini, al riparo da attacchi improvvisi.
Bellissima anche la duecentesca Chiesa di San Francesco e l’ortodossa Chiesa di San Giovannello, che, con il suo tetto a campana, vanta origini antichissime, risalenti addirittura a prima dell’anno Mille.
Imperdibile, infine, una visita alla Bombarde, le spettacolari spianate panoramiche su cui venivano posizionati i cannoni per difendere la costa, oggi terrazze panoramiche da urlo, e all’imponente Castello, il punto più alto del paese, sopravvissuto a più di un terremoto. Consiglio finale: cercate uno dei tanti ristorantini tipici che affollano la strada e godetevi una favolosa abbuffata con vista mare.

Altro gioiello tra i borghi più belli della Calabria è Bova, capitale culturale della parte grecanica della regione, ossia quell’area che conserva e protegge l’antica e autorevole origine greca, la più raffinata e colta che la Storia possa vantare. Cartelli turistici, dialetto locale, tradizioni gastronomiche e un’attitudine all’accoglienza e all’inclusione: tutto a Bova rievoca, con rispetto, i nobili natali ellenici.
La prima visita, infatti, la spendiamo al Museo della Lingua Greco-Calabra, dedicato a Gerhard Rohlfs, linguista tedesco di fama internazionale che ha contribuito, con la sua passione e il suo lavoro indefesso, a scoprire e a valorizzare il patrimonio immateriale che gli antichi greci hanno lasciato in Calabria.

Il severo Castello Normanno domina dall’alto i nostri passi mentre ci arrampichiamo su per le stradine acciottolate e lungo le scalinate disconnesse di questo piccolo borgo-presepe, finché non incontriamo la Cattedrale seicentesca costruita sulle spoglie di un’antica chiesa bizantina, la Chiesa di San Leo che conserva al suo interno uno statua marmorea del santo attribuita al Bernini, la Chiesa di San Rocco, dove si può assistere alle funzioni secondo il rito greco-bizantino, e un esemplare lucido e lustro della Locomotiva a Vapore modello 740, progettata dalle Ferrovie dello Stato per scalare le pendici più impervie dell’Appennino, monumento contemporaneo dedicato all’emigrazione, fenomeno nazionale che ha nella Calabria e nel Mezzogiorno intero le sue cicatrici più profonde.

Aspromonte sul mare


Non ha ancora finito di stupirci, il nostro suggestivo Aspromonte. I paesi ubicati sulla costa che fanno anche parte del Parco Nazionale sono solo Scilla, il leggendario scoglio in cui si era rifugiata la splendida ninfa trasformata dalla maga Circe in feroce mostro con sei teste con le quali divorava i naviganti, oggi ridente cittadina balneare, e Reggio Calabria, la “città dei Bronzi”, che propone ai viaggiatori “il più bel chilometro d’Italia”, come ebbe a definire nientepopodimeno che il Vate Gabriele d’Annunzio, dal quale si può ammirare il “miraggio della Fata Morgana”, il suggestivo fenomeno ottico per il quale il riflesso della Sicilia nello Stretto di Messina fa sembrare di poter quasi toccare con mano la bella Trinacria.

Non bisogna dimenticare, però, che sono tante le mete balneari che si trovano sulla punta del Piede italiano e possono essere facilmente raggiunte dalle località aspromontane, alcune delle quali sono tra le più celebri e belle di tutta la Calabria, come Bagnara Calabra, Palmi, Villa San Giovanni, Melito di Porto Salvo, Brancaleone Marina, Siderno e Marina di Gioiosa Ionica, tanto per rassicurare chi fra di voi non può rinunciare a far la lucertola sotto il sole, che qui, ve lo assicuro, è più bello che mai.

Ultimi consigli e suggerimenti

  • L’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria si trova a soli 30 km da Gambarie, raggiungibile anche con gli autobus pubblici dell’ATAM, l’Azienda Trasporti per l’Area Metropolitana di Reggio Calabria.
  • In molte zone dell’Aspromonte non arriva il segnale per i telefoni cellulari. Organizzatevi quindi con mappe dettagliate dei percorsi che intendete affrontare.
  • Per maggiori informazioni potete consultare il sito ufficiale del Parco Nazionale, dove è possibile trovare la cartina dell’Aspromonte, il Catasto dei Sentieri e scaricare i file dei percorsi più suggestivi.
Ti piace viaggiare? Leggi anche il nostro articolo sulle gite fuori porta in Calabria.
  •  

 Pubblicato da il 17/08/2022 - - ® Riproduzione vietata

14 Maggio 2024 L'Infiorata di Pitigliano

Siamo nell’area del tufo, in piena Maremma toscana, per l’Infiorata ...

NOVITA' close