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Gite domenicali fuori porta in Calabria. Dove andare in gita per un giorno

Attaccata all’Italia solo per un lembo di terra, la Calabria è la regione delle contraddizioni e degli opposti che si completano. È il “piede” del nostro Stivale, una penisola che si stacca dalla penisola madre e si distende tra il Mar Tirreno e il Mar Jonio quasi come se fosse un’isola. Più di 800 km di spiagge meravigliose che circondano un territorio prevalentemente collinare e montuoso, a partire dal Massiccio del Pollino, che la Calabria condivide con la Basilicata, passando per l'Altopiano della Sila e arrivando fino all’Aspromonte.
Una regione unica, da sempre terra di conquista, culla di culture e tradizioni che si sono sommate nel corso dei secoli, dando vita a una sintesi di intensità rara, dove capolavori paesaggistici si alternano a opere d’arte millenarie. Qui ci sono alcune delle spiagge più belle d’Italia, come Diamante, Soverato, Le Castella, Tropea e Capo Vaticano, tanto per citarne alcune, e prodotti tipici dell’enogastronomia che non si trovano da nessun altra parte, come il bergamotto e il cedro, il butirro e il caciocavallo, la soppressata la ‘nduja e, ovviamente, il peperoncino.
Tantissime, quindi, le opportunità da sfruttare per trovare una meta dove andare gita per un giorno in Calabria, tra sagre, feste patronali, celebrazioni religiose, borghi incantati e scorci panoramici suggestivi, Basta dare un’occhiata tra gli eventi in Calabria che abbiamo selezionato per voi e siamo certi troverete un’idea che stuzzicherà la vostra curiosità.
Questa regione, però, non è solo mare spettacolare, montagna incontaminata, prelibatezze culinarie paradisiache e spettacoli naturali di rara bellezza, ma è anche uno scrigno di luoghi misteriosi e, forse, meno conosciuti, ma non per questo meno affascinanti.
Con questa guida vi vogliamo, dunque, accompagnare in un viaggio suggestivo, alla scoperta della Calabria più autentica, che, siamo certi, vi lascerà a bocca aperta.
Pronti? Partiamo.

I Megaliti dell’Incavallicata


Si comincia con qualcosa di assolutamente unico e irripetibile, qualcosa che potrete trovare solo in questa regione, perché, in effetti, non esistono in tutta Europa niente di simile.
La meta è Campana, piccolo borgo rurale situato nella Presila Jonica, appollaiato a 600 metri di altezza e ubicato a metà strada tra il mare e la montagna. È qui, infatti, nella zona che prende il nome di Incavallicata, che si trovano i Megaliti dell'Incavallicata, due immense sculture di roccia, la prima alta circa 5 metri e la seconda ancora più imponente, per un'altezza complessiva di poco più di 6 metri; mentre la prima rappresenta senza ombra di dubbio un elefante, ben definite sono la proboscide e le due grandi zanne, la seconda ha “una lettura” meno facile, potrebbe essere un cane, un orso, se non addirittura un possente guerriero, molto probabilmente perché alcune parti sono andate perdute nel tempo.
Secondo gli esperti archeo-geologi si tratta di sculture realizzate non dall’azione degli agenti atmosferici, che sicuramente hanno contribuito a modellarla, ma scolpita dalla mano dell'uomo, di un uomo vissuto quasi sicuramente qualche millennio fa.
Una delle ipotesi più suggestive fa risalire l'origine dei due meravigliosi geositi addirittura al passaggio di Annibale in Italia, avvenuta nel 218 a.C., anche se qualcuno sostiene che si possano far risalire all'epoca preistorica. Comunque sia l'Elefante di Pietra il Ciclope di Campana, così sono chiamati in zona, rappresentano dei reperti archeologico-storici di inestimabile valore.
Siamo certi che avrete la possibilità di constatare di persona il fascino emanato da queste imponenti sculture, nel momento in cui vi troverete al loro cospetto.
Per concludere la giornata, se vi resta tempo, vi consigliamo di visitare il centro storico di Campana, quasi abbandonato dai cittadini che abitano ormai nella parte nuova, ricco di quella suggestione che solo i “borghi fantasma” riescono esercitare.

Girifalco e la Fontana del Diavolo


Proseguiamo il nostro viaggio nel mistero spostandoci a Girifalco, suggestivo borgo ubicato ai piedi del Monte Covello, proprio lì dove la Calabria si restringe nell’Istmo di Catanzaro e basta meno di un’ora per attraversare tutta la regione e arrivare dalla costa jonica a quella adriatica o viceversa.
Nel passato era conosciuto con il poco simpatico appellativo di “paese dei pazzi”, poiché qui si trovava il manicomio provinciale; un po' inquietante anche la leggenda che farebbe risalire il nome della cittadina a un tetro falco che volteggiava minaccioso, e ancora volteggia, sull’abitato.
Girifalco, insomma, sembra essere un luogo in cui mistero e curiosità si danno appuntamento e creano un’atmosfera magica che si respira in ogni dove. Di particolare fascino risulta essere la fontana che si trova in Piazza Vittorio Emanuele II, proprio di fronte alla chiesa di San Rocco; la fontana rappresenta un bell'esempio di architettura barocca e ciò che la rende particolarmente interessante è la tradizione popolare ad essa legata. Conosciuta, infatti, come Fontana del Diavolo è uno dei monumenti più interessanti, e tetri, di Girifalco, in quanto si narra che sia stata costruita, con tutti i suoi ridondanti particolari, dal Demonio in persona in una sola giornata e che sia stata posizionata proprio accanto alla chiesa del patrono per offuscarne la bellezza è l’importanza, quasi a sfregio. Siamo sicuri che questo piccolo paesino montano vi conquisterà nel profondo.

Il Castello Aragonese di Le Castella


Ci trasferiamo ora sulla costa, in una delle località di mare della Calabria più rinomate e suggestiva: Isola di Capo Rizzuto. Siamo nella provincia di Crotone e qui sorge, sbucando dal mare come fosse una sirena, uno dei castelli più belli di tutto il Sud Italia. Risalente, secondo la tradizione, al 200 a.C., quando Annibale arrivo in Italia con i suoi elefanti, L'isola-fortezza non è mai stata l’abitazione di regnanti o nobili, ma ha avuto la funzione di baluardo di difesa dalle incursioni di pirati e invasori provenienti dall’Oriente e ancor oggi, come una sentinella attenta, protegge gli abitanti.
Da una delle stanze della Fortezza, ancor oggi perfettamente conservata e visitabile in tutta la sua ampiezza, compresa la meravigliosa torre cilindrica suddivisa in tre piani collegati fra di loro da una suggestiva scala a chiocciola scavata nella pietra, è possibile vedere il mondo marino sottostante, grazie a delle telecamere installate sui fondali. Se si considera che ci troviamo nel cuore della Riserva Marina di Capo Rizzuto istituita nel 1991, forse potete capire quali meraviglie avrete la possibilità di osservare, tra argentati banchi di pesci barracuda, tartarughe marine e, se siete fortunati, anche qualche delfino.
Il Castello Aragonese è aperto tutto l’anno, anche se occorre consultare gli orari stagionali, e nel periodo estivo, durante il quale potrete godere anche della bellezza di una delle spiagge più belle del piede d’Italia, potete visitarlo fino a sera inoltrata, esperienza che risulta essere particolarmente suggestiva e, soprattutto, romantica. andateci, quindi, in buona compagnia!

Il borgo fantasma di Pentedattilo


Non si può dichiararsi degli estimatori di questa regione se non si è mai passata la giornata, almeno una, a Pentedattilo, il borgo fantasma arroccato su una rupe del Monte Calvario, una rupe che ha la forma di un’enorme mano dotata di cinque dita che si alzano al cielo e, in qualche modo, proteggono il piccolo agglomerato di case che formano il tessuto urbano di quello che è da considerarsi uno dei più bei borghi della Calabria, decisamente unico e straordinario.
Durante il periodo greco-romano Pentedattilo rappresentava il centro nevralgico ed economico di questa zona, grazie alla particolare posizione geografica che risultava essere particolarmente strategica, e nel corso dei secoli è sempre stato punto di riferimento di ogni popolazione che qui si è ritrovata e vivere.
Guerre, terremoti e posizione impervia hanno causato, negli anni '50/'60 del secolo scorso, l’abbandono definitivo del centro storico del paese da parte dei cittadini rimasti, abbandono a cui si sta, ormai da più vent’anni, ponendo rimedio, grazie a importante opere di riqualificazione portate avanti dalla stessa Comunità Europea che ha riconosciuto subito in Pentedattilo quelle caratteristiche di opera d’arte che meritano di essere preservate.
Visto da lontano sembra un piccolo presepe scolpito nella roccia e passeggiare tra le sue vie che si arrampicano veloci regala emozioni uniche davvero. Le antiche abitazioni di roccia che sembrano spuntare direttamente dalla rupe e le piccole botteghe restaurate e illuminate vi accompagneranno lungo il percorso che vi porterà fino al Museo delle Tradizioni Popolari, dove potrete ammirare piccoli gioielli della tradizione contadina, o al Museo del Bergamotto, piccola e imperdibile chicca.
Se siete stanchi e assetati, infine, potete ritemprare lo spirito e il corpo sorseggiando un buon kephas, pastoso amaro della tradizione locale a base di alloro, finocchio e liquirizia. Squisito!

Gite fuori porta a misura dei bambini


Se, invece, ciò che vi interessa sapere e dove andare la domenica con i bambini, non vi preoccupate perché anche in questo caso non mancano mete da raggiungere che faranno la felicità dei viaggiatori di casa taglia XXS, che, lo sappiamo, sono spesso difficili da accontentare.
Si parte da Rossano, una delle perle dello Jonio, incastrata com’è tra le rigogliose montagne della Presila e il mare, da queste parti molto azzurro e trasparente.
La meta principale e l'Acquapark Odissea 2000, il più grande parco giochi acquatico del Sud Italia; 80.000 mq di giostre, attrazioni mozzafiato, pericolosi salti nel vuoto, o nelle piscine attrezzate, animazione, zone relax da sfruttare al massimo, sorseggiando magari un raffinato aperitivo nell’elegante giardino della Sala Ricevimenti Nausicaa, e tante occasioni di divertimento, danzando, perché no, nell'acqua al ritmo dei tormentoni estivi più famosi.
L'Acquapark è, però, aperto solo da giugno a settembre, ma questo non significa che voi a Rossano non ci possiate andare anche nelle altre stagioni, riuscendo lo stesso a portare a termine la missione di fare divertire i vostri piccoli. In questa bella cittadina costiera, infatti, si trova il Museo della Liquirizia di Giorgio Amarelli, una delle più interessanti mete dove andare con i bambini in Calabria, perché qui potranno scoprire come la bitorzoluta radice che cresce spontanea in questa zona viene trasformata in raffinata caramella, in confetti prelibati e in bon bon gommosi. Un percorso magico e profumato che farà venire l’acquolina in bocca sia a voi che ai vostri bambini. Lasciatevi tentare!

Se il vostro equipaggio è fatto, però, da coraggiosi esploratori occorre vi organizziate per andare a scoprire il cuore della Sila; a Zagarise, antico borgo situato a 1600 metri di altezza e a pochi chilometri da Ciricilla, uno delle poche, ma buone, località dove sciare in Calabria, si trova, infatti, Orme nel Parco, il primo parco eco-esperienziale del Meridione.
Aperto da aprile a novembre, o, su richiesta di gruppi numerosi, anche durante i mesi più freddi, propone percorsi escursionistici, a piedi, in mountain-bike o con le ciaspole, offre percorsi acrobatici allestiti nel bosco di faggi che rappresenta il cuore più selvaggio del Parco, e dà la possibilità di cimentarsi in varie attività, come, ad esempio, il tiro con l'arco. Se tutto ciò non dovesse essere sufficiente per voi e per i vostri incontentabili avventurieri, potete decidere di scalare la parete artificiale di arrampicata alta ben 6 metri oppure optare per una sana ed evocativa arrampicata sugli alberi.
Ovviamente, tra ponti tibetani, passerelle sospese, moschettoni e salite da affrontare con lo zaino sulle spalle, è previsto anche il momento relax. Dove? In cima a un albero, ovviamente, nel Nido-Ristoro, la terrazza ubicata a 6 metri di altezza sulla quale potrete degustare l’unico “aperitivo panoramico” che si conosca. Cin cin!

Grotte e Terme: gite a prova di pioggia


Bisogna confessare che in una regione come questa, dove la natura selvaggia dell'entroterra, le incantevoli spiagge affacciate sul mare e le strepitose delizie enogastronomiche da gustare in compagnia la fanno da padrone, diventa un po' più complicato trovare il luogo giusto dove andare in una giornata di pioggia in Calabria.
Eppure noi abbiamo pensato anche a questo e abbiamo trovato due mete che vi "inghiottiranno", facendovi felicemente scordare il mondo che resta fuori, sotto la pioggia, ad aspettarvi.
La prima “immersione” la facciamo nelle Grotte di Sant’Angelo a Cassano allo Jonio, piccolo borgo che si trova a pochi chilometri da Castrovillari, uno dei centri più importanti del Parco Nazionale del Pollino e una delle città in cui si svolge uno dei più caratteristici carnevali della Calabria.
Le grotte sono un imponente complesso di cavità e gallerie di origine carsica che corrono nella roccia per qualche chilometro: capolavori scolpiti dalla Natura nel corso dei secoli: stalattiti stalagmiti, colate di roccia, vasche e caverne rendono la visita unica e straordinaria. La cosa che veramente colpisce, però, e la testimonianza, direttamente incisa sulle pareti di roccia, che racconta la vita degli uomini preistorici che qui hanno vissuto: murales preistorici che rappresentano un documento storico-archeologico molto prezioso.
È accertato, infatti, che le grotte di Sant'Angelo sono state sede stabile di comunità umane che si possono far risalire fino al V millennio a.C., data che qualche brivido lo mette quando ci si trova al cospetto dei reperti archeologici ritrovati. Le visite guidate, possibili anche da ottobre a giugno su prenotazione, sapranno mostrarvi la stupefacente opera della Natura, che, lasciatecelo dire, è un’artista dal talento straordinario.

Il secondo dei posti dove andare quando piove in Calabria che abbiamo selezionato per voi è completamente diverso e non prevede nessuna fatica da parte vostra, se non quella di arrivare fino ad Acquappesa, una delle più importanti località termali della Calabria, entrare nello stabilimento delle Terme Novae e lasciarvi, infine, coccolare dai vari trattamenti offerti del Centro Benessere.
Già note in epoca romana per le acque ipertermali solfuree salsobromojodicheche, particolarmente indicate per le patologie delle vie respiratorie, per le artrosi e per le malattie della pelle, le Terme sono da sempre meta ambita per chi è alla ricerca di qualche ora di relax e di benessere.
Il Centro Termale è specializzato in trattamenti per il corpo e per il viso a base termale e si propone come oasi di benessere nella quale spendere una giornata diventa un vero piacere: piscine riscaldate, idromassaggi con cascate, massaggi, docce emozionali, percorsi cromoterapici, vapori profumati, prodotti ad hoc formulati con i prodotti DOC calabresi, come il peperoncino, l’olio di oliva, il bergamotto e il cedro, e tanto relax.

Gite con il cane in Calabria: i monoliti e il Monte Sant’Elia


Non ci resta che sistemare quei gruppi di viaggiatori che hanno qualche zampa in più da accontentare: gli equipaggi in cui il “capocordata” ha coda e orecchie mobili e tanta voglia di correre. Potete stare tranquilli perché abbiamo lavorato bene anche per voi e abbiamo trovato piacevoli mete da proporvi per fare meravigliose gite con il cane in Calabria. A dire il vero c’è solo da scegliere, perché da queste parti i luoghi immersi in scenari paesaggistici di rara bellezza, fortunatamente, abbondano.
Ad esempio, non si può dire di aver visto davvero la Calabria senza aver fatto almeno un’escursione sull’Aspromonte, dove è stato istituito un Parco Nazionale, che si estende dal Tirreno allo Jonio e ospita numerose specie vegetali e animali, anche rare: faggete e pinete spettacolari, coltivazioni di bergamotto sulle pendici più basse, lupi, scoiattoli neri, gatti selvatici, caprioli e sentieri adatti per fare escursioni, a piedi, in bicicletta, a cavallo e, nel periodo invernale, anche con gli sci.
Nello specifico vi portiamo a scoprirne uno situato sul versante orientale del massiccio montuoso: l’Anello di Pietra Cappa.
A pochi chilometri dal centro abitato di San Luca, infatti, si trova il più grande monolite di tutta Europa che si estende, incredibilmente, per 4 ettari, e fa parte di un gruppo più vasto di conglomerati rocciosi che danno vita alla Vallata delle Grandi Pietre. Secondo gli esperti geologi l'immenso masso fa parte del sistema roccioso della Sardegna e della Corsica, A cui, evidentemente in epoca molto remota, la Calabria era attaccata.
Segnalato dalle indicazioni del CAI, il sentiero, lungo circa 4 km, si addentra in una fitta vegetazione, fatta di piante di erica, di corbezzoli e di millenari castagni; a tratti si aprono, inoltre, scorci sul mar Jonio che vi lasceranno senza fiato, mentre il vostro amico peloso sarà impegnato a esplorare il territorio e a farvi da guida.

Un’altra escursione da mettere in calendario è quella sul Sentiero del Tracciolino, conosciuto anche con il nome di Sentiero Azzurro. Si tratta, infatti, di un vero e proprio balcone affacciato sul Mar Tirreno, poco sopra e lo Stretto di Messina, con vista mozzafiato sulla Costa Viola e sulle Isole Eolie, che si scorgono in lontananza.
Siamo sul Monte Sant'Elia, rilievo che si alza con discrezione alle spalle di Palmi, e il Tracciolino è un sentiero panoramico che collega Palmi a Bagnara Calabra e attraversa uno dei tratti più suggestivi e intatti di questa parte della costa calabra.
Avere la possibilità di vedere lo Stromboli che si erge lontano, il profilo dell’Etna che si alza imponente oltre lo Stretto di Messina, e, verso Nord, le bianche spiagge di Capo Vaticano regala emozioni difficilmente ripetibili, così come il profumo del finocchio selvatico, dell’origano della ginestra vi delizieranno l’olfatto, mentre, ovviamente, il vostro fedele amico si divertirà a scavalcare sassi franati, a rincorrere, con educazione, qualche capra selvatica e a godersi la libertà. Buon divertimento!
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 Pubblicato da il 28/11/2017 - - ® Riproduzione vietata

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