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Itinerario sulla Strada del Vino Cannonau in Sardegna

Siamo nel cuore della Sardegna più autentica, quella più ruvida e aspra, come le pendici di granito e calcare del Gennargentu e del Supramonte, quella più vera e mozzafiato, come i chilometri di spiagge bianchissime e ancora incontaminate che affacciano su un mare trasparente come un cristallo, in uno scenario in cui i panorami mozzafiato si sprecano ovunque si direzionino gli sguardi.
Siamo, per essere un po’ più precisi, in quella parte della Sardegna centro-orientale dove si trovano le regioni storiche di Barbagia, di Ogliastra e di Mandrolisai, le tre sottoregioni dell’isola che hanno nell’entroterra selvaggio e nelle tradizioni pastorali il loro imprinting più radicato. Un codice genetico scritto nel pecorino innaffiato di Cannonau, il vino della Sardegna per antonomasia, rosso, ricco, corposo, vellutato e intenso, e nei paesaggi che si alzano veloci e straordinari, in una terra dove i pastori parlano ancora la loro lingua antica e i colori sono vividi e abbaglianti.

Nuoro, Oliena, Dorgali, Orosei, Galtellì, Lula, Orani, Olzai, Mamoiada, Orgosolo, Gavoi, Atzara, Meana Sarda, Jerzu, Bari Sardo, Tortolì e Villagrande Strisaili sono i 17 comuni che fanno parte della Strada del Vino Cannonau e ne definiscono in qualche modo i confini. Un lungo percorso di circa 500 km lungo il quale storia, tradizione, enogastronomia di eccellenza e capolavori naturalistici si susseguono senza tregua.

Abbiamo studiato un itinerario enogastronomico da fare insieme a voi, concentrandoci sui comuni principali della Barbagia, vero cuore wilderness dell’isola, così autentico e archetipico che non ha eguali in tutta Italia.

Il Cannonau


Vitigno sardo per eccellenza, coltivato fin dai tempi nuragici (che, tanto per dare una dimensione temporale, significa fin dal II millennio - millennio, non secolo - a.C.). Il vino prodotto è Rosso o Rosato e può essere secco o liquoroso; la specialità Riserva è per veri intenditori.
Il Cannonau è un vitigno a bacca rossa rustico e resistente, come la terra in cui affonda le sue radici, e si presta per la produzione sia di vini freschi, leggeri e profumati - il Rosato - sia di vini più corposi e vellutati, adatti anche all’invecchiamento il Rosso e il Riserva .

Il Disciplinare stabilisce che la percentuale di uvaggio Cannonau deve essere minimo del 90%, per i vini della Zona di Produzione Classica; basta l’85% per i vini prodotti al di fuori dei confini della Strada.
Si abbina perfettamente con i sapori e i piatti della tradizione locale, ossia i formaggi stagionati e robusti, gli arrosti, i primi piatti importanti e i dolci intensi e speziati.

I sapori della Barbagia


Approfondiamo il discorso sui sapori della tradizione? Fidatevi, vi piacerà!
Quella della Barbagia è una cucina che affonda le sue radici in un contesto culturale pastorale; un posto d’onore, quindi, lo dobbiamo riservare ai prodotti caseari, come i moltissimi formaggi a pasta dura, il Pecorino Fiore Sardo DOP è una delle eccellenze regionali, la Sa Frue, la ricotta leggermente acidula e salta, e la Fresa, uno dei pochi formaggi a pasta molle.

Partendo con ordine dai primi piatti, impossibile non citare i Culurgiones, dei ravioli ripieni di formaggio, patate e menta, il Pani Frattau, ossia strati di Pane Carasau, il sottile pane azzimo sardo, bagnati nel brodo e conditi con pomodoro, formaggio pecorino e uovo, e i Sos Maccarrones de Busa, una sorta di bucatino arrotolato intorno a un ferro da calza, e i Malloreddus, i tipici gnocchetti sardi.

Tra i secondi piatti tipici della cucina barbaricina spiccano gli arrosti, l’agnello o il capretto al forno, la Coratella, le interiora cotte in tegame, la Pecora Bollita con Patate e, the last but not the least, lui, il principe delle tavole sarde: il Porceddu allo Spiedo.

I dolci, per concludere, sono delle vere e proprie opere d’arte, tra biscotti, amaretti, torte realizzate con frutta secca, castagne e miele. Qualche nome? Le Seadas, tanto per cominciare alla grande, il tipico dolce con formaggio filante, zucchero e miele, i Papassinos, i rombi di pasta frolla con uva passa ricoperti di glassa, e le Copulettas, i dolci ripieni a forma di fiore. Un tripudio per le papille gustative, insomma.

Durante il nostro itinerario avremo, infine, la possibilità di incontrare numerosi prodotti gastronomici tipici che hanno guadagnato diverse certificazioni di qualità e unicità. l’Agnello Sardo IGP, il Carciofo Sardo DOP, il pecorino Fiore Sardo DOP, il Pecorino Sardo DOP e l’Olio Extravergine d’Oliva DOP.

Gli eventi del nostro itinerario

Tra i numerosi eventi della Sardegna disponibili abbiamo selezionato quelli che troverete sul vostro itinerario:
  • Fuochi di Sant’Antonio Abate in località varie (gennaio)
  • Carnevale di Mamoiada (febbraio/marzo)
  • Carnevale di Gavoi (febbraio/marzo)
  • S'Incontru di Oliena (marzo/aprile)
  • Sagra delle Tippule di Dorgali (maggio)
  • Notte Nighedda di Mamoiada (maggio)
  • Isola delle Storie - Festival Letterario della Sardegna di Gavoi (giugno/luglio)
  • Cala Gonone Jazz Festival di Dorgali (luglio)
  • Su Palo de Sa Itria di Gavoi (luglio/agosto)
  • Sagra del Pesce di Dorgali (luglio)
  • Festa del Redentore di Nuoro (agosto)
  • Festa di San Lussorio di Oliena (agosto)
  • Autunno in Barbagia in località varie (settembre/ottobre/novembre/dicembre)
  • Festa della Vendemmia di Mamoiada (ottobre)
  • Sas Tappas di Mamoiada (novembre)
  • Festa della Madonna delle Grazie di Nuoro (novembre)
  • Binu di Nuoro (dicembre)

Il percorso: da Nuoro a Gavoi


Partiamo perché la strada da fare è tanta, il tempo è limitato e le papille gustative cominciano a scalpitare. Si comincia con l’elegante e raffinata “capitale” della Barbagia, Nuoro, una bella cittadina a misura d’uomo e centro culturale di rilievo in continuo fermento. Dopo una passeggiata per l’incantevole centro storico, durante la quale sicuramente ci capiterà di incontrare la bella e artistica Piazza Sebastiano Satta, spingiamoci fino al Museo Deleddiano, la casa natale della grande scrittrice di Canne al Vento, vincitrice del Premio Nobel, che qui nacque.

Dirigiamoci, ora, verso il Gennargentu e viaggiamo per una ventina di chilometri, finché non incontriamo Orani, delizioso borgo barbaricino che si tiene stretto alle pendici di una delle numerose montagne circostanti e che ha dato i natali a Costantino Nivoli, l’eclettico artista-scultore che ha esposto le sue opere d’arte in tutto il mondo. Qui possiamo visitare il Museo Nivola, che ospita la più grande e preziosa collezione del Maestro, e il Santuario di Nurdole, un complesso nuragico che vi lascerà a bocca aperta.

Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta di meravigliosi borghi nascosti che custodiscono piccoli e preziosi capolavori della storia e della tradizione. Ci fermiamo a Olzai, piccolo abitato in pietra ubicato a circa 15 chilometri a sud-ovest di Orani, un gioiello urbano che è riuscito a fermare il tempo a qualche decennio fa. Il Rio Bisine attraversa tutto il paese e l’incantevole centro storico è percorso da piccole vie e di ponticini che le uniscono. Ci fermiamo a dare un’occhiata al simbolo del paese, il Vecchio Mulino dell’800, che si trova sul piccolo fiumiciattolo e che fino a qualche anno fa era ancora funzionante, e cominciamo a dare un po’ d’ascolto anche alla pancia, accompagnandola a visitare l’Azienda Casearia Erkìles, eccellenza della zona, dove potremo assaggiare i fantastici formaggi locali, accompagnati da un buon calice di vino.

Mettiamoci gli scarponcini da sci perché andiamo in montagna, a Gavoi, per la precisione, caratteristico borgo con le vie lastricate in granito ubicato a pochi chilometri da Fonni, il comune più alto dell’isola, nonché l’unica località sciistica della Sardegna. Immancabile anche una veloce visita alla Casa-Museo Porcu Satta, dove è custodita un’incantevole collezione di abiti tradizionali, anche se la vera specialità di questo paesino montano è il Fiore Sardo DOP, il sontuoso pecorino di latte crudo che rappresenta uno dei gioielli gastronomici della regione.
E visto che è ora di pranzo andiamo di corsa ad assaggiarlo, insieme alle altre mille delizie dell'enogastronomia barbaricina, alla storica Osteria Borello, dove potrete anche degustare qualche calice del robusto e corposo Vino Rosso Cannonau.

Continua l'itinerario: da Gavoi a Dorgali


Ce la facciamo a ripartire? Cominciamo la discesa che ci porterà a vedere, nella nostra ultima tappa, il mare, dirigendoci verso Mamoiada, deliziosa cittadina nota per i Mamuthones e gli Issohadores, le due caratteristiche maschere della tradizione che rendono quello di Mamoiada il più storico ed emozionante tra i carnevali della Sardegna. Non è un caso, infatti, che proprio qui ci sia il Museo delle Maschere Mediterranee, che ospita una ricca collezione delle maschere delle tradizioni carnascialesche di tutto il bacino del Mediterraneo. Con una visita alla Chiesa della Madonna di Loreto e la sua originale forma circolare, infine, soddisfiamo anche quelli che tra voi sentivano la mancanza di una testimonianza architettonica di pregio.

Altri dieci chilometri in direzione mare, altro borgo pittoresco che ci conquisterà con la sua spiccata personalità: Orgosolo, il paese dei murales. Sui muri delle case e delle botteghe va infatti in scena la storia del mondo, con un particolare occhio rivolto agli avvenimenti politici più importanti nazionali e internazionali, come i conflitti mondiali o le manifestazioni più significative per la conquista dei diritti civili; un vero e proprio museo a cielo aperto interattivo, che propone squarci di memoria e offre spunti di riflessione.
Così come lascia spazio alla commozione la Cripta della Beata Antonia Mesina, dove è conservato il corpo della coraggiosa sedicenne orgolese che nel 1935 fu barbaramente uccisa a colpi di pietra perché si ribellò a un tentativo di violenza sessuale e per questo fu proclamata Beata da Papa Paolo Giovanni II.

Torniamo, ora, verso la nostra meta di partenza e ci fermiamo a Oliena, uno dei più bei borghi della Sardegna nonché patria del Nepente, una delle più alte espressioni del vitigno Cannonau, e dell’Olio Extravergine d’Oliva che qui si produce, robusto, scostante, autentico e intenso come tutto ciò che si trova da queste parti.
Oliena, però, custodisce anche importanti testimonianze architettoniche religiose, come la Chiesa di Santa Croce, sovrastata da un bel campanile a vela, la Chiesa di Sant’Ignazio e l’adiacente Collegio dei Gesuiti, che qui si stabilirono a metà del 1600 e fondarono una delle scuole più importanti dell’ordine ecclesiastico.
Prima di ripartire facciamo ancora un salto all’Azienda Agricola Fratelli Puddu per assaggiare le pregiatissime specialità locali e per preparare il palato al prossimo appuntamento gastronomico che, ve lo preannunciamo, è previsto in riva al mare.

Terminiamo infatti il nostro tour a Dorgali, una delle più suggestive località balneari della Sardegna. Il piccolo e grazioso borgo riposa placido alle pendici del Monte Bardia e propone al visitatore un viaggio nella tradizione artigiana, tra ceramiche, lavorazioni in cuoio, ricami e gioielli in filigrana d’oro e d’argento. Pittoresco, dunque, il centro storico, tra viuzze che si attorcigliano tra di loro e ci accompagnano alla scoperta delle botteghe e delle belle casette che formano il centro abitato; una volta visitato Dorgali, lo salutiamo per dirigerci nella frazione di Cala Gonone dove, se la stagione lo permette, facciamo subito un bagno nelle acque cristalline del Golfo di Orosei, ammiriamo le belle spiagge bianche che ci sono su questo tratto di costa e diamo un’occhiata all’imponente Acquario di Cala Gonone che ospita, tra i tanti esemplari di specie marine, anche i voraci piranha.
Finiamo il nostro lungo viaggio ai tavoli del Bue Marino, dove potremo degustare, ancora una volta, le specialità barbaricine accompagnate dalle migliori etichette della Strada del Vino Cannonau. Salute!

Il nostro tour in sintesi

Itinerario: Nuoro - Orani - Olzai - Gavoi - Mamoiada - Orgosolo - Oliena - Dorgali.
Lunghezza percorso: 131 km.
Cosa vediamo: Piazza Sebastiano Satta (Nuoro), Santuario di Nurdole (Orani), Vecchio Mulino (Olzai), Chiesa della Madonna del Loreto (Mamoiada), i Murales e la Cripta della Beata Antonia Mesina (Orgosolo), Chiesa di Santa Croce, Chiesa di Sant’Ignazio e Collegio dei Gesuiti (Oliena), botteghe artigiane (Dorgali).
Cosa assaggiamo: il Pecorino Fiore Sardo DOP, la Sa Frue, la Fresa, i Culurgiones, il Pani Frattau, il Pani Carasau, i Maccarrones de Busa, i Malloreddus, gli arrosti, l’agnello o il capretto al forno, la Coratella, la pecora bollita con patate, il Porceddu allo Spiedo, le Seadas, i Papassinos, le Copulettas, l’Agnello Sardo IGP, il Carciofo Sardo DOP, il Pecorino Sardo DOP e l’Olio Extravergine d’Oliva DOP.
Enoteche e Cantine dove fare degustazione: Azienda Casearia Erkìles (Olzai), Osteria Borello (Gavoi), Azienda Agricola Fratelli Puddu (Oliena), Ristorante Bue Marino (Dorgali - Cala Gonone)
Musei e attrazioni: Museo Deleddiano (Nuoro), Museo Nivola (Orani), Casa-Museo Porcu Satta (Gavoi), Museo delle Maschere Mediterranee (Mamoiada), Acquario di Cala Gonone (Dorgali - Cala Gonone).

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito della Strada del Vino Cannonau.

Ti piace viaggiare? Visita il nostro canale dedicato agli itinerari in Sardegna.

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 Pubblicato da il 30/03/2021 - - ® Riproduzione vietata

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