Cerca Hotel al miglior prezzo

Visitare la Basilica di Superga a Torino, il mausoleo di casa Savoia

Tristemente famosa per l'incidente, che vide perire l'intera squadra del Grande Torino, la Basilica di Superga č una meta imperdibile per chi vuole scoprire la cittā dei Savoia. Ottimo punto panoramico la chiesa ospita nella cripta le tombe dei Savoia.

E’ il 1706 quando la città di Torino viene minacciata dalle truppe franco spagnole di Luigi XIV°. L’esercito piemontese, affiancato dagli alleati austriaci, è in grave difficoltà. In una chiesetta sui colli, di fronte ad una statua della Madonna delle Grazie, Vittorio Amedeo II°, pronuncia un voto solenne: in caso di vittoria farà erigere, proprio in quel luogo, un’imponente chiesa in onore della vergine.

Undici anni più tardi, il duca Amedeo mantiene fede alla promessa fatta affidando all’architetto Filippo Juvarra la costruzione di quella che sarà la Basilica di Superga. Nel 1717 viene deposta la prima pietra del santuario che nell’idea del progettista imiterà l’imponenza della cupola di San Pietro del grande Michelangelo.

La statua della Madonna delle Grazie, che oggi è conservata nella Cappella del Voto della Basilica, all’epoca dei fatti si trovava in un modesto tempietto dedicato a Santa Maria Sub Pergolam, così chiamata per via del pergolato che faceva ombra al piccolo edificio religioso. Secondo alcuni storici il nome Superga potrebbe derivare proprio da questo mentre altre fonti preferiscono invece farlo risalire al termine celtico Serraperg che significa altura, indicando così il colle su cui sorgeva.

Nel 1731 la Basilica venne inaugurata ufficialmente sottolineando il forte legame affettivo che legherà sempre la famiglia Savoia a uno dei luoghi sacri più suggestivi e ricchi di storia e aneddoti della città piemontese. Si racconta infatti che il principe Eugenio (cugino del duca Vittorio Amedeo) che alla guida degli alleati austriaci permise con la sua tattica militare la realizzazione del voto riportando la vittoria sui nemici, prima della sua morte avvenuta nel 1736 in Austria, chiese che il suo cuore potesse essere custodito proprio nella Basilica di Superga per testimoniare quanto caro gli fosse quell’edificio religioso. Diversa purtroppo fu invece la sorte dello Juvarra che benchè avesse richiesto di essere traslato a Superga non vi riuscì: scomparso anch’egli nel 1736 in Spagna fu seppellito nella chiesa di San Martino a Madrid ma per via di un crollo le spoglie del grande architetto non vennero mai ritrovate.

Il maestoso complesso architettonico barocco si innalza verso il cielo per 75 metri e con i suoi 51 metri di lunghezza sorge sul colle che per volere dell’architetto progettista fu abbassato di 40 metri. All’interno dell’edificio sacro si trovano 6 cappelle e 4 altari (oltre a quello Maggiore) impreziositi da monumenti e statue in marmo di Carrara; di grande pregio sono anche le tele d’altare e la cupola che si sono ispirate alle opere del Borromini.

Gestita dall’ordine dei Servi di Maria, che tutt’oggi risiede all’interno del convento, la Basilica è uno dei più importanti luoghi di culto della città di Torino anche perché nella cripta, realizzata nei sotterranei su richiesta di Vittorio Amedeo III° (nipote del duca Vittorio Amedeo II°), vi è un mausoleo che accoglie 62 sepolture di casa Savoia. A progettare la cripta, che si presenta con pianta a croce latina allungata fu il nipote dello Juvarra, Francesco Martinez che dopo 4 anni di lavori la portò a compimento nel 1778.

L’ingresso alla Basilica, gratuito, ha orario estivo (Marzo/Ottobre) dal lunedì al venerdì 9-12 e 15-18, sabato e domenica 9-12 e 15-19 e invernale (Ottobre/Marzo) con chiusura pomeridiana anticipata sempre di un’ora.

Oltre all’edificio sacro si possono visitare altri interessanti ambienti ospitati all’interno della Basilica ad iniziare dall’Appartamento Reale inizialmente voluto da Vittorio Amedeo II° come luogo in cui ritirarsi per trascorrere gli ultimi anni della sua vita. Nel progetto del duca l’Appartamento Reale doveva essere un edificio a tre piani costruito accanto alla Basilica ma questa residenza, i cui lavori vennero affidati allo Juvarra, non venne mai ultimata. Si scelse allora di destinare parte del primo piano dell’edificio per ospitare i reali durante le loro visite a Superga.

Composto da 5 ambienti, l’Appartamento può essere visitato grazie ad una tour guidato della durata di circa 45 minuti da gruppi di un massimo di 15 persone alla volta. Si inizia dall’Anticamera dove a dare il benvenuto è la scultura raffigurante un bambino in una cesta, opera dello scultore Benedetto Cacciatori. Si procede poi con la Sala di Ricevimento dove si possono ammirare uno splendido busto di Carlo Alberto di Savoia e un tavolo da colazione con piano ribaltabile. La Sala Verde ospita invece, fra le altre opere, cinque dipinti voluti da Carlo Alberto che ritraggono sovrani della famiglia Savoia e episodi di fedeltà dei sudditi dimostrata ai regnanti. Di particolare interesse è anche un tavolo del tardo Ottocento con un motivo a scacchiera decorato sul piano circolare. Nella Sala Rosa vi sono un dipinto della Madonna con Bambino, di provenienza spagnola, impreziosito da una cornice con motivi floreali, la veduta del Castello del Valentino del pittore Carlo Bossoli e un quadro che rappresenta l’incontro del duca Emanuele Filiberto con Torquato Tasso. Fra le opere più curiose e stravaganti vi è quella che raffigura un gallo con le zampe appoggiate su un giglio intento a beccare dei serpenti. Infine la Sala da Pranzo Reale accoglie 4 immensi quadri che ricoprono interamente le pareti della stanza e che ritraggono Vittorio Amedeo II°, Carlo Alberto, Vittorio Emanuele II° e Umberto I° oltre ad ospitare preziosi arredi dell’epoca. Il biglietto d’ingresso è di 5 euro (intero) e 4 euro (ridotto); gli orari di visita vanno dal lunedì alla domenica dalle 9.30 alle 19 nel periodo dal 1° Marzo al 31 Ottobre (chiusura martedì) mentre dal 1° Novembre al 28 Febbraio l’Appartamento Reale è aperto al pubblico solo il sabato, domenica e i giorni festivi in orario 10-18, nel periodo natalizio (25 Dicembre-6 Gennaio) oppure durante la settimana ma solo su prenotazione per gruppi di minimo 20 persone.

Dal bel chiostro progettato con doppi archi dallo Juvarra – dove si possono osservare i giardini all’italiana che disegnano un labirinto di siepi al cui centro si trova un pozzo con il tetto dalla caratteristica forma a pagoda – si accede alla Sala dei Papi, diventata pinacoteca nel 1876. In origine si trattava di un refettorio estivo per i padri della Congregazione Reale di Superga voluta all’epoca da Vittorio Amedeo II° e proprio ai padri si deve l’idea di una collezione in cui raccogliere tutte le immagini dei papi: la sala ospita ben 265 dipinti fra cui quello dell’attuale, Francesco. Percorrendo una scalinata in marmo, che alla fine accoglie la statua dell’arcangelo Michele mentre sconfigge il demonio, si arriva al mausoleo della Basilica.

Nella cripta vi sono i monumenti funebri dei Savoia: quello a Vittorio Amdeo II°, fondatore della Basilica e re di Sardegna, a Ferdinando di Savoia, padre di Margherita, prima regina d’Italia e quello a Carlo Emanuele III° con tanto di scultura che rappresenta la battaglia di Guastalla del 1734. Al centro della cripta vi è il Sarcofago dei Re in cui dal lontano 1849 vi è custodita la salma di Carlo Alberto, colui che con il suo Statuto Albertino trasformò il regno di Sardegna in monarchia. A realizzare il sarcofago fu l’architetto Martinez che scelse l’onice di Busca come materiale per poi adornarlo con quattro piccoli angeli in marmo bianco, opera dei fratelli Collino. Nei bracci laterali del mausoleo troviamo invece la Sala degli Infanti destinata, secondo il progetto iniziale, ad ospitare i principi di casa Savoia morti in tenera età. In realtà vi sono traslati 14 bambini e 9 adulti fra cui la principessa Maria Clotilde di Savoia. La Sala delle Regine accoglie come indica bene il nome, le salme delle regnanti sabaude. Fra i monumenti funebri più interessanti vi sono quelli di Maria Teresa di Toscana , moglie di Carlo Alberto, di Maria Adelaide d’Asburgo, moglie di Vittorio Emanuele II°, morta a soli 33 anni per il tifo, e quello di Maria Vittoria dal Pozzo, consorte di Amedeo Ferdinando d’Aosta. Quest’ultima, dedicatasi in vita alle donne più povere del suo tempo, le lavandaie, ricevette in prezioso dono al suo funerale delle splendide corone di fiori in seta che sono tutt’oggi conservate in una teca vicino al suo sarcofago.

Per chi desidera ammirare il panorama sulla città di Torino si può inoltre salire fin sulla cupola della Basilica (l’ingresso è all’interno dell’edificio sacro) a cui si accede tramite una scala a chioccola di 131 scalini. Arrivati sulla balconata esterna, nelle giornate limpide, lo sguardo si staglia sulle belle montagne delle Alpi fra cui il Monviso, il Gran Paradiso e il Monte Rosa. Il biglietto è di 3 euro (intero) e 2 euro (ridotto). Chiuso il martedì nei mesi da Marzo a Ottobre, l’orario estivo prevede l’ingresso dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 (chiusura anticipata alle 17 nel mese di Marzo), il sabato dalle 9.30 alle 19 (ore 18 per il mese di Marzo) e la domenica dalle 12.15 alle 19 (ore 18 per il mese di Marzo). Nel periodo invernale l’apertura è prevista solo il sabato dalle 10 alle 17 e la domenica dalle 12.15 alle 17 oltre ai giorni dal 25 Dicembre al 6 Gennaio in occasione delle festività. In caso di maltempo e durante le funzioni liturgiche non si può accedere alla cupola (ingresso non adatto neppure ai disbaili).

E per chi volesse assaporare qualche piatto della cucina piemontese affacciandosi su un panorama così suggestivo? Le sale al primo piano della Basilica offrono il Ristore del Priore dove poter gustare sapori tradizionali e vini di ottima qualità ma anche acquistare prodotti tipici come torte alla nocciola, paste di meliga, gianduiotti, Barolo e Grignolino o ancora fermarsi per una pausa alla caffetteria della basilica dove farsi deliziare dal famoso “bicerin” a base di caffè, cioccolata e crema di latte.

Nel piazzale a destra della Basilica sorge il monumento (inaugurato nel Maggio 1902) a re Umberto I° di Savoia che nel Luglio del 1900 venne ucciso in un agguato a Monza da Gaetano Bresci. A voler innalzare la statua in onore del padre fu Vittorio Emanuele III° che ne affidò il progetto a Tancredi Pozzi, famoso sculture lombardo che realizzò una colonna di granito in stile corinzio sormontata da un capitello in bronzo: l’aquila trafitta da una freccia sulla sommità rappresenta l’allegoria della morte del sovrano mentre il guerriero celtico alla base della colonna è il simbolo della città di Torino.

La Basilica di Superga è anche tristemente famosa per la sciagura aerea di cui fu protagonista nel 1949 quando il 4 maggio l’aereo che da Lisbona riportava in patria i giocatori del Grande Torino, probabilmente per condizioni atmosferiche avverse, si schiantò contro il muraglione dell’edificio (volutamente non ricostruito e di cui sono ben visibili i danni riportati). Con quel tragico episodio scomparve tutta la squadra, gli accompagnatori e l’equipaggio dell’aereo lasciando un profondo vuoto nei torinesi che parteciparono ai funerali celebrati a Torino in quasi un milione. Per non dimenticare l’incidente è stata innalzata una lapide che si trova nel retro della Basilica divenuta meta di pellegrinaggi di turisti, tifosi e fedeli che ogni anno si ritrovano anche il 4 maggio, ricorrenza dell’episodio, per partecipare alla funzione liturgica officiata in onore del Grande Torino.

Per raggiungere la Basilica (Strada Basilica di Superga 73) si può scegliere di spostarsi con i mezzi pubblici partendo dalle centrali Piazza Castello con la linea 15 direzione Sassi oppure Piazza Vittorio con le linee 61 e 68 sempre direzione Sassi: percorrendo un breve tratto a piedi si arriva al piazzale dell’edificio. Per chi proviene dall’aeroporto di Torino Caselle si prende il raccordo autostradale Torino Caselle- svincolo Caselle, la Tangenziale Nord-svincolo Falchera, il raccordo SS11-svincolo Abbadia di Stura per poi girare a sinistra in Strada della Cebrosa, Strada Settimo, Corso casale e girare infine a destra in Strada Comunale di Superga: da qui si percorre il panoramico tragitto collinare che porta alla Basilica.

Sito di riferimento http://www.basilicadisuperga.com

 Pubblicato da il 03/04/2014 - 17.377 letture - ® Riproduzione vietata

18 Aprile 2024 La Sagra di Primavera a Pieve Corleto, Faenza ...

La Sagra di Primavera a Pieve Corleto, nella campagna di Faenza, ritorna ...

NOVITA' close