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Visitare Palazzo Madama e il Museo Civico di Arte Antica a Torino

A Piazza Castello, nel cuore monumentale di Torino troviamo Palazzo Madama, uno dei capolavori barocchi della cittą. Al suo interno si trova il Museo Civico di Arte Antica. Molto bella la vista dalla sua Torre Panoramica e il Caffč Madama.

E’ il 1637 quando Maria Cristina di Borbone-Francia, reggente di Carlo Emanuele II° di Savoia, sceglie l’antica fortificazione di Porta Decumana come sua residenza ordinando importanti lavori di ristrutturazione e ammodernamento degli appartamenti. Sessant’anni dopo, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, reggente di Vittorio Amedeo II° di Savoia, prende dimora nello stesso palazzo di cui lo Juvarra progetterà la monumentale facciata barocca e lo scalone d’onore.

Nel cuore della Torino capitale, in una Piazza Castello cinta da uniformi palazzi a portici, sorge isolato un grande edificio che con la sua storia lunga duemila anni riassume le vicende della città stessa. Ma Palazzo Madama, imponente complesso architettonico dichiarato patrimonio mondiale dall’Unesco, deve il suo nome proprio alle due “Madame Reali” che lo vollero come residenza ufficiale.

Su quella che all’epoca dell’antica Roma era la Porta Decumana, si innalza uno degli edifici storici più rappresentativi d’Italia. Trasformato in un fortilizio difensivo con la caduta dell’impero romano d’occidente, l’attuale Palazzo Madama nel XIII° secolo divenne proprietà dei marchesi di Monferrato che lo resero famoso anche per via del trattato che prevedeva la cessione di Torino ai Savoia. Con il passare del tempo la fortificazione passò agli Acaja, ramo cadetto dei Savoia, che Filippo I°, principe di Savoia e signore di Acaja, trasformò in castello e centro del proprio potere. Più tardi, all’incirca un secolo dopo, un altro Acaja, tale Lodovico, ordinò il rimaneggiamento dell’edificio che prese forma quadrata con corte e quattro torri cilindriche angolari. Residenza dei duchi per volere di Emanuele Filiberto di Savoia dopo che la capitale venne spostata da Chambery a Torino, Palazzo Madama tornò presto ad una meno appariscente funzione di dimora per ospiti anche se nel 1585 ospitò spettacoli e rappresentazioni teatrali, fra cui il “Pastor Fido” del Guarini portato in scena per le nozze di Carlo Emanuele I° di Savoia.

Quando due duchesse di casa Savoia, entrambe reggenti per i figli al trono sabaudo, lo elessero a loro dimora, l’edificio divenne protagonista di importanti trasformazioni ad iniziare dal progetto dell’architetto Filippo Juvarra che per Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours pensò un palazzo barocco in pietra bianca che, purtroppo, ad eccezione della facciata e dello scalone d’onore non venne mai completato.

Sede del governo provvisorio francese durante le campagne di Napoleone, con il ritorno della famiglia Savoia in Piemonte il palazzo divenne anche sede dei comandi militari e osservatorio astronomico (a partire dal 1822) sino a quando Carlo Alberto lo volle per ospitare la Pinacoteca Regia e in seguito il Senato Subalpino e la Corte di Cassazione.

Sede del Museo Civico di Arte Antica dal 1934, il vecchio castello medievale trasformato in maestoso edificio barocco, nel corso del 1900 è stato sottoposto a vari interventi di ripristino che si sono conclusi nel 2006 anche se quattro anni più tardi la facciata dello Juvarra è stata interessata da un importante restauro che lo ha restituito ai torinesi più suggestivo di prima così come i giardini riorganizzati per ospitare specie floreali e piante tipiche di epoca medievale.

Nel 2011, grazie ad un consistente finanziamento promosso dalla Fondazione CRT, la Sala del Senato Subalpino rimasta integra sino al 1927 ma successivamente lasciata all’abbandono, è stata riportata al suo antico splendore e inaugurata in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia.

La facciata di Palazzo Madama, realizzata dallo Juvarra fra il 1718 e il 1721, è uno dei capolavori del barocco europeo: l’imponente scalone d’onore e la corte medievale accompagnano alla scoperta di questo complesso architettonico che conserva resti delle diverse fasi costruttive che lo hanno caratterizzato. L’impronta di quella che fu l’antica Porta Decumana di Torino si può ancora notare nelle torri addossate all’edificio medievale.

Il Museo Civico d’Arte Antica ospitato all’interno dell’edificio raccoglie oltre 70 mila opere d’arte dall’alto medioevo al barocco. Sculture, dipinti, maioliche, arredi e tessuti, codici miniati e altri oggetti preziosi della produzione artistica italiana e europea lunga ben dieci secoli. Il percorso museale inizia partendo dal piano fossato che porta al lapidario medievale in cui si può ammirare ciò che resta della Porta Fibellona costruita ad inizio XIII° secolo. L’arte che corrisponde ai primi secoli del Medioevo è esposta in quest’area dove vi sono sculture, mosaici e oreficeria (da segnalare il Tesoro di Desana) mentre il piano terra ospita nei suoi ambienti quattrocenteschi un itinerario che ripercorre il periodo dal gotico al rinascimento. Qui fra pitture, miniature e oggetti preziosi spicca lo scrigno in legno di noce e rame sbalzato del cardinale Guala Bicchieri realizzato nelle botteghe di Limoges attorno al 1220. Nella sala circolare della Torre Tesori, una delle 4 del vecchio castello, sono esposti invece alcuni dei grandi capolavori che fanno parte della collezione del Museo Civico: il “Ritratto d’uomo” di Antonello da Messina e il codice delle “Trés Belles Heure”, unico manoscritto al mondo miniato da Jan Van Eyck. Al primo piano dell’edificio vi sono gli appartamenti di quelle che furono le “Madame Reali” che ospitano, oltre alla quadreria moderna, anche collezioni di arredi realizzati da artigiani ebanisti piemontesi e francesi mentre nella corrispondente Torre Tesori si possono ammirare oggetti del famoso “gabinetto delle meraviglie” di Carlo Emanuele I° di Savoia. Infine al secondo piano Palazzo Madama racchiude maioliche, porcellane, tessuti e pizzi, avori, gioielli e una splendida raccolta di vetri dorati e dipinti che rappresenta, quest’ultima, una collezione unica al mondo per quantità e qualità degli oggetti esposti (che furono donati dal marchese Emanuele Tapparelli d’Azeglio al museo nel 1890).

Dall’alto dei suoi 30 metri di altezza, la Torre Panoramica è fra gli ambienti più apprezzati del museo grazie anche alla suggestiva vista di cui si gode non solo su Piazza Castello e dintorni ma su tutto l’arco alpino che circonda la città. Per consentire ai visitatori di proseguire il percorso museale anche all’interno della torre, accanto ad ognuna delle 8 grandi finestre che ne decorano la facciata, è stato collocato un pannello con fotografie, disegni in rilievi e testi (anche in Braille) con informazioni sugli edifici che si vedono da quel panorama privilegiato.

Grazie agli interventi di ripristino (vi hanno lavorato più di 150 restauratori) che nel 2006 hanno portato alla riapertura di Palazzo Madama, dopo una chiusura di quasi vent’anni, il museo è stato riallestito secondo esigenze moderne che lo hanno anche dotato di libreria specialistica, area relax e ascensore panoramico, interamente in vetro, alloggiato in una delle torri. E per uno sguardo sulla Torino che cambia, pur profondamente legata a storia e tradizioni secolari, consigliamo di non perdere neppure il Caffè Madama con i dipinti di Cignaroli alle pareti della Camera della Galleria che permette di osservare il centro della città dalla veranda nord progettata dallo Juvarra.

E per chi crede alle leggende si racconta che proprio a Palazzo Madama, una volta all'anno, appaia una misteriosa figura femminile. Non stupitevi dunque se visitando questo antico castello, “Madama Reale” Maria Cristina di Francia vi saluti dall’imponente scalone d’onore.

Corte medievale e scalone sono aperti al pubblico dal martedì alla domenica in orario 9-19 mentre il Museo Civico d’Arte Antica è visitabile da martedì a sabato dalle 10 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 19. Giornata di chiusura il martedì. Il biglietto d’ingresso è di 11,5 Euro per l’intero e 9,5 Euro per il ridotto - Acquista il biglietto online

Per informazioni www.palazzomadamatorino.it e +39 011 4433501

 Pubblicato da il 25/03/2019 - 18.682 letture - ® Riproduzione vietata

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