Tiro (Libano), guida di viaggio alla cittą patrimonio UNESCO
Tiro, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Tiro dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Situata 81 chilometri a sud di Beirut, Tiro è una città che vanta una storia lunga e tumultuosa. Dopo le indicibili sofferenze arrecate dalla guerra civile e dalle incursioni israeliane, la città sta ora iniziando un lento, ma costante processo di rinascita e di rinnovamento. A maggioranza sciita come del resto gran parte del Libano meridionale, Tiro è sempre stata trascurata dai governanti maroniti di Beirut, mentre da qualche anno a questa parte il numero dei visitatori è in aumento, grazie alle più stabili condizioni socio-politiche dello stato e soprattutto alle belle spiagge, agli straordinari siti romani e all’affascinante centro storico.
Le origini di Tiro risalgono addirittura al III millennio a.C., quando si ritiene che un manipolo di abitanti sia giunto nella zona per fondare un nuovo porto. Verso la fine del II millennio a.C. Tiro divenne un regno sotto il sovrano Abibaal, anche se fu sotto il comando di Hiram che la città prosperò diventando un punto di riferimento per tutta l’area mediterranea orientale. Secoli dopo, con lo sviluppo di Cartagine, Tiro entrò in una fase di decadenza durante la quale fu governata dagli assiri, dai babilonesi e da Alessandro Magno che, nel 332 a.C., la saccheggiò uccidendo quasi tutti i suoi 30.000 abitanti. La città riuscì a riprendersi dalla devastazione e nel 126 a.C. divenne autonoma; nel 64 a.C. entrò a far parte dell’impero romano e in seguito fu scelta come capitale della provincia romana di Siria-Fenicia. Con l’arrivo dei crociati il futuro di Tiro cominciò ad essere meno certo, anche se l’occupazione ottomana garantì una situazione piuttosto stabile fino all’inizio del XX secolo, quando entrò a far parte della Repubblica del Libano e quando, con la creazione dello stato di Israele nel 1948, cominciarono le tensioni politiche.
Nel 1984 Tiro è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nella speranza di arrestare i danni alle numerose rovine archeologiche provocati da uno sviluppo urbanistico senza controllo e dai conflitti armati. All’interno della città ci sono tre siti da visitare: Al-Mina, situato nella parte meridionale, Al-Bass, posto nella porzione di centro storico sulla terraferma, ed un sito medievale nel cuore del centro. Il primo, circondato da uno scenario emozionante che digrada verso l’antico porto egizio a sud, comprende le rovine della Tiro romana e bizantina; accanto all’ingresso c’è una doppia fila di colonne che si ritiene facessero parte dell’agorà. Proseguendo si incontra una lunga strada colonnata che conduce direttamente a quello che era il porto meridionale, preceduto dal cimitero moderno nei pressi del quale si notano i resti di un’insolita arena, di forma rettangolare, che presenta cinque file sovrapposte di sedili tagliati nella pietra calcarea. Dall’altra parte della principale via colonnata si trovano le rovine delle vaste terme romane, che misuravano all’incirca 40x30 metri. A cinque minuti di cammino dal sito di Al-Mina si incontrano le rovine della Cattedrale della Santa Croce, visibili dalla strada, ma non accessibili al pubblico.
Il vasto sito di Al-Bass si trova nella parte di Tiro rivolta verso l’entroterra, a una ventina di minuti di cammino dagli altri scavi. Una strada colonnata che va da est a ovest, forse la prosecuzione di quella di Al-Mina, attraversa una grande necropoli romana con molti sarcofagi in pietra e marmo riccamente decorati, alcuni dei quali presentano anche bassorilievi che raffigurano scene della mitologia greca e poemi epici di Omero. La maggior parte di essi risale al II e al III secolo d.C., ma alcuni datano addirittura al II secolo a.C. Più avanti spicca un imponente arco di trionfo a tre fornici, alle cui spalle ci son tracce dell’antico acquedotto cittadino che portava l’acqua da Ras al-Ain, 6 chilometri a sud di Tiro. Al di là dell’arco si trova l’ippodromo romano più grande e meglio conservato del mondo, una struttura gigantesca lunga 480 metri che poteva accogliere fino a 20.000 spettatori.
Piccolo, ma fervente di attività, il porto peschereccio, con le sue variopinte barche di legno e le sue antiche officine di riparazioni nautiche, è la zona più pittoresca di Tiro. Qui ci sono anche numerosi ristoranti di pesce e caffè che si affacciano sul mare e rappresentano un posto ottimale da cui osservare il panorama e il viavai della gente. Subito dietro si trovano i suq ottomani, che si estendono da est a ovest attirando indifferentemente cittadini e turisti. Costeggiando il lato settentrionale del porto si arriva nel quartiere cristiano del centro storico, dove si trovano sei chiese che sono il segno tangibile delle molteplici dominazioni cristiane del Libano; le chiese sono circondate da vie residenziali strette e tortuose, talvolta fiancheggiate da antiche dimore, che si prestano a piacevoli passeggiate serali.
Ogni anno a Tiro si tengono due eventi particolarmente importanti: il Festival di Tiro, che si svolge tra la fine di luglio e i primi di agosto presso il sito archeologico di Al-Bass e vede la partecipazione di cantanti, artisti e musicisti libanesi e internazionali; e l’Ashurah, all’inizio dell’anno islamico, durante la quale potrete assistere alla commemorazione della morte dell’imam Hussein ibn Ali da parte degli sciiti.
Il clima è mediterraneo, contraddistinto da lunghe estati calde e soleggiate e da inverni nel complesso miti e moderatamente piovosi. La primavera e l’autunno sono stagioni tiepide e asciutte, bagnate solo da sporadici temporali che tendono a verificarsi soprattutto in aprile e ottobre. In generale Tiro e il Libano possono essere visitati in qualsiasi periodo dell’anno, tenendo presente che tra giugno e agosto i prezzi sono leggermente più alti rispetto al resto dell’anno.
Lo scalo internazionale più vicino, tra l’altro l’unico di tutto il Libano, è l’Aeroporto Internazionale di Beirut, da cui non partono però autobus diretti alla volta di Tiro, cosicché è necessario cambiare a Sidone per viaggiare tra le due città. Gli spostamenti all’interno del paese non sono semplicissimi e per muoversi si può scegliere tra autobus, taxi collettivi e automobili a noleggio.
Le origini di Tiro risalgono addirittura al III millennio a.C., quando si ritiene che un manipolo di abitanti sia giunto nella zona per fondare un nuovo porto. Verso la fine del II millennio a.C. Tiro divenne un regno sotto il sovrano Abibaal, anche se fu sotto il comando di Hiram che la città prosperò diventando un punto di riferimento per tutta l’area mediterranea orientale. Secoli dopo, con lo sviluppo di Cartagine, Tiro entrò in una fase di decadenza durante la quale fu governata dagli assiri, dai babilonesi e da Alessandro Magno che, nel 332 a.C., la saccheggiò uccidendo quasi tutti i suoi 30.000 abitanti. La città riuscì a riprendersi dalla devastazione e nel 126 a.C. divenne autonoma; nel 64 a.C. entrò a far parte dell’impero romano e in seguito fu scelta come capitale della provincia romana di Siria-Fenicia. Con l’arrivo dei crociati il futuro di Tiro cominciò ad essere meno certo, anche se l’occupazione ottomana garantì una situazione piuttosto stabile fino all’inizio del XX secolo, quando entrò a far parte della Repubblica del Libano e quando, con la creazione dello stato di Israele nel 1948, cominciarono le tensioni politiche.
Nel 1984 Tiro è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nella speranza di arrestare i danni alle numerose rovine archeologiche provocati da uno sviluppo urbanistico senza controllo e dai conflitti armati. All’interno della città ci sono tre siti da visitare: Al-Mina, situato nella parte meridionale, Al-Bass, posto nella porzione di centro storico sulla terraferma, ed un sito medievale nel cuore del centro. Il primo, circondato da uno scenario emozionante che digrada verso l’antico porto egizio a sud, comprende le rovine della Tiro romana e bizantina; accanto all’ingresso c’è una doppia fila di colonne che si ritiene facessero parte dell’agorà. Proseguendo si incontra una lunga strada colonnata che conduce direttamente a quello che era il porto meridionale, preceduto dal cimitero moderno nei pressi del quale si notano i resti di un’insolita arena, di forma rettangolare, che presenta cinque file sovrapposte di sedili tagliati nella pietra calcarea. Dall’altra parte della principale via colonnata si trovano le rovine delle vaste terme romane, che misuravano all’incirca 40x30 metri. A cinque minuti di cammino dal sito di Al-Mina si incontrano le rovine della Cattedrale della Santa Croce, visibili dalla strada, ma non accessibili al pubblico.
Il vasto sito di Al-Bass si trova nella parte di Tiro rivolta verso l’entroterra, a una ventina di minuti di cammino dagli altri scavi. Una strada colonnata che va da est a ovest, forse la prosecuzione di quella di Al-Mina, attraversa una grande necropoli romana con molti sarcofagi in pietra e marmo riccamente decorati, alcuni dei quali presentano anche bassorilievi che raffigurano scene della mitologia greca e poemi epici di Omero. La maggior parte di essi risale al II e al III secolo d.C., ma alcuni datano addirittura al II secolo a.C. Più avanti spicca un imponente arco di trionfo a tre fornici, alle cui spalle ci son tracce dell’antico acquedotto cittadino che portava l’acqua da Ras al-Ain, 6 chilometri a sud di Tiro. Al di là dell’arco si trova l’ippodromo romano più grande e meglio conservato del mondo, una struttura gigantesca lunga 480 metri che poteva accogliere fino a 20.000 spettatori.
Piccolo, ma fervente di attività, il porto peschereccio, con le sue variopinte barche di legno e le sue antiche officine di riparazioni nautiche, è la zona più pittoresca di Tiro. Qui ci sono anche numerosi ristoranti di pesce e caffè che si affacciano sul mare e rappresentano un posto ottimale da cui osservare il panorama e il viavai della gente. Subito dietro si trovano i suq ottomani, che si estendono da est a ovest attirando indifferentemente cittadini e turisti. Costeggiando il lato settentrionale del porto si arriva nel quartiere cristiano del centro storico, dove si trovano sei chiese che sono il segno tangibile delle molteplici dominazioni cristiane del Libano; le chiese sono circondate da vie residenziali strette e tortuose, talvolta fiancheggiate da antiche dimore, che si prestano a piacevoli passeggiate serali.
Ogni anno a Tiro si tengono due eventi particolarmente importanti: il Festival di Tiro, che si svolge tra la fine di luglio e i primi di agosto presso il sito archeologico di Al-Bass e vede la partecipazione di cantanti, artisti e musicisti libanesi e internazionali; e l’Ashurah, all’inizio dell’anno islamico, durante la quale potrete assistere alla commemorazione della morte dell’imam Hussein ibn Ali da parte degli sciiti.
Il clima è mediterraneo, contraddistinto da lunghe estati calde e soleggiate e da inverni nel complesso miti e moderatamente piovosi. La primavera e l’autunno sono stagioni tiepide e asciutte, bagnate solo da sporadici temporali che tendono a verificarsi soprattutto in aprile e ottobre. In generale Tiro e il Libano possono essere visitati in qualsiasi periodo dell’anno, tenendo presente che tra giugno e agosto i prezzi sono leggermente più alti rispetto al resto dell’anno.
Lo scalo internazionale più vicino, tra l’altro l’unico di tutto il Libano, è l’Aeroporto Internazionale di Beirut, da cui non partono però autobus diretti alla volta di Tiro, cosicché è necessario cambiare a Sidone per viaggiare tra le due città. Gli spostamenti all’interno del paese non sono semplicissimi e per muoversi si può scegliere tra autobus, taxi collettivi e automobili a noleggio.