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Nakhon Ratchasima (Korat): visitare la terza cittą della Thailandia

Nakhon Ratchasima, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Nakhon Ratchasima dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La terza città della Thailandia dopo Bangkok e Chiang Mai è Nakhon Ratchasima (Korat o anche Khorat), la porta d’ingresso principale alla parte nord-orientale del paese. A prima vista la città non desta grande impressione, ragion per cui in pochi scelgono di fermarvisi anche solo per uno o due giorni. Tuttavia Khorat la si apprezza con il tempo, superando la sempre più vasta e caotica periferia per addentrarsi negli angoli più remoti e tranquilli del centro, caratterizzato da un forte senso di identità regionale. I 260 km che la separano da Bangkok non sono pochi, ma per chi è in cerca di una destinazione al di fuori delle rotte turistiche più inflazionate dove respirare l’atmosfera dell’autentica Thailandia del Nordest Khorat è il posto giusto.

Fino al XIV secolo la zona dell’odierna Nakhon Ratchasima era governata dall’Impero Khmer e la città era conosciuta con il nome di Nokor Reach Seyma. All’epoca l’importanza dell'insediamento era inferiore a quella della poco lontana Phimai, 60 km a nord-est, e solo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento Khorat cominciò ad affermarsi come riferimento economico, politico e culturale della regione. Dopo aver trascorso momenti particolarmente difficili a causa dell’egemonia siamese, all’inizio del Novecento la città trasse ingenti benefici dall’inaugurazione della linea ferroviaria che, all’epoca, la poneva al capolinea; tuttavia è negli ultimi decenni che Khorat ha vissuto la sua fase di maggior sviluppo, diventando la terza città del paese per consistenza demografica.

Il simbolo più conosciuto della città è il Thao Suranari Monument, il variopinto monumento innalzato a Thao Suranari (1771-1852), moglie del vicegovernatore di Khorat ai tempi del governo di Jessadabodindra, meglio noto come Rama III (1788-1851). La fama dell’illustre cittadina, affettuosamente chiamata dal suo popolo Ya Mo (Nonna Mo), risale al 1826, quando alla testa di un esercito improvvisato guidò la città alla vittoria contro Chao Anou di Vientiane, che conquistò Khorat nel corso della sua rivolta contro il Siam. La leggenda, non confermata da alcuna testimonianza di carattere storico, vuole che Thao Suranari riuscì a convincere un gruppo di donne a sedurre i soldati laotiani, favorendo l’attacco a sorpresa delle truppe thailandesi.

Verità o finzione, le gesta dell’impavida "first lady" riempiono il cuore di tanti devoti abitanti, che non perdono occasione per portare il proprio saluto affettuoso al monumento situato di fronte all’antica Porta di Chumphon, l’unica porta della cinta muraria seicentesca ad essere sopravvissuta fino ad oggi. A nord della porta si distingue un piccolo edificio di colore bianco, il Suranari Hall, una specie di museo che custodisce un pregevole diorama e un bassorilievo raffigurante scene di battaglia.

Sparsi per la città ci sono diversi templi che meritano di essere visitati. Il più importante è il Wat Salaloi, fondato nel 1827 da Rama III e dalla sua illustre compagna. Qui, all’interno di uno stupa, è conservata metà delle ceneri di Thao, mentre nel laghetto antistante il pregevole bòht è stata collocata una statua raffigurante l’eroina assorta in preghiera. All’interno del bòht, decorato da preziose finiture in ceramica provenienti da Dan Kwian, si possono osservare diverse insolite statue del Buddha, tra cui una di grandi dimensioni che lo ritrae nell’atto di calmare l’oceano e un’altra in cui appare con nove facce.

Altri due templi piuttosto conosciuti sono il Wat Phayap, all’interno del quale sono state collocate spettacolari concrezioni rocciose messe in salvo dalle grotte della provincia di Saraburi, ed il Wat Phra Narai Maharat, un edificio di grandi dimensioni che custodisce tre preziose sculture sacre khmer in arenaria. Tra queste, quella raffigurante Phra Narai (Vishnu) è particolarmente venerata dalla popolazione locale, che quotidianamente raggiunge il bòht del tempio costruito su un’isola al centro di un laghetto abitato da alcuni esemplari di varano.

Per concludere l’itinerario del centro di Khorat si può visitare il Maha Viravong National Museum (Museo Nazionale di Maha Viravong), che ospita una collezione non molto vasta ma ricca di elementi interessanti. Ci sono ceramiche antiche di ottima fattura, altri manufatti di vario genere e soprattutto diverse statue del Buddha datate tra il periodo di Dvaravati e quello di Rattanakosin.

Il clima è suddiviso in tre stagioni: calda, piovosa e fredda. La prima va da febbraio a maggio ed è caratterizzata da temperature massime mediamente più alte di 35 gradi, valori che creano qualche difficoltà durante la visita. La stagione delle piogge, invece, è compresa tra la fine di maggio e ottobre, durante i quali cadono complessivamente circa 1.000 mm di pioggia con punte intorno ai 250 mm al mese in settembre. La stagione “fredda”, infine, si estende tra novembre e febbraio, presenta temperature miti in media tra 30 e 21 gradi e rappresenta il periodo migliore per visitare la Thailandia nord-orientale.

La città è dotata di due terminal degli autobus: il primo, situato in pieno centro, è collegato a Bangkok (3 ore) e ad altre località della provincia, mentre il secondo è più a nord e offre corse piuttosto frequenti da/per Ayuthaya (4 ore) e Lopburi (3 ore e 30 min). Le medesime destinazioni possono essere raggiunte anche in treno, ma in linea di massima gli autobus sono complessivamente più veloci e convenienti. Per muoversi in città si può provare l’ebrezza di prendere un sŏrng-taa-ou, un incrocio tra un taxi collettivo e un autobus pubblico, o un tuk-tuk, ma in alternativa non mancano i noleggi di auto private.
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 Pubblicato da - 13 Dicembre 2014 - © Riproduzione vietata

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