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Bangkok, visitare la capitale della Thailandia

Bangkok, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Bangkok dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Estesa sulla sponda orientale del Mae Nam Chao Phraya, Bangkok è una metropoli che racchiude tutte le possibili sfaccettature del sud-est asiatico. Sebbene negli ultimi anni fenomeni di “occidentalizzazione” si siano moltiplicati in diverse zone della città, la capitale della Thailandia sprigiona ancora l’energia e il fascino del passato, testimoniato dalla presenza di magnifici templi e del Palazzo Reale, solo per citare le attrattive più note ai turisti. Durante il soggiorno si avrà modo di gustare la tipica cucina locale, in certi casi contaminata dalle molteplici influenze che abitano la città, e di respirare un’atmosfera difficile da riscontrare in altri luoghi del mondo.

In origine Bangkok non era altro che un piccolo villaggio di pescatori chiamato Bang Makok. All’epoca la capitale del Siam era la vicina Ayutthaya, distante non più di 70 chilometri. Solo nel 1782 il re Rama I ordinò lo spostamento della sede del governo centrale a Bangkok, preceduta di qualche anno da Thonburi, la cittadina sull’altra sponda del Mae Nam Chao Phraya assurta al ruolo di capitale dal 1768 al 1782. A questo periodo risale la maggior parte degli edifici e dei palazzi di pregio del centro, che in una ventina d’anni cambiò radicalmente il proprio aspetto. Lo stesso Rama diede alla città un lunghissimo nome cerimoniale: Krungthepmahanakhon Amonrata-nkosin Mahintharayutthaya Maha-dilokphop Nophosin Ratcha-thaniburirom Udomrathaniwetma-hasa amonphiman awatansathit Sakkathatiya Witsanukamprasit, traducibile come “Città degli Angeli, Grande Città degli Immortali, Città Magnifica delle Nove Gemme, Trono del Re, Città di Palazzi Reali, Casa degli Dei Incarnati, Costruita da Visvakarman a Behest di Indra”.

A dividere la vecchia Bangkok dalla parte moderna della città è la ferrovia, che procede da nord a sud fino alla stazione di Hualamphong. Nella zona più antica, quella dei quartieri di Ko Ratanakosin, Banglamphu e Th Khao San (Khao San Rd), si possono vedere numerosi templi, affollati mercati e modeste shophouse a gestione familiare. A est della ferrovia, invece, si estende la parte moderna di Bangkok, un’area dai ritmi frenetici e quasi del tutto priva di attrattive turistiche; il fulcro è Siam Square, delimitata da avveniristici centri commerciali presi d’assalto dagli amanti dello shopping, mentre il quartiere finanziario vive intorno a Th Silom, l’arteria stradale che scava un solco immaginario tra il fiume Mae Nam Chao Phraya e il Parco Lumphini.

La Bangkok che tutti conosciamo ebbe origine da Ko Ratanakosin, una piccola isola creata tracciando un canale intorno al Mae Nam Chao Phraya alla fine del Settecento. Qui si trova la maggior parte delle attrattive turistiche della città, tutte poco distanti tra loro e comodamente visitabili a piedi. Il monumento simbolo per eccellenza di Bangkok e della Thailandia è il Wat Phra Kaew, l’enorme complesso di templi e palazzi all’interno del quale si trova anche l’antica residenza del sovrano, il Phra Borom Maharatchawong (Palazzo Reale). Questa sorta di cittadella estesa su quasi 100 ettari di superficie fu consacrata nel 1782 ed oggi attira tanto i visitatori stranieri quanto i devoti buddhisti. Custodito in un boht decorato e sorvegliato da coppie di yaksha (giganti mitologici), il Buddha di Smeraldo è l’attrattiva principe del tempio, mentre tra gli edifici più affascinanti ricordiamo: Palazzo Borombhiman, situato all’estremità orientale del complesso, che fu la residenza di Rama VI; Palazzo Amarindra, antica aula di giustizia attualmente adibita alle cerimonie di incoronazione; il Chakri Mahaprasat, il più grande edificio del Palazzo Reale, che presenta una facciata decorata da una peculiare commistione di elementi del Rinascimento italiano e dell’architettura tradizionale locale; e Palazzo Dusit, costruito secondo lo stile di Ratanakosin.

Seppur meno visitato del Wat Phra Kaew, il Wat Pho rientra comunque nell’élite dei templi di Bangkok. Qui si trovano il Buddha disteso più grande della città (46 m di lunghezza e 15 di altezza) e la più vasta collezione di statue buddhiste del paese, suddivisa all’interno di quattro santuari. In particolare, meritano i Buddha del Phra Chinnarat e del Phra Chinnachai, entrambi del periodo di Sukhotai. Nei pressi di Tha Phra Chan sono da vedere il mercato degli amuleti, un pittoresco mercato nel quale si trovano anche belle shophouse e piccoli centri massaggi, e soprattutto il Lak Meuang, la “Colonna della Città”, una colonna lignea di forma fallica innalzata nel 1782 per volere di Rama I.

Bangkok non è certo famosa a livello internazionale per i suoi musei, ma chi li sottovaluta si sbaglia di grosso. A Ko Ratanakosin si trovano gli allestimenti migliori. Su tutti il National Museum, il più grande museo del sud-est asiatico, che ospita una straordinaria collezione di sculture a sfondo sacro. L’edificio fu costruito nel 1782, ma solo nel 1874 fu adibito ad ospitare il museo. Tra i pezzi migliori ricordiamo la colonna di pietra commissionata da re Ramakamhaeng, il trono di re Taksin e l’intera sezione incentrata su Rama V, senza dimenticare la Phutthaisawan (Cappella di Buddhaisawan), all’interno della quale sono conservati dipinti parietali di inestimabile valore e una prestigiosa statua di Buddha. Di tutt’altro genere sono il Museum of Siam, che esplora le origini e la cultura del popolo thailandese mediante l’utilizzo di tecnologie multimediali, e la National Gallery, a dire il vero non proprio all’altezza della tradizione di belle arti del paese.

Accanto a Ko Ratanakosin si estende Banglamphu, meno grandioso del precedente, ma comunque fondamentale per comprendere a pieno il significato della vecchia Bangkok. Qui si trovano due tra i templi migliori della città: il Wat Saket, costruito sulla cima della Phu Khao Thong (Montagna Dorata); e il Wat Suthat, storica sede dei brahmini che presiedono la Cerimonia Reale dell’Aratura a maggio. Da non perdere poi il Ban Baht, una sorta di cittadella di artigiani dove trascorrere qualche momento al riparo dal turismo nevrotico del resto della città, ed il Democracy Monument, il grande monumento alla democrazia in stile art déco progettato nel 1932 per celebrare lo storico passaggio della Thailandia dalla monarchia assoluta a quella costituzionale.

Sulla riva opposta del Mae Nam Chao Phraya la vita pare scorrere su binari diversi, con un ritmo notevolmente più compassato rispetto al centro di Bangkok. Qui sorge Thonburi, capitale del paese per una quindicina d’anni dal 1768 al 1782. Le cose da vedere non sono molte, ma Fang ton è un concentrato di attrattive ammantato da un’atmosfera stimolante che non potrà non attrarvi. In particolare meritano l’imponente Wat Arun, che rappresenta il terzo vertice del triangolo completato dal Wat Phra Kaew e dal Wat Pho, ed il Royal Barges National Museum, dove ammirare le snelle e decoratissime barche reali.

Intorno alla stazione ferroviaria di Hualamphong si estende Chinatown che, a differenza dei quartieri trattati in precedenza, è sostanzialmente priva di templi e monumenti interessanti, ma calamita visitatori grazie al clima che la anima. Qui si trovano numerosi mercati; tra questi ci sono il Talat Mai e soprattutto il mercato di Phahurat, un immenso bazar ai margini del quartiere cinese imbandito di sgargianti tessuti indiani e botteghe alimentari. Inoltre, sono da vedere il Wat Mangkon Kamalawat, un tempio in stile cinese dedicato al buddhismo mahayana, ed il Wat Traimit, che custodisce un statua del Buddha in oro massiccio alta 3 metri e pesante più di 5 tonnellate.

In pieno centro sorge il quartiere reale di Dusit, un’area di dimensioni notevoli caratterizzata da strade ampie, monumenti relativamente moderni e una massiccia presenza di verde. Il luogo più frequentato è il Parco del Palazzo di Dusit, commissionato nel 1897 da Rama V di rientro dal suo primo viaggio in Europa. A ispirare il progetto, infatti, fu proprio il ricordo dei castelli europei, mescolato a una buona dose di genuinità thailandese. Del complesso fanno parte la Vimanmaek Teak Mansion, che contiene ben 81 sale, l’Ancient Cloth Museum, incentrato sulle tradizionali stoffe di seta e cotone, ed il Palazzo del Trono di Abhisek, che incarna a meraviglia la raffinatezza dell’architettura dell’epoca. Nei pressi del parco si possono vedere il Wat Benchamabophit, rivestito in pregiato marmo di Carrara, ed il Rama V Memorial, la statua in bronzo che raffigura il sovrano in abiti militari.

L’area verde più grande di Bangkok è il Parco Lumphini, intitolato alla cittadina nepalese dove nacque il Buddha. I turisti che lo visitano sono soprattutto in cerca di un po’ di relax dopo aver trascorso ore, o intere giornate, nel variopinto calderone del centro cittadino. D’altronde, come dargli torto. Il grande lago artificiale, i prati all’inglese e i sinuosi sentieri ombreggiati riescono veramente a far dimenticare per qualche istante ciò che si trova oltre i confini del parco, particolarmente affollato al mattino presto e la sera tardi, quando l’afa allenta la sua morsa.

A prescindere dal periodo, è difficile trovarsi a Bangkok e non poter partecipare a nessun evento. A metà gennaio si tiene il Bangkok International Film Festival, mentre tra febbraio e marzo Chinatown esplode con il capodanno cinese. Marzo è il mese del volo degli aquiloni, che vengono fatti librare in cielo sopra il Sanam Luang e a Parco Lumphini, così come aprile quello del capodanno thailandese, negli ultimi anni sempre più simile ad un immensa battaglia d’acqua estesa a tutto il centro. Le ricorrenza principali di maggio, giugno e agosto sono rispettivamente la cerimonia dell’Aratura Reale, l’International Festival of Music & Dance ed il compleanno della regina (12 agosto), mentre tra ottobre e novembre si concentra la maggior parte degli appuntamenti con la Festa di re Chulalongkorn, il Loi Krathong, il Fat Festival ed il Bangkok Pride. A ciò si aggiunge la vita notturna quotidiana che, oltre ai go-go bar, comprende numerose altre strutture di musica dal vivo, teatri e discoteche accomunati dal prezzo contenuto e dal divertimento assicurato.

Il clima è uno degli aspetti meno positivi di Bangkok. La città è caratterizzata da condizioni atmosferiche prettamente tropicali, che vedono il perdurare della stagione delle piogge da maggio a ottobre e le temperature massime sempre superiori ai 30 gradi. Tra settembre e ottobre cadono in media all’incirca 600 mm di pioggia distribuiti su un totale di quasi 35 giorni, mentre va un po’ meglio in giugno e luglio. Dicembre e gennaio coincidono con il periodo migliore per visitare Bangkok, dato che le precipitazioni sono pressoché assenti e l’afa concede una piccola tregua grazie alla diminuzione del tasso di umidità.

Bangkok ha due aeroporti: il Suvarnabhumi International Airport, inaugurato nel 2006, 30 chilometri a est del centro, e il Don Muang Airport, il vecchio scalo internazionale situato 25 chilometri a nord. Bangkok è anche lo snodo dei trasporti via terra del paese. Da qui transitano quasi tutti gli autobus, che a seconda della destinazione fanno scalo alle stazioni di Ekamai (est), Mo Chit (nord) e Sai Tai Mai (sud), e buona parte dei treni, calamitati dalla stazione di Hualamphong e in minima parte da quella di Bangkok Noi. Muoversi in città all’ora di punta e un’impresa; il consiglio è di privilegiare lo Skytrain, il mezzo di trasporto più comodo per spostarsi nella “nuova” Bangkok, e in alternativa provare l’ebrezza del Tuk-Tuk, il veicolo a tre ruote simbolo dell’intero paese.
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