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Madaba, Giordania: visitare la cittą dei mosaici e il monte Nebo

Madaba, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Madaba dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Ad appena 30 chilometri da Amman, lungo la Strada dei Re, costruita ben 5.000 anni fa, si trova Madaba uno dei luoghi più memorabili della Terra Santa. Provincia e città offrono testimonianze di grande valore storico e religioso. Madaba, nota come "Città dei mosaici", caratteristica che le ha reso il gemellaggio con un'altra città regina dell'arte musiva, Ravenna, era occupata nel 1880 d.C da tribù di arabi cristiani giunti dalla regione di Karak.

Ora al suo interno convivono pacificamente cristiani e musulmani. Madaba è annoverata nella Bibbia tra le città della piana del Moab conquistate dalle tribù israelitiche.

In base a un’iscrizione di Mesha (Re del Moab), la città venne liberata dal re moabita intorno alla metà del IX secolo a.C. Verso la fine del II secolo a.C. entrò in conflitto con la popolazione locale, e fu espugnata dopo un lungo assedio. In seguito, Hyrcanus II, in cambio dell’aiuto che aveva chiesto nella guerra contro suo fratello Aristobulo, promise di restituire la città al re nabateo Aretas III di Petra, insieme ad altre città della regione.

Da iscrizioni epigrafi che emerge che Madaba restò nella sfera d’influenza nabatea fino a quando la regione fu incorporata nella provincia romana d’Arabia nel 106 d.C. I Romani la resero una tipica città di provincia, con strade colonnate, templi e altri edifici, acquedotti e mura di cinta. La città ha continuato la sua fase di fioritura fino all’VIII secolo e oltre. Tracce di città romane sono visibili nei lunghi tratti di strade lastricate nel Parco archeologico di Madaba.

Siti storici - L’attrazione principale di Madaba è custodita nella chiesa greco-ortodossa di San Giorgio. Durante i lavori di scavo realizzati per realizzare la base della chiesa di foggia contemporanea, è stato rinvenuto casualmente una grande mappa-mosaico di epoca bizantina che risale al VI secolo. Una delle più antiche mappe del mondo!

Le località inserite, prima fra tutte Gerusalemme ritratta come agglomerato più consistente e importante, rispettano un ordine di tipo religioso non geografico. Purtroppo gli scavi hanno irrimediabilmente danneggiato le parti laterali della mappa conservandone però il cuore. I particolari che offre vanno oltre la semplice dislocazione delle località dando delle informazioni preziose a proposito della evoluzione del territorio. Ad esempio, leggendo la mappa si può evincere che il Mar Morto era navigabile ed alimentato dal fiume Giordano insieme ad altri canali. Una condizione che nel tempo è drasticamente cambiata.

In origine la mappa era composta da due milioni di pietre colorate e dalle dimensioni di 25 x 5 metri. Un capolavoro senza pari in Giordania. Scavando nella roccia sotto il mosaico pavimentale sono state rinvenute sei tombe di epoche differenti. Altri mosaici li potete vedere presso la Chiesa degli Apostoli, datata 578 dopo Cristo. Piuttosto interessante quello denominato come la "Personificazione del Mare".

Nelle chiese e negli edificidi Madaba si possono trovare dozzine di altri mosaici realizzati fra il V e il VII secolo. In linea con l’impegno giordano per il restauro e la conservazione dei mosaici, il vasto parco archeologico e il complesso museale di Madaba includono i resti di numerose chiese bizantine e i loro splendidi capolavori, tra cui la Chiesa della Vergine e la Sala di Ippolito, quest’ultima facente parte di una casa del VI secolo.

Musei - Non è un caso che i musei locali si occupino prevalentemente del ritrovamento di mosaici. Degna di nota è la Scuola musiva di Madaba, che opera sotto il patrocinio del Ministero del Turismo e delle Antichità. Progetto unico nel suo genere in tutto il Medio Oriente, la scuola forma nuovi artigiani all’arte di realizzare, riparare e restaurare mosaici.

A pochi chilometri da Madaba procedendo in direzione Nord verso la capitale Amman si trova nella località di Siaga il Monte Nebo, il luogo sacro più venerato della Giordania. Si pensa infatti che sia questo il sito in cui Mosè fu seppellito, all'età di 120 anni, dopo il lungo viaggio affrontato a seguito dalla fuga dall'Egitto verso la scoperta della Terra Promessa.

Il suo corpo non è mai stato trovato ma dalle testimonianze giunte fino a noi attraverso testi sacri e diari di pellegrini ritrovati, come quello di Igheria scoperto nel 1933, pare che la sua morte sia avvenuta proprio sulla sommità del Monte Nebo dalla quale si può ammirare il vasto panorama che comprende la Valle del Giordano, il Mar Morto, Gerico e Gerusalemme, quindi la Terra Santa.

A prendersi cura del sito, visitato nel 2000 da Giovanni Paolo II che lo dichiarò luogo di pellegrinaggio per i Cristiani, sono i Frati Francescani che si stanno occupando della realizzazione della Basilica del Memoriale di Mosè i cui lavori sono iniziati grazie all’iniziativa di Padre Michele Piccirillo, scomparso nel 2009.

Il suo intervento ha portato all’avvio degli scavi che hanno restituito importanti testimonianze come i mosaici in mostra all’entrata del sito, appartenuti alla prima chiesa costruita nel tardo IV secolo per segnalare il luogo della morte di Mosè. Altri mosaici sono custoditi all'interno della Basilica del Memoriale. Da osservare anche la Croce in ottone con il Serpente, forgiata nel 1972 dall'artista fiorentino Fantoni, eretta fuori dal santuario, che simboleggia il serpente che Mosè forgiò nel deserto e la croce su cui fu crocefisso Gesù e la stele, all'entrata del sito, fatta costruire appositamente per onorare la visita di Papa Giovanni Paolo II.

Spostandosi in direzione Sud-Est, sempre all'interno della provincia di Madaba, si apre il sito archeologico di Umm Ar-Rasas, dichiarato patrimonio Unesco nel 2004. Il frate francescano Michele Piccirillo, tramite approfondite ricerche, ha individuato la zona, utilizzata al tempo dei romani come accampamento militare. Successivamente, lo sviluppo dei commerci ha decretato la nascita della città. Dagli scavi sono emersi reperti di epoca romana bizantina e soprattutto i resti di 16 chiese con relativi pavimenti musivi come quella di Santo Stefano, di rara bellezza. Il mosaico, rovinato unicamente dalla cancellazione di alcuni simboli religiosi avvenuta nel periodo di declino del cristianesimo, raffigura le città della Provincia. Nel sito sono presenti anche le rovine di due torri quadrate in cui vivevano gli eremiti.

Come arrivare? - Madaba si trova a 33 Km in direzione sud da Amman. Per raggiungere la città nel modo più rapido, prendete la strada che conduce dall’aeroporto direttamente a Madaba; se invece desiderate percorrere una strada più panoramica, anche se più tortuosa, prendete la Strada dei Re.
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 Pubblicato da - 20 Aprile 2015 - © Riproduzione vietata

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