Agra (India), tour nella cittą e visita al Taj Mahal e al Forte
Agra, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Agra dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Capoluogo dell’omonimo distretto situato nella parte centro-settentrionale dell’India, Agra è una metropoli di 1.250.000 abitanti che rappresenta un’interessante destinazione turistica per via dei suoi superbi monumenti datati tra il XVI ed il XVII secolo, quando la città era la capitale dell’India moghul. Oltre alla presenza di questi monumenti davvero affascinanti, nulla distingue Agra da qualunque altra località dell’India settentrionale: c’è il solito chowk trafficato, un grande acquartieramento militare, folle di autisti di risciò in agguato e un alto tasso di inquinamento. Il fiume Yamuna, che attraversa la città e fa da sfondo al Taj Mahal e al forte, è diventato nel tempo una specie di fogna a cielo aperto, tanto che recentemente alcuni esperti hanno dichiarato che nelle sue acque non può esistere alcuna forma di vita.
Si pensa che Badal Singh avesse fatto costruire un forte sul sito dell’attuale Forte di Agra nel 1475, cosa che non impedì a Sikandar Lodi di costruire la sua capitale proprio sulla sponda opposta dello Yamuna nel 1501. Babur sconfisse l’ultimo sultano di Lodi nel 1526 a Panipat, 80 chilometri a nord di Delhi, e Agra divenne quindi la capitale dell’impero moghul, raggiungendo il suo massimo splendore tra la metà del XVI e quella del XVII secolo durante i regni di Akbar, Jehangir e Shah Jahan. Fu proprio nel medesimo periodo che vennero costruiti il forte, il Taj Mahal e le più importanti tombe di Agra, mentre nel 1761 la città cadde in mano ai Jat che ne saccheggiarono i monumenti non risparmiando nemmeno il suo mausoleo. Nel 1803, non senza qualche difficoltà, furono gli inglesi ad appropriarsi di Agra, improntando il futuro sviluppo urbano in ottica prettamente industriale.
Unanimemente considerato il più stravagante monumento mai costruito come atto d’amore, il Taj Mahal è diventato, di fatto, l’emblema turistico dell’India. Il mausoleo fu fatto erigere dall’imperatore Shah Jahah in memoria della seconda moglie, Mumtaz Mahal, che morì di parto nel 1631 lasciando il marito in uno stato di tale prostrazione che, secondo la leggenda, incanutì nell’arco di una notte. La costruzione del Taj iniziò nell’anno stesso della morte di Mumtaz e non fu portata a termine che nel 1653. Ben 20.000 persone, provenienti da tutta l’India e dall’Asia centrale, lavorarono a questa grande impresa, che si ritiene sia stata progettata principalmente dall’architetto Isa Khan, originario di Shiraz in Iran, anche se molto probabilmente furono convocati ulteriori esperti dall’Europa. Tre sono gli ingressi del Taj, anche se quello principale è posto sul lato occidentale. I marciapiedi che conducono al mausoleo sono divisi da un lungo canale nel quale si riflette il monumento, con i giardini ornamentali disegnati secondo il classico schema moghul, detto charbagh, che delimitano tutto il tragitto. L’edificio vero e proprio si erge su una piattaforma di marmo lungo il lato settentrionale dei giardini, mentre gli slanciati minareti bianchi, meramente decorativi, ornano i quattro angoli della piattaforma. La struttura centrale ha quatto cupolette disposte intorno ad una grande cupola centrale a bulbo, con le tombe di Mumtaz Mahal e di Shah Jahan che sono situate nella sala al pianterreno; sopra di esse, nella sala principale del Taj, ci sono delle false tombe, una pratica molto comune nei mausolei di questo genere. La luce filtra nella sala centrale attraverso delle cortine di marmo dai raffinatissimi intagli e in questo ambiente dall’alta volta l’effetto dell’eco e davvero molto suggestivo. La decorazione del Taj Mahal fu portata a compimento con la massima cura e precisione, così che l’edificio è altrettanto suggestivo sia ammirato da lontano, oltre il fiume, sia a distanza di un braccio.
Detto del Taj Mahal, ad Agra vi sono tante altre attrattive che meritano di essere visitate. Una su tutte è il già citato Forte di Agra, la cui costruzione lungo le sponde del fiume Yamuna fu iniziata dall’imperatore Akbar nel 1565. Al tempo di Akbar il forte fu soprattutto una struttura militare, mentre durante il regno di Shah Jahan era ormai stato parzialmente trasformato in un edificio residenziale. La doppia cerchia di mura circolari del forte, di dimensioni colossali, si eleva oltre 20 metri di altezza e misura 2 chilometri e mezzo di circonferenza; le mura sono circondate da un fossato di acque putride e contengono a loro volta un agglomerato di diversi edifici che formano una specie di cittadella dentro la città più grande. Purtroppo non tutti questi monumenti sono aperti ai visitatori come, per esempio, la Pearl Mosque, ovvero la “Moschea della Perla”, la cui fabbrica in marmo bianco è considerata una delle più belle di tutta l’India.
Da non perdere anche la Diwan-i-Am, ovvero la Sala delle udienze pubbliche, e la Diwan-i-Khas, la Sala delle udienze private, entrambe fatte costruire da Shah Jahan nella prima metà del Seicento. A breve distanza si erge la Musamman Burj, la Torre ottagonale, un edificio di squisita fattura che si eleva nei pressi della piccola moschea privata di Mina Masjid: proprio qui morì Shah Jahan dopo sette anni di prigionia nel forte. La torre si affaccia sul fiume Yamuna e offre quello che è tradizionalmente considerato uno dei panorami migliori del Taj Mahal anche se l’attuale inquinamento di Agra ha raggiunto livelli tali da offuscare la vista. Tra le architetture più belle della città c’è senza dubbio il Palazzo di Jehangir, la più grande residenza privata del forte, fatta costruire da Akbar per il proprio figlio. Il palazzo è un interessante amalgama di stili architettonici induisti e centro-asiatici che contrastano con lo stile moghul dalle caratteristiche ben definite sviluppatosi a partire dal regno di Shah Jahan.
Altri edifici degni di nota sono: il Khas Mahal di Shah Jahan, una splendida struttura in marmo bianco utilizzata nei secoli come palazzo privato; lo Shish Mahal, detto anche Palazzo degli Specchi perché le sue mura sono incastonate di minuscoli specchi; l’Anguri Bagh, il Giardino delle Viti di fronte al Khas Mahal; la Hauz-i-Jehangri, un’enorme vasca ricavata da un unico blocco di pietra; la Amar Singh Gate, la “Porta di Amar Singh”, che prende il nome dal maharaja di Jodhpur che assassinò il tesoriere imperiale nel Diwan-i-Am nel 1644 e che, in un disperato tentativo di fuga, pare abbia fatto saltare le mura del forte al suo cavallo proprio in questo punto.
Il clima è continentale, caratterizzato da estati lunghe e molto calde e da inverni rigidi. Tra aprile e settembre le temperature massime pomeridiane possono superare anche i 45 gradi, mentre tra novembre e febbraio le minime si avvicinano allo zero. Da luglio a settembre i monsoni portano abbondanti precipitazioni in tutta la regione, sulla quale cadono in pochi mesi quasi 700 mm di pioggia. Tra dicembre e gennaio Agra è spesso avvolta da una fitta coltre di nebbia, così che i periodi migliori per visitare la città corrispondono ai mesi di ottobre, novembre, febbraio e marzo, quando le temperature oscillano tra 16 e 25 ed il rischio di precipitazioni è basso.
La città è servita da un importante aeroporto: il Kheria, distante 7 chilometri dal centro della città e 3 chilometri dalla fermata degli autobus di Idgah. Da quest’ultima partono quasi tutti gli autobus diretti a Delhi (5 ore), Jaipur (6 ore) e Mathura (1 ora e mezzo), mentre gli autobus statali del Rajasthan hanno come punto di riferimento il piccolo botteghino posto davanti all’Hotel Sheetal. Agra è situata sulla linea ferroviaria principale che fa servizio tra Delhi e Mumbai, ed è servita da diverse tipologie di treni che bisogna generalmente prenotare con discreto anticipo. Muoversi in centro è piuttosto difficile a causa del traffico estremamente caotico, così che in molti decidono di affidarsi ai ciclorisciò, mezzi alquanto suggestivi guidati da autisti spericolati e molto spiritosi.
Si pensa che Badal Singh avesse fatto costruire un forte sul sito dell’attuale Forte di Agra nel 1475, cosa che non impedì a Sikandar Lodi di costruire la sua capitale proprio sulla sponda opposta dello Yamuna nel 1501. Babur sconfisse l’ultimo sultano di Lodi nel 1526 a Panipat, 80 chilometri a nord di Delhi, e Agra divenne quindi la capitale dell’impero moghul, raggiungendo il suo massimo splendore tra la metà del XVI e quella del XVII secolo durante i regni di Akbar, Jehangir e Shah Jahan. Fu proprio nel medesimo periodo che vennero costruiti il forte, il Taj Mahal e le più importanti tombe di Agra, mentre nel 1761 la città cadde in mano ai Jat che ne saccheggiarono i monumenti non risparmiando nemmeno il suo mausoleo. Nel 1803, non senza qualche difficoltà, furono gli inglesi ad appropriarsi di Agra, improntando il futuro sviluppo urbano in ottica prettamente industriale.
Unanimemente considerato il più stravagante monumento mai costruito come atto d’amore, il Taj Mahal è diventato, di fatto, l’emblema turistico dell’India. Il mausoleo fu fatto erigere dall’imperatore Shah Jahah in memoria della seconda moglie, Mumtaz Mahal, che morì di parto nel 1631 lasciando il marito in uno stato di tale prostrazione che, secondo la leggenda, incanutì nell’arco di una notte. La costruzione del Taj iniziò nell’anno stesso della morte di Mumtaz e non fu portata a termine che nel 1653. Ben 20.000 persone, provenienti da tutta l’India e dall’Asia centrale, lavorarono a questa grande impresa, che si ritiene sia stata progettata principalmente dall’architetto Isa Khan, originario di Shiraz in Iran, anche se molto probabilmente furono convocati ulteriori esperti dall’Europa. Tre sono gli ingressi del Taj, anche se quello principale è posto sul lato occidentale. I marciapiedi che conducono al mausoleo sono divisi da un lungo canale nel quale si riflette il monumento, con i giardini ornamentali disegnati secondo il classico schema moghul, detto charbagh, che delimitano tutto il tragitto. L’edificio vero e proprio si erge su una piattaforma di marmo lungo il lato settentrionale dei giardini, mentre gli slanciati minareti bianchi, meramente decorativi, ornano i quattro angoli della piattaforma. La struttura centrale ha quatto cupolette disposte intorno ad una grande cupola centrale a bulbo, con le tombe di Mumtaz Mahal e di Shah Jahan che sono situate nella sala al pianterreno; sopra di esse, nella sala principale del Taj, ci sono delle false tombe, una pratica molto comune nei mausolei di questo genere. La luce filtra nella sala centrale attraverso delle cortine di marmo dai raffinatissimi intagli e in questo ambiente dall’alta volta l’effetto dell’eco e davvero molto suggestivo. La decorazione del Taj Mahal fu portata a compimento con la massima cura e precisione, così che l’edificio è altrettanto suggestivo sia ammirato da lontano, oltre il fiume, sia a distanza di un braccio.
Detto del Taj Mahal, ad Agra vi sono tante altre attrattive che meritano di essere visitate. Una su tutte è il già citato Forte di Agra, la cui costruzione lungo le sponde del fiume Yamuna fu iniziata dall’imperatore Akbar nel 1565. Al tempo di Akbar il forte fu soprattutto una struttura militare, mentre durante il regno di Shah Jahan era ormai stato parzialmente trasformato in un edificio residenziale. La doppia cerchia di mura circolari del forte, di dimensioni colossali, si eleva oltre 20 metri di altezza e misura 2 chilometri e mezzo di circonferenza; le mura sono circondate da un fossato di acque putride e contengono a loro volta un agglomerato di diversi edifici che formano una specie di cittadella dentro la città più grande. Purtroppo non tutti questi monumenti sono aperti ai visitatori come, per esempio, la Pearl Mosque, ovvero la “Moschea della Perla”, la cui fabbrica in marmo bianco è considerata una delle più belle di tutta l’India.
Da non perdere anche la Diwan-i-Am, ovvero la Sala delle udienze pubbliche, e la Diwan-i-Khas, la Sala delle udienze private, entrambe fatte costruire da Shah Jahan nella prima metà del Seicento. A breve distanza si erge la Musamman Burj, la Torre ottagonale, un edificio di squisita fattura che si eleva nei pressi della piccola moschea privata di Mina Masjid: proprio qui morì Shah Jahan dopo sette anni di prigionia nel forte. La torre si affaccia sul fiume Yamuna e offre quello che è tradizionalmente considerato uno dei panorami migliori del Taj Mahal anche se l’attuale inquinamento di Agra ha raggiunto livelli tali da offuscare la vista. Tra le architetture più belle della città c’è senza dubbio il Palazzo di Jehangir, la più grande residenza privata del forte, fatta costruire da Akbar per il proprio figlio. Il palazzo è un interessante amalgama di stili architettonici induisti e centro-asiatici che contrastano con lo stile moghul dalle caratteristiche ben definite sviluppatosi a partire dal regno di Shah Jahan.
Altri edifici degni di nota sono: il Khas Mahal di Shah Jahan, una splendida struttura in marmo bianco utilizzata nei secoli come palazzo privato; lo Shish Mahal, detto anche Palazzo degli Specchi perché le sue mura sono incastonate di minuscoli specchi; l’Anguri Bagh, il Giardino delle Viti di fronte al Khas Mahal; la Hauz-i-Jehangri, un’enorme vasca ricavata da un unico blocco di pietra; la Amar Singh Gate, la “Porta di Amar Singh”, che prende il nome dal maharaja di Jodhpur che assassinò il tesoriere imperiale nel Diwan-i-Am nel 1644 e che, in un disperato tentativo di fuga, pare abbia fatto saltare le mura del forte al suo cavallo proprio in questo punto.
Il clima è continentale, caratterizzato da estati lunghe e molto calde e da inverni rigidi. Tra aprile e settembre le temperature massime pomeridiane possono superare anche i 45 gradi, mentre tra novembre e febbraio le minime si avvicinano allo zero. Da luglio a settembre i monsoni portano abbondanti precipitazioni in tutta la regione, sulla quale cadono in pochi mesi quasi 700 mm di pioggia. Tra dicembre e gennaio Agra è spesso avvolta da una fitta coltre di nebbia, così che i periodi migliori per visitare la città corrispondono ai mesi di ottobre, novembre, febbraio e marzo, quando le temperature oscillano tra 16 e 25 ed il rischio di precipitazioni è basso.
La città è servita da un importante aeroporto: il Kheria, distante 7 chilometri dal centro della città e 3 chilometri dalla fermata degli autobus di Idgah. Da quest’ultima partono quasi tutti gli autobus diretti a Delhi (5 ore), Jaipur (6 ore) e Mathura (1 ora e mezzo), mentre gli autobus statali del Rajasthan hanno come punto di riferimento il piccolo botteghino posto davanti all’Hotel Sheetal. Agra è situata sulla linea ferroviaria principale che fa servizio tra Delhi e Mumbai, ed è servita da diverse tipologie di treni che bisogna generalmente prenotare con discreto anticipo. Muoversi in centro è piuttosto difficile a causa del traffico estremamente caotico, così che in molti decidono di affidarsi ai ciclorisciò, mezzi alquanto suggestivi guidati da autisti spericolati e molto spiritosi.