Cingoli (Macerata): visita al balcone delle Marche ed al suo lago
Cingoli, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Cingoli dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Tutt’intorno le mura della cinta perfettamente integre, dentro le vie che serpeggiano silenziose, lo sfondo che pare un dipinto in movimento e una continua sensazione di leggerezza evergreen. È Cingoli, il famoso “balcone delle Marche” che da posizione elevata su una terrazza naturale alla sommità del Monte Circe domina un paesaggio fiabesco e sterminato a poca distanza da Macerata. La cittadina di oltre 10.000 abitanti nonché uno de I borghi più belli d’Italia guarda lontano protendendo il proprio sguardo persino sull’Adriatico ma tenendo d’occhio il fiume Musone che scorre a valle in prossimità del Lago di Cingoli (creato da un diga progettata negli anni Ottanta).
Pregevoli gli stucchi d’oro zecchino conservati nella Chiesa di Santo Spirito, minore comunque per importanza rispetto all’edificio simbolo di Cingoli unitamente alla Cattedrale, la Collegiata di San Esuperanzio, antecedente al Duecento. Evidente esempio barocco è offerto dal Santuario di Santa Sperandia, all’interno del quale lo sguardo viene rapito da dipinti come il Miracolo delle Ciliegie realizzato dal Fanelli, la Madonna in trono e Santi di Antonio da Faenza e la Crocifissione copiata dall’originale di Scipione Pulzoni.
Il borgo tiene al proprio decoro urbano e la sua bellezza si deve in particolar modo a elementi che giocano o giocavano con l’acqua creando voluttuosi motivi armonici: la Fontana del Maltempo è del 1513 e da essa si dice sgorgasse acqua solamente nei giorni di pioggia (da qui il suo curioso nome).
La Fonte di San Esuperanzio è una struttura a triplice arco a tutto sesto le cui colonne in stile romanico danno estrema solidità all’impianto vivacizzandone le forme, a differenza della Fonte Giulia che segue un chiaro andamento circolare, tanto da essere rinominata Fonte Tonda dai cingolani.
L’architettura di stampo civico incorpora il Palazzo Comunale in cui ha sede il Museo Archeologico Statale (nel centro storico il turista può poi visitare il Museo della MotoCarrozzetta e del Sidecar, la Pinacoteca Comunale e Palazzo Castiglioni, enorme Casa Museo ricca di opere estremamente preziose), Palazzo Conti d’epoca quattrocentesca, Palazzo Puccetti con il suo giardino pensile autentica perla del territorio marchigiano, Porta dello Spineto e Porta Piana.
Storia
La storia di questo borgo ha origini antiche, anzi antichissime e il primo insediamento è addirittura risalente a 5.000 anni fa. All’epoca di Giulio Cesare, Cingoli era tenuta in grandissimo conto e fu a quel tempo che si pensò di fortificarla massicciamente, un preliminare essenziale per il suo prosieguo nel Medioevo, quando divenne prima feudo del vescovo di Osimo e poco dopo libero comune dall’economia piuttosto fiorente, arricchita da decise influenze artistiche sempre attive fin e oltre il 1861.Cosa vedere a Cingoli
L’esteso borgo ha nei secoli glorificato l’abitato facendo da culla all’erezione di magnifici monumenti sia civili che religiosi, comprendendo fra di essi la Cattedrale di Santa Maria Assunta, sorta nel 1615 insieme ai suoi tre absidi poligonali e la sagrestia ospitante le opere La vergine col Bambino in trono e I Santi Caterina d’Alessandria, Pietro, Esuperanzio, Bonfilio e la Rosa d’oro. La Chiesa di San Domenico risale invece al Trecento, poi rimaneggiata durante il Rinascimento e infine ricostruita completamente due secoli dopo. All’interno vi si ammiri una Madonna del Rosario e Santi. Uno dei veri gioielli architettonici di marca ecclesiastica è tuttavia la duecentesca Chiesa di San Filippo Neri (coeva alla Chiesa di Santa Caterina e alla Chiesa di San Francesco, quest’ultima ristrutturata però a fine ‘700), la cui facciata in pietra è nobilitata da un bel portale romanico fiancheggiato ambo i lati da minuscole monofore. Il patrimonio pittorico conta realizzazioni di Calandrucci, Marini, Fanelli, Maratta e Conca Cignani.Pregevoli gli stucchi d’oro zecchino conservati nella Chiesa di Santo Spirito, minore comunque per importanza rispetto all’edificio simbolo di Cingoli unitamente alla Cattedrale, la Collegiata di San Esuperanzio, antecedente al Duecento. Evidente esempio barocco è offerto dal Santuario di Santa Sperandia, all’interno del quale lo sguardo viene rapito da dipinti come il Miracolo delle Ciliegie realizzato dal Fanelli, la Madonna in trono e Santi di Antonio da Faenza e la Crocifissione copiata dall’originale di Scipione Pulzoni.
Il borgo tiene al proprio decoro urbano e la sua bellezza si deve in particolar modo a elementi che giocano o giocavano con l’acqua creando voluttuosi motivi armonici: la Fontana del Maltempo è del 1513 e da essa si dice sgorgasse acqua solamente nei giorni di pioggia (da qui il suo curioso nome).
La Fonte di San Esuperanzio è una struttura a triplice arco a tutto sesto le cui colonne in stile romanico danno estrema solidità all’impianto vivacizzandone le forme, a differenza della Fonte Giulia che segue un chiaro andamento circolare, tanto da essere rinominata Fonte Tonda dai cingolani.
L’architettura di stampo civico incorpora il Palazzo Comunale in cui ha sede il Museo Archeologico Statale (nel centro storico il turista può poi visitare il Museo della MotoCarrozzetta e del Sidecar, la Pinacoteca Comunale e Palazzo Castiglioni, enorme Casa Museo ricca di opere estremamente preziose), Palazzo Conti d’epoca quattrocentesca, Palazzo Puccetti con il suo giardino pensile autentica perla del territorio marchigiano, Porta dello Spineto e Porta Piana.