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Candelara (Marche): la visita al borgo delle candele e al suo castello

Candelara, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Candelara dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Nell'esteticamente e geograficamente multiforme regione delle Marche è incastonata una cangiante meraviglia che risponde al nome di Candelara. Soave paese a 7 km da Pesaro, di cui è frazione, s'erge su una collina a 180 metri sopra il livello del mare, confondendosi fra sospiro onirico e reale respiro.

Questo perché l'intero hinterland nel quale è immerso presenta un paesaggio indefinito, quasi fiabesco, fatto di valli composite e circoscritte, boschi tempestati di querce secolari, vitigni copiosi e fecondi, ulivi vetusti e una flora sintesi di alacre lavoro del tempo e indiscutibile bellezza.

Locus amoenus fra Appennino e Adriatico, Candelara ha origini preistoriche diventando da semplice insediamento un più uniforme sito abitato nell'epoca romana, con una precisa evoluzione storica evincibile dal comprensorio urbano-architettonico che lo caratterizza. Nel periodo compreso fra il ‘600 e il ‘700, nasce ad esempio la Pieve dedicata a Santo Stefano, così resistente all'usura dei secoli che la villa fortificata permane alla vista dei visitatori con le imponenti mura e le magnifiche torri.

A riservarsi le migliori attenzioni è il Castello, raggiungibile dalla piazzetta di Borgo Santa Lucia tramite un ponte di mattoni che ha soppiantato già nel lontano ‘500 il classicissimo ponte levatoio. Nel 1176 vi trovò rifugio l'imperatore Federico Barbarossa a battaglia di Legnano ormai terminata. Questa struttura cattura l'interesse poiché ricca di plurime innovazioni: la sua cinta muraria - rafforzata da Sigismondo Pandolfo Malatesta nel 1445 - va ad assemblare in maniera compatta il sistema difensivo a cui prendono parte anche la porta e le bocche da fuoco, andando a costituire una tipologia di architettura militare quattrocentesca ricca di pregi e novità.

Entro il complesso è custodita la Chiesa di Santa Lucia, mentre al di fuori, lungo la medesima strada, spunta la seicentesca Chiesa di San Francesco, diroccata e al momento non fruibile dai visitatori. L'ex Villa Almerici, fatta costruire dall'architetto Luigi Vanvitelli, è frutto di un progetto di restauro di una vecchia struttura risalente al XV secolo.

Borgo, Castello, Pieve e Villa si stagliano in un territorio che, fatta eccezione per i predetti edifici, è sostanzialmente rimasto di stampo agricolo. L'aura mistica e leggendaria del paese seguita ad affascinare, a cominciare dal proprio nome, Candelara, derivazione del toponimo latino Candelaria, legato secondo lo storico Luigi Michelini Tocci al più articolato festum candelarum, vale a dire fonte di luce, un fuoco, un faro.

La verisimiglianza di tale teoria si fa risalire allo stemma del paese, rappresentato da un trittico di colline sovrastato da tre candele: si narra che per la scelta del luogo sul quale ergere Candelara, i pionieri di allora avessero acceso tre candele per cercare un punto poco ventoso così da non farle spegnere, prediligendo tale naturale anfratto di terra per dare vita al centro abitato, che oggi conta 1.200 anime.

Parlando di candele, alle quali la Pro Loco e l'associazione "Candelara in Festa" stanno da tempo pensando di attribuire un vero e proprio Museo aperto a tutti, sale in cattedra l'emblema della tradizione folcloristica locale, che ha piena sublimazione nella prima, unica, assoluta e sempre attesissima festa italiana dedicata alle fiammelle di cera, denominata con un divertente gioco di parole Candele a Candelara, il ritrovo più atteso, suggestivo e atipico del preludio natalizio.

Si svolge a cavallo fra novembre e dicembre e prevede due voluti black out elettrici che fanno da culla alla luce delle candele. Questa maratona di otto giorni insinua giubilo in un clima di aggregazione speciale in cui grandi spettacoli e fiere gastronomiche partoriscono altre attrattive basilari come la Via dei Presepi (esposizione di opere artigiane correlate alla Natività), l'Officina di Babbo Natale (laboratorio creativo dedicato ai bambini) e il Vicolo Innevato (strada interna al borgo completamente ricoperta da neve artificiale creata appositamente).

Quando freddo e bruna calano in favore di caldo e tanto sole, ecco subentrare la romantica Candele sotto le stelle, manifestazione che vede uno stuolo sconfinato di fiammelle - ben tremila - spandersi lungo una distanza di 5 km a costeggiare sul lato marittimo la città di Pesaro.

Come non citare, infine, la massima espressione della cultura contadina, Bolliti d'Italia, un intero mese preposto alla preparazione culinaria di brodi, cappelletti e lessi di carne, tradizione perpetrata anche dai molteplici ristoranti della zona.
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 Pubblicato da - 27 Ottobre 2015 - © Riproduzione vietata

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