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Cerveteri (Lazio): le necropoli, il mare e cosa vedere

Cerveteri, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Cerveteri dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La bellezza urbana di Cerveteri non si evince tanto dalla sua ubicazione sul Tirreno che bagna l’hinterland di Roma nel Lazio, né dalla sua strategica influenza sul territorio, quanto dal fatto che la sua origine etrusca la arricchisce di un lustro potente dato dalla storia così roboante in quest’area, cui si aggiunge la correlazione romana d’altronde persin troppo evidente.

Dai Colli Ceriti fino alla costa, il comune si spande importante con le sue otto frazioni pervadendo sia l’entroterra che il litorale tirreno dove le spiagge in questa zona si rivelano pezzi di rarità cosparsi di sabbia nera (il ferro abbonda) ma fine, idonea ad accarezzare i piedi dei tanti turisti che le affollano d’estate ma anche in primavera preludendo a una vacanza coi fiocchi.

Il mare e le spiagge

A pochi chilometri dal centro, direzione sud-ovest troviamo Marina di Cerveteri, perfetta località di villeggiatura che offre stabilimenti e lidi attrezzati nella frazione di Campo di Mare. I bagni si alternano a tratti di spiaggia libera, uniti dal comune denominatore di sabbie di colore grigio e acque che s'approfondiscono con gradualità, rendendole ideali anche per le famiglie con bambini.

A nord il limite della spiaggia corrisponde alla foce del fiume Zambra, da cui si estende una spiaggia selvaggia che arriva nella zona dell'Aeroporto Militare di Furbara, mentre verso sud inizia la lunga spiaggia libera che costeggia il Monumento naturale Palude di Torre Flavia, che oltre al mare pulito offre paesaggi costieri incontaminati che vanno a fondersi con le spiagge del territorio di Ladispoli.

Il territorio

La villeggiatura, d’altronde, qui si sposa appieno con il valore eclettico di un territorio a sbocco bilaterale, plurisfaccettato e biodiverso. In particolare Cerveteri, con i suoi 37.000 abitanti, gode dei favori del proprio corredo cittadino e della capacità di mostrarsi non soltanto straordinario polo attrattivo, bensì paese espanso molto attivo in ambito socio-culturale prediligendo il costante connubio fra la tradizione tramandata dagli anziani e la freschezza moderna del mondo giovanile. In questo modo la località tiene il proverbiale “piede in due scarpe” portando avanti il discorso conservativo in accordo con uno slancio rivalutativo e riqualificante.

Le meraviglie che coronano l’abitato coesistono per merito di una manta collinare che non prescinde dalla natura, anzi ne segue le vigenti regole elargendo i piaceri unici dei boschivi crogiuoli appartenenti al comprensorio dei Monti della Tolfa, alla base del quale vi è un tessuto delineato dalla forte presenza di roccia vulcanica e tufo addolcita però dal passaggio di gradevoli ruscelli e cascate che adornano uno scenario magnifico, certamente mai visto prima. L’oasi è pervasa dalla macchia mediterranea, composta da una vegetazione variopinta e un sottobosco ch’è l’habitato perfetto per molte specie animali come il cinghiale, le lepri e i ricci, oltre a volatili come il fagiano.

Le necropoli etrusche

Fra mito e realtà, Cerveteri ha di fatto avuto il sommo privilegio di assistere alla fondazione di Roma e al suo progressivo sviluppo testimoniato da un punto di vista prettamente antropico dalle quattro necropoli oggi presenti nei pressi della località, di cui la più famosa e rilevante risulta essere la Banditaccia (le altre sono quelle di Monte Abatone, Greppe di Sant’Angelo e Sorbo e San Paolo, senza considerare le decine di necropoli minori ma comunque degne di spessa nota), dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Tra le necropoli s’insinua affascinante e sottilmente oscura la Via degli Inferi, strada scavata nel tufo per fungere da collegamento fra la città dei vivi e la Banditaccia. L’allora Caere Vetus seppe ritagliarsi un personale palcoscenico grazie specialmente alla sua ubicazione e i tre porti sul mare, tridente al servizio di un commercio prolifico e duraturo che ha portato a un costante arricchimento dell’impianto architettonico e a una propensione all’arte da definirsi pazzesca se si pensa che moltissimi edifici ancora oggi monopolizzano l’attenzione nel centro storico e, talvolta, nella zona residenziale più recente.

Il Castello Ruspoli

Inevitabile che nel Medioevo il borgo venisse da subito infeudato e dotato di opportune fortificazioni atte a contrastare le incursioni saracene dal mare: un castello – oggi Castello Ruspoli - venne eretto, giunto fino a noi con il suo mastio resistente, le sue torri di guardia e il tipico lungo camminamento, una struttura talmente polivalente da dare adito a un museo etrusco ospitato fra le sue mura. L’esposizione, inaugurata nel 1967, consta di pezzi pregiati che raccontano in primis l’occupazione villanoviana, con numerosi riferimenti al corredo funerario impresso nell’urna dei due sposi a banchetto, nei sarcofagi, nelle terrecotte templari e in manufatti artistici davvero magnetici, ad esempio la statua di Caronte e gli ex voto anatomici.

Cosa vedere a Cerveteri

Fra gli antichi borghi che, uniti, vanno a costituire Cerveteri (parliamo nello specifico caso di Castel del Sasso e di Ceri), si incastonano chiese formanti i tasselli della vita religiosa locale, tutte talmente belle e molto simili fra loro da rendere difficile una scelta di visita quando i tempi per un tour risultano esigui. Certamente è da vedere il luogo di culto più importante, cioè la Chiesa di Santa Maria Maggiore, sodalizio strutturale fra una chiesa dell’anno Mille in stile romanico e una più moderna datata 1950.

Il caleidoscopio di edifici pretende un grandissimo numero di ancelle sacre e tra queste indubbiamente hanno nel tempo acquisito nomea e risalto le chiese di Sant’Antonio Abate, San Michele Arcangelo, Santissima Trinità, Madonna dei Canneti e, ancora, Madonna di Ceri, Santa Croce, San Francesco d’Assisi e Sant’Eugenio, senza voler esagerare citandone almeno altre dieci o dodici. Come si dice, “una volta qui, tutto va scoperto e poco svelato in anticipo per non sminuire la sorpresa”.

Già il cinema ha fatto ampiamente la sua parte contribuendo a rivelare l’anima urbana di Cerveteri, mostrandola nei film qui girati, dal poco conosciuto L’etrusco uccide ancora (Armando Crispino, 1972) a Il soldato di Ventura (diretto da Pasquale Festa Campanile nel 1976 e interpretato dal compianto Bud Spencer) fino ad arrivare a La terza stella, una pellicola di Alberto Ferrari girata nel 2005 con il duo comico Ale & Franz. Ben prima della celebrità in celluloide, Cerveteri aveva conosciuto il passaggio dei grandi vecchi della storia contemporanea: durante la Seconda Guerra Mondiale erano infatti attivi nel territorio comunale gli aeroporti di Cerveteri e Furbara, quest’ultimo teatro di un’esercitazione aeronautica atta a dimostrare a Hitler (in visita accompagnato da uno stoico Mussolini) l’efficienza dell’arsenale bellico italiano. Allora Cerveteri era ancora una frazione, che rivendicò e ottenne la completa autonomia come comune a se stante nel 1970.

I prodotti tipici

Nella sua odierna veste, il paese fa davvero fatica a contenersi, poiché sente realmente il peso di un’esuberanza protesa a tutti i livelli e in ogni direzione, dall’opulenza economica all’abito architettonico, passando per il folclore manifesto e il vanto di una pregressa cultura agricola ben radicata e continuativa negli anni. La terra è fertile e le materie prime smaniano di essere raccolte e impiegate nella produzione di eccellenze assolute, vedesi il prelibatissimo olio, vini di qualità quali il trebbiano, la malvasia, il Montepulciano e il tipicissimo Giacchè, ricette a base di tartufo raccolto intorno ai Colli Ceriti, miele dolcissimo e carciofi dal gusto sopraffino. Con l’incommensurabile cifra addotta ai vigneti, agli uliveti, al terreno molto ferroso e proteico, agli allevamenti intensivi suini e ovini in parallelo all’abbondanza di cacciagione e, ovviamente, pesce, pare tanto facile per Cervetari imporsi sul libero mercato del turismo più esigente, cui proprio nulla manca per toccare con mano la perfezione nostrana del Belpaese.

Eventi, sagre e manifestazioni

Folclore e allegria compaiono a piè di pagina ma il rilievo conferito dalla popolazione pone questi due elementi sul podio del gradimento autoctono, irrorato dalla linfa degli eventi più sentiti e partecipati, da quelli a carattere religioso (Festa di Sant’Antonio Abate il 17 gennaio, la Fiera dei Saperi e dei Sapori, la Sagra del Carciofo ad aprile, la Festa Patronale di San Michele Arcangelo l’8 maggio e le Infiorate per la Madonna e il Corpus Domini) ai più popolari e scanzonati (l’Etruria Eco Festival ad agosto, la Sagra dell’uva e del vino dei Colli Ceriti e la Festa dell’Olio Nuovo di Cerveteri a dicembre). Tutto molto bello.

Come arrivare a Cerveteri

Da Roma, Cerveteri si raggiunge con la Via Aurelia oppure con l’autostrada A12 Roma-Civitavecchia, mentre provenendo da lontano è la A1 che s’immette poi nel Grande Raccordo Anulare; la stazione ferroviaria si trova a Marina di Cerveteri; gli autobus delle autolinee Co.Tra.L garantiscono i vari collegamenti; l’aeroporto di riferimento è il "Leonardo da Vinci" di Roma-Fiumicino, collegato dal treno metropolitano FM1 alla stazione di Trastevere, ove bisogna poi prendere la coincidenza per Marina di Cerveteri.

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