Zagarolo (Lazio): cosa vedere nel borgo tra chiese e palazzi
Zagarolo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Zagarolo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Nei pressi di Roma – 36 km è la distanza effettiva dalla Capitale – ecco la città di Zagarolo, sorta di avamposto urbano di discendenza palesemente antico-romana (l’origine è dunque alquanto remota) che imperla una collina tufacea rinverdita da una folta macchia boschiva capace di risonare in un paesaggio vasto e importante.
L’abitato ha attecchito su un impianto medievale focalizzato nel centro storico ma lo sviluppo complessivo è stato alimentato dagli irraggiamenti architettonici del ‘500.
A completarne la catarsi intervennero massicce implementazioni e decorazioni pittoriche, dagli affreschi dei manieristi cinquecenteschi alle aggiunte dei fratelli Zuccari, dagli ornamenti nelle sale di Domenichino e Giovan Battista Viola alle opere del Vanvitelli, più una Battaglia di Lepanto presumibilmente dipinta da Antonio Tempesta. La resa magnificente degli interni fu motivata dagli illustri ospiti che il palazzo ebbe modo di accogliere nel corso della propria esistenza, basti richiamare alla memoria dei tempi due maestranze assolute come Vittorio Alfieri e Caravaggio, che qui occasionalmente soggiornarono. Anzi, si dice che i Colonna diedero rifugio a Michelangelo Merisi (appunto il Caravaggio) dopo che a Roma questi aveva ucciso l’amico durante una rissa.
Al 1670 risale il passaggio di proprietà dai Colonna (ch’erano succeduti ai Conti Tuscolani nel 1043 dettando le proprie regole sull’allora feudo) ai Rospigliosi, influente famiglia che legò per sempre il proprio nome al blasone dell’edificio (che dal 1998 è sede del suggestivo Museo del Giocattolo).
Per il turista, dito puntato sul portichetto in via Fabrini (ex via Maestra), dove è posizionata una lastra marmorea sulla quale s’erge austero il busto de “Lu Giustu”, epiteto dialettale riservato alla figura di un vecchio barbuto identificabile con Papa Clemente IX Rospigliosi. Il viaggio continua e sono le opere architettoniche sacre a catturare l’attenzione: i Rospigliosi ancora una volta fecero sentire la loro forte e autoritaria presenza rimarcata dalla costruzione della chiesa di San Pietro, figlia settecentesca del barocco con struttura a croce greca sormontata da una cupola ellittica alta ben 46 metri. Sono sette gli altari che vi si posizionano internamente, opportunamente e riccamente decorati da dipinti attribuiti a Rodesti de Gemignani, Chiari, Maratta e Pesci. In Piazza Santa Maria delle Grazie si trova l’omonimo santuario, strettamente connesso e dipendente in certo qual modo alla Madonna con Bambino, una tavola del 1200 il cui autore ignoto mai avrebbe immaginato per la sua creazione la venerazione di personaggi quali San Francesco d’Assisi, Sant’Antonio da Padova, Bonifacio VIII e Sisto V.
La chiesa della Santissima Annunziata si discosta dalle “consorelle” in virtù di un aspetto plasmato da una coppia rilevante di colonne di granito sostenenti capitelli romani, una facciata cosiddetta “vignolesca”, una cupola che sfoggia un curioso lanternino a cipolla e il campanile ottagonale; l’interno stride anticipando addirittura il barocco e accogliendo fregi d’alta estetica, un pregevole coro ligneo e un affresco assai sbiadito raffigurante Sant’Albina fra stucchi di marca fiabesca.
La chiesa di San Lorenzo si pone in Piazza Guglielmo Marconi, è dedicata al patrono della città e conserva un altisonante trittico del Santissimo Salvatore, dipinto verso la fine del XVI secolo da Antoniazzo Romano. Un corredo di tutto rispetto per un ex feudo assurto a città grazie al titolo conferito nell’ottobre 1858 dal pontefice Pio IX.
Altra specialità, ma vertiamo sulla cucina autoctona, è l’ormai celebre Tordo Matto, involtino di carne equina condito con pitartima. Le tipicità del luogo si possono gustare in diversi ristoranti, molti dei quali - come il Giardino 1931 e la Trattoria Filù - si trovano in Corso Vittorio Emanuele. La Festa del Pane a luglio celebra la secolare tradizione dei forni.
Una curiosità: cittadino illustre di Zagarolo è l'attore sex symbol Gabriel Garko, che dimora in una stupenda tenuta in località Muracciola, al confine con Palestrina. La sua villa contornata da un bel parco conta una sala hobby, un bar, una palestra, una sala cinema e persino un enorme acquario da ottomila litri d'acqua, popolato esclusivamente da pesci tropicali.
L’abitato ha attecchito su un impianto medievale focalizzato nel centro storico ma lo sviluppo complessivo è stato alimentato dagli irraggiamenti architettonici del ‘500.
Palazzo Rospigliosi
Il Rinascimento ha influito pesantemente ma altresì positivamente sulla conformazione urbana e, soprattutto, sull’aspetto di edifici intorno ai quali la storia di Zagarolo ha fatto il proprio corso: si esige subito un esempio e tal lo offre Palazzo Rospigliosi, il cui alter ego primigenio era un castello eretto verso l’anno 1000 se non prima, trasformato dal principe Marzio Colonna in meravigliosa residenza dopo aver operato modifiche atte a trasfigurarne la veste militare declinandola in civile.A completarne la catarsi intervennero massicce implementazioni e decorazioni pittoriche, dagli affreschi dei manieristi cinquecenteschi alle aggiunte dei fratelli Zuccari, dagli ornamenti nelle sale di Domenichino e Giovan Battista Viola alle opere del Vanvitelli, più una Battaglia di Lepanto presumibilmente dipinta da Antonio Tempesta. La resa magnificente degli interni fu motivata dagli illustri ospiti che il palazzo ebbe modo di accogliere nel corso della propria esistenza, basti richiamare alla memoria dei tempi due maestranze assolute come Vittorio Alfieri e Caravaggio, che qui occasionalmente soggiornarono. Anzi, si dice che i Colonna diedero rifugio a Michelangelo Merisi (appunto il Caravaggio) dopo che a Roma questi aveva ucciso l’amico durante una rissa.
Al 1670 risale il passaggio di proprietà dai Colonna (ch’erano succeduti ai Conti Tuscolani nel 1043 dettando le proprie regole sull’allora feudo) ai Rospigliosi, influente famiglia che legò per sempre il proprio nome al blasone dell’edificio (che dal 1998 è sede del suggestivo Museo del Giocattolo).
Le chiese e le altre attrazioni da vedere a Zagarolo
De facto, fu questa l’epoca dei grandi cambiamenti imposti a Zagarolo, destinato a emanciparsi da centro agricolo trascurato e trascurabile ad agglomerato di certo rilievo, sommariamente riconcepito a partire dalla demolizione delle varie case fatiscenti che ha creato lo spazio per quella oggi denominata Piazza Guglielmo Marconi. Vi è individuato il cuore della cittadina, che batte irrorando fulgida bellezza alle costruzioni nobili su cui trionfano il Palazzo dei Gonfalonieri (sede municipale), la chiesa di San Lorenzo con la sua esaltante facciata dell’architetto barocco Carlo Maderno e il Palazzo della Giustizia.Per il turista, dito puntato sul portichetto in via Fabrini (ex via Maestra), dove è posizionata una lastra marmorea sulla quale s’erge austero il busto de “Lu Giustu”, epiteto dialettale riservato alla figura di un vecchio barbuto identificabile con Papa Clemente IX Rospigliosi. Il viaggio continua e sono le opere architettoniche sacre a catturare l’attenzione: i Rospigliosi ancora una volta fecero sentire la loro forte e autoritaria presenza rimarcata dalla costruzione della chiesa di San Pietro, figlia settecentesca del barocco con struttura a croce greca sormontata da una cupola ellittica alta ben 46 metri. Sono sette gli altari che vi si posizionano internamente, opportunamente e riccamente decorati da dipinti attribuiti a Rodesti de Gemignani, Chiari, Maratta e Pesci. In Piazza Santa Maria delle Grazie si trova l’omonimo santuario, strettamente connesso e dipendente in certo qual modo alla Madonna con Bambino, una tavola del 1200 il cui autore ignoto mai avrebbe immaginato per la sua creazione la venerazione di personaggi quali San Francesco d’Assisi, Sant’Antonio da Padova, Bonifacio VIII e Sisto V.
La chiesa della Santissima Annunziata si discosta dalle “consorelle” in virtù di un aspetto plasmato da una coppia rilevante di colonne di granito sostenenti capitelli romani, una facciata cosiddetta “vignolesca”, una cupola che sfoggia un curioso lanternino a cipolla e il campanile ottagonale; l’interno stride anticipando addirittura il barocco e accogliendo fregi d’alta estetica, un pregevole coro ligneo e un affresco assai sbiadito raffigurante Sant’Albina fra stucchi di marca fiabesca.
La chiesa di San Lorenzo si pone in Piazza Guglielmo Marconi, è dedicata al patrono della città e conserva un altisonante trittico del Santissimo Salvatore, dipinto verso la fine del XVI secolo da Antoniazzo Romano. Un corredo di tutto rispetto per un ex feudo assurto a città grazie al titolo conferito nell’ottobre 1858 dal pontefice Pio IX.
Eventi, sagre e manifestazioni a Zagarolo
Oggi folclore e cultura in questa località di oltre 17.000 abitanti interessano due eventi attesissimi, ovvero la Festa patronale in onore di San Lorenzo il 10 agosto e la Sagra dell’uva e dei vini tipici locali (il comune, va detto, è fra i fondatori dell’associazione “Città del Vino” e della Strada dei Vini dei Castelli Romani), che ogni prima domenica di ottobre porta in trionfo un’eccellenza di Bacco, lo Zagarolo Bianco DOC.Altra specialità, ma vertiamo sulla cucina autoctona, è l’ormai celebre Tordo Matto, involtino di carne equina condito con pitartima. Le tipicità del luogo si possono gustare in diversi ristoranti, molti dei quali - come il Giardino 1931 e la Trattoria Filù - si trovano in Corso Vittorio Emanuele. La Festa del Pane a luglio celebra la secolare tradizione dei forni.
Una curiosità: cittadino illustre di Zagarolo è l'attore sex symbol Gabriel Garko, che dimora in una stupenda tenuta in località Muracciola, al confine con Palestrina. La sua villa contornata da un bel parco conta una sala hobby, un bar, una palestra, una sala cinema e persino un enorme acquario da ottomila litri d'acqua, popolato esclusivamente da pesci tropicali.
Come arrivare
In auto, seguire il Grande Raccordo Anulare fino all’uscita E80 Prenestina/Roma sud, poi confluire in A90/E80; dalla A1 prendere l’uscita San Cesareo, immettersi nell’ordine in SS216, SS6 e SS155; alla rotonda la prima uscita conduce in via Colle Labirinto fino a Zagarolo. I treni per la cittadina partono dalla stazione Roma Termini ogni 20 minuti.- HOTEL SCONTATI Zagarolo
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